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Messaggio Da Camperfree Gio 09 Mag 2013, 07:49

Andalusia

di Francesco e Daniela Bini

ItinerarioT

Nelle linee generali l’itinerario è stato il seguente:
· Da Livorno a Barcellona in traghetto
· Granada
· Ronda
· Gibilterra
· Jerez de la Frontera
· Siviglia
· Cordova
· Toledo
· Saragozza
· Da Barcellona a Livorno in traghetto

La preparazione

Contrariamente al solito, la preparazione è stata molto affrettata e approssimativa, perché la decisione della meta è avvenuta pochi giorni prima della partenza.
Abbiamo avuto solo il tempo di scaricare i (fondamentali) resoconti dei camperisti e mettere insieme un po’ di documentazione, da leggere durante il viaggio.
La prenotazione del traghetto è avvenuta via internet 48 ore prima della partenza.

Il mezzo
La nostra autocaravan è un mansardato Rimor 677 TC con garage, su meccanica Ford Transit. Come sempre avevamo in garage il nostro utilissimo scooter Honda Dylan 150.

Attrezzature e rifornimenti
Il viaggio non presentava impegni particolari per il mezzo e quindi avevamo a bordo la nostra dotazione normale
· Una cassetta con chiavi e arnesi, tester e vari tipi di collanti e nastri
· Crick idraulico
· Una tanica con 10 litri di gasolio (piena)
· 3 taniche da 10 litri per acqua (vuote)
· Una seconda cassetta WC
· Un filtro per il gasolio (non utilizzato)
· Due chilogrammi di olio per il motore
· Catene da neve (non utilizzate)
· Circa 20 metri di cima molto robusta (non utilizzata)

Guide, Cartografia e Navigatore
Le guide TCI della Spagna del nord e della Spagna del sud.
Le stampe dei reportage dei camperisti che ci hanno preceduto
Atlante di Europa
Carte TCI delle zone attraversate
Il navigatore cartografico Garmin Streetpilot 2610, vecchiotto (ma con la cartografia aggiornata) e, come sempre, assai utile.

Il viaggio
Eravamo incerti se andare per strada o via mare. Ma quando, frugando su internet, abbiamo trovato un’offerta della Grimaldi Lines di 309 euro, andata e ritorno per camper e due persone in cabina, ogni dubbio è svanito. Quei soldi non sarebbero stati sufficienti nemmeno per il gasolio da casa (Pisa) a Barcellona, senza contare tutte le altre spese e la fatica.
La nave, la Florencia, è un traghetto moderno (2204), grande (180 metri) ma essenziale e senza fronzoli.

Ci imbarchiamo a mezzanotte a Livorno, arriviamo a Barcellona alle 20 e subito prendiamo verso sud.

Dopo una notte in una piazzola autostradale, proseguiamo il lungo avvicinamento verso Granada, la nostra prima meta.
Ci concediamo una breve sosta a Peniscola, davvero un bel paesino su una penisoletta, ma sconciamente devastato da orribili casermoni, costruiti fino alle antiche mura.
Scopriremo presto che purtroppo tutta la costa spagnola sul Mediterraneo è pesantemente cementificata.
Proseguiamo tra infinite coltivazioni di aranci e mandarini, macinando chilometri su chilometri
A buio cerchiamo un po’ di svago entrando nel grosso centro agricolo di Lorca. Purtroppo troviamo il traffico bloccato e dobbiamo rassegnarci ad una sosta nel parcheggio di un centro commerciale. Il paese non ci pare granché, ma forse siamo davvero stanchi per la tanta strada fatta.

Arrivati nella tarda mattinata a Granada, decidiamo di non correre rischi e andiamo al campeggio della località La Zubia (24 euro compreso collegamento wireless a internet).
Dopo pranzo con lo scooter andiamo a visitare il quartiere arabo di Albaicin, dove entriamo in strade che hanno tutto l’aspetto di essere pedonali, ma che in realtà vengono percorse da molteauto. Ci rimane comunque il dubbio che fossero solo alcuni autorizzati.
Il quartiere è davvero caratteristico, anche se un po’ lezioso, e popolato da una fauna strana, che la nostra guida definisce “alternativa”.
Ridiscendiamo al centro per la visita alla cattedrale,alla cappella reale ed al quartiere del mercato. Granada ci è sembrata una città decisamente bella e ricca, anche se i monumenti visitati non ci hanno impressionato troppo.

All’alba la pioggia ci obbliga a rinunciare allo scooter ed a spostarci con il camper al parcheggio dell’Alhambra (15 euro per 5 ore). Giriamo il grande complesso sotto una pioggia insistente, che ci sciupa un po’ la visita, soprattutto quella dei magnifici giardini.

Nel pomeriggio proseguiamo per Ronda, dove arriviamo a buio. Abbiamo le solite difficoltà per il parcheggio, finché ne troviamo uno in centro, a pochi metri dalla Plaza de Toros. Comodo, ma costosissimo.

La mattina dopo facciamo una lunga passeggiata per Ronda, sotto un bel sole.
La città è piacevole e vale davvero una sosta di qualche ora.

Lasciata Ronda mettiamo la prua verso il mare, attraversando una bella zona montuosa. Ancora lontani dalla costa si aprono i primi scorci sul mare, Gibilterra e la costa africana.
Arriviamo a San Pedro de Alcantara, grosso centro balneare, con i soliti enormi palazzoni (ma anche magnifiche ville e campi da golf) e prendiamo l’autostrada AP-7 verso Gibilterra.

Parcheggiamo nel grandissimo, squallido e non proprio rassicurante parcheggio della Linea de la Concepciòn, tra qualche camper e molti semirimorchi, subito fuori del varco doganale di Gibilterra. E’ ormai sera, ma tiriamo fuori lo scooter e facciamo una prima veloce ricognizione della cittadina di Gibilterra: niente di interessante, solo palazzi moderni e un traffico assurdo. In particolare i motorini vengono guidati in un modo che farebbe morire di invidia un ragazzino napoletano.

La mattina dopo ci accoglie un bel sole ed un cielo luminoso. Con lo scooter arriviamo all’estrema punta di Gibilterra, Europa point (proprio “Europa point”, non “Europe point” come sembrerebbe naturale). C’è un grande parcheggio, da dove si gode una magnifica vista sullo stretto e sulla costa africana. Certamente un parcheggio molto più gradevole i quello della Linea.
Saliamo la ripida strada che porta alla sommità della rocca (426 m sul mare), pagando un biglietto di 20 euro a testa.
L’alternativa è usare la funivia. Tuttavia i punti di interesse sulla rocca non sono proprio vicinissimi tra loro e a posteriori siamo stati ben contenti di essere saliti con lo scooter.
Visitiamo la bella grotta di San Michele (grande, piena di stalattiti e con una sala per concerti), il tunnel scavato per resistere al grande assedio del 1705 ed i resti del castello moresco. E naturalmente facciamo molti incontri con le scimmie, tipica curiosità della rocca.
Il tutto condito da un meraviglioso panorama sulla vicina Alcesiras e sullo stretto
Complessivamente un’escursione piacevole ed interessante oltre le aspettative.

Ripartiamo verso ovest e l’oceano... Sì, perché Gibilterra, nonostante dia il nome allo stretto, è ben dentro il Mediterraneo e il confine tra il nostro mare e l’Atlantico è segnato dalla punta di Tarifa, 25 chilometri a ponente della rocca.

Per strada ci fermiamo per pranzare in uno spiazzo panoramico, circa 7 km prima di Tarifa, con una bella vista sullo stretto e sulle dirimpettaie città di Ceuta e Tangeri.

Per mancanza di tempo saltiamo Tarifa (che invece forse meriterebbe una breve sosta) e proseguiamo verso Cadice, lungo una bella costa solitaria, ricca di campeggi e fortunatamente del tutto priva di colate di cemento.
Giriamo un po’ per Cadice con il camper, ma non troviamo uno stimolo per fermarci e così continuiamo verso Jerez de la Frontera.

A Jerez giriamo a lungo sotto una pioggerellina fastidiosa alla ricerca di un parcheggio, finché siamo fortunati a trovare forse il più comodo parcheggio del viaggio: un grande piazzale semivuoto vicino alla Real Escuela Andaluza del arte ecuestre ed a diverse bodegas di sherry.

La mattina dopo passiamo qualche ora nella interessante visita della real escuela, che è una grossa istituzione nazionale per l’insegnamento della monta classica e della monta vachera. L’ambiente è magnifico e, come al solito, perfettamente tenuto.
Visitiamo subito dopo le cantine Sandeman, dove veniamo istruiti sul particolare e complesso processo di vinificazione dello sherry, che può essere chiaro e secco o scuro e dolce, ma sempre molto profumato e vellutato. Inevitabile alla fine l’acquisto di qualche bottiglia.

Passiamo il resto del pomeriggio in giro per Jerez e la sera proviamo a vedere uno spettacolo di flamenco, visto che si dice che questo ballo sia nato proprio in questa città.

Andiamo al ristorante “El lagà de tìo Parrilla” in piazza del Mercado, per scoprire che il locale è bruttino e desolatamente vuoto. Fuori la piazza è deserta, a parte un gruppo di zingari, e lasciamo malvolentieri lo scooter incustodito. Ci danno da mangiare di malavoglia e di flamenco nemmeno se ne parla. Ce la battiamo alla svelta, contenti di tornare al nostro camper senza incidenti.

La mattina seguente ci spostiamo a Siviglia e nel pomeriggio visitiamo la cattedrale, la Giralda e centro cittadino. In serata lungo la cattedrale si anima un grande mercatino di Natale, fatto quasi esclusivamente da venditori di statuine per il presepe.

Ovviamente la mattina seguente è dedicata alla visita dell’Alcazar e nel pomeriggio ci trasferiamo a Cordoba.

A Cordoba troviamo un comodissimo (e, al solito, costosissimo) parcheggio a poche centinaia di metri da centro storico e così possiamo visitare la Mozquita, la cattedrale costruita all’interno di una sconfinata moschea. Ci è sembrato il monumento più coinvolgente di tutto il viaggio, per le evidenti contrapposizioni delle due religioni, sia in termini artistici, che religiosi.

Su due lati della Mozquita c’è il quartiere vecchio, ben tenuto ma molto turistico e vicinissimo c’è il ponte romano, di interesse modesto

Per la serata cerchiamo di nuovo di assistere ad uno spettacolo di flamenco e questa volta siamo più fortunati in un locale lungo la Mozquita (Tablao Flamenco “El Cardenal”, C/ Torrijos, 10, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] 20 euro a testa con la consumazione).
Il posto è triste e disadorno come un oratorio parrocchiale, ma lo spettacolo (due ore circa) ci è parso divertente e molto ben fatto.
Senza prenotazione abbiamo trovato gli ultimi posti disponibili: riteniamo quindi che in stagione sia indispensabile prenotare (anche su internet).

Proseguiamo alla volta di Toledo, attraversando lo sconfinato altopiano della Mancha, con una sosta a Consuegra, per la visita ad una serie di mulini a vento, in fila sulla cresta di una collina.

A Toledo troviamo subito il vasto parcheggio della stazione (a pagamento) e con lo scooter facciamo una prima visita serale al centro città.
Scopriamo così un parcheggio ancora più vasto e gratuito (e più vicino alla città) e così al rientro ci spostiamo.

La notte viene giù una pioggerellina sottile, che però non ci fa rinunciare allo comodità dello scooter per visitare la grande, ricchissima cattedrale.
Complessivamente Toledo ci è sembrata la città più interessante del viaggio, senza i monumenti di spicco delle città andaluse, ma in splendida posizione su uno sperone circondato dal Tago e carica di storia.

Ormai sulla via del ritorno, ci fermiamo a Saragoza per visitare la grande chiesa della Vergine del Pilar, patrona di Spagna e venerata da tutto il mondo di lingua e cultura spagnola.

Arriviamo presto a Barcellona, con la speranza di passare qualche ora tranquilla sul Tibidabo. Ma è una splendida giornata di festa (8 dicembre) e sembra che tutti gli spagnoli abbiano avuto la nostra stessa idea. Ci troviamo così coinvolti in un ingorgo mostruoso, da cui ci divincoliamo dopo ore.
Scoraggiati ci rechiamo con larghissimo anticipo al porto ed attendiamo con pazienza il traghetto che ci riporterà a casa.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Conclusioni

E’ stato un viaggio molto intenso in un paese che conoscevamo poco.
Abbiamo trovato un paese moderno, tenuto in maniera eccellente, abitato da un popolo gentile e civilissimo.
La manutenzione e la pulizia delle strade, dei giardini, dei viali alberati, degli edifici pubblici e privati è sempre incredibilmente buona.
Le guide turistiche spagnole che abbiamo incontrato erano sempre molto ordinate, professionali e parlanti un inglese corretto.
Le note negative riguardano i parcheggi (vedi oltre) e l’orribile cementificazione delle coste del Mediterraneo.
Complessivamente gli spagnoli fanno di tutto per presentarsi al turista nel migliore dei modi.

La Spagna non ha le bellezze naturali e artistiche dell’Italia, ma gli italiani non hanno l’amore e la cura per le proprie cose che mostrano gli spagnoli.
Ne siamo rimasti molto ammirati.
Il ritmo del viaggio è stato un po’ troppo serrato, praticamente senza un momento di riposo.
Bisogna dire che la visita delle grandi città è un po’ stressante per il traffico, la ricerca dei parcheggi e gli orari delle visite.
Sarebbe stato più ragionevole rinunciare a qualche città e concedersi qualche giorno di sosta sul mare o in qualche parco.

Note

Periodo
Complessivamente siamo stati in viaggio per 15 giorni, dal 25 novembre al 9 dicembre compresi.
Riteniamo il mese di dicembre adatto (anche se non il migliore) per l’Andalusia, con tempo eccellente e temperature gradevoli.
Abbiamo trovato poca (non pochissima) gente, ma gli ultimi giorni erano quelli del ponte dell’Immacolata e c’è stato un netto aumento del numero dei turisti.
Non ne abbiamo esperienza, ma probabilmente in alta stagione l’affollamento, insieme con il caldo, costituisce un grosso problema.

Traffico e strade
Tutte le strade percorse sono eccellenti, perfettamente adeguate al traffico e con un fondo impeccabile.
Gli spagnoli sono piuttosto rispettosi delle norme del traffico e dei limiti di velocità.
Le autostrade del nord sono a pagamento (e care), mentre quelle del sud sono gratuite.

Fuso orario
La Spagna adotta la stessa ora dell’Italia, ma, essendo molto spostata verso ovest, ha oltre un’ora di luce in più la sera (ed un’ora di luce in meno al mattino).
In pratica nel periodo del nostro viaggio (inizio dicembre) il crepuscolo serale comincia verso le 6, mentre alle 8 del mattino è sempre completamente buio.
Probabilmente questo spostamento si adatta bene agli orari spagnoli, tutti ritardati rispetto ai nostri.

Clima
Abbiamo avuto sempre il sole, salvo pioggia a Granada e pioviggine a Toledo
Temperature sempre miti di giorno e minime notturne intorno ai 6-8 gradi.
Di solito abbiamo acceso la stufa nelle ultime ore della notte, per un risveglio caldo.

Parcheggi e sosta notturna
Abbiamo trovato quasi sempre difficoltà a parcheggiare nelle città e spesso abbiamo dovuto ricorrere a costosi parcheggi a pagamento (con tariffe giornaliere di almeno 20 euro al giorno)

Granada camping Reina Isabel (località La Zubia) a qualche chilometro dalla città e, per questo, non particolarmente comodo N37° 7.5 W3° 35.2
Ronda Park Ronda, vicinissimo alla Plaza de toros e dal ponte, ma il più caro, tra quelli usati N36° 4.7 W5* 10.1
La Linea grande parcheggio, squallido e gratuito, davanti a Gibilterra N36* 9.4
W5° 20.7
Gibilterra grande parcheggio di Europa point, che noi non abbiamo usato, ma in splendida posizione sul mare N36° 6.6 W5° 20.8
Jerez de la Frontera grande parcheggio, silenzioso e ben illuminato, vicino alla Real Escuela e a varie bottegas di cherry. Gratuito N36° 1.7 W6° 8.3
Siviglia parcheggio della stazione Santa Giusta. A pagamento N37° 3.5 W5° 58.4
Cordoba parcheggio a pagamento a poche centinaia di metro dal centro N37* 2.5 W4° 47.2
Toledo parcheggio della stazione a pagamento N39°51.7 W4° 00.6
Toledo grande parcheggio, silenzioso e gratuito e anche più vicino al centro di quello della stazione N39°51.9 W4° 1.1
Saragozza parcheggio non tanto grande e molto affollato, ma vicinissimo alla chiesa della Vergine del Pilar. Gratuito N41°39.7 W0° 52.7
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