Domenica delle Palme

Non è mai lunedì’ – recita una delle ultime canzoni sanremesi incentrate sul tema della guerra in Europa e nel mondo. Non è lunedì per le vittime civili, per i rifugiati, per le donne e i bambini che sono stati costretti a lasciare le loro case, per i combattenti, per le città distrutte. Per l’Europa e per il mondo è, infatti, ancora tempo di guerra, di massacri, di sangue versato. Infioritalia in collaborazione con Città dell’infiorata e la Commissione Gestora degli Alfombristas del Camino di Santiago, intende promuovere la pace nel mondo e lancia, per la seconda volta, l’iniziativa del #Flowersofpeace, un flash mob mondiale di tappeti floreali per sostenere il ritorno all’armonia e alla concordia tra i popoli.

Secondo gli studiosi di etimologia, la parola pax deriverebbe dal sanscrito pak o pag e aveva il significato di legare e unire. La pace è infattiun patto tra gli uomini affinché
scelgano sempre il dialogo e mai la violenza, l’amore e non l’odio, la solidarietà non l’egoismo.

Il mondo, però, sembra essersi sempre più dimenticato il significato di questa parola e
dell’importanza di stringere quotidianamente quel patto per
far vivere in comunione tutti gli uomini. Dal 24 febbraio 2022 anche in Europa è tornato l’orrore della guerra dopo più di 70 anni di pace. In altri continenti, nell’ultimo secolo, la guerra non è mai finita.

Il #Flowersofpeace23, il flashmob di infiorate organizzato dall’Associazione nazionale delle infiorate artistiche Infioritalia, nasce proprio con l’intento di tornare a ricordarci cos’è la pace e quanto ne ha bisogno il mondo.
Questo stesso tappeto floreale, dal bozzetto semplice ma d’impatto creato da Infioritalia, nella giornata del 2 Aprile 2023, è stato realizzato in altre 60 località: italiane, spagnole, polacche, portoghesi, ungheresi, brasiliane, messicane, costaricane, indiane. È la seconda volta che la rete di solidarietà degli infioratori e alfombristas del mondo fiorisce, dopo la bella esperienza del #Flowersofpeace nell’aprile 2022. Anche stavolta un unico tappeto, un’unica speranza, un’unica forma d’arte: un modo, insomma, per dimostrare come l’unione non sia solo auspicabile, ma realizzabile.