Sagra della polenta Pozzale (FI)
Sagra della polenta Pozzale (FI)
A Pozzale, località del Comune di Empoli, presso la Casa del Popolo, in Via Sottopoggio per San Donato, 23 a Pozzale, potrete gustare la polenta in tutte gli abbinamenti della tradizione toscana: fritta, con funghi, formaggi, baccalà, cinghiale, salsiccia e porri ed anche lasagne di polenta al ragù. Comodamenti seduti al tavolo ed al caldo, la sagra della polenta vi aspetta nei giorni di sabato 18 e domenica 19 novembre.
La polenta, antico alimento nato dalla macinazione del granturco, ha radici profonde nella storia italiana. La sagra della polenta è l’occasione perfetta per riportare in auge questa tradizione culinaria, onorando le origini agricole della regione e riscoprendo i sapori autentici che caratterizzano la cucina contadina.
La sagra della polenta non è solo una festa gastronomica, ma anche un vero e proprio spettacolo culinario. I maestri polentieri, con le loro lunghe pale di legno, mescolano la farina di mais in enormi calderoni, creando una polenta cremosa e deliziosa. I visitatori possono assistere a questo rituale affascinante e gustare la polenta appena preparata, arricchita con sughi tradizionali e formaggi locali.
Cosa vedere a Pozzale
Le prime notizie risalgono al 1744, quando il podere detto appunto «del Pozzale» di proprietà del fiorentino Filippo Bonsi, venne acquistato dal Convento degli Agostiniani a Empoli; consisteva in campi perlopiù con viti, pioppi e alberi da frutta.
La più antica chiesa associata alla frazione è quella di San Giusto, risalente al XI secolo (le prime notizie sono del 1109), in località Petroio (toponimo che risale al latino praetōrium e che si trova sopra il rio di Sant’Anna, poco dopo l’incrocio tra via Sottopoggio e via Salaiola, sulla strada verso Monterappoli); originariamente unita al Capitolo di Sant’Andrea a Empoli.
Oratorio di San Ranieri (la cappellina nel gergo dei pozzalesi), costruita da Diacinto Cocchi e consacrata solennemente nel 1714, la ricca famiglia empolese ne conservò la proprietà fino al 1869; oggi è lasciato in stato di totale abbandono; rimangono lo stemma della famiglia sopra la porta d’ingresso e la tela d’altare, oggi conservata presso la chiesa principale della frazione, raffigurante il santo titolare, opera di un maestro fiorentino di cultura ottocentesca.
Importante edificio è la Villa del Cotone. Il complesso della villa domina la sommità di una collina poco distante dal torrente Orme. Costruita modificando il preesistente castello medievale di cui mantiene alcune evidenze architettoniche, è stata circondata, nel XVIII secolo, da una corte di cipressi e altre piante sempreverdi che per gran parte ne nascondono la vista ai visitatori.
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