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Da Kempten fino a Berlino

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Messaggio Da Camperfree Lun 26 Dic 2011, 17:55

In Germania per Mercatini di Natale!

di Alex70 e Barbara

Da Kempten fino a Berlino
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“Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di non tornare più.
Prima di partire per un lungo viaggio,porta con te la voglia di adattarti …”
Dobbiamo andare e non fermarci mai, finché non arriviamo.
Per andare dove? Non lo so, ma dobbiamo andare!
Jack Kerouac

Premessa
Un viaggio d’inverno, durante il periodo di Natale e nel Regno dei Mercatini di Natale. Volevamo avere questo come motivo principale del viaggio e quindi eccomi che a novembre mi metto a studiare un itinerario di due settimane scarse per la Germania, il paese che forse meglio interpreta e coglie l’atmosfera dei Mercatini di Natale.
Quindi inizia la scelta dei vari mercatini, pochi tra tantissimi, sul sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ma poi, perché non metterci dentro anche Berlino e, visto che è sulla strada, Dresda?
Berlino l’avevamo vista per poche ore nell’estate del 2007, in una caldissima giornata di luglio, mentre andavamo a Rostock per imbarcarci sul traghetto per la Finlandia. Poche ore non bastano per gustarsi, capire e vivere una città come Berlino, quindi ci eravamo ripromessi di tornarci, ed ora ecco l’occasione.
L’itinerario però prevede una salita a tappe, facendo massimo 250-300 km. in un giorno una volta varcato il confine, quindi metto dentro altre cittadine che richiamano per i Mercatini di Natale. Ecco quindi Kempten, Ulm, Bayeruth, poi ci addentreremo nella ex Germania Est a Plauen, Zwichau, Dresda e Postdam. Il ritorno lo improvviseremo, a seconda di quando andremo via da Berlino.
Prima di partire ordiniamo per email la Plakette ecologica al costo di € 14,90 e dopo solo 3 giorni lavorativi riceviamo la busta dalla Germania con il bollino adesivo da attaccare al vetro con la targa del nostro camper, in modo che potremo circolare liberamente in tutte quelle città tedesche che le restrizioni ecologiche al traffico cittadino.

Periodo viaggio: 3 dicembre – 14 dicembre 2009
Mezzo: Laika Ecovip 9 su Ducato JTD 3.0 (maggio 2008) Km. alla partenza: 19.414
Equipaggio: Alex & Barbara
Km. percorsi: 3.623

Spesa gasolio: € 616 (circa 545 litri, consumo km 6,65 al litro)
Spesa parcheggi e aree attrezzate con carico, scarico ed elettricità: € 128,00
Guide: Touring Club (Germania Sud e Germania Nord)
Atlante stradale: Europeo del Touring Club
Libro delle aree di sosta in Germania dell’ADAC
Navigatore: Tomtom
Autostrade: abbiamo pagato quella italiana fino al Brennero e quella austriaca prendendo 2 vignette da € 7,80 perché ogni vignetta vale 10 giorni.
Clima e Temperature: solo due giorni vera, due giorni di sole e per il resto cielo coperto, con qualche spruzzo di pioggerellina qua e là. Temperatura rigide la sera e la notte, ma di giorno eravamo dai 7° ai 12°. Gli ultimi 3 giorni invece, abbiamo preso il freddo vero, con neve e temperature sotto zero.
Soste: in aree attrezzate, presenti quasi ovunque in Germania, o in parcheggi.

Nota: per lo scarico delle grigie in Germania, è consigliabile munirsi del tubo di raccordo da attaccare allo scarico, poiché spesso le colonnine dei saniti-service non permettono di posizionarsi sul pozzetto di scarico.


Ed ecco il diario di bordo:
Giorno 1, giovedì 3 dicembre 2009: Roma-Vipiteno
Partenza verso le 12,30 dal rimessaggio, dopo aver caricato il camper, sotto una splendida giornata di sole ed una temperatura di 15°.
Strada facendo, la nebbia ci accompagna da Orte fino a Firenze, poi tutto scorre tranquillamente. Ci fermiamo a Bolzano, all'area sosta gratuita di via Bruno Buozzi, e prendiamo l'autobus per andare in centro, nella piazza Walther, dove c’è il mercatino di Natale. Quando arriviamo, alle 20 e 30, è già chiusi, ma la cosa non ci dà noia più di tanto perché questo mercatino lo abbiamo visto lo scorso anno di ritorno da Praga, Vienna e Salisburgo. Il nostro obiettivo è il Cavallino Bianco in via Bottai, una stube clamorosa dove avevamo già mangiato, benissimo, lo scorso anno.
Pasta e fagioli, crema di zucca, gulasch con polenta, strudel di mele, gelato con lamponi caldi, il tutto per 31€!
Torniamo al camper verso le 23 e decidiamo di spingerci fino a Vipiteno, in modo da vedere il mercatino di Natale che non abbiamo visto lo scorso anno. Arriviamo a Vipiteno verso mezzanotte e notiamo che la temperatura è molto più rigida che a Bolzano. Se lì c'erano 7°, qui ce n'è a malapena 1°!
Km. Oggi: 750 Km. Totali: 750

Giorno 2, venerdì 4 dicembre 2009: Vipiteno-Kempten
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Ci svegliamo sotto una nevicata clamorosa! Intorno a noi è tutto bianco, ed il camper è ricoperto di neve!
Facciamo carico e scarico e poi a metà mattinata ci spostiamo nel vicino paese di Vipiteno e lasciamo il camper nel parcheggio per camper sulla statale del Brennero. Visitiamo così il nostro primo mercatino di Natale, quello nella piazza centrale di Vipiteno.
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L’atmosfera è tipicamente natalizia, musiche ed addobbi di Natale ovunque. Gustiamo anche prima un krapfen caldo e poi una gustosissima zuppa d’orzo fantastica. Facciamo anche un po’ di shopping per la via principale del paese e poi, verso le 13,30 torniamo al camper e lasciamo Vipiteno, lasciando poco dopo anche l’Italia. A tratti nevica ancora, quindi optiamo per l’autostrada, acquistando la vignetta, ed il ponte Europa (8 €). Proseguiamo per Bregenz, poi usciamo a Telf e facciamo il Fernpass, per poi entrare in Germania e riprendere l’autostrada fino a Kempten, la nostra prossima meta ed il nostro prossimo mercatino di Natale!
Il camper lo lasciamo nel Parkplatz di Illerdamm, all’angolo con Jahnweg. Il parcheggio è in riva al fiume ed è collegato con il centro città con un ponte pedonale che lo attraversa. Si paga 5 € al giorno e poi con un altro euro si ha l’acqua per il carico.
Alle 5 del pomeriggio siamo già nella Rathausplatz dove c’è il mercatino, con 70 banchi che espongono ogni genere di cose.
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Molti quelli alimentari ovviamente, che vendono, di tutto, e tantissimi quelli di artigianato. L’odore di vin brulè invade la piazza, ma noi gustiamo una fantastica cioccolata calda al rhum!
A cena andiamo al Bauerntanzkeller, una birreria dalla Allgauer (la birra di Kempten, città di questo land della Baviera che si chiama Allgau) sulla Bahnhofstrasse, dove mangiamo due piatti di carne di manzo, uno con crema al cognac e fagiolini, l’altro con cipolle fritte e spatzli di formaggio. Ovviamente birra ed un distillato, per 37€.
Torniamo al camper verso le 9 e 30, la temperatura esterna è di 2° e quella interna al camper di 7°! Accendiamo la stufa e ci vediamo un film, poi nanna!!!
Km. Oggi: 205 Km. Totali: 955

Giorno 3, sabato 5 dicembre 2009: Kempten-Ulm
Stanotte ha ghiacciato. Stamattina il cielo è velato ed in terra c’è ghiaccio ovunque, la temperatura alle 9 è di -1°. Non riusciamo a connetterci a internet, perché la scheda Vodafone tedesca che abbiamo comprato ieri pomeriggio qui a Kempten non funziona. Più tardi ci diranno che il problema è della Sim Card e che per cambiarla ci vogliono dai 3 ai 5 giorni.
Ci muoviamo verso Ulm ed il paesaggio intorno all’autostrada per qualche decina di chilometri è decisamente invernale:
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i campi sono innevati, i paesini in lontananza anche, anche se man mano che ci avviciniamo a Ulm la neve sparisce. Qui fa solo freddo, ma la neve non c’è.
A Ulm parcheggiamo nell’enorme area camper di Wielandstrasse 74, gratuita dove si paga solo il carico e scarico con le monete. Qui troviamo molti camper già parcheggiati, parecchi italiani.
Il centro, la Munsterplatz dov’è la Cattedrale con l’altissima torre (dove siamo saliti in cima nell’estate del 2008) e dove in questo periodo viene montato il mercatino di Natale, è a poco più di un chilometro a piedi.
Perdersi è impossibile, perché la torre della cattedrale si vede sempre e quindi si segue sempre quella come orientamento.
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Arrivati sulla piazza, troviamo la bolgia più totale! Mai vista tanta gente a un mercatino di Natale! Forse perché è sabato, ma la piazza è stracolma di gente. Camminare per il mercato è un impresa ardua! Si deve seguire la corrente, mai andare contromano!!! Gli stand dove fanno da mangiare sono presi d’assalto, soprattutto verso le 13 e verso le 18-18,30! Che poi il bello di questi mercatini è mangiare le porcate più assurde, che uno mai nella vita penserebbe di mangiare! Qui invece, è tutto buono!
Roba che se ci dessero una pasta con i crauti fatta su una piastra, gliela tireremmo, invece qui si mangia tutto!
Pasta con i crauti, un panino con la cipolla ed un polpettone di chissà quale animale, waffel, dolci vari, e poi, per finire la giornata, stinco di maiale alla birra e boccalone di birra nella birreria Barfuber, un locale che avevamo provato già nell’estate del 2008, di fronte la Cattedrale, in Lautenberg 1. Questa è una birreria che produce birra e la loro birra la potrete bere solo qui, ed in nessun’altra parte della Germania!
L’atmosfera dei mercatini è comunque fantastica: musiche natalizie, piccole bande musicali, addobbi, il profumo del vin brulè, del pounch caldo, del cioccolato caldo e qui a Ulm, c’è anche un presepe con statue a grandezza naturale e le pecore vere.
Km. Oggi: 92 Km. Totali: 1.047

Giorno 4. Domenica 6 dicembre 2009: Ulm - una qualche parte tra Plauen e Zwichau
Cielo coperto stamattina su Ulm, e freddo. Sui vetri del camper c’è ghiaccio, la temperatura esterna alle 9 di mattina è di +2°.
Lasciamo Ulm poco dopo le 10 diretti a Bayreuth. A Bayreuth ci sono due possibilità di parcheggio: una sulla Kurpromenade (al n. 5) dove ci sono anche i servizi, ma è lontana dal centro circa 6 km., mentre l’altra è sulla Grunewaldstrasse, è un parcheggio senza servizi ed è a un chilometro dal centro della città. Optiamo per questa seconda opzione, dopo aver percorso i 268 km che dividono Ulm e Bayereuth. Qui, siamo molto più vicini alla Maximilianstrasse dov’è il mercatino e ci facciamo una passeggiata a piedi quindi.
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Il mercatino di Bayereuth è però una delusione, poiché sembra più che altro una fiera gastronomica ed il 90% degli stand sono di cose da mangiare. Ovviamente ne approfittiamo per assaggiare una zuppa di patate, una crepe con prosciutto cotto e formaggio e delle fragole ricoperte di cioccolato.
Lasciamo questo mercatino già alle 3,30 del pomeriggio, decidendo di passare oltre e di proseguire nella nostra marcia di avvicinamento a Berlino. La prossima tappa è Plauen, nell’ex Germania Est, in Sassonia.
Plauen non offre molto per noi camperisti. L’unica possibilità di sosta è un nuovo parcheggio, che ancora deve essere ultimato, sulla Zum Burgteich, al n. 57, ma non è proprio a Plauen ma in una frazione che si chiama Thiergarten, ed è a 4,5 km dal centro di Plauen. Non è possibile neanche andare in centro con i mezzi, perché il parcheggio è in una zona di campagna, circondato da qualche villetta e basta, lontano anche dalla strada principale che porta a Plauen. Inoltre, è su terra battuta e visto che sta piovendo, c’è anche la possibilità di infangarsi. Decidiamo quindi di andare a Plauen ed alla fine lasciamo il camper in un parcheggio a 600 metri dal centro, dove non ci sono divieti di sosta ai camper e non c’è scritto che è una zona riservata solo alle auto.
Il mercatino di Plauen è molto carino e si sviluppa sulla piazza del vecchio municipio.
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Ci sono una sessantina di stand, dove c’è di tutto: dall’artigianato al cibo, dai presepi agli addobbi natalizi. Il profumo delle bevande calde invade l’aria: qui il vin brulè, il pounch al mandarino e il cioccolato caldo, anche corretto al rhum, vanno via come l’acqua! Per cena optiamo per una birreria alle spalle del vecchio municipio, dove beviamo la birra locale non filtrata e mangiamo della carne di manzo in salsa di birra con delle verdure, e delle polpette di manza arrostite con verdure. Il tutto per meno di 20 € in due.
Dopo cena torniamo al camper e decidiamo di spostarci. Il parcheggio dove siamo è in pendenza e tale pendenza non si risolve neanche con i cunei, quindi non è il massimo per dormire, anche perché essendo in mezzo alla strada mettere i cunei potrebbe portare a delle multe. Il parcheggio sterrato ed infangato (e deserto) non ci attira molto, quindi decidiamo di andare verso Zwichau, che dista meno di 50 km. Sul librone dell’ADAC però a Ziwchau non è segnalata nessuna possibilità di sosta notturna, ma abbiamo un punto sosta a Schonfels, a circa 20 km da Zwichau, e quindi a poco più di 20 da dove siamo. Ma alla fine, strada facendo, decidiamo di fermarci in una comoda e silenziosa area di parcheggio sull’autostrada. Non è un distributore ma un parcheggio, e quindi c’è già meno movimento, inoltre e ben lontana dall’autostrada ed il rumore delle auto che sfrecciano si sente in lontananza. Decidiamo di fermarci qui, in compagnia di due o tre camion e basta.
Nel frattempo, mi arrivano ottime notizie da Roma: la Roma ha vinto il derby 1-0 con un gol di Cassetti!
Km. Oggi: 409 Km. Totali: 1.456

Giorno 5, lunedì 7 dicembre 2009: Una qualche parte tra Plauen e Zwichau- Dresda
Oggi ci svegliamo sotto una bella giornata di sole, anche se intorno a noi è tutto ghiacciato. Ci rimettiamo in marcia prima delle 10, ma durante i 17 km che ci dividono da Zwichau, ci perdiamo in due supermercati più un “Getranke”, cioè uno di quei negozi che ci sono in Germania dove vendono solamente bevande. Con la scusa di comprare il latte, ci giriamo un Penny Market e poi un Aldi, più il Getranke dove prendiamo una ventina di birre diverse. Ci piace molto comprare birra in Germania e portarla a casa, ed assaggiarne diversi tipi, cercando tra quelle a noi sconosciute.
Verso mezzogiorno arriviamo a Zwichau e lasciamo il camper in un parcheggio enorme, il Platz der Volkerfreundschaft, a pochi passi dal viale pedonale della città. Il parcheggio non lo paghiamo, perché una signora che sta andando via ci lascia il suo ticket, pagato fino a stasera alle 8.
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Prima di arrivare ai mercatini, ci fermiamo a vedere il Duomo, una chiesa del 1300 che pian piano sprofonda a causa del terreno che cede sotto di essa.
Il mercatino principale è a due passi dal Duomo, poi nelle vie circostanti ce ne sono altri due, e nella seconda piazza c’è anche la Hutzstube, un locale segnalato su molte guide.
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Il mercatino principale è molto carino, con tantissimi stand di artigianato. Ovviamente si mangia anche qui, ed assaggiamo una zuppa di patate, una zuppa di carne di maiale e legumi, ed il pane di Dresda, una pane cotto a legna ripieno di formaggio e prosciutto cotto.
Verso le 16,30 lasciamo Zwichau per dirigerci a Dresda, distante poco più di 100 km.
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Qui optiamo per fermarci nell’area di sosta sulla Wiesentorstrasse, preferendola all’altra sulla Zinzendorfstrasse perché più centrale. La scelta si rileva ottima perché poi, una famiglia di Genova ci dice di esser stati all’altra area ieri sera e che quell’area è un pantano perché non è asfaltata. Questa invece sulla Wiesentorstrasse è su asfalto, in riva al fiume Elba, attraversando il ponte sul fiume si è in centro, ed ha tutti i servizi, elettricità compresa. Se si arriva quando il proprietario non c’è, ci si attacca al mattino dopo, perché l’elettricità deve attivarla lui. Questa comunque risulterà essere l’area più cara che abbiamo trovato in tutta la Germania da sempre, ai costi di un campeggio: 16 € al giorno più 5 € al giorno di elettricità più il carico e lo scarico della colonnina del saniti service, che funziona con 2 € per scaricare il WC più 2 € ogni 4 minuti per caricare acqua!
Essendo le 19, visitiamo un solo mercatino, quello nuovo chiamato Neumarkt e che sta sulla piazza della Frauenkirche, la chiesa più famosa di Dresda. Questa chiesa, protestante, è stata distrutta durante il bombardamento americano nel febbraio del 1945 e dopo la divisione della Germania, la dittatura comunista lasciò le rovine della chiesa in mostra per 45 anni al popolo tedesco dell’est, a monito delle rovine e delle distruzioni causate dall’Occidente. Dopo l’abbattimento del muro e la riunificazione della Germania, sulla piazza vennero montati degli enormi hangar dove vennero catalogate tutte le pietre della chiesa. Quelle ancora buone furono tenute, le altre buttate. Poi la chiesa è stata ricostruita fedelmente a com’era prima del 1945, e riconsacrata nel 2005, ed oggi si vedono le pietre bianche, che sono quelle nuove, mentre quelle scure sono quelle vecchie.
Davanti la chiesa, sulla piazza, è stata ricostruita anche la statua di Martin Lutero.
Anche questo mercatino è molto carino, pieno di cose di artigianato, di cibo e di bevande calde. Mangiamo frittelle di patate, il panino di Dresda, e un piatto orientale, uno spezzatino di manzo con couscous, fagiolini e olive, e poi un waffel con lo zucchero a velo.
Km. Oggi: 149 Km. Totali: 1.596

Giorno 6, martedì 8 dicembre 2009: Dresda
Oggi piove, ma in compenso non fa freddo, visto che ci sono 11°. Per i tedeschi l’inverno non è mai arrivato in questa stagione anomala e mite, almeno finora. Loro, di questi tempi, vivono in mezzo alla neve o, per lo meno, con una temperatura spesso sotto zero.
Nonostante la pioggia però giriamo la città ed i mercatini.
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Andiamo a vedere la Die Bruhlsche Terrasse, affacciata sull’Elba e sul Duomo, poi entriamo nel Duomo, romanico con ritocchi barocchi, ammiriamo il mosaico di porcellana sotto il Furstenzug e torniamo a fotografare, con la luce del giorno, la Frauenkirche, vedendo bene l’opera incredibile che è stata fatta per ricostruire questa chiesa.
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Le pietre nere, poche, dimostrano quanto poco si è potuto salvare della vecchia chiesa, tranne una facciata quasi intera ed un’altra per una buona parte.
Dopo il giro turistico, ci tuffiamo nel vortice dei mercatini ed andiamo nella Altmatkt dove c’è il Dresdner Striezelmarkt, uno dei mercatini di Natale più grandi della Germania.
A dir la verità, quello nuovo del Neumarkt ci è piaciuto di più, ma anche questo è molto carino, con i suoi stand decorati sui tetti che sembrano ognuno raccontare una fiaba.
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Mangiamo cose da strada anche oggi, iniziando da un Krapfen con una cioccolata calda, per poi passare al gyros greco con patate arrostite, alla frutta ricoperta di cioccolata. Nel pomeriggio entriamo nell’enorme centro commerciale che è nella galleria dell’Altmarkt, poi ci spostiamo sulla Taschenberg platz, dove c’è un altro piccolo mercatino. All’ora di cena, cena locale però quindi le 19, ci tuffiamo nello Stallhof Dresden, un mercatino posto in un piccolo borgo di lato alla Frauenkirche, dove ci sono per la maggior parte stand gastronomici che fanno i piatti poveri di un tempo. Qui assaggiamo una specie di crepe fatta con il grano saraceno, con il formaggio di mucca, poi una pizzetta di farina integrale con speck e patate. In questo mercatino c’è anche qualche artigiano della pelle e del legno, e qualche distillatore.
Tornando poi al Mercatino della Neumarkt, visto ieri sera, assaggiamo una gustosissima zuppa di lenticchie, dopodichè, dopo numerosi chilometri percorsi a piedi durante la giornata, torniamo al camper dove, tra l’altro, proviamo al connessione internet visto che oggi, nel centro commerciale, abbiamo trovato finalmente una ragazza della Vodafone che ha capito e risolto il nostro problema!
Km. Oggi: 0 Km. Totali: 1.596

Giorno 7, mercoledì 9 dicembre 2009: Dresda-Potsdam-Berlino
Anche oggi giornata coperta con quella pioggerellina stupida e leggera, ma fastidiosa. Fortunatamente dopo pranzo smette. La temperatura è sempre sui 7-9°.
Lasciamo l’area di Dresda verso le 10,30 però invece che lasciare la città ci dirigiamo all’Elbe-Park, un centro commerciale enorme che avevamo visto quando siamo arrivati in città. Qui, davanti al centro, c’è anche un altro mercatino di Natale, piccolino però. Giriamo per il centro commerciale e pranziamo anche qui, al NordSee, la catena norvegese di piatti a base di pesce. Andiamo via dall’Elbe-Park alle 15 e ci dirigiamo prima allo Schloss Moritzburg, una residenza barocca distante solo 12 km da qui e di strada verso Nord. Ci andiamo giusto per fare due foto, anche perché quando arriviamo la luce del giorno si sta già affievolendo.
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Il paesaggio è simile a quello della Transilvania che si vedeva nei film di Dracula: cielo grigio, pioggerella, nebbiolina e alberi spogli a causa dell’inverno!
Riprendiamo poi l’autostrada per Berlino ed arriviamo a Potsdam verso le 18. Qui a Potsdam non c’è praticamente nulla per i camperisti. Nessun area, nessun parcheggio. Ci connettiamo in internet e sul sito di magellano vediamo qualche possibilità, ma non è che ci piacciano un granché. Uno dei parcheggi indicati è il P1 del Sanssouci, davanti l’Università, ma non c’è anima viva ed è lontano 7 km dal centro della città. Anche il P3 del Sanssouci è lontanissimo dal centro, quindi andiamo alla ricerca di qualcos’altro, ma non troviamo nulla di meglio che parcheggiare il camper a bordo strada sulla Yorkstrasse.
Potsdam non fa proprio un bell’effetto, almeno a noi. Forse d’estate apparirà sicuramente diversa, con la luce del sole ed il castello Sanssouci come attrazione principale, ma ora, a dicembre, con il buio della sera e la nebbia, non ci sembra il massimo. Anche perché questa è stata una città disgraziata nella sua storia: nel 1933 i nazisti tennero qui la prima riunione del parlamento nazista dopo l’incendio del Reichstag a Berlino, poi è stata distrutta dai bombardamenti americani ed infine, dopo la fine della guerra, la città fu assegnata all’Unione Sovietica e, vista la vicinanza a Berlino, i russi ne avevano fatto il loro avamposto, mettendo in città il comando dell’Armata Rossa in Germania Est. Oggi quindi, la città appare come una classica città dell’est europeo dell’area sovietica, case basse stile caserma e molte in pessimo stato.
Noi comunque il mercatino principale della città ce lo vediamo, quello che sta lungo tutto la Brandeburgstrasse.
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Il mercatino non è male, carino e con diversi stand culinari che rappresentano le attuali diverse etnie che oggi vivono la città: polacca, ungherese, boema e russa.
Ceniamo a base di specialità polacche (Bigos!), poi verso le 20,30 ci spostiamo a Berlino, vista la vicinanza (30 km circa) e la mancanza di aree di sosta qui a Potsdam.
A Berlino andiamo subito nell’area di Chaussestrasse 82, ma qui troviamo una sorpresa molto negativa: l’area, consigliata da molti anche qui su camper******, alle 21,15 è già chiusa. Un cancello sbarrato ne impedisce l’accesso, con un paletto dietro a tenerlo fermo. All’interno si vedono gli uffici chiusi ed una decina di camper, con la gente dentro. Ci chiediamo come sia possibile una cosa genere! Cosa fanno? Li chiudono dentro?
Se uno vuole uscire a rientrare alle 10 di sera cosa fa? Scavalca il cancello per tornare al camper? Non notiamo né un citofono ne un accesso pedonale. Chiediamo ad una persona all’interno, che sta armeggiando intorno al suo motorhome Hymer, attiriamo la sua attenzione ma lui ci guarda e fa finta di niente!
Complimenti!
Risaliamo sul camper e ci spostiamo nell’altra area di Alexandrinenstrasse 125. Questa è al centro del quartiere di Kreuzberg, è in mezzo ai palazzi e l’area a prima vista sembra più un deposito di mezzi dell’ADAC (l’ADAC in Germania rimorchia auto e mezzi in panne, noleggia auto e mezzi da lavoro) ma comunque è funzionante, ci sono altri 6 camper, tra cui uno enorme, e ci sono tutti i servizi, elettricità inclusa, per 16 € al giorno.
Il ragazzo e la ragazza che sono alla reception sono anche molto gentili e ci danno diverse informazioni su come girare la città. Ci dicono che non serve prendere la metro, che comunque è vicina, per arrivare in centro, perché in 10 minuti a piedi si è su Unter den Linden.
Restiamo qui, alla faccia di quelli di Chaussenstrasse!
Km oggi: 290 Km. Totali: 1.886

Giorno 8, giovedì 10 dicembre 2009: Berlino
Siamo in riserva di gas: stamattina ho aperto l’ultima bombola. L’altra è durata 5 giorni. Viaggiamo sempre con 3 bombole, ma ci ha fregato il fatto che la bombola che era montata alla partenza era quasi finita. A me non risultava, ma non avevo calcolato che prima di partire ho fatto fare dalla Laika una modifica per portare l’aria calda anche sul letto posteriore e sicuramente loro hanno tenuto la stufa accesa per collaudare il tutto.
Pazienza! A Berlino ci siamo arrivati, e questa era la nostra meta. Vorrà dire che torneremo un giorno prima di quello che avevamo previsto.
Il cielo è, come sempre, coperto. La temperatura tra i 7 e gli 8 gradi. Più tardi, verso le 13, inizierà a piovere e smetterà solo verso le 8 di sera.
Nonostante la pioggia, giriamo Berlino a piedi fino a sera, godendoci chiaramente di più le prime ore senza pioggia. Il buio poi qui arriva prima delle 16 ed è un peccato perché le foto con la luce del giorno, soprattutto quelle ai monumenti, sarebbero un’altra cosa.
L’area di Alexandrinenstrasse è nel quartiere di Kreuzberg come ho già detto, un quartiere che ha nascosto quasi del tutto i segni della divisione del muro che patì dal 1961 al 1989: Kreuzberg infatti venne diviso dal confine di cemento e filo spinato dal quartiere centrale di Mitte.
Dalla Neuenburgerstrasse e dall’Alte Jakobsstrasse, accediamo alla Lindenstrasse, per poi arrivare alla parallela della tristemente nota Zimmerstrasse per accedere alla Friedrichstrasse, dove è stato rimontato a ricordo, il Check-Point Charlie.
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Entriamo anche nel Museo che Check-Point Charlie a cercare di capire meglio cosa patì questa città. Passiamo poi il Check-Point ed entriamo in quella che era Berlino Est. Rigurgiti di comunismo ci vengono proposti sotto forma di uomini che vogliono venderci vecchi berretti militari russi, spillette comuniste e altre robe che ci fanno pensare che forse a questi signori che li vendono ancora non gli è bastato quel che hanno patito per 44 anni.
Andiamo avanti sulle Friedrichstrasse fino alla Tauberstrasse, per accedere alla Gendarmenmarkt, la piazza dov’è il primo mercatino di Natale che visitiamo. Sulla piazza ci sono anche il Deutscher Dom, il Franz Dom e la Schauspielhs, tre strutture monumentali del 1700 molto belle.
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Il mercatino è carino, ma una parte a pagamento, un euro a persona. Qui, tra bancarelle di artigianato, di luci ed addobbi di Natale, assaggiamo una zuppa di lenticchie ed una di carote buonissime, poi una pizzetta di farina integrale con speck e formaggio, e delle palline che si chiamano Poffer-qualcosa, che sono fatte con l’impasto del waffel e passati nello zucchero a velo.
Dal mercato della Gendermemarkt, ci spostiamo ancora sulla Friedrichtstrasse fino a Unter den Linden, che ci porta alla porta di Brandeburgo.
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Passata la porta, uno sguardo al punto in cui ci sono le croci bianche, a ricordo di coloro che hanno perso la vita nel tentativo di passare il muro da est a ovest, è d’obbligo, prima di arrivare al Reichstag.
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Un occhio particolare ci cade sull’ultima, un ragazzo morto nel tentativo di passare all’Ovest nel febbraio del 1989. Avesse aspettato altri 9 mesi, sarebbe passato all’Ovest da uomo libero.
Torniamo indietro passando prima sulla Wilhelmstrasse, altra via tristemente nota ma perché era la via del centro del potere nell’epoca nazista. Qui, solo un palazzo del Terzo Reich è rimasto in piedi dopo i bombardamenti americani, quello del Ministero del Reich per la Propaganda e la Cultura Popolare, che oggi è adibito per gli uffici del Ministero Federale per la Salute e la Sicurezza Sociale.
Ripieghiamo verso Unter den Linden passando prima sul canale dello Sprea e poi sullo Sprea. Davanti al Palazzo dell’Opera ci lanciamo in un altro mercatino di Natale, il mercatino nostalgico, che comunque non è molto differente dagli altri.
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Poi, sulla Spandauerstrasse ci imbattiamo in un altro mercatino di Natale, dove assaggiamo dei mini krapfen fritti favolosi, ed infine in Alexanderplatz, la piazza dove il governo della RDT faceva le sue parate militari, ne vediamo un altro ancora.
Dopo questa indigestione di Mercatini di Natale, alle 19,30 entriamo in un locale americano sulla Karl Liebknecht strasse e ci facciamo una bistecca con patate e insalata, ed una birra. Più uno strudel di mele con gelato alla vaniglia!
Dopo aver camminato per chilometri e chilometri per Berlino sotto la pioggia, per tornare al camper avremmo da fare altri 2 chilometri e 800 metri, secondo il nostro Tom Tom! Ci arrendiamo alla comodità di un taxi, che per 9 € ci porta al camper su Alexandrinenstrasse!!!
Km oggi: 0 Km. Totali: 1.886

Giorno 9, venerdì 11 dicembre 2009: Berlino
Berlino offre un vero giro della Memoria. La storia ci ha lasciato anni di orrore, da una parte e dall’altra, ma purtroppo i libri di storia e i mass media ci hanno sempre informato sugli orrori di una sola parte. Tutt’oggi, vengono ricordati, giustamente, sempre e costantemente gli eccidi fatti dai nazisti, quasi a far apparire che dall’altra parte fossero stati tutti bravi e buoni.
Berlino offre un momento di riflessione sugli eccidi nazisti, e ne offre un altro, forse anche di più di uno, sui crimini comunisti. Questa è una città che in passato è stata martoriata: prima esaltata dallo splendore economico che aveva portato il Nazismo, ma subito dopo segnata col sangue ebraico per le deportazioni di massa fatte qui a Berlino come in tutta Europa dal Terzo Reich, poi distrutta dai bombardamenti americani e subito dopo dilaniata e divisa dalla guerra fredda, con una parte di essa e ha conosciuto 45 anni di miseria, distruzione e una dittatura ancor più devastante della precedente.
Berlino oggi vuole apparire diversa, i berlinesi vogliono cancellare ogni traccia di quel passato poi neanche tanto lontano. Pezzi di muro sono ancora in piedi però, a ricordo di ciò che ha significato il comunismo qui, e pian piano sorgono dei Musei sul Muro di Berlino.
Noi crediamo che valga la pena cercare le testimonianze della divisione della città e osservare come quel muro tagliava in due la città. Per fare questo ci aiutiamo con un libretto in vendita nel Museo del Check-Point Charlie, chiamato “Il muro di Berlino” ed in vendita anche in italiano.
Il primo momento di riflessione però lo riserviamo all’altra parte: andiamo sulla Wilhelmstrasse ed andiamo a vedere la “Topografia del terrore”, un Museo a cielo aperto sulla storia degli orrori del Nazismo a Berlino, ma anche nel resto d’Europa. Affianco al museo a cielo aperto, c’è un enorme cantiere: stanno costruendo quello che sarà il vero museo, e sarà pronto nella primavera del 2010.
Giriamo tra le foto, i documenti e le testimonianze della follia nazista di Hitler, di Himmler e dei loro altri soci.
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Impressionante vedere le foto ed i documenti delle deportazioni, dei negozi degli ebrei chiusi con la scritta “Juden”, le esecuzioni e tutte le altre barbarie fatte in quei 12 anni che hanno cambiato la storia della Germania e del mondo.
Usciti dal museo, andiamo a sbattere subito contro un pezzo di muro ancora in piedi sulla Niederkirchner strasse.
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Pazzesco come in 50 metri siano racchiusi quasi 60 anni di terrore che hanno vissuto qui a Berlino: accanto al quartier generale del Terzo Reich, la sede della Gestapo e delle SS, c’è il muro tirato su dalla dittatura comunista e che ha diviso la città per 28 anni dal 1961 al 1989.

Ci spostiamo sulla Stresemannstrasse dove c’è un altro pezzo di muro, poi in una stradina, la Erna-Bergerstrasse c’è una torretta di guardia ancora integra.

Usciti dalla piccola via, siamo sulla Potsdamer Platz, un tempo il cuore economico di Berlino che poi fu seppellito dal muro e dagli sbarramenti anticarro. Ora ci rilassiamo un po’ perché sulla piazza c’è un enorme mercatino di Natale! Una pausa dal senso di angoscia che ti prende quando vedi queste cose.
Mangiamo anche qualcosa tra le bancarelle, una pannocchia di mais bollita, delle frittelle di mele ed un cioccolato caldo (fa molto freddo oggi, c’è un timido sole ma ci sono 5 gradi).
Verso le 13,30 riprendiamo il nostro giro della Memoria sulle tracce del Muro: andiamo prima in Invalidenstrasse, dove c’era il cimitero degli invalidi che venne spianato per più della metà dal regime comunista, senza alcun riguardo per le tombe che vennero distrutte e tolte per aver un “miglior campo di tiro e di osservazione”.
Da lì poi andiamo in Boyenstrasse per arrivare ad una torretta ancora in piedi sulla Kielerstrasse, dopo aver girato su Scharnhorststrasse. Qui si arriva sul canale che era il confine naturale tra la parte est ed ovest della città. Camminando per la parte est della città, ancora si notano diversi palazzi o costruzione di epoca sovietica, ormai in stato di abbandono ed in attesa di esser demoliti.
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Ci sono anche diversi cantieri in questa parte, dove stanno costruendo edifici nuovi al posto dei vecchi di epoca sovietica che sono stati demoliti.
Ci spostiamo poi ella parte più cruda della città: Bernauerstrasse. Se si viene in questa strada di Berlino, è bene aver chiaro che si è nella “terra di nessuno”. Qui le conseguenze della divisione furono devastanti. La stazione della metro di Nordbahnhof venne chiusa e per 28 anni è stata, insieme ad altre 15 stazioni, una stazione fantasma, sbarrata e murata, perché la metro attraversava la città da Ovest a Est. Camminando sulla Bernauerstrasse lasciando la metro alle spalle, si hanno le case sulla sinistra e il muro sulla destra. La strada era sulla linea di confine. Prima della costruzione del muro la gente che abitava sulla parte Est attraversava la strada per scappare verso Ovest. Ed una mattina di sono trovati i portoni dei palazzi murati. La gente così ha iniziato a scappare dalle finestre, che sono state murate anche quelle, ai piani più bassi.
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Dopo qualche settimana, furono poi ha lasciare le loro case e tutti i palazzi vennero demoliti. Al loro posto, venne creata tutta la zona di controllo. Le foto di questo scempio di possono vedere al Centro di Documentazione del Muro di Berlino, che è all’angolo con la Ackerstrasse. Qui c’è anche una piattaforma panoramica, da dove, salendo in cima, si vede ancora la torretta di guardia in mezzi a due muri: al centro appunto la terra di nessuno.
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Sulla sinistra, dalla piattaforma, si vede la Cappella della Conciliazione, sorta dopo la riunificazione della Germania sulle macerie della Chiesa della Conciliazione, che venne abbattuta dal regime sovietico nel gennaio del 1985, per aver una “visuale più libera”.
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Quando scendiamo, sul muro, notiamo che è posta una corona di fiori del Sindaco di Roma Alemanno, depositata il 9 novembre scorso, in occasione della sua visita a Berlino per i 20 anni della caduta del Muro.
Dopo questa visione di questo scempio immane, ci rilassiamo camminando ancora a piedi fino ad Alexanderplatz.
Qui, siamo attratti da un’enorme ruota e da una giostra, e ci rechiamo dietro la piazza credendo si trattasse di un mercatino, ma invece è un enorme luna park.
Ci imbattiamo poi in un oasi di tranquillità che è un piccolo borgo dietro la Rathaus. Qui, in al n. 4 di Spreeufer, c’è anche la Georg Braeu Brauhaus, una birreria dove mangiamo le zuppe e beviamo la birra che loro producono.
Terminiamo questa immensa camminata tornando al camper a piedi dopo cena!
Km oggi: 0 Km. Totali: 1.886

Giorno 10, sabato 12 dicembre 2009: Berlino-Jena-Bamberga
E’ arrivato il freddo vero qui in Germania. Fino a ieri la temperatura era sempre stata al dì sopra della media di dicembre, ieri soltanto avevamo avuto 5°, ma fino all’altro ieri eravamo sempre dai 7° ai 12°. Oggi invece siamo a 0° e di tanto in tanto prendiamo anche qualche fiocco di neve, a Berlino quando lasciamo la città e sull’autostrada prima di Jena.
Il nostro programma di rientro prevede il ritorno a Roma in 3 giorni, facendo un paio di soste al giorno per vedere qualche altro Mercatino di Natale. Per la prima tappa optiamo per Jena.
Quando lasciamo Berlino vediamo altri due segni ancora in piedi della divisione che pativa la città: su una grande strada che porta al Berliner Ring improvvisamente sulla nostra destra, al bordo della strada, appare una vecchia tribuna in ferro, tipo quella di un piccolo stadio, malandata ed abbandonata. Lì prima del 1989, i governi della RDT e della Russia facevano le loro parate militari facendo sfilare gli armamenti dell’Armata Rossa. Più avanti, sul Berliner Ring, sulla destra appare la vecchia dogana che divideva la parte ovest e quella est dell’anello che circonda la città e che la circondava anche nel periodo della divisione.
Arriviamo a Jena, prendendo più di qualche fiocco di neve, all’ora di pranzo. Lasciamo il camper nel grande LutherParkplatz sotto il centro storico.
Jena non è una gran città, non offre praticamente nulla da vedere. Famosa solo perché qui già prima della guerra c’è la Carl Zeiss, importante fabbrica ottica che fu la causa di un massiccio bombardamento americano durante la guerra, in città altro da vedere non c’è, a parte il Planetarium dalla Zeiss con il Museo Ottico, ma oggi con il cielo coperto è inutile andarci. Jena era una città della Germania Est (famosa a noi tifosi romanisti solo perché nel 1980 ci eliminarono dalla Coppa della Coppe in una partita dove i tedeschi orientali erano così tanto dopati da convincere l’Uefa a mettere il controllo anti-doping obbligatorio dopo quella gara) vicina al confine della Germania Ovest, ma dopo la riunificazione è rimasta un po’ fuori dagli itinerari turistici.
Da vedere, se venite a Jena in estate o in un periodo che non sia quello natalizio, ci sono la Marktplatz, la Rathausplatz e la Chiesa di St. Michael. Di lato la piazza della Rathaus poi, dopo la riunificazione hanno pensato bene di costruire dei grattacieli modernissimi, ed ora si hanno queste costruzioni di fine 800 anche carine con questi mostri moderni praticamente attaccati, il che non è proprio il massimo.
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I mercatini qui sono due, uno sulla piazza della Rathaus e l’altro
sulla Marktplatz. Carini, ma niente di più o di meno degli altri visti fin qui. Forse a questo punto, ne avremo visti molti! Qui a Jena però, assaggiamo un dolce nuovo, una specie di calzone fritto fatto con la pasta dei krapfen, ripieno di ciliegie, o di mele, o di more o di nutella.
Lasciamo Jena verso le 15,30, patendo un po’ per uscire dal grande parcheggio poiché la gente ha parcheggiato ovunque!
Prendiamo ancora qualche fiocco di neve sull’autostrada ed arriviamo a Bamberga poco dopo le 18. Fa freddo anche qui, 0° spaccati, ma non nevica. Lasciamo il camper, anche per la notte, sulla Rhein-Mein-Donau Damm, nel parcheggio dove l’avevamo lasciato ad agosto scorso quando siamo stati qui durante il nostro giro della Baviera.
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Andiamo a piedi in centro, dove c’è il Mercatino
di Natale, sulla Gruner Markt. Anche questo caratteristico, da vedere insomma!
Per cena ci spostiamo dall’altra parte del centro storico, dov’è il vecchio municipio, che fotografiamo di notte, visto che quest’estate lo abbiamo fotografato con la luce del giorno. Ahimè, nessuna foto mi riesce bene!
Tutte sfocate a causa della poca luce.
La birreria della Schkinklerla è stracolma di gente quindi rinunciando a mangiare lì. Optiamo per la birreria che è di fronte, la Wirtsnaus Zum Domreiter, dove mangiamo insalata, bistecca e patate, accompagnate da una birra fermentata spettacolare, ed un grappino omaggio della casa perché il servizio è stato lentissimo, a causa del cuoco che era nuovo!
Torniamo al camper riscaldati dall’alcol, stufa e poi nanna!
Km oggi: 470 Km. Totali: 2.356

Giorno 11, domenica 13 dicembre 2009: Bamberga-Rothenburg ob der Tauber-Fussen
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Ci svegliamo e poco dopo inizia una fitta nevicata. Bamberga
si imbianca in pochi minuti. La neve ce la ritroviamo come compagna di viaggio per tutto il giorno, poiché quando non nevica intorno a noi è tutto bianco. Scendiamo verso sud e le due tappe di oggi sono due posti che in passato abbiamo visto e rivisto, nei nostri diversi viaggi in Germania ed in Nord Europa, ma mai sotto Natale: Rothenburg o.d. Tauber e Fussen.
Arriviamo a Rothenburg verso le 13 e lasciamo il camper al ParkPlatz 3, che è molto vicino al centro storico.
Rothenburg è la città del Natale e sembra che tutti siano impazziti per vederla: guardando le targhe della macchine (ormai iniziamo a conoscere le sigle delle targhe tedesche…) notiamo che qui c’è gente da tutta la Germania e da tutta l’Austria. Rothenburg, in breve, è invasa di gente, forse anche perché oggi è domenica. I Mercatini sono nelle due piazze principali, quella della Rathaus e quella del Duomo.
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In più qui c’è il negozio dove vendono le cose di Natale tutto l’anno, e dove bisogna far la fila per entrare ed una volta entrati si deve seguire un percorso, a causa della tanta gente che c’è. I prezzi di questi signori però sono folli, se si pensa che un pupazzetto di Babbo Natale di 4 centimetri da attaccare all’albero costa 9 € e 80 centesimi! Prezzi che, se verrete qui d’estate, li troverete la metà.
Mangiamo anche qualcosa qui al mercatino: un panino con un arrosto di maiale preso da un signore di Terni che vive qui da 30 anni ed uno spiedino di krapfen con le mele.
Verso le 15,30 andiamo via da Rothenburg ed andiamo verso quella che, sarà la nostra unica delusione di questo viaggio: Fussen.
Arriviamo a Fussen alle 18,30 e ci fermiamo all’area di sosta di ABT-Hafner strasse, che ci appare subito deserta.
Siamo unici a passare la notte qui, parcheggiando il camper in mezzo alla neve. La signorina dell’area, che tra l’altro ha aperto un nuovo ufficio nell’area stessa ora e vende moltissimi prodotti per camper, ci fa lo sconto facendoci pagare 12 € anziché 13,60. Qui abbiamo tutto, carico, scarico ed elettricità.
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Fussen però ci appare deserta, pochissime persone in giro per il
paese, e soprattutto, la Gasthof Krone, uno dei locali dove abbiamo mangiato meglio in Germania fino dalla nostra visita qui nel 2007, è chiusa. La domenica chiude alle 15.
Il mercatino è nel chiostro della chiesa di S. Mang ed è piccolissimo. Inoltre oggi è l’ultimo giorno che è aperto. Infatti qui a Fussen il mercatino c’è stato dal 4 all’8 dicembre e poi questo week-end, dall’11 al 13.
Poi fine!
Fussen quindi ci si rileva una delusione totale. Per cena ripieghiamo sulla Gasthof Ludwings, nel corso del paese, dove io mangio un gulash di cervo con gli spatzli fatti in casa, le pere e la marmellata di mirtillo, semplicemente favoloso! Barbara prende invece della carne di manzo con la cipolla e gli spatzli, buona anche quella, ma la carne forse era troppo cotta per i nostri gusti. Birra fermentata, ottima, e “snaps”, che sarebbe una sorta di nostra grappa, ma la grappa è un’altra cosa sia chiaro! Il tutto per 39 €.
Torniamo al camper per la nostra ultima notte di vacanza, con una temperatura di -3°!

Km oggi: 384 Km. Totali: 2.740
Giorno 12, lunedì 14 dicembre 2009: Fussen-Roma
Il rientro avviene in una sola tappa da Fussen a Roma. Al mattino fa sempre freddissimo, siamo a -4°. Andiamo nella panetteria vicina l’area di sosta a fare scorta di Brezel, che congeleremo, e poi via verso casa.
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Fino a Innsburck, soprattutto sul Fernpass, la neve ci circonda, anche se la giornata è bella e soleggiata. In Veneto troviamo di nuovo il cielo nuvoloso, e sull’Appennino ci coglie una fitta nevicata. Ma tutto sommato, alle 9 di sera siamo al rimessaggio.
Km oggi: 883 Km. Totali: 3.623

Berlino è bellissima ed offre un vero viaggio della Memoria. Qui si assistono agli scempi compiuti dal Nazismo ed a quelli compiuti dal Comunismo, e non si riesce a capire quali sono stati più atroci.
La cosa bella è la gioia di vivere dei Berlinesi, che ancora oggi dopo 20 anni, sembrano non star nella pelle nel vedere la loro città unita e che pian piano sta venendo ricostruita.
A chi si addentra nella vecchia Berlino Est, dico di non scoraggiarvi. Vedrete una città che sembra ancora bombardata, con palazzi distrutti, ma anche con tanti cantieri aperti, palazzi in costruzione, che significano che stanno riportanto al città a uno splendore che per 45 anni gli è stato deturpato.
Andate sulla Bernauerstrasse, dove dedrete un pezzo di muro e dove, se vi arrampicherete sulla torre del Museo del Muro di Berlino all’angolo con la Ackerstrasse, vedrete la terra di nessuno e la Cappella della Riconciliazione, costruita dove una volta c’era la Chiesa della Riconciliazione che i comunisti nel 1985 hanno buttato giù per avere una “migliore visuale” al di là del muro.
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