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Provenza fra campi di lavanda ed il gigante Mont Ventoux

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Messaggio Da Camperfree Mar 04 Giu 2013, 10:15

Provenza fra campi di lavanda ed il gigante Mont Ventoux

di Elio e Fernanda
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Equipaggio: Elio (57) e Fernanda (53). Durata del viaggio: 8 giorni.
Camper Mobilvetta Kimù 122.
Km percorsi: 1928.

Premessa
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Un viaggio non programmato in precedenza ma fortemente voluto per rivisitare i luoghi della lavanda e …completare, per cosi dire, l’ascesa al Mont Ventoux, che ci ha respinto nel viaggio precedente nella primavera scorsa. Inoltre abbiamo desiderio di trascorrere qualche giorno al fresco della montagna e ne faremo una piccola abbuffata.
Approfittiamo dell’occasione del viaggio di nostro figlio Diego a Lisbona, che ha richiesto il suo accompagnamento all’aeroporto della Malpensa.
Certamente la fioritura della lavanda è l’obiettivo principale ma anche la “scalata” del Ventoux ha avuto la sua importanza.
Anche per questo viaggio ci siamo serviti dell’atlante stradale Michelin della Francia, con scala di 1:200 000. Ottimo e dettagliato per gli usi camperistici. Ci siamo avvalsi dell’ottimo aiuto del nostro navigatore satellitare Tom Tom 630 che, pur con qualche “svista” ci ha sempre “condotti” a destinazione, naturalmente sempre sotto il mio controllo e giudizio per decidere se ascoltarlo o meno.

Diario

Sabato, 02.07.11

Ci apprestiamo a questo “giretto” cogliendo l’occasione, come detto, dell’accompagnamento di nostro figlio Diego all’aeroporto della Malpensa, diretto in Portogallo per una settimana di vacanza , ospite presso nostra nipote Silvia che vive e lavora a Lisbona.
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Partiamo da casa, sbrigate le operazioni di carico del camper, alle 13.45 circa e giungiamo a Malpensa verso le 16.45. Lasciamo Diego a svolgere le sue pratiche di check-in per il suo volo verso Lisbona e ripartiamo verso la Francia.
Imbocchiamo l’autostrada Mi – To, quindi la Torino – Bardonecchia. Traffico scarso.
Complice la bella giornata di sole caldo, in breve siamo in Val di Susa. Siamo leggermente in apprensione per la percorribilità dell’autostrada, visti i fatti delle popolazioni locali anti-Tav, ma un addetto al casello della A32 ci rassicura. Intanto, però, in senso contrario, vediamo lunghe colonne di mezzi della Polizia fare rientro verso Torino.
Usciamo a Susa senza alcun problema.
Percorriamo la statale verso il Monginevro e, ad Exilles, notiamo dei camper parcheggiati sotto il Forte e cogliamo l’occasione, vista anche l’ora, sono le 19.30, di fermarci per la notte. Controlliamo il posto e ci piace.
Non è altro che un vecchio campo di calcio abbandonato, adibito a parcheggio per camper e auto, senza alcun servizio, salvo una fontana nelle vicinanze.
Ci è venuta voglia di pizza e li vicino c’è l’Osteria “Degli Archibugi” dove consumiamo una buona pizza.
Ritorniamo al parcheggio, ci sistemiamo fra gli altri camper e vi passiamo una notte tranquilla.

Domenica, 03.07.11

Al mattino un vociare insistente di persone mi insospettisce. Mi alzo verso le 8 e noto che siamo letteralmente circondati da auto con una moltitudine di persone che chiacchiera e sventola bandiere con scritte “NO-TAV”!
Sbrighiamo le nostre faccende mattutine in modo da partire prima possibile, nella non remota possibilità di rimanere imbrigliati da una eventuale manifestazione. Infatti, appena pronti a partire, dobbiamo “attraversare” una piccola folla di persone che si appresta a manifestare sulla statale. Apprendiamo che alle 10 avrebbero bloccato ogni veicolo in transito. Sono circa le 9.45 e per fortuna nostra, grazie anche ad un solerte organizzatore della manifestazione che ci fa strada fra la folla, riusciamo a lasciare il luogo.
E’ una bellissima giornata tersa e ci dirigiamo verso Briançon. Passiamo il Monginevro, quindi discesa verso Briançon percorrendo strade a noi ormai familiari. A Briançon facciamo gasolio e riprendiamo verso Sisteron diretti a Valensole.
Il caldo comincia a farsi sentire e, percorrendo la N94 nella bella valle della Durance, poco prima di Sisteron ci fermiamo per pranzo in un’area di sosta. Breve pisolino all’ombra degli alberi e riprendiamo. Fa caldo e ricorriamo al nostro climatizzatore per viaggiare freschi. N85, N96, quindi Oraison con la D4, poi D15 percorrendo belle stradine di campagna, quindi giungiamo a Valensole nel pomeriggio inoltrato. Cerchiamo subito il campeggio dove già abbiamo dormito in una nostra precedente visita, Les Lavandes, e paghiamo subito per una notte. Quindi, vista l’ora, prima di “ritirarci” per la notte ci facciamo un bel giro fra i campi di lavanda dell’altopiano.
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La lavanda è in piena fioritura ed è stupendo il colpo d’occhio dei campi misti di lavanda, girasoli e grano.
Inutile dire che abbiamo letteralmente fatto un “servizio” fotografico con i fiocchi. Ci siamo “sprecati” in foto a più non posso cercando gli scorci e le sfumature che più ci piacevano.
Uno spettacolo bellissimo e imperdibile.
Infine ce ne andiamo in campeggio dove ci sistemiamo per la notte.
Verso occidente noto una nuvolaglia che non lascia presagire nulla di buono.

Lunedì, 04.07.11

Dopo una notte tranquilla ci svegliamo con un cielo nuvoloso che lascia cadere qualche goccia di pioggia. Riesco a fare CS prima che la pioggia aumenti di intensità.
Lasciamo il campeggio verso le 10 e ci rechiamo subito a fare le ultime foto ai campi di lavanda. Intanto il tempo alterna qualche scroscio di pioggia a una relativa calma, ma sempre nuvoloso. Per oggi, infatti, non vedremo il sole. La pioggia, seppur breve e debole, ci accompagnerà per tutto il giorno.
Passiamo la mattinata sul “Plateau” di Valensole , Puimoisson e dintorni a fare foto e “respirare” i profumi intensi della lavanda.
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Verso le 11 circa, ci avviamo, con la D6, verso Manosque, diretti verso il Mont Ventoux. A Manosque facciamo gasolio a 1.242 €. Quindi D907, N10, St. Michel l’Observatoire, D5, Revest des Brousses, Banon , D950, Revest du Bion e Sault. Qui, dopo i soliti scrosci di pioggia, ci fermiamo e parcheggiamo in un parcheggio non asfaltato nella parte alta del paese. Visitiamo la località, qualche acquisto da regalare e si riparte.
D1, D217 per Flassan, Bedoin, dove attraversiamo una bella campagna con vigneti e piantagioni di ciliegi. Un paesaggio riposante e bello.
Giungiamo a Malaucene, nostra meta odierna, verso le 20, dove ci fermiamo nella locale area sosta camper vicina alla Gendarmeria.

Martedì, 05.07.11

Dopo una serata calda ed una notte un po’ più fresca, solite operazioni mattutine, faccio CS e ripartiamo verso il Ventoux.
La giornata è stupenda. Iniziamo la scalata dal versante di Malaucene, quello che ci ha visto, due mesi orsono, fare mestamente ritorno a causa della strada chiusa per la cima. La D974 è buona e larga ma con una pendenza sensibile e costante. Passiamo Mt. Serein e scaliamo l’ultimo tratto di 9 km verso la vetta, più stretto e ripido. Verso la cima la strada, perlopiù senza protezione a valle, si fa ancor più stretta e ripida con strapiombi sulla pietraia da paura. Ma di una bellezza unica!
In vetta, nonostante il paesaggio lunare, è stupendo, con una vista mozzafiato sulla pianura circostante, complice la bella giornata di sole.
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Il “Gigante della Provenza” ci ha riservato un’accoglienza degna “Lui”. Parcheggiamo il camper nel piccolo piazzale sterrato del ristorante. Tira un forte vento in cima.
Ci passiamo un paio d’ore, fra una foto e l’altra, barcamenandoci fra i turisti ed i numerosi, nonché intrepidi ciclisti che qui concludono la loro gloriosa e faticosa “scalata”. Numerosi i camper che, come i ciclisti, qui concludono la “loro” scalata, alcuni vecchi e fumosi ma ancora aitanti ed intrepidi protagonisti dell’abitar viaggiando.
E’ ora di pranzo quando, a malincuore, iniziamo la discesa verso Bedoin. Poco sotto la cima, ci fermiamo al cippo eretto in onore di Tommy Simpson a rendere omaggio al grande campione che qui perì in un tragico Tour del ’67. E’ commovente il saluto che i tanti ciclisti fanno al cippo, chi con un segno della Croce, chi con un semplice bacio inviato con la mano.
Ci fermiamo un po’ più in giù per pranzo, non appena troviamo uno spiazzo in piano.
Facciamo fatica a lasciare questo posto che emana un fascino particolare ed è di una bellezza, al tempo stesso, selvaggia e struggente.

La giornata, dal punto di vista climatico, è memorabilmente eccezionale e induce a tanti ripensamenti per lasciare questa montagna. Ci ripromettiamo di ritornarci in futuro.
Lasciamo la D974 e prendiamo la D164 verso Sault. Quindi con la D942 verso Montbrun Les Bains, la D542, poi D546 per il Col de la Pigiere attraversando bei paesini incastonati in un paesaggio selvaggio ma curato e piacevole da attraversare. Passiamo cosi un pomeriggio fra colline e paesini che mai si penserebbe di visitare, eppur belli e degni di maggior attenzione da parte del turismo. Ma forse è meglio cosi. Si evita che il turismo di massa “inquini” questi luoghi immacolati e li trasformi in una delle tante “industrie” votate al Dio soldo.
Fa caldo, giungiamo a Sisteron verso le 19 con il sole che “picchia” ancora duro. Puntata in una patisserie appena prima della chiusura per approvvigionarci di un paio di baguette e qualche specialità locale.
Vista l’ora proseguiamo verso la meta del giorno che è Corps. Con la “Route Napoleon”, alias N85, si viaggia spediti, nonostante i limiti di velocità ed i numerosi autovelox fissi.
Attraversiamo Gap, che vediamo già agghindata per accogliere il Tour. Scaliamo il Col Bayard,
passiamo St. Bonnet e giungiamo a Corps verso le 21.
Ci sistemiamo nel parcheggio riservato anche ai camper, posto subito sopra il paese, sulla strada per La Salette, dove già stazionavano alcuni camper. Il Santuario di Notre Dame de La Salette è la nostra meta di domani.

Mercoledì, 06.07.11

Abbiamo dormito bene.
Il risveglio ci vede con una giornata subito bella, poi si è annuvolato. Ci prepariamo con calma ed iniziamo la salita sulla strada che ci porta al Santuario di N.D. de La Salette.
Il paesaggio alpino è affascinante, i panorami che si godono salendo su sono
indimenticabili. Giungiamo al Santuario e ci sistemiamo nell’apposito parcheggio riservato anche ai camper, ma senza servizi.
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Il luogo è riposante, meta di pellegrinaggio, molti i pullman di pellegrini e tante auto che vanno e vengono.
Ciononostante la pace regna assoluta ed i panorami sono stupendi. Ci fermiamo tutto il giorno, accompagnati da qualche scroscio di pioggia intervallato da qualche raggio di sole. Nel pomeriggio inoltrato ridiscendiamo a Corps poiché abbiamo bisogno di fare CS. Il caldo però a Corps, è quasi soffocante. Dopo aver caricato acqua presso il locale cimitero andiamo a parcheggiare nel solito parcheggio. Siamo soli.
Una bella doccia ci rinfresca. Cena e…ripensamento! Troppo caldo quaggiù. E’ ormai l’imbrunire e decidiamo di andare a dormire su a La Salette. Detto fatto. E’ ormai buio e ripartiamo per il Santuario. Su è fresco ed un bel cielo stellato ammanta il luogo.
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Giovedì, 07.07.11

Dormito da ghiri. E’ una bella giornata limpida. Facciamo colazione respirando a pieni polmoni quest’aria di montagna dei circa 1700 m. di altitudine.
Giriamo ancora per questo luogo sacro percorrendo la breve via Crucis che si snoda intorno ad un cocuzzolo sovrastante il paese di La Salette Fallavaux e che offre un panorama formidabile sulle valli sottostanti, bella e riposante, fornendo spunti fotografici unici. Intanto, però, il cielo va annuvolandosi ed alcuni nuvoloni scuri non promettono nulla di buono. Infatti, sul finire del nostro percorso ci coglie un breve scroscio di pioggia. Ma eravamo nei pressi del Santuario ed abbiamo potuto ripararci in attesa che finisse.
Rientriamo al camper e ci apprestiamo a partire. Siamo indecisi sull’obiettivo verso cui puntare: Alpe d’Huez o Les Deux Alpes. Tutti e due!
Ridiscendiamo a Corps. Breve sosta presso la locale boulangerie-patisserie per rifornirci dell’immancabile baguette e qualche specialità dolciaria locale.
Riprendiamo la N85 verso Grenoble e poco prima di Sousville deviamo per Valbonnais,
lungo la D526. Breve sosta pranzo con pisolino e riprendiamo. La strada è panoramica con bei luoghi, anche se non eccezionali. Ci troviamo nel Parc National des Ecrins. Scolliniamo attraverso il Col d’Ornon e scendiamo, con la strada che a tratti è ripida e con stretti tornanti, a Le Bourg d’Oisans. Attacchiamo subito i 13 km di salita verso l’Alpe d’Huez. La strada è parecchio ripida e con pendenza costante ed immagino i ciclisti del Tour che la fanno “a tutta” quale fatica debbano sostenere.
A La Garde breve sosta per far riposare il motore, visto anche il caldo, e per un piccolo dessert fresco per noi. Intanto presso la fontana accanto, vicino al cimitero, praticamente sulla strada rifornisco il serbatoio delle chiare. Riprendiamo salendo sempre in seconda marcia e giungiamo all’Alpe d’Huez. Delusione! Ci aspettavamo un luogo votato allo sci ed agli sport invernali ma…invece, un luogo interamente costruito ex novo per il turismo, troppo moderna l’Alpe d’Huez, pur con costruzioni in stile alpino, tanto che stona perfino un po’ con l’ambiente circostante.
Non ci piace! Fervono i preparativi per l’imminente arrivo del Tour nella tappa Modane-Alpe d’Huez, vi sono bici e ciclisti ovunque. E’ un centro per gli appassionati di Mountain Bike ben organizzato con bus navetta per riportare i bikers in cima e perfino telecabina con trasporto bici.
Ci limitiamo a qualche foto ed iniziamo subito la discesa con destinazione Col du Lautaret per passarvi la notte. Però alla diga du Chambon, vedendo il bivio per le Deux Alpes ed essendo ancora presto, pur scettici, decidiamo comunque di fare i 12 km di strada, se non altro per soddisfare la curiosità. Vi giungiamo quasi al tramonto e dobbiamo dire che la località, pur costruita, modello Cervinia, appare interessante e bella. Anzi è piena di vita e ci ripromettiamo di tornarci per passarvi qualche giorno. E’ anche dotata di area sosta camper alla modica cifra di 7€/24h, con bus navetta per il centro. E’ quasi notte quando ripartiamo per il Lautaret.
Giunti in cima, prima di sistemarci, visitiamo l’apposita area riservata ai camper, ma non ci piace, relegata com’è sul pianoro, quasi nascosta alla vista e con accesso alquanto sconnesso.
Ci sistemiamo invece nel solito piazzale sterrato posto di fronte all’hotel, insieme ad un camper con targa tedesca. Domani mattina saliremo al Galibier. L’aria è fresca e tira un vento con improvvise folate anche forti che scuotono il camper.

Venerdì, 08.07.11

Abbiamo dormito abbastanza bene, scrollati, di tanto in tanto, da qualche forte folata di vento. Durante la notte ha anche piovuto, a tratti anche in modo intenso, ma il mattino si presenta con cielo terso ed aria frizzante.
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Iniziamo la salita verso il Galibier. E’ abbastanza ripida ma la strada è buona. I vasti prati alpini che ci circondano sembrano giardini in fiore per la loro bellezza! In cima percorriamo il tunnel regolato da semaforo e saliamo sulla cima dalla parte di Valloire. La strada è stretta, ripida e anche un po’ pericolosa se ci si distrae. Ai 2646 m. riusciamo a parcheggiare nello stretto spazio presente per qualche foto ed ammirare le vette circostanti. Fa freddo e tira un forte vento.
Rimaniamo una decina di minuti e ridiscendiamo. Il cielo presenta un po’ di nuvole ma non sembra minacciare pioggia. Rifacciamo la discesa molto lentamente, fermandoci di tanto in tanto per godere della bellissima flora sui prati ai lati della strada.
Per pranzo e per passare il pomeriggio in totale relax, visto anche il sole che ha fatto capolino, ci sistemiamo su uno spiazzo asfaltato subito sotto il Lautaret.
Nel tardo pomeriggio ci muoviamo diretti al campeggio municipale di Villar d’Arene, poco distante, poiché abbiamo bisogno della 220 per ricaricare i cellulari e le batterie della macchina fotografica. E’ un piccolo campeggio, spartano ma ordinato e pulito, tranquillo sulle rive della nascente Romanche, che qui è poco più che un torrente, e ci sistemiamo. Ci concediamo un breve relax prima di cena.
Quindi dopo cena ci rilassiamo guardandoci le foto scattate fino ad ora, al computer.

Sabato, 09.07.11

Nottata tranquilla e riposante. Risveglio con calma. Faccio CS e ritorniamo sul Lautaret, dove restiamo per pranzo e dove rifornisco di acqua fresca il serbatoio delle chiare alla locale fontana, poiché al campeggio era alquanto scomodo caricare l’acqua. Ce la prendiamo comoda nel pomeriggio perché la giornata è bella e calda, e quassù si sta bene al fresco ma, ad una certa ora bisogna muoversi e cominciamo a scendere verso Briançon. Qui effettuiamo qualche acquisto, facciamo gasolio, visti i prezzi ancora favorevoli rispetto all’Italia e, nel tardo pomeriggio iniziamo mestamente e svogliatamente la salita verso il Monginevro.
Abbiamo intenzione di ritornare a passare la notte ad Exilles nel punto sosta dell’andata. Vi giungiamo al tramonto e ci sistemiamo per la notte, con una leggera apprensione per domani mattina, visto il precedente.

Domenica, 10.07.11

Una bella giornata di sole ci sveglia ed un vociare di persone, di nuovo, ci preoccupa.
Siamo di nuovo circondati da auto ed alcune persone in tenuta da alpini. C’è un addetto della protezione civile che fa letteralmente il posteggiatore per sistemare le auto in un certo ordine in modo da assicurare la mobilità a tutti. Mi avvicino e gli chiedo se ci sia qualche manifestazione in programma. Lui risponde affermativamente e mi dice che c’è un raduno di alpini che sfilerà fino in
paese e che non c’è da preoccuparsi perché, anzi, è una giornata di festa.
Tranquillizzati, ci prepariamo alla visita al paesino, che dista solo un centinaio di metri dal posteggio. Intanto la parata degli alpini inizia proprio sotto al forte, vicino a noi, e ci delizia con la banda musicale. L’addetto di cui parlavo ci delucida sul programma del giorno degli alpini e ci invita a visitare il paese che, dice, merita. Noi avevamo già in programma la visita ad Exilles ed, in ogni caso, lo ringraziamo.
Exilles è un delizioso paesino che mostra bei scorci ed una storia degna di essere conosciuta.
In piazza assistiamo alla cerimonia che celebra il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia con relativo discorso del Sindaco. Quindi continuiamo la nostra visita di questa graziosa località. Veramente un bel paese. E la giornata incornicia un paesaggio indimenticabile.
Concludiamo degnamente questa breve vacanza con un buon pranzo presso la trattoria “Touplan” dove abbiamo mangiato bene ad un prezzo onesto, con a fianco il tendone riservato al pranzo degli alpini in festa. Quale conclusione migliore!
Riprendiamo il camper e dirigiamo la prua verso l’aeroporto della Malpensa, dove alle 18.30 nostro figlio Diego tornerà da Lisbona.
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Ma è presto ed imposto il navigatore in modo da evitare l’autostrada. Percorriamo, infatti, in tutta tranquillità, tutte strade statali e provinciali fino a Malpensa, attraversando le risaie vercellesi ed ammirando garzette ed aironi che placidamente pescano fra le loro acque.
Decisamente una bella giornata.
Con un leggero ritardo l’aereo di Diego atterra, recuperiamo il “pargolo” e si fa ritorno a casa. Alle 21.30 circa siamo sotto casa.
Come sempre si tirano le somme e queste dicono che è stata una vacanza che ci ha resi pienamente soddisfatti, grazie anche al tempo che, tranne qualche breve piovasco, ci ha accompagnati con belle giornate di sole che in montagna specialmente rendono una vacanza più bella del solito e più appagante. E la montagna e il relax era il tema principale di questa vacanza con breve “deviazione” verso Valensole e i campi di lavanda in fiore.

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Elio e Fernanda Vita.
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