RI-QUADRI 60 – FIRENZE

A Firenze (Toscana).
18 febbraio 2024.
A cura di Davide.

Arte contemporanea (fotografia e pittura).
Set fotografico della rassegna itinerante «Ri-quadri».

Avviato in Francia nel 2022 e proseguito in Svizzera, Italia, Austria e Slovenia, il ciclo «Ri-quadri» è dedicato ai dipinti di Erminio Tansini.
Nel corso di questi eventi, le creazioni tansiniane sono scenarizzate temporaneamente e fotografate presso castelli, monumenti, palazzi, parchi storici, rifugi alpini, rocche, siti archeologici e ville.
La Fortezza da Basso di Firenze (o Fortezza di San Giovanni Battista) è stata l’ambientazione del quinto set allestito nell’annata 2024 (il secondo nel territorio toscano dall’inizio della serie).
Come già avvenuto alla Fiera di Bologna durante Ri-quadri 58, la sessione fiorentina si è occupata esclusivamente dei tondi: dipinti a olio su tavola che Erminio Tansini aveva ideato nel 2003 per l’inserimento della sua opera pittorica nella raccolta di Duilio Zanni, su richiesta del proprietario stesso.

Questa collezione include lavori di artisti originari di vari Paesi africani, americani, asiatici ed europei: Albania, Argentina, Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Brasile, Cile, Cina, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Iran, Irlanda, Israele, Italia, Libano, Libia, Moldavia, Paesi Bassi, Perù, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica Ceca (Cechia), Repubblica della Macedonia del Nord, Russia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Ungheria, Venezuela e Zaire.
Per esempio: Peter Ackermann, Natale Addamiano, Thierry Alet, Luca Alinari, Karin Andersen, Rodolfo Aricò, Ariel Auslender, Paolo Baratella, Orazio Barbagallo, Enrico Baj, Frank Bauer, Valerio Berruti, Gianni Bertini, Irma Blank, Margaret Boberek, Agostino Bonalumi, József Breznay, Remo Brindisi, Giovanni Bucher, Ennio Calabria, Giovanni Campus, Eugenio Carmi, Giancarlo Cazzaniga, Bruno Ceccobelli, Mino Ceretti, Andrea Chiesi, Marco Cingolani, Sergio Dangelo, Mario De Luca, Piero Dorazio, Gretel Fehr, Michele Festa, Ennio Finzi, Giuseppe Fontana, Attilio Forgioli, Giovanni Frangi, Alain Clément, Roberto Coda Zabetta, Vanni Cuoghi, Lucio Del Pezzo, Pilar Dominguez, Bruno Donzelli, Till Freiwald, Javier Garcerá, Alberto Gianquinto, Alessandro Giordani, Robert Gligorov, Paul Goodwin, Richard Gorman, Luigi Grande, Marco Grassi, Leonardo Greco, Nevia Gregorovich, Leila Habiche, Rudolf Haas, Alona Harpaz, Ali Hassoun, Simón Hernández, Rainer Irrgang, Emilio Isgrò, Antonio Jacovitti, Nader Khaleghpour, Ibrahim Kodra, Ion Koman, Mark Kostabi, Morteza Latifi Nezami, Pier Luigi Lavagnino, Riccardo Licata, Bengt Lindström, Marco Lodola, Umberto Mariani, Maurizio Martino, Shuhei Matsuyama, Klaus Karl Mehrkens, Helmut Middendorf, Enzo Migneco (Togo), Aldo Mondino, Keizo Morishita, Barbara Nahmad, Carlo Nangeroni, Davide Nido, Fujio Nishida, Hermann Nitsch, Ōki Izumi, Claudio Olivieri, Hans Olsthoorn, Giancarlo Ossola, Gianfranco Pardi, Luca Patella, Lorenzo Piemonti, Ercole Pignatelli, Olga Polichtchouk, Pierluigi Pusole, Luigi Presicce, Mario Raciti, Rudolph Rainer, Alfredo Rapetti (Mogol), Luca Re, Kelly Roger, Mimmo Rotella, Salvatore Mangione (Salvo), Sergio Sarri, Aligi Sassu, Ruggero Savinio, Paolo Schiavocampo, Rino Sernaglia, Gladys Sica, Turi Simeti, Gary Simmonds, Vincenzo Sorrentino, Tino Stefanoni, Gordana Stojanovic, Gino Strada, Emilio Tadini, Anne Laure Thurit, Ernesto Treccani, Dennis Tyfus, Valentino Vago, Walter Valentini, Velasco Vitali, Marc Von Criegern, Maja Vukoje, Gianfranco Zappettini, Franco Zazzeri e Zhou Zhiwei.

La peculiarità della raccolta zanniana (chiamata A tutto tondo perché formata interamente da opere eseguite su supporti circolari) aveva portato Erminio Tansini ad accantonare in quell’occasione le consuete tavole e tele a quattro lati, realizzando venti soggetti pittorici che costituiscono un unicum nella sua produzione.
Dopo la selezione del quadro più adatto alle particolarità della Collezione Duilio Zanni, alcuni dei diciannove pezzi conservati dall’autore erano stati proposti al pubblico durante tre mostre personali tenutesi a Levanto (La Spezia), Monterosso al Mare (La Spezia) e Rapallo (Genova), organizzate fra il 2014 e il 2015 per il ciclo espositivo «Materia e colore».

Dal 2023, i diciannove tondi di Erminio Tansini sono divenuti protagonisti della rassegna «Ri-quadri».
In numero variabile secondo ciascuna tappa del ciclo e, spesso, affiancati ad altri dipinti, questi lavori hanno partecipato a eventi svoltisi a Cremona, Novara, Genova, Salsomaggiore Terme (Parma), Alessandria, Berceto (Parma), Busseto (Parma), Tortona (Alessandria), Sestri Levante (Genova), Riomaggiore (La Spezia), Portofino (Genova), Levanto (La Spezia), Monterosso al Mare (La Spezia), Porto Venere (La Spezia), La Spezia, Manarola di Riomaggiore, Brugnato (La Spezia), Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), Novi Ligure (Alessandria), Tenda (Alpi Marittime), Canossa (Reggio Emilia), Sölden (Imst), Castell’Arquato (Piacenza), Pontremoli (Massa-Carrara), Castiglione delle Stiviere (Mantova), Anacapri (Napoli), Capri (Napoli), Napoli, Asti, Nova Gorica, Cesano Maderno (Monza e Brianza), Breggia (Mendrisio), Venezia, Briançon (Alte Alpi), Pavia, Reggio nell’Emilia (Reggio Emilia), Sirmione (Brescia), Bologna e Bellagio (Como).
Nel 2009, la città di Firenze aveva ospitato una personale dell’artista, organizzata dalla Regione Toscana all’interno del Palazzo Panciatichi.

L’iniziativa svoltasi nel 2024 presso la Fortezza da Basso è stata preparata da «In arce» e diretta da Davide.
È stata la sessantesima tappa della serie «Ri-quadri».

Immagine: opera a olio su tavola eseguita da Erminio Tansini (Senza titolo, 2003), ripresa presso la Fortezza di San Giovanni Battista a Firenze in occasione di Ri-quadri 60 (scatto e rielaborazione di Davide Tansini, 2024).