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Gita in Francia

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Messaggio Da Camperfree Mer 05 Giu 2013, 09:09

Gita in Francia

di Mauro

Dal 17 al 25 marzo

Mezzo: Laika Ecovip 2.1 TW su Iveco 35c15 del 2006
Componenti: Mauro, Patrizia, Guglielmo e il gatto soriano Tito
Il percorso di questa gita pasquale si prefigge di visitare alcuni dei villaggi caratteristici censiti dalla “Carte Routiere et Turistique les Plus Beaux Villages de France” nella zona della Provenza.

Lunedì 17

Partenza da Baratti alle 9,30 arrivo a Lucca alle 11,30 per prendere le ultime cose.
Ingresso in autostrada a Lucca, direzione Ventimiglia, alle ore 12.
Sosta pranzo nell’area di servizio S.Ilario prima di Genova, dalle 13,30 alle 14,30. Arrivo a Ventimiglia alle 16,00. Uscita autostrada e inserimento in viabilità ordinaria, da Pont St. Louis, per entrare in Francia; attraversamento di Mentone prendendo la D22 per S.te Agnes (verso Nord), circa 10 km. di strada molto stretta e tutta curve, ma immersa nei boschi di mimosa in fiore. Alle 17,30 siamo in area di sosta alla base del borgo arroccato sulle pendici di uno sperone roccioso.
Visita al paese censito dalla “Carte Routier Les plus beaux Villages de France”. Borgo antico con ruderi della rocca nel punto più alto del colle. Interessante Jardin Médiéval organizzato all’ingresso della rocca, composto da una serie di microscopiche coltivazioni di piante e fiori provenzali ricavate nei piccoli spazi pianeggianti tra una roccia e l’altra. Il biglietto di ingresso per la visita al giardino e alla rocca è affidato al buon cuore del visitatore. Per la cena e la sosta notturna ci spostiamo nel parcheggio più in alto alla sommità del paese dove si trovano anche dei bunker costruiti nel 1932 a guardia della valle sottostante.
Da questo luogo si abbraccia un vasto orizzonte fino al mare: in basso ci sono le luci di Mentone e del suo porto. Siamo soli. Massima tranquillità. Non c’è pozzetto di scarico ne acqua perché è solo un piccolo parcheggio auto. Tempo variabile con nuvolosità bassa ma con buona visibilità.

Martedì 18

Sveglia alle 8 e dopo colazione partenza. Ripercorriamo la D22 e poi la Gran Corniche che domina Mantecarlo fino a Nizza. Prendiamo, con viabilità secondaria, la D2204 passando Drap e di seguito Contes per la D15 fino a raggiungere il paesino di Coaraze (censito dalla “Carte Routiere…”) .
Siamo immersi nella nebbia fitta e pioviggina insistentemente. Dal parcheggio alla base del paese dove pranziamo non si vedono nemmeno le prime case del villaggio. Dopo pranzo smette di piovere e questo ci permette di scendere e andare a visitare il vecchio borgo. Arroccato sulla montagna è segnato da vicoli stretti e acciottolati che convergono verso la chiesa principale edificata sulla spianata dove anticamente si trovava il castello, del quale non rimane traccia.
Riprendiamo la D15 per tornare a valle immettendoci nel traffico cittadino di Nizza e percorrere la Promenade des Anglias per rivedere il Negresco rimesso a nuovo. Per la D7 arriviamo a Vence.
Non troviamo parcheggio adeguato per fare una sosta e vedere il centro storico (non esiste più nemmeno il CS vicino alla caserma dei pompieri segnalato dal portolano di G. Andreoletti) per cui proseguiamo per Tourrettes sur Loup dove è segnalato un altro punto sosta adatto ai camper, ma anche questo è inservibile perché ostacolato dalla sbarra a due metri d’altezza. Proseguiamo verso Grasse e poi per la D3 arriviamo a Gourdon, percorrendo questo tratto di strada immersi nella nebbia più fitta. Troviamo subito un bel parcheggio alla base del paese (che non vediamo perché la nebbia è fittissima) dove sono parcheggiati altri due disperati con il camper. E’ quasi ora di cena quando si accoda un altro equipaggio tedesco. Parcheggio asfaltato in piano, alberato con wc pubblico e rubinetto dell’acqua potabile in un angolo a lato del muro di contenimento in pietra; adiacente c’è una zona verde per il gioco delle bocce (con rubinetto). Un altro bel parcheggio, più panoramico, è pochi metri più in alto, sotto le mura del paese. Tempo variabile con pioggia e nebbia.

Mercoledì 19

Visita al villaggio di Gourdon. Molto pittoresco arroccato su uno sperone roccioso, in basso scorre il fiume Loup con le sue famose Gorges. Villaggio minuscolo (dichiara 362 abitanti), dove ogni abitazione racchiude un negozietto di souvenir (lavanda, profumi, stoffe, ceramiche provenzali ecc.). Vista spettacolare a 360° delle gole in basso. Ripartiamo per la D12 che attraversa montagne carsiche verso Caussols. Un camoscio attraversa improvvisamente la strada deserta. Alla sommità del passo de l’Ecré, a quota 964 m. si distende un lungo altopiano al termine del quale, in un ampio prato ondulato si apre una guffre , un inghiottitoio roccioso nel quale scompare il fiumiciattolo che scorre lungo la valletta. Sosta pranzo nello spiazzo per la sosta dei mezzi (vietata in altri posti a causa della pericolosità della zona ricca di inghiottitoi nascosti). Oggi il sole splende alto. Con le sedie ci mettiamo a prendere un po’ di abbronzatura. Riprendiamo la D5 e poi la D2 verso ovest oltrepassando Thorenc percorrendo una magnifica strada quasi pianeggiante alla quota costante di 1000 m. A lato della strada e in qualche prato esposto a nord ci sono ancora chiazze di neve. I boschi di pini sono carichi di vischio ed il sottobosco è coperto da cespugli di bosso. Attraversiamo la N85 per prendere la D21 e raggiungere il villaggio di Bargeme (censito dalla “Carte Routiere…”).
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Il parcheggio in alto al paese si raggiunge con uno stradello strettissimo a doppio senso: da una parte la roccia della montagna, dall’altra lo strapiombo! Il borgo di pietra chiara calcarea, molto ben restaurato e conservato, si conclude con un castello semidiroccato pieno di fascino. Tutto l’insieme ricorda molto strettamente l’Abruzzo, e più esattamente Rocca Calascio. Il panorama circostante, sulle montagne carsiche a 360° è spettacolare. Ripartiamo per la D955 fermandoci a visitare il paesino di Trigance, dove è segnalata un’area di sosta camper, con scarico, a pagamento.
C’è anche la presa per la corrente elettrica. Il castello in alto che ha attirato l’attenzione dalla strada principale si rivela inaccessibile perché trasformato in Hotel a quattro stelle. Il villaggio dice poco!.
Ci immettiamo quindi sulla D952 raggiungendo Castellane dove si trova il parcheggio con CS gratuito in riva al Verdon, sotto lo sperone roccioso che domina il paese. Ci sono già una decina di camper in sosta tra i quali alcuni milanesi che fanno un fracasso del diavolo. Ceniamo e andiamo a letto oltre le 22. Tempo bello e temperatura piacevole.

Giovedì 20

Breve visita al paese di Castellane, che conosciamo da altra gita; acquisto di baguette e ripresa della D952 per le Gorges du Verdon Riva Droite. Strada con sporgenze rocciose da incubo e da FARE MOLTO LENTAMENTE per la ristrettezza della sede stradale. Sosta obbligatoria al Pointe Sublime per osservare la spettacolare gola del fiume in basso. Prendiamo successivamente la D23 per fare il giro “delle Crete”, anello panoramico sulle Gole. Inizia un po’ di pioggia e quindi ci fermiamo per la sosta pranzo su una piazzola sospesa sullo sprofondo dove volteggiano alcune aquile che hanno il nido sui costoni rocciosi lì vicino. La pioggia continua leggera e intermittente per tutto il pomeriggio. La spettacolarità del canyon regala vedute eccezionali dai molti belvedere distribuiti lungo il percorso che termina dove il Verdon confluisce nel lago S.te Croix. In basso vediamo il ponte dal quale gli appassionati si gettano con le corde elastiche. Proseguiamo fino a raggiungere Moustiers-S.te-Marie. Sistemiamo il mezzo nel primo parcheggio a sinistra, ai piedi dell’abitato e andiamo a visitare il borgo con gli ombrelli perché ancora non ha smesso di piovere del tutto. Molto bello l’insieme urbanistico conservato come solo i francesi sanno fare. Moltissimi gli atelier di artisti ceramisti che espongono in belle vetrine. In alto, in mezzo a due costoni rocciosi simili a guglie si erge l’eremo di Notre Dame de Beauvoire. Ci arriviamo per un sentiero scivoloso dalla pioggia, ma arrivati in cima la veduta sul paese in basso è spettacolare. Con un’occhiata si abbraccia un paesaggio immenso. Siamo proprio sotto al cavo teso tra i due roccioni al quale è appesa una grossa stella dorata che si staglia nel cielo nuvoloso: la leggenda narra sia stata innalzata da un cavaliere medievale che tornando dalle crociate con questa opera esaudiva un voto fatto.
Passiamo la notte nel parcheggio insieme a quattro camper. Calma assoluta. Tempo nuvoloso con pioggia a tratti.

Venerdi 21

Partenza da Moustieres alle 10 con il cielo sereno. Prendiamo la D952 fermandoci a visitare il paese di Riez con resti di tracce romane (colonne ed altri reperti); il paese però è in condizioni abbastanza fatiscenti. Sono evidenti i lavori per una appropriata sistemazione generale, infatti a lato dell’abitato c’è un vasto parcheggio adatto anche alla sosta camper perché in un angolo c’è il pozzetto di scarico. Ripartiamo sempre per la D952 e dopo 8 km ci fermiamo di nuovo per vedere il bel maniero di Allemagne-en-Provence. Buono anche per la sosta notturna il comodo parcheggio alberato a lato del quale ci sono tavolini da pic-nic. Dopo 6 km attraversiamo il borgo di St-Martinde-Bromes: poche case antiche molto curate con una bella cappella romanica ed un buon parcheggio (anche per la sosta notturna). Dopo altri 6 km prendiamo la deviazione a sx per Esparron-de-Verdon. Una diga di sbarramento, sempre sul Verdon, crea un lungo lago e la strada che lo costeggia segue tutte le curve orografiche della montagna attraversando boschi di querce con vista sullo specchio d’acqua in basso. Ci fermiamo per la sosta pranzo al paese di Esparron dove in alto sul colletto si adagia il castello (privato) che protegge il borgo sottostante. L’abitato è assai ben conservato e dotato di opportuni parcheggi. Torniamo indietro per la stessa strada e riprendiamo la D952 verso ovest oltrepassando Gréoux-les-Bains dove ha sede anche un casinò oltre numerosi stabilimenti termali. In alto il vecchio nucleo storico raggruppato intorno al campanile della chiesa.
Attraversiamo la Durance percorrendo un tratto di strada a lato della quale una robusta doppia recinzione percorsa da corrente elettrica e filo spinato segnala la zona del centre d’etude nucleare (vietato anche fermarsi). Oltrepassiamo velocemente anche il bel paesino di St. Paul-le-Durance per immetterci sulla D973 deviando sulla destra dopo pochi chilometri, per visitare il paese di Le-Tour-d’Aigues, dotato di un bellissimo castello, in parte deruto ed in parte occupato dall’Ufficio del Turismo; la visita si svolge su un percorso obbligato e i passi del visitatore emettono suoni musicali quando calpesta determinate mattonelle del cammino. Ritorniamo sulla principale per raggiungere Cadenet e qui deviare per Lourmarin. Facendo la circonvallazione del paese, in direzione di Apt si trova subito il parcheggio dove sono già disposti numerosi camper. Di fronte si staglia il magnifico maniero leggermente in alto rispetto al centro storico. Ci sistemiamo anche noi per passare la notte. Tempo bello e soleggiato.

Sabato 22

Sveglia alle 9 e con comodo ci prepariamo a visitare il luogo. Il borgo è molto carino, ben conservato e tipicamente provenzale. Molti sono i negozietti d’arte (pittori e ceramisti) che espongono le loro opere negli atelier. Le attività che si svolgono in paese sono quelle di un ambiente vissuto normalmente e tutto quindi contribuisce a creare un habitat accogliente e caloroso.
I prezzi nei negozi (anche alimentari) sono ugualmente “calorosi”. Ripartiamo e dopo 7 km ci fermiamo a Bonnieux per la sosta pranzo. Anche questo paesone mantiene le caratteristiche provenzali di quelli visti fin’ora. Troviamo posto in uno dei numerosi parcheggi in basso rispetto al nucleo storico e ci mettiamo a pranzare. Siamo sotto la chiesa, nel parcheggio davanti ai pompieri (buono anche per il pernottamento) e vicino ad un impianto per il gioco delle “petanque” (bocce): immancabile in ogni paese francese. Dopo pranzo raggiungiamo Menerbes ad una decina di km verso ovest prendendo la D103. Il paese è uno di quelli censiti dalla “Carte Routier……” e mantiene le promesse della guida per quanto riguarda tipicità e conservazione. Unico problema la carenza di parcheggi idonei ai nostri mezzi. Il paese di distende sul solito sperone roccioso alto sulla valle. All’estremità della punta si trova il maniero turrito edificato sulla roccia viva. Nella piazzetta adiacente, in un magnifico palazzotto restaurato con incredibile intelligenza (conservato con le caratteristiche originali senza prevaricazioni fantasiose) è la sede di una “cave” di vini D.O.C. locali e dell’associazione dei “truffe” (tartufi). All’interno un grazioso giardino all’italiana si affaccia sulla vallata sottostante. La sala per i sommelier assaggiatori è un ambiente prettamente professionale affiancata da altre sale di rappresentanza con stupendi camini in pietra chiara locale, finemente scolpita e grossi tavoli di quercia per le “tavole rotonde”. Non corrispondono le notizie riguardo al parcheggio camper di G. Andreoletti, in quanto il parcheggio è sbarrato da grossi massi calcarei e quindi anche l’approvvigionamento dell’acqua è impossibile. Ripartiamo che è pomeriggio inoltrato, attraversando dal N100 verso nord arriviamo a Gordes, altro paese censito dalla guida e preceduto dal Village de Bories, antico insediamento neolitico….(buono per la sosta notturna il parcheggio adiacente); per visitare il borgo c’è un ampio parcheggio (solo diurno) a pagamento.
Molto bello il castello rinascimentale e il borgo sottostante pieno di gente e negozi. Prendiamo quindi la D117 (strettissima) verso Venasque, ma ci fermiamo dopo pochi chilometri per visitare la magnifica abbazia di Senanque. Alle 18 Santa messa con canti gregoriani intonati dai monaci benedettini. Pernottiamo nel parcheggio del monastero, immersi nel silenzio del bosco buio e profondo insieme ad altri sei camper. Molto suggestivo. Tempo discreto tutto il giorno. In serata si alza la nebbia.

Domenica 23

Nottata di pioggia, ma il tempo stamani è splendido, il cielo è quello tipico della Provenza: blù cobalto. Domenica di Pasqua, alle 10 assistiamo alla messa solenne nell’abbazia benedettina: canti gregoriani e rito liturgico di grande partecipazione. Finisce dopo un’ora e mezzo. Riprendiamo strada ed arriviamo a Venasque (paese censito dalla guida) fermandoci nel primo parcheggio disponibile in posizione panoramica e a due passi dalla porta del paese. Occupiamo l’ultimo posto ampio disponibile dopo di che si riempie completamente di auto. Rompiamo l’enorme uovo di cioccolato portato da Lucca (1 kg !) acquistato con la garanzia della sorpresa per maschi (per Guglielmo) e troviamo invece un pupazzetto rosa per femmine! Dopo pranzo visitiamo il minuscolo paese con il tipico maniero sullo sperone più alto e le anguste stradine in saliscendi.
Come al solito è ben conservato e pieno di gente in visita festiva. Con la D4 superiamo Carpentras riuscendo a perderci nel traffico cittadino. Nella ricerca affannosa di una fontana per riempire i gavoni rimasti all’asciutto finiamo nello spiazzo di un circo equestre tra cammelli e barboncini ammaestrati. Niente acqua e riprendiamo strada, la D7 verso nord per Seguret (censito dalla guida).
Troviamo subito il CS al parcheggio n.3 per camper e caravan (pieno di auto in sosta, anche sul pozzetto di scarico). Nell’aspettare sul da farsi si libera un posto proprio sulla piazzola di scarico e facciamo le operazioni poco simpatiche e non proprio profumate a fianco di un’auto occupata da una famiglia che ad ogni lavaggio del gavone hanno esclamazioni di meraviglia!. Comunque poi parcheggiamo tranquillamente dopo aver completato le operazioni ed andiamo a visitare il paese.
Arroccato sul fianco della collina rocciosa, dominato dai ruderi di un antico castello è organizzato in modo razionale in cui il turista viene condotto nella visita seguendo un percorso segnalato da frecce e pannelli esplicativi sulla storia dei vari punti salienti. Come al solito in questi giorni di festa è preso d’assalto dai turisti per cui le stradine del villaggio sono affollate, così come i numerosi atelier degli artisti locali (scultori, ceramisti e pittori), tutti osservano, ma pochi comprano visto i prezzi astronomici delle opere.
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Intorno alle 18 prendiamo la via del rientro verso l’Italia. Percorrendo la direzione sud della D977 oltrepassiamo esternamente Carpentras, quindi Cavallon (traffico) arrivando di nuovo al parcheggio di Lourmarin dove abbiamo pernottato due giorni fa. Il parcheggio come al solito è quasi pieno; riusciamo a trovare un posticino giusto per passare la notte. Tempo bello e temperatura piacevolmente calda.

Lunedì 24

Notte movimentata perché alle 5,30 di mattina alcuni scalmanati hanno cominciato a battere sulle fiancate dei camper svegliandoci di soprassalto. E’ scattato l’allarme e se ne sono andati, ma al controllo dei mezzi per vedere se ci sono stati danni, è risultato che un camper di italiani (di Altopascio) ha subito la deformazione della targa posteriore. Ripartiamo alle 10 immettendoci sulla D973 a Cadenet ; proseguendo verso est arriviamo a St.Paul la Durance e qui decidiamo di prendere la secondaria D11 per visitare il villaggio di Rians. Niente di particolare forse non valeva la deviazione. Proseguiamo verso est fermandoci pochi km dopo di fianco ad una cappellina romanica circondata da un boschetto di querce secolari con prato pieno di viole. La giornata risplende di sole e dopo pranzo ci mettiamo con le sedie ad abbronzarci un poco. Alle 14,30 riprendiamo strada per arrivare a Tourtur (villaggio censito dalla guida) trovandoci immersi in un caos incredibile per la “Fete del’Ovo”. Tutto il paese è in festa, addobbato con mille decorazioni nelle strade e sulle facciate delle case, tutte attinenti all’uovo. Molti negozi di tessuti, artisti e cafè con i tavoli fuori pieni gente al sole. Ripartiamo che sono ormai le 18 in direzione di Draguignan, che oltrepassiamo agevolmente prendendo la strada D562 per Grasse per raggiungere con la secondaria D25 Seillans, ultimo villaggio censito programmato per questo viaggio. Ci fermiamo al parcheggio del paese, tra gli ulivi davanti alla scuola pubblica. Tempo bello tutto il giorno.

Martedì 25

Visita al villaggio di Seillans che si raggiunge con un breve percorso a piedi dal parcheggio dove siamo in sosta e quindi ritornati al camper mettiamo in moto per tornare a casa. Tutto viaggio dopo aver riempito il serbatoio del gasolio all’Intermarchè. A Andora rallentamenti sull’autostrada fino a Savona. 60 chilometri da fare a passo d’uomo. Usciamo subito dall’autostrada sulla viabilità normale fermandoci per il pranzo vicino a Savona con i finestrini frontemare. Arriviamo a Lucca alle 17 circa. Tempo soleggiato.
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