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Messaggio Da Camperfree Ven 23 Dic 2011, 10:44

Austria

di Luigina e Gianpaolo

Partecipanti : Gianpaolo e Luigina

Granduca 56
2 quintali di stress da smaltire

Sabato 9 agosto
Sono terminati i preparativi che ci coinvolgevano da almeno 3 giorni ma ora, dopo un ultimo controllo alla lista, alle 16 la nostra seconda casa finalmente si mette in movimento con destinazione "Austria".
Il traffico sulla A4 è scorrevole e, dal casello autostradale di Novara, raggiungiamo quello di Peschiera del Garda dove lasciamo l'autostrada per procedere lungo la superstrada fino ad Affi e dal suo casello, ci immettiamo sulla A22.
Raggiunto l'autogrill Isarco, pochi chilometri dopo Bolzano Nord, ci fermiamo per la cena e, considerato che il luogo si presta, decidiamo anche di pernottare in compagnia di altri camper e roulotte.
Alcuni sono stranieri che stanno rincasando e Luigina ed io li guardiamo con un ghigno beffardo pensando la stessa cosa: "avete finito le ferie, adesso tocca a noi ha, ha!".

Domenica 10 agosto
La notte è trascorsa tranquilla e, senza fretta, riprendiamo il viaggio superando senza alcun controllo il confine da dove, tramite l'autostrada ( ricordatevi il bollino ), arriviamo ad Innsbruck riuscendo dopo un paio di giri a vuoto, a parcheggiare nei pressi dell'Hofgarten.
Ci apprestiamo a visitare la città ma, fatti solo pochi metri e complice il selciato sconnesso, Luigina si procura una distorsione ai legamenti della caviglia sinistra ( diagnosi postuma ) che ci costringe a rientrare in camper.
Un rapido consulto, poi l'intervento con pomate specifiche ci permette di raggiungere seppur lentamente il centro di Innsbruck.
Passando per l'Hofgarten, nel padiglione centrale del parco assistiamo alla esibizione di una banda musicale in costume tirolese.
Il percorso che porta verso l'Altstadt offre ai numerosi turisti una scelta molto varia tra le bancarelle e gli stand gastronomici che offrono un po' di tutto, compresa la pizza all'ananas.
Cominciamo a chiederci se gli Austriaci abbiano uno stomaco di ferro o siano tra i più forti consumatori di bicarbonato del mondo.
L'Altstadt con le sue piccole piazze e le caratteristiche vie, ci regala una piacevole passeggiata e dopo un'ultima foto al Goldenes Dachl, il tettuccio d'oro situato sulla facciata del Neuer Hof, ci dirigiamo al camper dove verifichiamo che la caviglia di Luigina si sta gonfiando ed ha già preso un bel colore blu notte.
Ci dirigiamo verso St. Johann in Tirol cittadina animata in inverno ma alquanto spenta in questa domenica d'agosto.
Proseguiamo quindi, con un rapido sconfinamento in Germania, in direzione Salisburgo avendo come meta Hallein.
Il GSM che ci tiene in contatto con Katiuscia ( la nostra bambina di 20 anni ) che ha scelto vacanze diverse dalla nostra, funziona perfettamente ed il paesaggio che ci godiamo è veramente gradevole con le tipiche case tirolesi, i pascoli e tanti balconi fioriti per la gioia di Luigina che sente riemergere la sua voglia di pollice verde.
All'uscita autostradale di Hallein, ci dirigiamo verso l'omonima cittadina dove cerchiamo una sistemazione per la notte e la troviamo in un grosso parcheggio dopo una segheria, davanti ad un palazzo / museo nel quale si terrà un concerto, perciò dopo pochi minuti tutto lo spazio è occupato dalle auto.
Dopo una breve passeggiata nella cittadina ed un massaggio alla caviglia-melone, consumiamo la cena e successivamente Luigina mi costringe alla prima partita a scala 40, gioco nel quale siamo due schiappe ma a lei non importa.

Lunedì 11 agosto
La notte è stata un poco disturbata dai rumori del traffico perciò, abbastanza mattinieri, di dirigiamo verso Durrnberg.
Lasciato il camper nel comodo parcheggio, ci apprestiamo a visitare le grotte di sale presso il cui ingresso ci viene consegnata una divisa bianca, giacca con cappuccio e pantaloni che dobbiamo indossare.
Depositate borse e zaini in cambio di una contromarca scendiamo in gruppo per una scala di ferro fino all'ingresso della grotta dove ci accomodiamo a cavalcioni di un lungo sedile su una specie di trenino scoperto che ci porta all'interno.
La temperatura è bassa ed è consigliabile coprirsi in modo adeguato durante la visita che prosegue a piedi fra le pareti di sale con descrizioni dei metodi di estrazione e attrezzi vari utilizzati nel corso dei secoli.
Per la gioia dei più piccoli, ma apprezzati anche dai più grandi, due ripidi scivoli in legno ci portano ancora più giù nel ventre della montagna dove una zattera di legno ci traghetta per un brevissimo tragitto sulle acque cristalline di un piccolo laghetto e ci si avvia al termine del percorso dove , sempre a bordo del trenino, torniamo al punto di partenza.
E' stata una bella esperienza, però non mi spiego perchè nonostante i turisti italiani rappresentino la maggioranza dei visitatori, le guide forniscano la descrizione dei luoghi visitati solo in inglese per cui, tranne un breve filmato sottotitolato in italiano, o si conosce l'inglese oppure si lascia galoppare la fantasia.
Proseguiamo il nostro viaggio verso Werfen facendo una sosta per visitare la possente fortezza di Burghohenwerfen il cui accesso è solo pedonale e moderatamente impegnativo poichè si tratta di una salita su sentiero sterrato, ma la caviglia di Luigina regge bene aiutata da una scarpa a cui è stata tolta la stringa.
La fortezza ha al suo interno un bel museo sui falchi, purtroppo molti esemplari vivi sono esposti nelle gabbie del giardino e, guardando lo scenario delle montagne che ci circondano, è facile immaginare il dolore che provano questi principi del cielo.
Riprendiamo la strada che ci porta verso St. Johann in Pongau per visitare la gola rocciosa della Liechtensteinklamm dove uno stretto sentiero a tratti scavato nella roccia, porta ad una cascata alta 60 metri.
Lo scenario è fantastico e ci fermiamo a più riprese in contemplazione dopo aver indossato i k-way che ci portiamo sempre appresso e che ci riparano dal brusco sbalzo di temperatura che si verifica all'interno della gola.
Ormai si avvicina la sera, la giornata è stata intensa e tornando a St. Johann in Pongau decidiamo di pernottare nel parcheggio del supermercato posto nei pressi della stazione dove, tra giochi enigmistici e partite a carte, cala la notte.

Martedì 12 agosto
Dopo il meritato riposo ed una spesa veloce fatta al supermercato, torniamo verso Werfen per visitare l'Eisriesenwelt, le famose grotte di ghiaccio.
Lasciato il camper in un comodo parcheggio gratuito in riva al fiume, un minibus ci porta nei pressi del rifugio Wimmerlhutte che raggiungiamo dopo una scarpinata di 20 minuti circa e dal quale parte la ripida funivia che porta ai 1586 metri del rifugio Oedl-Haus e da qui dopo altri 20 minuti a piedi, raggiungiamo l'ingresso delle grotte dove ci mettiamo in coda ai numerosi turisti che ci hanno preceduti.
E' indispensabile coprirsi bene perchè l'ingresso è traumatico a causa della folata di vento gelido che investe il gruppo quando si apre la porta, poi tra ripide scalinate ed aeree passerelle, ci si avventura in uno stupendo paesaggio formato da caverne rivestite di ghiaccio seguendo la guida che ovviamente parla solo tedesco.
Tornati a valle imbocchiamo la A10 e ci dirigiamo verso Salisburgo dove cerchiamo inutilmente le indicazioni circa un campeggio segnalato nelle guide poi, dopo aver girovagato per circa 1 ora, decidiamo di proseguire per Passau dove inizia il suo percorso il Danubio austriaco, la mancata visita di Salisburgo sarà un motivo valido per tornare da queste parti in futuro.
Lo sconfinamento in Germania ci sottopone ad un attento controllo da parte di un doganiere tedesco che, non contento dei documenti, chiede di salire sul camper dove va a controllare anche in bagno non so se perchè scrupoloso o soltanto curioso.
Dopo una visita al centro di Passau, rientriamo in Austria senza ulteriori controlli e ci fermiamo per la notte a Engelhartszell in un parcheggio vicino alla stazione di polizia dopo che Luigina ha scartato la possibile sosta nei pressi dell'abbazia Stift Engelszell, un luogo tranquillo ma allietato dai rintocchi delle campane davvero troppo rumorosi.

Mercoledì 13 agosto
Decidiamo di fare campo base a Schlogen e con le city bike percorriamo circa 30 km di pista ciclabile costeggiando il Danubio, all'ombra e senza correre.
Lungo il percorso incontriamo un paio di campeggi trasformati in seconde case permanenti il cui aspetto è gradevole ma non si può continuare a chiamarli campeggi se non offrono soluzioni di sosta temporanea.
Al ritorno a Schlogen, cerchiamo il camper service segnalato da una rivista del settore ma la colonnina è fuori uso e ci dobbiamo accontentare del rifornimento d'acqua fatto nei pressi di un deposito di natanti.
Durante la doccia sinistri gorgoglii annunciano che lo scarico è intasato ma niente paura perchè dal vano sotto al sedile di guida, alla Eta Beta, escono tutti gli attrezzi necessari ed in pochi minuti l'inconveniente è rimosso.
Luigina guarda sconsolata la sua caviglia che sta assumendo colori sfumanti dal blu al viola e conclude che se la fortuna è cieca la sfiga ci vede benissimo poi, per consolarsi, mi coinvolge in una nuova partita a carte.
All'ora di cena optiamo per il ristorante sulla riva del Danubio e pur non parlando tedesco, riusciamo a mangiare della carne alla griglia e una trota concludendo con una fetta di apfelstrudel e pagando un prezzo ragionevole.
Le considerazioni sulla giornata trascorsa sono che il bel Danubio blu è ancora bello ma di un colore che non invita certo a bagnarsi nelle sue acque, cigni ed anatre escluse, mentre il paesaggio è veramente piacevole e rilassante.

Giovedì 14 agosto
Dopo un breve tragitto arriviamo a Linz capoluogo dell'Alta Austria e troviamo facilmente il parcheggio sul Danubio proprio vicino al Niebelungenbrucke, il ponte dei Nibelunghi, dove ci sono già altri camper ed ogni giorno si rinnovano arrivi e partenze, inoltre nella costruzione che ospita l'ufficio del turismo si può fare rifornimento d'acqua.
Ci sistemiamo di fianco alla pista ciclabile e visitiamo in bicicletta il centro della città iniziando dalla piazza principale, l'Hauptplatz, dove notiamo inserita nella pavimentazione una grossa scacchiera intorno alla quale dei giocatori occasionali si cimentano utilizzando degli scacchi di plastica alti circa 50 centimetri.
La città gusta il clima che precede ferragosto ed il traffico è scarso, così possiamo goderci i bei palazzi ed anche le eleganti vetrine dei negozi acquistando dei dolci e del pane veramente ottimi come del resto ottimi abbiamo trovato anche la carne ed i formaggi in tutta l'Austria.
Mentre ceniamo, la posizione fiancheggiante la pista ciclabile ci permette di osservare un via vai ininterrotto di ciclisti di tutte le età, uomini, donne e intere famiglie che a bordo dei più svariati modelli di velocipedi, alcuni davvero originali, si spostano seguendo il corso del Danubio portando con loro anche cani e gatti in appositi carrelli e trascorrono così periodi più o meno lunghi pernottando in tenda o negli alberghi che hanno un occhio di riguardo per questa categoria di
vacanzieri.

Venerdì 15 agosto
La notte è trascorsa assolutamente tranquilla e dopo la colazione ci uniamo ai numerosi ciclisti già in movimento con destinazione Mauthausen.
Il percorso ci offre alla destra la vista del Danubio che scorre maestoso solcato da chiatte cariche di merci, battelli e fuoribordo trainanti sciatori acquatici e alla sinistra il verde dei parchi posti in gran numero alla periferia di Linz, nei quali i gitanti locali si godono la giornata festiva prendendo il sole, giocando a palla e pescando.
Circa 2 Km prima di Mauthausen giriamo a sinistra in direzione del famigerato KZ lager iniziando una breve ma, soprattutto nella fase finale, ripida salita dove nonostante i 21 rapporti delle city bike preferiamo proseguire a piedi.
La tetra struttura del lager si staglia sulla sommità della collina ed in prossimità dell’ingresso incateniamo le biciclette da buoni italiani prudenti ed iniziamo la visita in silenzio.
In effetti anche i turisti più chiassosi si calmano dopo pochi minuti perchè ciò che vedremo, oltre agli scritti ed alle fotografie, provocano un senso di angoscia anche a chi come noi conosce bene queste pagine tragiche di storia, al punto che dopo le prime foto la macchina rimane inoperosa a tracolla mentre le camere a gas, i forni e tutte le efferatezze documentate rimangono bene impresse nella nostra mente.
Quando usciamo dal lager, l’aria ci sembra purissima e riprese le bici scendiamo la collina per visitare la cittadina di Mauthausen e quindi prendiamo la via del ritorno facendoci sorprendere da un temporale che ci costringe a cercare riparo sotto ad una tettoia.
Per fortuna la durata è breve e Luigina, fresca come una rosa, riprende la corsa verso Linz perchè lei odia le salite ma in pianura, soprattutto oggi, fila come un treno.
Raggiunta Linz, dopo i rifornimenti di vettovaglie in un supermercato aperto anche il pomeriggio del 15 agosto, lascio Luigina alle prese coi i suoi amati cruciverba e cerco una pasticceria in cui comprare il dolce tipico, la Linzer torte.
Trascorriamo le ultime ore di luce giocando a carte ( uffa che barba ) e osservando i pescatori tra i quali un orientale che in compagnia di moglie e figlio era anche ieri impegnato in una battuta di pesca che oggi gli dà più soddisfazioni poichè cattura con l’aiuto di alcuni volonterosi, che rischiano però un bagno collettivo, un grosso pesce che mostra a tutti con la gioia di un bambino.
Al termine di un nuovo temporale riusciamo a fotografare l’arcobaleno e, mentre ceniamo, ripensiamo a quanto visto oggi concordando che al di la di ogni credo politico, ideologico e religioso, è inaccettabile la trasformazione di esseri ragionevoli in belve umane ed è necessario l’impegno di tutti affinchè simili atrocità non abbiano mai più a ripetersi.
Inoltre ci ha fatto piacere constatare che gli italiani in visita erano moltissimi e ci auguriamo che i responsabili delle scuole italiane organizzino più spesso dei viaggi in luoghi come questo perchè, senza nulla togliere a romani e greci, è importante conoscere anche la storia più recente.

Sabato 16 agosto
Senza fretta riprendiamo il viaggio per una breve visita di Enns e quindi di Perg, a proposito della fretta è utile far sapere che in Austria i controlli della polizia sono numerosi e a tutte le ore del giorno e della notte, inoltre sono dotati di radar modello film americano che ti puntano contro quando ancora non li puoi vedere e, quando ti rendi conto della loro presenza, è ormai troppo tardi.
Raggiunta Melk, visitiamo la sua celebre abbazia dove appena in tempo ci uniamo al gruppo con visita guidata in italiano.
L’abbazia benedettina è meta di numerose comitive di turisti ed in particolare ci colpiscono gli affreschi prospettici della Marmorsaal e la sala della biblioteca dove, in scaffali ornati di dorature, trovano posto circa 90.000 volumi di valore inestimabile.
Due coppie di sposi stanno effettuando un servizio fotografico sulle scalinate fiorite dei giardini e, osservando gli invitati, conveniamo che la moda italiana è certamente la migliore del mondo e ne è convinta soprattutto Luigina che nel campo della moda lavora da anni.
Torniamo sul Danubio e proseguiamo fino a Durnstein dove, dopo il tunnel che permette di superare l’abitato, ci fermiamo in un piazzale verde e ombreggiato posto sulla riva del Danubio dove decidiamo di pernottare in compagnia di altri camper chiudendo in bellezza la giornata con uno spettacolo pirotecnico offerto dalla cittadinanza e accompagnato dalle note di una banda musicale.

Domenica 17 agosto
In questo piazzale il via vai di giorno è notevole in quanto vi è ubicato un molo per la fermata dei battelli davanti al quale i torpedoni scaricano frotte di turisti.
In bicicletta ci dirigiamo verso la cittadina medievale di Krems e nelle sue vie tra case gotiche, rinascimentali e barocche trascorriamo un paio d’ore per poi tornare al camper e ripartire di nuovo verso Krems deviando poi per Gottweig ma l’abbazia è chiusa e siccome le possibilità di sosta non ci soddisfano, torniamo a Durnstein dove a fatica troviamo un posto per fermarci in quanto il piazzale è invaso di mezzi.
A piedi ci rechiamo a visitare il villaggio di origine medievale nel quale la leggenda narra fu tenuto prigioniero dal duca Leopoldo VI d’Austria il re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone al ritorno dalle crociate in Terra Santa.
C’e grande festa in quanto i vigili del fuoco locali celebrano il gemellaggio con i colleghi di una città spagnola e tra bande musicali, padiglioni gastronomici e bancarelle che offrono degustazioni e vendita dei prodotti tipici locali, trascorriamo un piacevole fine pomeriggio.
A sera il piazzale si svuota completamente e restiamo da soli in riva al Danubio ma la cosa non ci preoccupa minimamente e ci addormentiamo cullati dallo sciabordio dell’acqua contro la riva.

Lunedì 18 agosto
Il bollettino medico informa che le condizioni della caviglia di Luigina sono stazionarie così partiamo fiduciosi verso Vienna facendo tappa a Tulln per rifornire la dispensa presso un supermercato poi, senza intralci di traffico, imbocchiamo la A22 che fiancheggiando in gran parte la riva del Danubio ci porta alla periferia di Vienna e quindi rapidamente, seguendo prima le indicazioni per Bratislava e poi quelle per il camping, raggiungiamo il campeggio Neue Donau dotato di discreti servizi e pozzetto di scarico ma con pochissime piante.
Sistemato il mezzo, sbrigate le formalità burocratiche e muniti di Vienna card che per tre giorni ci permetterà di viaggiare su tutti i mezzi pubblici della città, percorriamo le poche decine di metri che ci separano dalla fermata dell’autobus 91/A che dopo un breve tragitto ci depositerà al suo capolinea proprio davanti alla fermata Kaisermuhlen-Vienna Int. Centre della metropolitana.
Sei fermate dopo sbuchiamo nella Stephansplatz e partiamo alla scoperta della città iniziando dalla cattedrale di Santo Stefano e successivamente il Graben con al suo centro la barocca Pestsaule eretta nel 1693 come ringraziamento per la cessazione della peste del 1689, l’immenso Hofburg, la centrale Karnter Strasse elegante via commerciale, il neorinascimentale Staatsoper.
Il tempo è volato mentre quello meteorologico si è messo a fare le bizze, così percorrendo a ritroso lo stesso percorso, metropolitana e autobus, torniamo al campeggio dove ceniamo sotto alla veranda che ci protegge dalla pioggerellina che cade.
Dopo la meritata cena cerco inutilmente di sottrarmi ad una nuova sfida a carte ma devo soccombere alle insistenze di Luigina accantonando piantine stradali e guide varie.

Martedì 19 agosto
Freschi e riposati iniziamo la giornata dal Prater dove è d’obbligo un giro sulla ruota panoramica che ci lascia un po' delusi poichè ci aspettavamo altre sensazioni.
Il giro del parco divertimenti ci prende poco più di un’ora durante la quale cerco inutilmente di convincere Luigina a salire sull’otto volante, poi puntiamo verso lo splendido Donaupark attraversato il quale saliamo con un rapido ascensore fino al piano centrale della Donauturm, la torre della televisione, che con i suoi 252 metri di altezza è la costruzione più alta di Vienna e che permette di osservare tutta la città dall’alto.
La mattinata non ci ha soddisfatto poichè ruota e torre non ci hanno fatto provare le emozioni attese pertanto torniamo nel centro di Vienna per approfondire quanto già visto ieri e durante il tragitto a piedi osserviamo che le auto parcheggiate hanno a bordo ben visibili autoradio, borse e pacchetti vari.
Siccome abbiamo già notato in precedenza che biciclette e zaini vengono lasciati incustoditi fuori dai musei, ci chiediamo se l’Austria sia un paese dove i furti non rappresentano certo una piaga come da noi.
I turisti italiani sono in netta maggioranza seguiti a ruota dagli spagnoli che i torpedoni scaricano a ciclo continuo nei pressi dell’Opera.
In una gelateria al cui esterno sventolano alcune bandiere italiane, gustiamo due enormi ed ottimi coni gelato il cui costo è sorprendentemente basso, 2.500 lire l’uno, rispetto alla quantità.
Anche questa giornata volge alla fine e siccome la caviglia di Luigina reclama il giusto riposo, torniamo al campeggio.
Doccia, cena con Wiener Schnitzel e kartoffeln ossia cotoletta di vitello panata e patatine fritte acquistate allo spaccio del camping, poi Luigina trova le carte che avevo maldestramente nascosto e anche per oggi mi tocca.

Mercoledì 20 agosto
Oggi il programma prevede una gita in battello sul Danubio della durata di circa 3 ore ma non ci sentiamo di consigliarla ad altri in quanto, tranne una parte del percorso sul vecchio Danubio ed il superamento di due chiuse, il resto del percorso è abbastanza monotono così inganniamo il tempo osservando gli altri passeggeri tra i quali si distingue una signora per la gran mole di cibo e bevende che riesce ad ingurgitare a ciclo continuo.
Tornati finalmente a terra ci dedichiamo alla ricerca di souvenirs dirigendoci verso Mariahilfer Strasse vera zona commerciale con i suoi grandi magazzini e con un notevole movimento pedonale.
Un caffè ed una fetta di torta ci rifocillano prima di prendere le via del ritorno senza dimenticare una sosta per acquistare l’originale Sachertorte di cui Katiuscia è golosa.
Dopo cena, sotto alla veranda, tracciamo il consuntivo dei tre giorni passati a Vienna ed al termine classifichiamo la città austriaca al quarto posto tra le grandi capitali visitate dopo Istanbul, Parigi e Roma elencate rigorosamente in ordine alfabetico.

Giovedì 21 agosto
Iniziamo il viaggio di ritorno passando per Petronell-Carnuntum, capitale dalla provincia dell’Alta Pannonia ai tempi di Marco Aurelio, e quindi per Neusiedl am See affermata località balneare posta sulla riva settentrionale dell’omonimo lago che nella sua parte più meridionale varca i confini ungheresi.
Dopo i rifornimenti alimentari in un fornito supermercato, la prua del nostro Granduca dirige verso Rust, cittadina famosa per i suoi vini e popolata di cicogne che si possono fotografare in gran numero nei nidi posti sui camini delle case.
Le due escursioni in bicicletta a Neusiedl am See e Rust, ci hanno messo appetito e cerchiamo un ristorante che proponga piatti soddisfacenti.
Ceniamo con un ottimo Tafelspitz, tenero bollito di manzo accompagnato da deliziosi contorni, poi al momento del dessert, mentre Luigina opta per le già note Palatschinken, crepes alla marmellata, io credo di identificare in un piatto della Pannonia un nuovo dolce da gustare, peccato che dessert non significhi solo dolce e la dimenticanza fa si che mi venga servito un piatto con otto qualità di formaggi diversi.
Ancora oggi Luigina si scatena in una irrefrenabile risata quando ripensa alla mia espressione nel momento in cui il cameriere ha portato in tavola questo piatto e, anche se il formaggio mi piace moltissimo, devo ammettere che non è stato facile vuotare il piatto.

Venerdì 22 agosto
Passata la notte in un parcheggio, la sveglia ci viene data da alcuni mattinieri giardinieri con i loro rombanti attrezzi.
Ci dirigiamo verso Eisenerz cittadina mineraria nelle montagne della Stiria settentrionale per visitare la grande miniera di ferro a cielo aperto dove, su un enorme mezzo gommato chiamato Huly, saliamo alla sommità della montagna scavata dall’uomo in un paesaggio spettrale mentre tutto intorno le montagne offrono uno spettacolo incomparabile.
Successivamente con un trenino entriamo nelle viscere della montagna per percorrerle anche a piedi accompagnati da una guida che si esprime solo in tedesco per cui tra più o meno antichi strumenti di estrazione usiamo molto la fantasia.
Ci rimettiamo in viaggio e per la sosta notturna optiamo per un autogrill sull’autostrada tra Graz e Klagenfurt.

Sabato 23 agosto
Visitiamo nell’ordine Klagenfurt, capoluogo della Carinzia e successivamente Villach situata sulle rive della Drava alla confluenza col Gal.
Passeggiamo in lungo e in largo per i centri di queste cittadine spendendo gli scellini rimastici, poi facciamo rotta verso il confine fermandoci a visitare Tarvisio dove ci fermiamo per la notte nel piazzale della funivia.
Le nostre vacanze proseguono in Italia con meta Trieste, un rapido sconfinamento in Slovenia alle grotte di Postumia, di nuovo in Italia a Redipuglia, Venezia e le terre del Prosecco ma questa è un’altra storia.
Dell’Austria ricordiamo tanto verde, pulizia, ordine, splendidi paesaggi e gente cordiale.
Non mi sono soffermato in modo particolare nella descrizione di quanto abbiamo visto perchè ognuno di noi, liberi cittadini del mondo, può avere gusti diversi ma un viaggio in Austria lo possiamo tranquillamente consigliare perchè offre tutto ciò che il camperista può cercare : storia, natura, arte, gastronomia, sport e altro ancora, inoltre l’Austria è un paese amico del plein air quindi partite tranquilli alla sua scoperta.

Gianpaolo e Luigina
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