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Messaggio Da Camperfree Gio 22 Dic 2011, 14:12

Resoconto di viaggio in Norvegia

di lklklk

15 GIU/22 LUG 2008

Chi scrive è Claudio che coabita il camper con Lucia e siamo entrambi 60enni. Abbiamo partecipato a questo tour della Norvegia attraversando Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. Prima del resoconto elencherò le tappe che abbiamo percorso. Noi facevamo parte di un gruppo di otto equipaggi organizzati dal TRAIANOCAMPERCLUB, quindi con noi c’erano:
il presidente Michele e Rosa, più tutti gli altri amici, Antonio e Marisa, Paolantonio e Daniela, Valeriano e Loredana, Giuliano e Paola, Adolfo e Annamaria, Rocco e Linda.
Elenco alcune informazioni che io reputo importanti per un viaggio a quelle latitudini, che possono essere utilizzate nel breve termine, prima che l’evoluzione modifichi ogni cosa:
-ho utilizzato le guide del TCI per la Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Germania e Austria, e guide del Llonely Planet per Norvegia e Svezia.
- ho utilizzato il GPS Tom Tom per aiutarmi nei percorsi e carte del TCI, e ho tratto moltissime e utili informazioni da Magellano per quanto riguarda le aree di sosta.
-il costo dei generi è superiore all’Italia in Danimarca, e simile a noi in Svezia e Finlandia, ma è decisamente più caro in Norvegia, dove in media si può affermare che i prezzi superano i nostri del 40%.
-il gasolio costa lo stesso prezzo in Italia, Austria, Germania, Svezia e Finlandia (1.52 Euro). È decisamente più caro in casa dei produttori, cioè in Norvegia dove costa anche 1.90 Euro.
-il cambio dell’Euro conviene farlo presso agenzie di cambio e non in banca, dove caricano la commissione. In assoluto conviene usare la Card Maestro onnipresente per i prelievi dai bancomat.
-è successo che in una banca norvegese tentassero di sottrarre 500 euro durante un’operazione di cambio a un nostro amico di viaggio; è successo che per uguali quantità di valuta cambiata si siano ottenuti valori differenti nella stessa banca, ma in un’altra occasione un bancario ci ha indirizzato verso un’agenzia di cambio dove c’erano condizioni più favorevoli. Quindi anche in Norvegia succedono cose poco chiare.
-in tutto il nostro percorso possiamo dire che le strade sono proporzionate al traffico e mantenute decorosamente. In certi punti in Norvegia i passaggi sono stretti e bisogna sfruttare gli slarghi per far passare gli altri, ma dobbiamo considerare che un paese di pochi milioni di abitanti deve mantenere strade su un paese di gran lunga più grande del nostro. In Svezia ci sono superstrade veloci per tutto il percorso. Negli altri paesi ci sono autostrade gratuite che smorzano il costo del carburante se paragoniamo al costo aggiunto delle nostre autostrade.
-è bene avere monetine di scorta in Norvegia, perché ogni tanto ci sono dei pedaggi automatici senza presidio specialmente al sud.
- i campeggi sono presenti in abbondanza in tutto il percorso, ma in particolare in Norvegia (centro del tour) è bene disertarli, non per il loro costo, ma per la grandissima presenza di aree di parcheggio. La Norvegia è il paese dei camperisti liberi, e non serve assolutamente formalizzarsi, in quanto tutti sostano ovunque. Gli italiani sono l’etnia di maggioranza fra i camperisti in Norvegia, e si sono tutti adeguati a questo uso.
-i supermercati offrono al nord gli stessi prodotti nostri, ma è meglio che ve li portiate da casa visti i prezzi. Comunque non resterete senza insalata neanche a Caponord, perché nei mercati è sempre presente un loro prodotto. Una baguette l’abbiamo pagata 5 euro in un posto di Goteborg. In Norvegia vendono un pane nero che gradisco moltissimo.
-in tutta la Scandinavia gli alcolici sono molto cari, in modo speciale in Norvegia dove se volete comprare del vino, dovete prima fare un mutuo.
-l’acqua gassata non è presente nei supermercati.
-il traffico è proporzionato alla larghezza delle strade. Però quando si arriva in Germania, sembra di respirare aria di casa per i rallentamenti e le code che al nord non esistono.
-qualche difficoltà c’è, per fare gasolio con le carte di credito nelle pompe non assistite, perché non sempre sono accettate tutte le carte, e in media non forniscono più di 35 euro di carburante per ogni strisciata.
-assolutamente partite con una copia aggiornata delle aree di sosta di Magellano che è di una utilità estrema, specie per chi usa il GPS.
-il percorso complessivo ammonta a 11.200 km per me che parto da Trieste. Il costo complessivo del gasolio è stato di 2.100 euro.

ELENCO DELLE TAPPE:
Raduno a Vipiteno, tappa in autostrada in Germania, Gottinga, Lubecca, Copenaghen via Puttgarden e traghetto, Goteborg via ponte di Malmo, Oslo, Kristiansand, Prekeistolen, Bergen via Odda che evita traghetti onerosi, Sogndal, Trondheim, Fauske via circolo polare, Skutvik e imbarco per le Lofoten, Svolvaer, Reina, Svolvaer, Andenes, Tromso via traghetto di Grillefjord, Alta, Caponord, Ivalo, Rovaniemi, Kemi, Bjasta, Stoccolma, Trosa, Koge via ponte di Malmo, Luneburg via Puttgarden, Fulda, Bad Tolz, casa.

Ed ora il resoconto:

15/6 Piove e ci incontriamo nell’area di Vipiteno, ma vogliamo guadagnare qualche km per l’avvicinamento a Lubecca e così sostiamo in un’area autostradale vicino ad Ingolstadt. È stata una notte un po’ confusionata dal gran passaggio di camion.

16/6 Piove e puntiamo verso Gottinga, sempre nel conto di avvicinarsi a Lubecca nostra prima reale tappa. A Gottinga c’è un’area di sosta molto confortevole segnalata da Magellano in una bella zona verde. Chi a piedi, chi in bici raggiunge il centro che è vicino e molto animato nelle ultime ore pomeridiane. Fortunatamente la perturbazione che ci ha accompagnato fin qua, si estingue e godiamo di un po’ di sole serale. Oggi c’è Austria- Germania agli europei di calcio e i tedeschi sono un po’ agitati in attesa di superare il turno con i fratelli danubiani. Ma alla fine non ci son state feste per la vittoria.

17/6 Trasferimento al camping di Lubecca e beneficiamo di una giornata di sole. Arriviamo per il pranzo al campeggio e nel pomeriggio approcciamo un primo incontro con la bella città. Chi in bici, chi in bus visitiamo il centro che dista 4 km e rimandiamo a domani per una visita più accurata.
Stasera c’è Italia –Francia e siamo tutti al bar del campeggio a vedere le prodezze di Cassano e l’acume di Donadoni e alla fine superiamo il turno grazie al fatto che il barese non si è fatto espellere.

18/6 Grandi biciclettate a Lubecca con oltre 30 km di corse fra il mattino e il pomeriggio. La città dista 4 km dal camping e si raggiunge il centro facilmente. Poi si fa tutto il giro del canale che circonda la città vecchia. Il tempo è buono e alla sera siamo stanchi. Il centro della città è meraviglioso nello stile tedesco del nord con vecchi palazzi e una passeggiata centrale molto animata. I prezzi dei generi sono molto abbordabili.

19/6 Trasferimento a Copenaghen e ci imbarchiamo a Puttgarden che in 70 minuti ci porta in Danimarca. Qui all’ora di pranzo siamo già al campeggio Alsalon di Rodovre. Il tempo è incerto e a tratti piove, ma il gruppo quasi al completo decide di farsi una sgambata attraversando le vie principali del centro e del porto con le sue vecchie imbarcazioni. La città si raggiunge con il treno metropolitano ch’è molto comodo e imbarca pure le bici.

20/6 Oggi tour cittadino con un grosso bus che ci scorazza per 7 ore nei posti più interessanti di Copenaghen coordinati da una guida parlante italiano che ci fa scoprire gli angoli e le piazze più piacevoli di questa meravigliosa capitale nordica. Il tempo fa un po’ le bizze, ma in questa città si passa repentinamente dal sole al vento alla pioggia. Stanchini rientriamo tutti soddisfatti dalla nostra escursione.

21/6 I consigli della guida di ieri ci portano a fare un’ulteriore escursione a Copenaghen in bicicletta e tra andata e ritorno, più tutto il giro, ci mangiamo almeno 35 km. Scopriamo tutti quei posti che il pullman non poteva percorrere, quali le animatissime vie centrali pedonali, ma anche il rione degli Ippies, ricordo della nostra gioventù e facciamo pure un lungo giro in battello attraverso i canali della città. Ancora più stanchi di ieri ( perché al rientro avevamo il vento contrario ) ripariamo nei camper. Ma alla sera la signora Rosetta ci prepara una gran cena, come consuetudine del Traianocamperclub. Festeggiamo un po’ in sordina, perché nello stanzone dove ci riuniamo gli olandesi stanno subendo nell’incontro con la Russia per gli europei di calcio.

22/6 Attraverso la recente grande opera che collega Copenaghen alla Svezia giungiamo in terra svedese. Il pedaggio è pesantino (71 Euro) ma non c’è il problema di dover traghettare. Il tempo è inclemente e quando arriviamo al camping Askim di Goteborg, non possiamo far altro che scegliere di riunirci davanti alla tv per vedere le imprese italiane contro la Spagna. E Rosetta prepara ancora una volta le frittelle per tutti i tifosi. Poi gioiamo, perché l’Italia ha vinto… il biglietto di rientro.

23/6 In una giornata fredda e ventosa alternata da spruzzi di pioggia, ci avventuriamo verso la visita di Goteborg. Stavolta non usiamo le bici perché il tempo e la distanza non sono adatti, e quindi prendiamo il bus. Ci muoviamo tutti assieme attraverso le vie pedonali che alle 11.00 sono ancora deserte, ma alle 12.00 improvvisamente tutto si anima e i grossi centri commerciali sono nostra meta, sia per curiosare sui prezzi, sia perché offrono posti di ristoro convenienti. Il nostro giro passa dalla piazza di re Adolfo, al Viking (vascello a 4 alberi ormai diventato un ristorante) al duomo, veramente spoglio. Alla fine ci riposiamo ad ascoltare la musica di due bande di giovanissimi. Al rientro il vento e il freddo continua e volentieri ripariamo nei camper.

24/6 Oggi si arriva in Norvegia ad Oslo e subiamo la prima gradevole sorpresa perché questo paese produttore di petrolio, vende il gasolio al 20% più caro che in tutti i paesi transitati. Ad Oslo ci accampiamo al Bogstadt, un vasto campeggio che però ha l’aria un po’ trascurata, sintomo della dissolutezza di questa nazione. C’è il tempo di arrivare in città con il bus per una prima visita del centro storico. La città è piacevole ed il tempo è buono.

25/6 Decidiamo di scendere ad Oslo in bici, ma la distanza è notevole. Ci si arriva come con il motorino perché è quasi tutta discesa. Sarà dura per il rientro! Arriviamo al gran bel parco di Frogner dove ci sono centinaia di statue che interpretano l’evolversi della vita e vi è presente una gran folla da tutto il mondo. Poi visitiamo la gran passeggiata centrale ed il Briggen ch’è tanto carino. Il gruppo dei non ciclisti ha scelto un itinerario più ricercato con visita del museo di Munch.
Verso sera (ma qui la sera non arriva mai), rientriamo un po’ in bici, un po’ a piedi e impieghiamo 4 volte il tempo usato per scendere, ma non siamo stanchi, tanto che dopo cena sgroppiamo in un parco.

26/6 Trasferimento a Kristiansand con una breve tappa a Sandefjord, dove in banca un impiegato ha cercato di fregare 500 Euro ad un nostro amico facendoli sparire in un cassetto, e per completare l’opera ha fatto due cambi diversi a due persone dimostrando quanto i norvegesi siano ladruncoli. La strada per arrivare a Kristiansand è tutto un cantiere e si arriva ben tardi per questo motivo. Sostiamo in un parcheggio perché l’area di sosta segnalata su Magellano è dismessa.
Corriamo in centro dove c’è una gran festa per i giovani con concerto. Le note arrivano fino al parcheggio… comunque anche oggi abbiamo avuto una splendida giornata.

27/6 Si comincia male nel trasferimento a Prekeistolen perché piove a dirotto. Ma strada facendo il cielo si apre e vi arriviamo con gran gioia, anche perché per me questo è il cuore della gita.
Saliamo un ripido e pietroso pendio che ci porta ad uno sbalzo di 604 m.s.l.m. su uno spuntone di roccia affollato che domina il fiordo più lungo della Norvegia. Non tutti arrivano alla sommità, ma l’appagamento per chi ci arriva è notevole. Purtroppo al rientro una signora del nostro gruppo ruzzola sui ciottoli e prende qualche botta, ma si rimetterà nei giorni successivi. Poi arriviamo a Jorpedal dove sostiamo in porto come segnalato da Magellano.
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Il salto dal balcone di Prekeistolen

28/6 Giornata estenuante! Decidiamo di partire per Bergen via Odda perché la via dei traghetti costa oltre 220 Euro contro i 45 della interna che però allunga il percorso di 90 km. La strada è tortuosa e stretta e la nostra carovana sembra un funerale: impieghiamo 12 ore per 340 km.
Speriamo che non si ripeta. Alla sera arriviamo a Bergen ma l’area di sosta dietro il Brigge è dismessa. Recuperiamo con quella a sud della città nel canale del porto sotto il ponte segnalata su Magellano. Il sole comunque alle 23.00 sforza a tramontare, ma andiamo comunque a letto sfiniti.
La giornata è stata peraltro allietata dall’attraversamento di fiordi, vallate e laghi dalla bellezza alpina, condita dalle loro casine di legno multicolori (quasi sempre rosse). Sono spettacoli della natura belli e indimenticabili.

29/6 Oggi a Bergen si va in bici al mattino. Poi al pomeriggio a piedi in quanto il tempo s’è guastato e piove. Ma qui normalmente si avvicendano nubi, pioggia e sole. Il centro è a 2 km e quindi il nostro parcheggio attrezzato non è lontano. Visto il Torget con le bancarelle di pesce, comprendiamo subito che Bergen non è più quella di 8 anni prima, alla nostra prima visita, perché il mercato è ridotto a poche unità gestite da italiani e spagnoli stagionali, che vendono solo pesce conservato o affumicato. Una vera delusione. Si sale sulla collina con la teleferica ad ammirare il bel panorama prima che le nuvole si chiudano sulla città. Scendiamo al Brigge presso le casupole di legno risalenti all’epoca della Lega Hanseatica ormai diventate un centro commerciale.
Rivediamo anche la gran piazza e le stradine del vecchio centro storico. Ci sono innumerevoli musei da noi serenamente trascurati. Naturalmente dopo il rientro al parcheggio smette di piovere.

30/6 Oggi ci facciamo un tranquillo trasferimento a Sogndal per iniziare la nostra lunga corsa verso le Lofoten. Per strada c’è un blocco perché allargano le tortuose e strette strade locali e dovendo sparare delle mine ci fanno sostare 2 ore. Si approfitta per pranzare e arriviamo alla meta sempre puntuali per una breve escursione in centro (?). Ma qui non c’è un centro essendoci solo tante casine sparse. In effetti c’è un centro commerciale, poiché diversamente non si saprebbe neanche dove comprare un paio di calzini. Comunque anche oggi lungo la strada abbiamo visto paesaggi molto belli, con un passaggio a 1000 m. di altitudine e tanta neve sui monti circostanti.
Forse solo una settimana prima avremmo avuto difficoltà a transitare.

1/7 Inauguriamo il mese di luglio con una corsa di 440 km fino a Trondheim attraversando un passo a 1440 m. con un meraviglioso altopiano ben innevato. Sembra che la compagnia oggi abbia voglia di correre perché inizialmente si doveva sostare a Oppdal, ma visto che la strada era in discesa siamo arrivati a Trondheim dall’imponente cattedrale gotica. I più esagitati corrono subito verso il centro con le bici, gli altri aspettano l’indomani per godersela con calma. Infatti alla sera qui come altrove, sembra che ci sia il coprifuoco, perché tutto è chiuso e le strade sono deserte. L’area di sosta in centro nord è segnalata su Magellano (ma ho già visto ruspe e transenne alla nostra partenza per una prossima dismissione).
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Passaggio a 1440m.

2/7 Rivediamo Trondheim con più calma durante tutta la mattina, poiché la città (splendida) è animata da molti turisti essendoci la Costa Crociere in porto. Prima meta è la cattedrale enorme e bellissima. L’entrata a pagamento prevede la visita della chiesa gotica molto decorata nei suoi interni e che ripete Notre Dame di Parigi sulla facciata. Saliamo sulla torre campanaria attraverso una lunga scala a chiocciola e da lassù si gode uno spettacolo della città in una splendida giornata di sole. Visitiamo quindi la dimora vescovile e alcuni musei annessi alla cattedrale. Cerchiamo di cambiare un po’ di euro in corone locali in una banca, ma ci sconsigliano di farlo lì perché la commissione è alta. Ci indicano la stazione ferroviaria dove c’è un ufficio di cambio senza spese.
Poi vogliamo andare al mercato del pesce perché è dall’Italia che non se ne mangia. Ci dicono che lì si può anche pranzare con le loro prelibatezze, ma ancora una volta il pesce norvegese è una vera delusione per qualità e scelta e non di meno per i prezzi più che doppi dei nostri mercati.
Inoltre i manicaretti cucinati danno un voltastomaco solo a guardarli, per cui ciao. Si mangia in camper! Alla sera facciamo una tappa di avvicinamento al nord, fino a Grong e sostiamo in un’area tranquilla vicino all’ufficio informazioni segnalata da Magellano.

3/7 Via verso il Circolo Polare Artico attraverso una Norvegia che ci offre splendidi paesaggi e panorami in una splendida giornata di sole. Una deviazione per lavori ci fa salire su un passo non previsto portandoci a1000 m. con un bello sguardo sui monti innevati. Siamo un po’ tardi per il pranzo e rimandiamo la sosta al circolo 66° 33’ al pomeriggio. L’area del circolo è a circa 600 m. di altitudine e un buon gruppo di turisti vi stazionano per la foto di rito e per l’acquisto dei prodotti originali cinesi che offre lo stand artico. Arriviamo a Fauske attraverso un panoramico fiordo che sembra costruito da Dio. Qui troviamo un’area attrezzata alla fine del paese in direzione Bodo segnalata da Magellano. Mentre tutti dormivano stanchi per i tanti km, Valeriano ha fatto fessi una decina di pesci artici con la sua canna. Domani test culinario ittico per tutti cotto da donna Paola.
Ma Valeriano ci ha promesso molto di più…

4/7 Ci spostiamo verso Skutvik per imbarcarci per le isole Lofoten e scopriamo che c’è un solo traghetto serale che parte da un paesino praticamente inesistente. Però per arrivare fin qua si vedono già le montagne e gli isolotti che annunciano la bellezza delle Lofoten. Dimenticavo di dire che il tempo da giorni ormai è splendido, mentre tutti quelli che incrociamo e che fanno il tour al contrario ci riferiscono che hanno avuto solo pioggia, e Caponord non lo hanno visto per niente a causa della nebbia.
Alla sera il traghetto ci preleva e in due ore arriviamo a Svolvaer dove parcheggiamo in uno spiazzo al centro del paese fra i supermercati (segnalato da Magellano) e qui c’erano già molti altri camper in sosta.

5/7 Percorriamo i 120 km che ci portano a Reina, ch’è la perla delle Lofoten, attraverso un paesaggio stupendo fra montagne aguzze ancora innevate, valli fiorite, laghetti e fiordi. Il tutto trapuntato dalle loro caratteristiche casine coloratissime. Molto lentamente arriviamo a Reina, ma trovo questa località trasformata dopo 8 anni dalla prima visita: sono sparite le nidiate di gabbiani dai tetti delle case, sono cresciute tante costruzioni senza il tono caratteristico locale, sono sparite le piccole imbarcazioni da pesca dai multicolori e sono comparsi milioni di camper. Peccato perché mi si è guastato il buon ricordo. Inoltre essendoci ancora giornate luminose e assolate senza nubi, manca quel lugubre nero del cielo che impreziosisce l’apparenza artica di queste isole. Scendiamo ancora fino ad A, l’ultimo agglomerato di case delle Lofoten, e facciamo una breve sosta quindi risaliamo fino a Svolvaer per pernottare nello stesso piazzale della notte precedente.
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Lo stoccafisso a Reina

6/7 Oggi decidiamo di fermarci a Stave vicino ad Andenes dove c’è un camping sul mare con spiaggia bianca e anche da qui partono le imbarcazioni per avvistare le balene (75 Euro) o per le foche (80 Euro). Percorriamo la neoinaugurata E6 che ci porta alla penisola Antoy evitando il traghetto Fischebol-Melbu. Il paesaggio è diverso dalle contorte Lofoten, ma molto bello. Anche oggi c’è il sole ma fa freddino e c’è vento. Pomeriggio dedicato al riposo dopo molti giorni di corse, e qualcuno aspetta la mezzanotte per vedere che il sole se ne strafotta di tramontare.

7/7 La decisione di oggi è di traghettare da Andenes a Grillefjord per l’isola di Senja e poi da Botnhamn a Brensholmer per raggiungere Tromso più velocemente e risparmiare 250 km di strada. Non posso affermare che sia stata una scelta felice perché il traghetto percorre un tratto di mare aperto, e non essendo una rotta frequentata (per questo promossa dalla pubblicità) vi è destinata una bagnarola costruita nel 1941 che ha fatto soffrire il mal di mare a molti di noi, benché il mare non fosse significativamente incavolato. Pertanto due equipaggi rinunciano a percorrere le stradine dell’isola di Senja e il successivo traghetto e optano per la lunga via terrestre. Così succede che i ribelli arrivano 3 ore prima e visitano la città deludente e fatiscente di Tromso che ricordavo più animata e soprattutto più pulita 8 anni prima. Alla fine ci ricongiungiamo tutti in un’area vicina al cimitero di Tromso segnalata da Magellano. Per chi ha continuato la via dei traghetti rimane sul groppone il costo di 150 Euro e tanta strada dissestata, premiata da lunghe attese per la partenza delle navi.

8/7 Siccome Tromso era stata visitata il giorno precedente solo dai ribelli che erano arrivati prima, si decide di sostare tutta la mattina per visitare la città e fare nel pomeriggio una tappa di avvicinamento ad Alta. Rivisitiamo il centro anche noi con maggior dettaglio del giorno prima e con un bel sole per scaldarci, ma la città non dà calore: è decisamente fredda e triste; direi artica.
Si parte nel pomeriggio ruotando attorno a diversi fiordi molto belli per arrivare in un posto d’avvicinamento ad Alta locato su una spiaggia dove c’era una bella vista verso il tramonto.
Qualcuno non ha gradito il posto e quindi il presidente li ha portati in un camping 40 km più avanti.
Li incontreremo domani quando li raggiungeremo. Alla sera dal nostro camping partono molti gommoni di olandesi e tedeschi per pescare a 100 m. dalla riva merluzzi grossi come un braccio, ma il nostro Valeriano vanamente tenta di catturare qualcosa dalla banchina perdendo diversi ami.

9/7 Raggiunti gli altri camperisti, si va verso Alta dove visitiamo il giardino con i graffiti risalenti ad oltre 6000 anni or sono, poi si passa al centro (?) della cittadina per fare gli acquisti necessari per resistere qualche giorno a Caponord. Alta, in verità, non offre molto, se non un nutrito numero di supermercati. Poi arriviamo a sera al camping previsto, su un fiume: il River Alta.

10/7 attraverso un paesaggio che cresce di articità, arriviamo a Caponord sul grande piazzale. Al momento attuale il transito del tunnel costa 507 corone e la sosta 200 a testa e vale 48 ore (naturalmente si percorre anche al ritorno e si paga di nuovo). Complessivamente la visita costa 190 Euro con il tunnel. Il tempo è nebbioso, ma al pomeriggio il cielo si apre per un paio d’ore offrendoci l’immenso panorama del posto. Velocemente percorriamo tutta la passeggiata costiera fotografando ogni angolo per poi chiuderci nel gran comprensorio che ospita un bel negozio di souvenir, un ristorante e una sala cinematografica dove proiettano su uno schermo a 135° le bellezze naturali del capo attraverso tutte le stagioni. Il filmato inganna perché c’è sempre sole e qui è una scommessa vederlo a mezzanotte. E ora noi aspettiamo che arrivino le 24.00 per vedere se il sole riesce a bucare le nuvole che corrono veloci attraverso il parcheggio. Il centro di Caponord si anima sempre più, mano a mano che si avvicina l’ora fatidica: arrivano pullman da tutta l’Europa, riempiendo tutto il piazzale. La temperatura è di 6°C allietata da un forte vento che penetra nei giubbotti. Improvvisamente, come su ordine dell’Ente per il Turismo, il sole esce a mezzanotte sollevando un coro di stupore fra le migliaia di spettatori. Non avrei mai creduto che il sole notturno fosse un business così sostanzioso per i norvegesi. Poi verso l’una il cielo s’è completamente rischiarato concedendo quanto ognuno avrebbe voluto, ma che purtroppo nei giorni precedenti molti non hanno potuto godere. In verità il sole non è mai arrivato sulla linea del tramonto, rimanendo ben alto nel cielo. Forse fra qualche settimana la suggestione sarebbe stata maggiore vedendolo veramente fingere di tramontare. Beh! Siamo stati fortunati.
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Il sole a mezzanotte a Caponord

11/7 In un primo tempo si pensava di fermarsi al penultimo centro norvegese prima di entrare in Finlandia, a Lakselv, ma un concerto rock a mezzanotte ha dissuaso alcuni a fermarsi nella vicina piazzetta, perché ci sarebbe stato il rischio di esser bersaglio delle bravate dei ragazzi ubriachi.
Siamo scesi fino ad Ivalo in Finlandia in un camping popolato dalle zanzare, comuni purtroppo in queste zone lacustri. In serata sono scaturiti alcuni dissensi sull’impiego dei due giorni di anticipo sul programma originati dal fatto che a Caponord abbiamo visto il sole già al nostro arrivo, per cui si sono accesi alcuni fuocherelli nel gruppo.

12/7 Trasferimento a Rovaniemi al Centro di Babbo Natale. Ma il dissenso è maturato oltre misura e a causa di dissapori con il presidente, ho deciso di proseguire il giro di rientro da solo dopo aver salutato gli altri del gruppo.
Ma il resoconto continua!
Rovaniemi ha un’area al Circolo Polare Artico ove ci sono dozzine di negozi che offrono articoli natalizi, che però non hanno la preziosità di quelli che ricordiamo aver visto più volte a Rotenburg ob der Tauber. Quindi visitiamo a piedi la cittadina anch’essa immersa in un concerto rock.
Visitiamo l’enorme biblioteca e il cimitero di guerra. Prolunghiamo la nostra discesa verso sud fino a Kemi, al confine con la Svezia sul Baltico del nord. Parcheggiamo nel porticciolo dove sostano altri camper e scopriamo una deliziosa passeggiata sul mare. Anche questo posto è indicato su Magellano.

13/7 Gran corsa verso sud con sosta a Bjasta. Al fianco della chiesa, davanti al cimitero, c’è una grossa piazzola dove sostare. La corsa di 550 km è stata interrotta da una sola diversione a Pitea, una bella cittadina, ma desolatamente deserta essendo domenica. Le strade svedesi permettono queste tappe lunghe di rientro perché sono scorrevoli e veloci, ma costellate di autovelox (li avrò visti tutti?).

14/7 Altra lunga corsa verso Stoccolma, con l’intenzione di fermarsi al camping centrale di Langsholmen, ma una volta arrivati non c’era disponibilità senza prenotazione. Peccato perché con 10 minuti del mio passo ero in centro oppure con la bici in 3 minuti… Ci siamo rifugiati al Bredang che ha l’immagine di un vero campeggio, ma ci sono 20’ di corsa in metrò per arrivare in centro e niente bici. Domani faremo la Stockholm Card che ci dà la possibilità di usare tutti i mezzi di trasporto e entrare in molti musei.

15/7 Con la Stockholm Card si riesce a visitare ben 76 musei e chiese e ad avere sconti importanti con i bus turistici e così abbiamo fatto. Abbiamo dedicato la mattinata alla visita di ogni cosa sulla Gamla Stan compreso il cambio della guardia al palazzo reale alle 12.00. Poi nel pomeriggio abbiamo percorso le vie cittadine con il pullman turistico per riprendere poi la visita dei negozi nella Drottninggatan e nella Sveavagen e tutto il contorno dell’Ostermalm. Le ore passano in fretta e siamo stanchi. Eppoi alle 18.00 ormai è tutto chiuso.

16/7 Seconda giornata in questa stupenda Stoccolma. Per me è la seconda volta che la visito, ma il bel tempo, lo svincolo dalle gite organizzate, la velocità nell’essere da soli, eppoi il modo brillante di potersi muovere ed entrare ovunque con la Stockholm Card, ha reso questa visita superlativa. Prima tappa al Municipio con visita guidata in lingua inglese nei suoi fastosi interni, poi la salita alla torre da dove si spazia su un panorama fantastico. Quindi una corsa all’isola di Skeppsholmen, sfogo del verde per la città, e pranzo sul posto. Nel pomeriggio si arriva a Skansen che da 100 anni è area di ritrovo per grandi e piccini per la visita delle ambientazioni svedesi e del piccolo zoo. Si voleva arrivare al museo della tecnica, ma torniamo alla Sergel da cui dipartono tante strade superanimate da una folla incredibile almeno finchè i negozi sono aperti. Qui ci sono meravigliosi negozi e magazzini che offrono le migliori marche del mondo tra le quali spiccano quelle di casa nostra. Dopo una visita al gran mercato turco, torniamo al campeggio per imbastire il programma del giorno dopo. Riassumendo si può affermare che Stoccolma è super.
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Stoccolma dalla torre municipale

17/7 Dedichiamo la giornata Per visitare molti paesini e castelli segnalati sulle guide nei dintorni di Stoccolma. Cominciamo con il palazzo reale estivo di Drottningholm un po’ isolato dalla città, poi andiamo a Sigtuna dal grazioso borgo antico con le case in legno, quindi arriviamo al castello di Skokloster che è un ex monastero e ci coglie un temporale (il primo vero acquazzone da quando siamo in Scandinavia). Ma il tempo si rimette in fretta e arriviamo a Uppsala dalla maestosa cattedrale, ma la città è tutto un cantiere stradale. Puntiamo ora verso sud a Strangnas con la sua bella chiesa, ma mi delude il paese poiché ogni negozio è chiuso (?), e infine dopo 230 km e 6 tappe ci fermiamo nel porto della preziosa e festosa Trosa dove c’è un’area attrezzata con collegamento elettrico nel porticciolo, segnalata da Magellano ( 12 Euro). Anche oggi ci siamo guadagnati la giornata e siamo stanchi.

18/7 Tappone fino a Koge in Danimarca via ponte di Malmo. Piove durante tutta la giornata, ma ormai siamo sulla via di casa. Arriviamo a Koge Marina appena a sud di Copenaghen e ripariamo nel porto turistico dove questa volta non ci sono altri camper (forse perché Magellano non lo indica). Il posto è tranquillo benché sia venerdì sera e di solito da queste parti gozzovigliano.

19/7 Puntiamo su Luneburg in Germania appena a sud di Amburgo al punto GPS N53.24554 E10.39672 non segnalato da Magellano Qui si trova un vasto parcheggio per camper con ticket di 8 euro per 24 ore a 2000 m. dal centro. Arrivando qui abbiamo visto a Puttgarten una coda di 15 km per imbarcarsi al traghetto, mentre noi abbiamo imbarcato al volo in senso contrario. Visitiamo Luneburg e ne rimaniamo estasiati dalla sua bellezza, dalle molteplici stradine pedonali, dalle case tutte di mattoni rossi antiche e bellissime e… un po’ storte. Poi ci sono centinaia di bar e pasticcerie, tanti fiori, tanta gente e tanta tranquillità. La sorpresa più gradita sono i prezzi molto contenuti nei bar, ristoranti e negozi e spendiamo volentieri qualche soldino.

20/7 Usciamo da Luneburg attraverso un alto bosco di pini rossi, noccioli e platani che ci porta all’autostrada per Fulda. Piove per tutto il percorso a compensazione del bel tempo goduto in Scandinavia, ma fortunatamente siamo prossimi al rientro. A Fulda c’è una bella area attrezzata per camper segnalata su Magellano. Visitiamo la sontuosa città barocca che ha piazze, vie, palazzi, castelli e chiese in abbondanza, tutti nello stile barocco, ma discreto, non esuberante come quello del nostro sud.

21/7 Arriviamo in Baviera del sud, tagliando fuori le grosse città (come già fatto nei giorni precedenti). Ci fermiamo a Bad Tolz, un bel centro termale con tante belle casine fiorite e un’animata passeggiata centrale, il tutto molto bavarese. Il livello del fiume è abbastanza oltre il limite che ci fa temere per l’area di sosta per camper ben segnalata all’ingresso del paese (anche da Magellano). In effetti nei giorni precedenti aveva piovuto parecchio, ma oggi regge il sole.

Ormai la gita è giunta al termine e ringrazio chiunque avesse avuto la pazienza di leggere questo resoconto.

22/7 Rientro a casa.
Camperfree
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