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Messaggio Da Camperfree Ven 29 Mar 2013, 12:03

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Diario di viaggio di Maurizio Moroni e Stefania Dantini

Equipaggio: Maurizio - 65 anni, prima guida, addetto ai lavaggi (panni, piatti), alle foto ed estensore di questo diario);
Stefania - 60 anni, seconda guida, addetta alla cucina, alla gestione economica ed alle tecnologie (PC, navigatore, appunti di viaggio, ...)
Agnese - 31 anni (figlia aggregatasi per l'occasione), addetta alle foto, al CB e alle public relation
Autocaravan: Aiesistem Project 100
Periodo: 9 marzo – 3 aprile 2012

PREMESSA
Contrariamente alle nostre abitudini abbiamo, per la prima volta, effettuato il viaggio in carovana di camper organizzata da un noto tour operator (Camper e Giramondo). Il pacchetto proposto comprendeva, oltre, alla coppia di accompagnatori (anche loro, ovviamente, in camper):
viaggio in nave con sistemazione in cabina;
campeggi/parcheggi per la sosta notturna entrata e guide turistiche locali nei siti più importanti 2 escursioni in fuoristrada una cena in locale tipico
Il viaggio in carovana organizzata permette di ottimizzare i tempi permettendo di vedere in tre settimane cose che altrimenti avrebbero richiesto molto più tempo. Infatti, avendo gli accompagnatori già effettuato più volte tale percorso, si sa già in partenza il tempo necessario per gli spostamenti e le eventuali criticità, non occorre cercare parcheggi o campeggi la cui ubicazione è già nota e che sono già stati precedentemente contattati, inoltre, arrivati nei posti, si trova già la guida, anch'essa precedentemente contattata. Senza contare il piacere della compagnia. Importante è anche l'esperienza di chi ha fatto più volte tale viaggio. Certo, manca, ovviamente, il piacere della scoperta, quel senso (razionale) di avventura, la libertà di cambiare itinerario, di fermarti di più in un posto che non s'immaginava così bello o andartene da uno che non ti entusiasma più di tanto. Come in ogni cosa occorre valutare i pro e i
contro. Anche se le visite sono guidate, abbiamo consultato le guide sul Marocco del Touring Club Italiano (utile per le piantine e la descrizione delle città e dei monumenti) e la Lonely Planet (per tutte le informazioni pratiche come ristoranti, usi e costumi, gastronomia, acquisti, ....). Importanti le informazioni contenute nei numeri di PleinAir sotto elencati, prima del viaggio, per avere un'idea e una panoramica dei luoghi che visiteremo (anche se, per questa
volta, non servono per preparare l'itinerario).

401/19 (diario: Marocco in camper)
377/56 (Alto Atlante)
377/66 (Sahara Occidentale)
378/19 (diario: Marocco e Mauritania in camper)
332/50 (Marocco)
472/104 (Costa Atlantica)
472/115 (Città Imperiali)
438/16 (diario:due mesi in Marocco)
412/19 (diario: Marocco in camper)
412/52 (Marocco, inverno al sole)
438/74 (Marocco)
389/20 (diario: Marocco in camper)

DIARIO
9 marzo Roma - Alberese
La partenza della nave è fissata alle ore 18 del 10 marzo, dal porto di Genova (ma le operazioni di imbarco iniziano alle 16). Per essere sicuri di non arrivare in ritardo preferiamo partire la sera prima da Roma. Partenza alle ore 19 e, percorrendo l'autostrada Roma-Civitavecchia e la statale Aurelia, arriviamo alla, già più volte utilizzata, AA di Alberese, alla fine del paese, di fronte all'ingresso del Parco dell'Uccellina. Su tutti i siti e pubblicazioni, l'area è indicata come a pagamento, ma non c'è traccia di parchimetro; anche il casotto dell'Ente Parco all'inizio della AA è chiuso. Sarà perché siamo arrivati tardi e andati via presto? O perché siamo fuori stagione? Ma nessun cartello segnalava il pagamento. km 181

10 marzo Alberese – Genova – imbarco per Tangeri
Arrivo a Genova all'ora di pranzo. Contatti con il gruppo (8 camper) e imbarco sulla nave della società Grandi Navi Veloci. km 338

11 marzo Sulla nave per Tangeri
Inizia la lunga trasferta in nave (48 ore!). Per fortuna siamo in compagnia: si chiacchiera, si legge, chi è capace gioca a Burraco. Il cibo al self service è abbastanza scadente, c'è anche il ristorante (abbastanza caro), ma il pensiero di provarlo sfuma quando ci accorgiamo che la cucina era la stessa del self service.

12 marzo Tangeri – Asilah
arriviamo al nuovo porto di Tangeri (Tangeri Med) alle 18 (cioè alle 19 ora italiana). Lunga attesa alla dogana per far timbrare i permessi di importazione temporanea dei camper. Usciamo dalla dogana alle 21 e, effettuato il cambio di valuta a un box immediatamente dopo la dogana ed il pieno di gasolio poco oltre, arriviamo, con l'autostrada Tangeri-Rabat (21€), ad Asilah. Pernottiamo in un parcheggio 24h, sul mare, immediatamente fuori delle mura della Medina. L'ambiente è affascinante e fa decisamente freddo. km 92

13 marzo Asilah - Volubilis - Meknes
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La Medina di Asilah
Cominciamo a prendere confidenza con il clima della primavera marocchina: alle ore 7 la temperatura era di soli 7°C ma già alle 10 faceva caldo (da t-shirt e jeans). Visitiamo la Medina, piccola ma graziosa, di questa cittadina avamposto del colonialismo portoghese. Nel parcheggio c'erano molti camper ma poche altre presenze di turisti.
Riprendiamo l'autostrada Tangeri-Rabat uscendo a Larache per imboccare una strada abbastanza stretta ma con fondo buono che ci porterà alle rovine romane di Volubilis. Caratteristica delle strade marocchine è la presenza, ai lati della parte asfaltata, di un gradino sullo sterrato abbastanza fastidioso.
Dopo un rapido pasto arriviamo a Volubilis verso le 15. Fa molto caldo, la temperatura sfiora i 30°C per fortuna mitigata da una leggera brezza. La simpatica guida Amid, che parla molto bene l'italiano, ci dice che ad agosto ci sono 44°C all'ombra (al sole anche 58°C) e che, in estate, non è possibile visitare il sito nell'ora in cui lo stiamo visitando noi. Il sito è abbastanza interessante dal punto di vista paesaggistico e archeologico; i mosaici sono molto belli e Amid li bagna con una bottiglia di acqua per togliere la polvere e renderli brillanti. Personalmente, dopo aver visto i siti archeologici di Roma e Ostia Antica (ci viviamo), Efeso, Pergamo, Pompei, Ercolano,..... Volubilis non emoziona più di tanto.
Si riparte in direzione Meknes. Dopo pochi km entriamo nel camping "Bellevue de Moulay Idriss". Le piazzole sono ben delimitate ma le prese elettriche sono poche rispetto ai camper ospitati, ma stanno lavorando per aumentarle (almeno così ci dice un esuberante ragazzo dello staff che parla francese, spagnolo e vuole imparare l'italiano). km 250

14 marzo Meknes - Fes
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Banchetto di spezie nel suq di Meknes

L'andamento climatico è sempre lo stesso: alle 7 ci sono 10.5°C, alle 9 sono diventati 12°C, all'ora di pranzo farà decisamente caldo. Uscendo dal campeggio ammiriamo il bel panorama sulla vallata verdissima e sulle colline fitte di uliveti. A Meknes visitiamo (con la guida) la città berbera, la città araba con la scuola coranica, i granai, la Medersa Bou Inania e il Mausoleo di Moulay Ismail. Pranziamo (300 DH) sulla grande terrazza di un ristorante di fronte alla imponente Porta di Bab Mansour. La mia Pastilla è favolosa, ma anche le altre portate soddisfano i commensali. Al mercato delle spezie e dei dolci grande varietà di frutta sempre, come vedremo in tutti i mercati marocchini, disposta in maniera molto scenografica. Ma tutto il suqè da vedere ed esplorare; singolare è il tratto dove decine e decine di botteghe (in realtà tendoni lungo la stradina già di per se stretta) dove un gran numero di sarti, sia giovani che anziani, cuciono su macchine di 30-40 anni fa i variopinti vestiti delle donne marocchine. Autostrada da Meknes est a Fes (19€) e poi, seguiamo le indicazioni per il campeggio "Diamant Vert" (all'interno di un parco acquatico). i servizi sono molto scadenti (c'è però il pozzetto per wc nautico) . km 91

15 marzo Fes
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La Porta di Bab Mansour a Meknes

Giornata interamente dedicata a Fes, accompagnati dalla guida. Passati di fronte al Palazzo Reale entriamo nella Medina; prima tappa in un negozio di ceramiche (troppo belle per resistere alla tentazione e, infatti, non resistiamo) poi lo spettacolo per certi versi affascinante e per altri allucinante delle concerie, un vero girone infernale. Vanno viste dall'alto (noi le abbiamo viste dalla terrazza di un grosso negozio di pellami, muniti di foglie di menta per attutire il forte odore proveniente dalle vasche per la concia. Vedendo i prodotti in pelle esposti nel succitato negozio abbiamo capito la provenienza di quelle belle borse di pelle colorata che avevamo visto in molte boutique di Roma e di alcune cittadine toscane, ma ad un prezzo quadruplicato rispetto a qui. Proseguiamo con la visita alla Medersa Bou Inania, una delle poche aperte ai non musulmani (a parte la sala di preghiera) per terminare con le Tombe dei Merinidi - Cena al "Palace de La Medina" con spettacoli tradizionali e pernottamento al campeggio "Diamant Vert"
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Le concerie di Fes (particolare)

Partenza per il Grande Sud Marocchino, verso Ifrane e Meski. Sarà una tappa lunga, ben 420 km su strade non sempre confortevoli e con un passo montano: pertanto sveglia e partenza presto. Alle 6 del mattino ci sono 4,5°C che già alle 8.30 sono diventati 13,5°C. Una strada abbastanza bella sale fino ad un altopiano ricoperto di macchia mediterranea e conduce a Ifrane. Anche questo è un Marocco che non ti aspetti: chalet in legno, strade molto curate e pulite, arredo urbano impeccabile. Poco oltre l'abitato si capisce il perché, vedendo l'immenso parco con la residenza "di montagna" del Re del Marocco. Ifrane è, infatti, una stazione sciistica del Medio Atlante e, per quanto spesso viene spontaneo fare la correlazione Marocco = deserto = caldo sempre e ovunque, la realtà è ben diversa. Al centro del Marocco la catena dell'Atlante è formata da montagne alte e, d'inverno, innevate. A nord dell'Atlante il Marocco è verde, solo a sud è deserto. Interessante è percorrere la strada del circuito dei laghi anche se si tratta di una strada stretta e, se si incrocia una macchina occorre fermarsi e passare uno alla volta (come in Scozia, solo che qui non ci sono i "passing places"). Il paesaggio è brullo (ma ha un suo fascino) con molte pecore e capre al pascolo guardate (purtroppo) da bambini. La strada supera il Medio Atlante con un passo a 1972 m s.l.m. (ci sono ancora tracce di neve). Sosta al passo con gli immancabili venditori di fossili, geodi e cristalli di minerali vari, oltre a negozietti di artigianato. Ci fanno compagnia uno stuolo di simpatiche e tranquille scimmiette (Macachi di Barberia), evidentemente abituate alla presenza umana e che sembrano, in alcuni casi, mettersi in posa per le foto di rito. Saliamo fino a 2300 m s.l.m. su una strada che, dapprima, corre su un altopiano, poi comincia a scendere con tornanti fino ad arrivare in un territorio quasi desertico: il contrasto con l'Alto Atlante innevato che è lì di fronte è fantastico. Midelt è a 1488 m s.l.m. ma l'ambiente è desertico. Il Passo della Cammella (1907 m s.l.m.) supera la parte nord-est dell'Alto Atlante di cui è uno dei passi meno elevati. Il territorio è brullo, vegetazione a cespugli e rarissimi alberi. Ogni tanto, delimitati da muri spiccano dei frutteti faticosamente strappati al deserto. Veramente belle le ampie oasi con relative palmeraie della Valle dello Ziz. Superata la caotica cittadina di Errachidia si pernotta nell'Oasi della Sorgente Blu a Meski. In pratica tutta la sorgente, immersa in una palmeraia, è un Camper-Park, i servizi non sono un gran che (niente scarico per acque grigie, per le nere solo quelle a cassetta, docce 10DH) ma l'effetto scenografico è notevole. km 420

17 marzo Meski - Merzouga
L'Oasi della Sorgente Blu a Meski.
L'altopiano (900 m s.l.m. – alle ore 7 ci sono 6°C) che porta verso Merzouga è ricchissimo di fossili. Lungo la strada verso Erfoud è tutto un susseguirsi di negozi che vendono fossili.
Merzouga è veramente la Porta del Deserto e i fuoristrada che, nel pomeriggio, ci portano su e giù lungo le imponenti dune dell'Erg Chebbi regalano splendide emozioni. La cena al ristorante dell'albergo "Les Portes du Desert" (in pieno deserto, con piscina), nel cui parcheggio è ricavato il camper-park (carico acqua, comodo scarico per acque grigie, elettricità e docce calde) ci regala, invece, una ottima cena con Tajine, verdure varie e .... vino! (420 DH, cioè circa 40€ in tre!) wi-fi gratuito e accompagnamento musicale post cena con dei simpatici ragazzi che improvvisano musiche locali. Prima di andare a letto ci soffermiamo ad ammirare uno spettacolo che finora non avevamo mai visto: il cielo stellato, come solo nel deserto, privo assolutamente di inquinamento luminoso, si può vedere. km 121

18 marzo Merzouga – Erfoud – Thinerir
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Le dune dell'Erg Chebbi
Verso le Gole del Todra. L'impresa, a Rissani è dribblare lo sciame di carretti, asini e biciclette di cui è piena la strada. A Erfoud molti laboratori in cui, da marmi stracolmi di fossili si ricavano lavandini, tavoli, .... Acquistiamo, dopo lunga trattativa vari fossili per 550 DH cioè 50€ (avevano chiesto 150€). La strada verso le gole presenta ampie aree di sosta con tende di venditori di artigianato e pozzi per estrarre acqua (grandi cumuli di sabbia con in cima un verricello). All'ora di pranzo fa caldo (25°C, la mattina alle 7 erano 9,5°C). A Thineir ci accoglie il campeggio "Le Soleil de Thinerir" (buoni servizi, anche scarico per wc nautico). Constatiamo di non ricevere più il segnale TV e sarà così fino a Casablanca. In pratica al di sotto della catena del Medio Atlante la parabola non riceve. Al ritorno a Roma abbiamo saputo che occorreva modificare l'angolo di skew, ossia ruotare l'illuminatore della parabola (v.note) Veramente, in seguito, a Essaouira, ci hanno proposto di fare quella operazione, ma abbiamo preferito soprassedere. km 216

19 marzo Thinerir – Gole del Todra – Boulmane – Gole del Dades
Una strada complessivamente buona attraversa le spettacolari Gole del Todra, sale fino a 1996 m s.l.m. poi è un altopiano molto ampio a prendere il loro posto. Le Gole del Dades non sono molto lontane ma da questo punto la strada e solo per 4x4; pertanto dietro-front verso Boulmane, sempre su un altopiano in quota (1350m s.l.m.). Lungo la strada, in ogni spiazzo atto alla sosta, venditori di fossili e piccolo artigianato, ma occorre darsi un freno: bellezza e prezzi irrisori rischiano di far riempire il camper. Le Gole del Dades ci accolgono con lo spettacolo delle cime dell'Alto Atlante innevate e i villaggi con le costruzioni costruite con "mattoni" fatti impastando la paglia con il fango ed essiccati al sole e hanno, pertanto, lo stesso colore della terra circostante con la quale si mimetizzano sembrando un tutt'uno. Una strada a livello torrente attraverso delle strette gole porta all' Hotel/campeggio "Berbere de la Montagne", a Boulmane, all'imbocco delle Gole del Dades. km 212

20 marzo Gole del Dades - Boulmane –Ouarzazate
Si ridiscende la valle del Dades fino a Boulmane. Lo spettacolo è bellissimo, palmeti, kasbe, piccoli villaggi, formazioni rocciose erose dal vento e dalle acque, rendono questi posti indimenticabili. La guida del TCI scrive che la strada asfaltata termina a Ait Alì, dopo è solo per fuoristrada: in realtà prosegue per almeno 10 km (fino ad una postazione militare).
Lungo la valle che dal Dades porta a Ouarzazate molti negozietti di artigianato (che tentazione!) e molti bambini dai bellissimi occhi scuri. Non sono invadenti come abbiamo sperimentato nelle zone più turistiche; Agnese li ha fotografati (chiedendo il permesso ai genitori) e riempiti di quaderni, penne e pennarelli. La strada delle kasbe, ben fornita di hotel/campeggi, porta a Skoura con la interessante Kasba di Ameghidil, dove un addetto ci spiega, in un misto di italiano/francese/spagnolo, come si conduceva la vita nella kasba e a Ouarzazate. Pernottamento al "Camping de Ouarzazate". km 153
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La Kasba di Ameghidil

21 marzo Ouarzazate – Zagora – Ouarzazate
Escursione a Zagora. Sono 350 km tra andata e ritorno per cui partenza anticipata rispetto al solito. Alle 6 del mattino la temperatura è di 9°C. Alla periferia di Ouarzazate, ci fa compagnia, sulle colline, un'immane distesa di buste di plastica svolazzanti (discarica vicina?). La strada è praticamente deserta, il paesaggio di monti senza alcuna vegetazione e di terra ora rossa (sembra un paesaggio marziano) ora verde testimoniano di una forte presenza di minerali (ferro e altri). Dopo Agdz la rigogliosa e lunga palmeraia della Valle del Drâa ci conduce, tra Zagora e Tamegroute, ad una grandiosa duna. Il forte vento tiene la sabbia in sospensione e così siamo immersi in una specie di nebbia rossa. Lungo la strada verso Tamegroute sosta di fronte ad un negozio di ceramiche e, inevitabilmente, piatti, Tajine, e ceramiche varie riempiono i pochi spazi rimasti nel nostro piccolo camper. A Tamegroute interessante la Kasba sotterranea e i codici miniati coranici della Zaouia dei Naceurya (ma pochi sono visibili). A Zagora è di rito la foto sotto lo storico cartello che indica la distanza che separa Zagora da Timbuctu: 52 giorni (a dorso di cammello, naturalmente). Al ritorno verso Ouarzazate lampi e cielo nero segnalano un forte temporale che si sta abbattendo sulla cittadina; infatti, arrivati in città, dobbiamo "guadare" un ouadi (corsi d'acqua quasi sempre a secco) trasformatosi in torrente in piena. Al campeggio (lo stesso della sera prima) ottima cena con zuppa, insalata, cous-cous, carne, verdure, salse varie, dolci, arance, the e..... vino, per ben 360 DH (circa 34€) in tre! Pernottamento al "Camping de Ouarzazate". km 360

22 marzo Ouarzazate
Dopo giorni abbastanza impegnativi, oggi, relax! Bighelloniamo con tranquillità per Ouarzazate: la kasba, la Medina, il Museo del Cinema (molte scene di celebri film sono state girate qui). Per entrare nella suggestiva Ksar di Ait Benhaddou occorre guadare (passando su un percorso di pietre) un torrentello. Fantastica è la vista della ksar (patrimonio dell'umanita – UNESCO) e altrettanto il panorama che si gode dalle sue torrette. Pernottamento al "Camping de Ouarzazate". km 78
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La Ksar di Ait Benhaddou

23 marzo Ouarzazate - Marrakesh
i vede che siamo scesi a sud, alle 7 c'erano 13°C. Verso Marrakesh attraverso lo spettacolare Passo Tizi-n-Tichka (2260m s.l.m.), ma la giornata non è delle migliori: tira un forte vento, piove, fa freddo (8°C), la visibilità è ridotta. A Marrakesh incontriamo il primo supermercato di tipo europeo (Marjane). Fatta la spesa ed entrati in campeggio, usciamo (in maxi-taxi perchè il campeggio è molto lontano dal centro città) per vedere, di sera, la celeberrima Place Jemaa el-Fna. Superata la moschea della Koutoubia con il suo bellissimo minareto, si accede all'immensa piazza. Place Jemaa el-Fna non è semplicemente una piazza, è "la piazza", il cuore e il ventre di Marrakesh, un grandissimo microcosmo, un caleidoscopio di colori, odori, sapori e varia umanità. Incantatori di serpenti, giocolieri, venditori di ogni cosa, donne che tatuano con l'henné, gazebo dove si mangia di tutto a prezzi irrisori, negozi di artigianato, vestiti, e altro, bancarelle di frutta fresca e secca, spezie, olive e altro, tutto allestito in maniera molto scenografica. Vista la folla e, in alcuni punti la calca, tenere ben strette borsette e macchina fotografica. Dalla terrazza del bar/ristorante sito in un lato della piazza si gode una spettacolare visione notturna della stessa.
Pernottamento al Camping Ferdaous, sulla strada per Casablanca – buoni e completi i servizi. km 226

24 marzo Marrakesh
Giornata molto calda (alle 7 la temperatura era già di 16°C). Avendo a disposizione una sola giornata, la visita segue un copione abbastanza classico. La Koutoubia, Palazzo Bahia, le Tombe Sadiane, il suq del ferro battuto, per terminare in Place Jemaa el-Fna. Ma la città meriterebbe di essere conosciuta e "gustata" più a fondo (ritorneremo!).
Pernottamento al campeggio camping Ferdaous.
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Place Jemaa el-Fna a Marrakesh

25 marzo Marrakesh – Tafraoute
L'autostrada verso Agadir percorre un paesaggio desertico ed è deserta anch'essa (100 DH), poi, all'improvviso, ecco una distesa di coltivazioni di argania, la pianta dai cui frutti (una specie di nocciola ovoidale) si ricava il famoso "olio di argan". Queste coltivazioni sono tutelate dall'UNESCO per la protezione della biosfera. Uno spettacolo curioso è costituito dalle capre che si arrampicano sugli alberi di argania per cibarsi dei frutti. Per essere precisi loro mangiano la polpa, il "mallo" e scartano il nocciolo (che è quello da cui si ricava l'olio). Da Agadir a Tafraoute la strada è sempre dritta in un panorama sempre desertico; si sale, fino al passo del Kardous (1200m s.l.m.), poi si scende ma sempre in una strada deserta. Camping
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Il suq del ferro battuto a Marrakesh

26 marzo Tafraoute
Si visita il territorio con dei fuoristrada. Visitiamo la Valle dell'Almen, le sue rocce di granito rosa, i piccoli villaggi berberi a ridosso di palmeraie. Tutto è affascinante: i luoghi, la gente, i bambini sempre gentili e sorridenti. Fa molto caldo e, all'inizio della giornata, il panorama era offuscato da sabbia in sospensione prodotta da una tempesta nel deserto e arrivata fin qui.
Pranziamo in una piccola, minimalista e rustica trattoria, all'aperto, sotto le palme; menù: tajine di pollo, acqua minerale, frutta e caffè (180 DH vale a dire 5€ a testa). Al ritorno ci facciamo lasciare a Tafraoute (a 5' a piedi dal campeggio). Facciamo spese nella graziosa, linda e tranquilla cittadina; il nostro bottino: babbucce e olio di argan presso una piccola produttrice. La cittadina è molto curata nell'arredo urbano e, ci hanno riferito che ci sono molte seconde case di ricchi commercianti berberi che hanno sostituito gli ebrei quando questi sono andati in Israele. Camping Tazcka

27 marzo Tafraoute - Essaouira
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Villaggio berbero nella Valle dell'Almen con le case di paglia e fango impastati
La strada verso Essaouira è stretta e piena di curve anche se con fondo buono, Si passa (a quota 1665 m s.l.m.) il villaggio di Tioulit arroccato su un'altura (sembra una fortezza), poi per Taalat e si prosegue per una litoranea che, ad un certo punto, ritorna interna attraversando boschi di argania (che per molti km saranno una costante, con o senza capre). Molti cartelloni pubblicizzano cooperative femminili che producono e vendono l'olio di argan. La Polizia è molto presente in tutto il Marocco, ma in questa zona è una costante, all'inizio e alla fine di ogni centro abitato. La parte moderna e turistica di Essaouira è tutto un susseguirsi di ampi viali con lussuosi alberghi. Il campeggio (senza nome) è vicino al faro. Raggiungiamo con i "petit taxi" l'ingresso della Medina (una corsa per 3 persone 10 DH). Essendo sera rimandiamo, ovviamente, la visita della Medina all'indomani. Bighelloniamo per le viuzze e poi decidiamo di cenare in un ristorante, all'ingresso della Medina, vicino al porto, il Taros (Place Moulay Hassan), suggerito dalla Lonely Planet. Il locale è molto bello, elegante, terrazza con piano bar e vista sull'oceano. Visto che eravamo in 15 ci hanno dato una saletta riservata; menù: Tajine di calamari al pomodoro, fricassea di calamari con salsa al curry e ananas, vino e, per dessert, pastilla all'acqua di fiori di arancio e gelato alla vaniglia (tutto ottimo a 840 DH cioè meno di 80 € in tre). km 338

28 marzo Essaouira – El Jadida
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I bastioni portoghesi di Essaouira usciamo dal campeggio e, parcheggiati i camper nell'ampio ma strapieno parcheggio del porto (vicinissimo al ristorante della sera prima) visitiamo la Medina. Molto belli i bastioni portoghesi, e molto invitanti i n egozietti di artigianato (pregevole). In tutte le Medine visitate c'è una atmosfera di tranquillità assoluta, che contrasta con il caos dei suq. A Essaouira questo senso di pace è ancora più evidente. Percorriamo i bastioni ornati di cannoni, accompagnati dalle grida dei gabbiani, ma sono grida tranquille, come se anche loro non volessero turbare l'atmosfera del posto. Il parcheggio dove abbiamo sistemato i camper confina con una serie di chioschi dove cucinano (con la carbonella) pesce freschissimo. Anche se è possibile mangiarlo lì, preferiamo pranzare nel camper. Detto fatto scegliamo il pesce (una aragosta, tre calamari e gamberi) e patatine fritte (contattiamo per 320 DH), ce lo facciamo cuocere e lo mangiamo, ottimo, nel camper accompagnandolo con l'ultima bottiglia di vino bianco italiano lasciato per l'occasione. Trasferimento a El Jadida, al campeggio International; nome altisonante per un campeggio brutto e senza servizi. I bagni sono chiusi e, dopo aver chiesto lumi, ci viene offerto di fare la doccia in un bungalow, ma è tardi e occorre aspettare un tizio con la chiave, rifiutiamo organizzandoci nel camper. Ci par di capire che si tratta essenzialmente di un villaggio di bungalow (questi dotati di servizi) mentre i servizi per i camper sono aperti solo in alta stagione. km 270

29 marzo El Jadida – Casablanca
Molto intenso il traffico sull'autostrada per Casablanca(40 DH + 5 DH per il raccordo). Uscita a "Casablanca Centro" e, sulla strada per il centro città, spesa al Marjane. Dal parco macchine abbastanza nuovo si vede che siamo in una città abbastanza ricca (nelle zone fin qui viste la quasi totalità delle macchine erano abbastanza datate e, spesso malconce). Per visitare la grande Moschea di Assan II° lasciamo i camper nell'ampio (e vuoto) parcheggio (10 DH + 10 DH di mancia) davanti alla Mediateca (facente parte del complesso della Moschea). Pranzando nel camper notiamo che si rivede la TV. La Moschea (visita guidata a orari variabili a secondo dei mesi e giorni) è molto bella e imponente, anche se moderna vale la pena di essere vista e contiene splendide opere di artigianato; singolare l'ubicazione in riva all'oceano. La visita della città non è prevista dal programma (ma sembra che non ci sia niente da vedere). Pernottamento nel campeggio "Ocean Bleu" di Mohammedia, elegante cittadina turistica, praticamente un sobborgo nord di Casablanca. km 150

30 marzo Casablanca - Rabat – Asilah
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L'interno della Moschea di Assan II° a Casablanca
Sulla litoranea che porta a Rabat si susseguono continui comprensori di villette (sicuramente seconde case della borghesia marocchina, o di francesi che qui sono di casa), oltre ad una residenza reale e spiagge, tante belle spiagge intervallate a cittadine turistiche, fino a Rabat.
Visita d'obbligo al Mausoleo di Mohammed V°, alla Kasba des Oudayas, labirinto di viuzze con case bianche e azzurre, tranquilla e accogliente, con sosta al Caffè Maure (suggestivo caffè all'aperto sulla scogliera) e visita agli adiacenti Giardini Andalusi. Per pernottare torniamo ad Asilah nel medesimo parcheggio del nostro primo pernottamento in Marocco (12 marzo). km 291

31 marzo Asilah – Tangeri
In autostrada (con pedoni e ciclisti!!) verso il porto di Tangeri. Lunga fila sotto la pioggia, disorganizzazione al massimo (vedi sotto nelle informazioni utili). Imbarco alle ore 16 km 92

1 aprile Sulla nave per Genova
Stavolta ci siamo preparati per evitare al self-service: tonno, fagioli, cracker, olive, formaggi sotto vuoto, carne in scatola, .... (avevamo ancora parte delle scorte portate da casa).

2 aprile Genova – Alberese
Sosta nella stessa AA dell'andata. km 338
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3 aprile Alberese - Roma km 181

CONCLUSIONI
Mausoleo di Mohammed V° a Rabat
Viaggio bellissimo, paese stupendo e più vario di quello che, in un primo tempo, ci si aspetta. A parte l'estate, quando (stando a quanto ci hanno detto e a quanto letto) il caldo è abbastanza pesante, per il resto il clima è mite. Abbiamo letto, su molti diari, di italiani e francesi che vengono qui a "svernare" (2,3 anche 4 mesi). Stiamo facendo anche noi un pensierino del genere, ovviamente quando anche il secondo di noi sarà pensionato (uno lo è già). In un resoconto di viaggio, una coppia di pensionati, afferma di passare, a volte, l'inverno in Marocco, visto che la vita costa molto poco e che, con quello che risparmiano sul riscaldamento della casa (abitano al nord), ci si pagano il traghetto.

NOTE

DOGANA
Sono necessari (oltre ad una elevata dose di pazienza):
Passaporto (validità di almeno 6 mesi)
carta di possesso del veicolo del veicolo e carta verde (oltre, ovviamente, al libretto di circolazione). Tutti i documenti debbono essere originali. Per la patente vale quella italiana. Prima di partire verificare se la carta verde della nostra assicurazione contempla anche il Marocco (non tutte lo fanno). In caso contrario contattare la assicurazione per stipulare una polizza aggiuntiva. Si può fare anche in Marocco, alla frontiera (non sappiamo se conviene o no). Se il veicolo non è di proprietà di uno dell'equipaggio occorre delega notarile.
La disorganizzazione è totale. Occorre armarsi di santa pazienza, mettersi in fila, dribblando veicoli fermi per documenti non in regola o altro, andare con i documenti a fare il giro dei vari gabbiotti (Polizia, dogana, ....), portare il fogli che vengono rilasciati ad un ufficiale che vi darà l'ok per il passaggio. Il camper verrà temporaneamente importato, poi, al ritorno, verrà di nuovo "esportato" (nell'apposito gabbiotto, al ritorno, hanno controllato al PC l'avvenuta importazione). All'uscita dal Marocco, al porto, tutti i mezzi vengono fatti passare sotto un enorme "scanner" (non abbiamo capito cosa cercassero).

DA NON PERDERE:
La Medina di Asilah
La città berbera, la città araba, la scuola coranica, i granai, la Medersa Bou Inania e il Mausoleo di Moulay Ismail a Meknes
La Medina, le concerie, la Medersa Bou Inania, le Tombe dei Merinidi a Fes
I villaggi e le palmeraie della Valle dello Ziz
La Sorgente Blu a Meski
Le imponenti dune dell'Erg Chebbi a Merzouga
I laboratori dove si lavorano i marmi contenenti fossili a Erfoud
Le Gole del Todra e le Gole del Dades
La kasba di Ameghidil, la Medina e la ksar di Ait Benhaddou a Ouarzazate
Place Jemaa el-Fna, la Moschea della Koutoubia a Marrakesh
Le sue rocce di granito rosa, i piccoli villaggi berberi a ridosso di palmeraie nella Valle dell'Almen,(nei dintorni di Tafraoute)
La città vecchia e la Medina di Essaouira
La grande Moschea di Assan II° a Casablanca
Il Mausoleo di Mohammed V° e la Kasba des Oudayas con i Giardini Andalusi e piacevole sosta al Caffè Maure a Rabat

INTERESSANTI
Le rovine e i mosaici di Volubilis
Il Museo del Cinema a Ouarzazate

COSTI
Il cambio, nel marzo 2012, era: 1€ = 11 Dhiram (DH).
Essendo un viaggio organizzato, il costo dei campeggi e parcheggi dove abbiamo sostato era compreso nel pacchetto. Comunque il loro prezzo è estremamente basso (come quasi tutto in Marocco). I costi, citati nel diario, delle cene/pranzi si intende per 3 persone (non a dieta) così come il costo dei biglietti di entrata alle attrazioni non comprese nel pacchetto. Per lo stesso motivo non possiamo fornire indicazioni circa la prenotazione ed il costo della traversata Genova-Tangeri.

TEMPO E TEMPERATURE
La mattina fa abbastanza fresco, ma la temperatura sale rapidamente fino a valori abbastanza elevati per essere primavera. Pertanto jeans, felpa e scarpe da ginnastica + calzoncini corti, t-shirt e sandali. Per quanto visto durante il nostro soggiorno il tempo è quasi sempre soleggiato; abbiamo incontrato pioggia solo un paio di volte (a Tangeri e in montagna) e un temporale ci ha sfiorato a Ouarzazate.

RAPPORTI CON GLI ABITANTI
Nelle zone più turistiche, specie al nord, si è presto circondati da venditori ambulanti che si appostano davanti ai siti interessanti, nei parcheggi e ovunque si può sostare. Non sono aggressivi ma molto insistenti. Nei suql'insistenza aumenta, capiscono subito (come fanno?) di che nazionalità sei e ti abbordano in un italiano maccheronico. Importante è il ruolo delle guide (importante che siano ufficiali, con tanto di tesserino) sia per destreggiarsi in posti che sembrano dei veri labirinti sia per tenere a bada i venditori troppo "affettuosi", anche se, inevitabilmente, nel loro percorso inseriscono sempre visite a negozi e manifatture "amici". Molto insistenti sono i bambini (specie al nord), ti circondano chiedendo soldi o caramelle (bonbon) ed è estremamente difficoltoso liberarsene. Nel sud, nelle zone interne più povere e meno turistiche l'atteggiamento cambia: venditori meno insistenti e bambini addirittura timidi, ti sorridono e ti salutano senza chiederti nulla. Riteniamo che dare soldi sia degradante per chi li da e per chi li riceve; per quanto riguarda regalare caramelle o penne e quaderni, si è aperta, all'interno dell'equipaggio un dibattito:

è buona cosa abituare i bambini ad accettare regalie da sconosciuti, visto che non tutti potrebbero avere buone intenzioni? è una forma di gentilezza verso gli abitanti di un paese che ti sta ospitando o una forma di neo-colonialismo? Una regalia da parte di chi, appartenente a paesi che a lungo hanno sfruttato l'Africa (anche se personalmente non coinvolti), vuole liberarsi la coscienza dando loro le briciole, oppure, un semplice atto di cortesia e, nel caso dei quaderni e le penne, un aiuto allo sviluppo della cultura?

Il dibattito è ancora aperto e non si è ancora trovato un punto di sintesi.
Vestiti da uomo (specie i jeans) o da bambino, usati ma in buono stato, sono una preziosa merce di scambio (saranno i venditori stessi a chiederlo) e un buon modo di far fruttare i vecchi jeans di "qualche taglia fa".
Oltre, ovviamente, all'arabo, l'altra lingua parlata è il francese; l'inglese solo da giovani scolarizzati (più facile nelle grandi città). Può capitare di incontrare persone che masticano un poco di italiano (a noi è capitato) perché sono state a lavorare o hanno parenti che lavorano in Italia, ma sono casi rari. Certo, alla fine, in italo/franco/anglo/spagnolo, magari aiutandosi anche con i gesti, si riesce, con un po' di fatica, a farsi comprendere, ma il possesso di una base di francese rende tutto più facile.

GASTRONOMIA: buona anche se non molto variata. Ovviamente, all'interno solo carni, il pesce solo lungo la costa. Il piatto caratteristico è la Tajine, che si cuoce in un recipiente che ha lo stesso nome (una grande ciotola di terracotta con un coperchio conico per far ridiscendere i vapori). Normalmente consiste in carne di pollo con verdure. Ottimi sono anche il Cous Cous e la Pastilla, che consiste in un elaborato piatto dolce/salato in cui una pasta finissma (tipo pasta fillo) viene riempita di pezzetti di pollo, mandorle, aromi vari e cosparsa, in superficie di zucchero a velo e cannella. La frutta consiste, di solito, in arance affettate e cosparse di cannella (ottime). I prezzi sono estremamente bassi. Non in tutti i locali è possibile trovare vino, quando si trova è, di solito, un prodotto locale (non eccelso). Solo in quelli di un certo livello è possibile trovare vini europei.
Nei paesi e nelle cittadine, sia nei negozi che nei mercati che nei banchetti lungo le strade, si trovano facilmente: pane, arance, acqua minerale, succhi di frutta, olive (ottime, a non più di 18 DH al kg ma solo a nord dell'Atlante), tutto buono e a prezzi irrisori; non abbiamo mai comperato carne (a parte un pollo allo spiedo cotto), visto che la mangiavamo spesso nei ristoranti. Nei grandi supermercati Marjane (presenti solo nelle città più grandi, si trova tutto, dal PC alla frutta ma, ovviamente, i prodotti di importazione (come le macchine fotografici e accessori) sono abbastanza cari.

INFORMAZIONI UTILI :
La sistemazione dei camper sulla nave non è in open-deck, pertanto il frigo va spento. Abbiamo, pertanto, evitato di portare cibi delicati, utilizzando borse termiche per gli altri meno delicati.
Di solito non portiamo molte cibarie (viaggiare significa anche fare conoscenze culinarie ed evitiamo ristoranti italiani) ma, data la particolarità dei luoghi e dato che spesso si percorrevano zone prive di supermercati (fare la spesa nei negozietti non era facile, anche per via della lingua) abbiamo portato una buona scorta di prodotti a lunga conservazione: caffè, tonno, fagioli, carne in scatola, pasta, vino, parmigiano, formaggi sotto vuoto (scelta questa rivelatasi molto felice, perché, nonostante la presenza di greggi ovunque, non ci sono formaggi in vendita nei negozi)
Assolutamente sconsigliato bere acqua non sigillata, mangiare verdure crude non tenute precedentemente a bagno con l'Amuchina o prodotti equivalenti (sali di argento, ....).
Si consiglia, anche se nessuna vaccinazione è obbligatoria, la vaccinazione antitetanica. Se basta il semplice richiamo non ci sono problemi, ma se è passato molto tempo (come nel nostro caso oltre 30 anni dalla vaccinazione) occorre pensarci almeno 6-7 mesi prima del viaggio. É molto opportuno portare con se un antibiotico specifico per problemi intestinali e fermenti lattici (meglio in polvere) per combattere l'eventuale fastidiosa "diarrea del viaggiatore"
Il CB in Marocco sarebbe vietato, pertanto alla partenza occultare l'apparecchio e, se è possibile, smontare l'antenna. Rimontarla solo dopo la dogana; da questo punto in poi non ci sono problemi. Certo, se si incontrano pattuglie della polizia è meglio evitare di farsi vedere col microfono in mano o davanti alla bocca. D'altronde, se si viaggia in carovana, il CB è indispensabile.
Partire con il pieno di gas, specie se si hanno le bombole. Non sappiamo se il formato dell'attacco delle loro sia eguali a quello delle nostre ma, per sicurezza, meglio partire autosufficienti. Comunque noi abbiamo consumato meno della metà di una sola delle due bombole, visto che, a parte alcune cene (i pranzi erano di solito, piatti freddi, per questione di tempo) il gas è servito solo per il frigo (nei campeggi dove la tensione era insufficiente) e per la stufa (pochi minuti, a volte, la mattina presto). In un diario di viaggio abbiamo letto che "esistono degli stabilimenti che riempiono bombole di gas anche per i turisti e che si distinguono facilmente per i grossi contenitori, quasi sempre sferici di dimensioni notevoli", ma non abbiamo sperimentato la cosa (non avendone bisogno).
I taxi, anche se hanno un colore diverso a seconda delle città, sono sempre Mercedes 240D, vecchie di almeno 30-40 anni ma in perfetta efficienza (almeno a vedersi); sono migliaia e c'è da pensare che tutte le vecchie Mercedes 240D vengano portate in Marocco. Ci sono, poi, i Petit-Taxi (di solito Fiat Palio, Peugeot 106 o Renaul R5) che possono circolare solo all'interno del perimentro urbano e possono caricare al massimo tre persone. Sono tutti abbastanza economici.

Come detto anche sopra, superata la catena del Medio Atlante, per ricevere il segnale TV della parabola, occorre modificare l'angolo dello skew.
Lo SKEW è quel parametro (regolato ruotando leggermente sull'asse di rollio l'illuminatore) che permette di "ritrovare" la perpendicolarità del sistema ricevente rispetto al fascio di segnale captato: essa deve essere sempre a 90 gradi per ottenere il massimo livello di segnale e per far si che le polarizzazioni vengano rispettate (verticale-orizzontale).
DA COMPERARE: bisogna premettere che in Marocco occorre sempre contrattare, mai fermarsi al prezzo che ci viene detto all'inizio. I prezzi che abbiamo pagato per quasi tutto ciò che abbiamo comperato sono stati la metà, se non un terzo, di quello che ci avevano chiesto.
Bellissime le babbucce, gli oggetti in ceramica (Tajine, piatti, ...) prodotti e venduti dappertutto e tutto l'artigianato in genere, molto belli e a prezzi nettamente inferiori ai nostri i prodotti in pelle (a Fes e non solo), ottime le spezie, economici e molto belli i fossili di Erfoud. Imperdibile l'olio di argan (c'è quello per cucina e, assai più usato, quello per uso cosmetico); lo vendono in molti posti anche se non è facile trovare quello veramente puro (forse nelle cooperative femminili). A noi ha dato fiducia, a Tafraoute, una piccola produttrice/venditrice. Ma, ripetiamo, specie nei negozi di artigianato e vestiario, trattare, trattare, trattare (un venditore dal quale non abbiamo voluto comperare un libro di cucina per il suo prezzo, ci ha rincorso, dopo che eravamo usciti dal negozio, per darcelo al nostro prezzo).

STRADE E CARBURANTI
le autostrade sono abbastanza buone e non care (i prezzi li abbiamo indicati nel testo di questo diario); il gasolio costava circa 65 -72 DH al litro (0,6-0,7 €) nell'attraversamento di paesi e piccole cittadine (ma a volte anche in quelle più grandi) difficoltà nella circolazione a causa di molti carretti e asini stracolmi di roba, oltre a biciclette e motorini. Inoltre, quasi sempre, lo spazio tra la carreggiata e le abitazioni è sterrato polveroso. La polvere, sollevata dal vento o dai motorini rende torbida l'aria (al ritorno si è reso necessario cambiare subito il filtro dell'aria).
Lungo le strade, spesso in prossimità o all'interno dei centri urbani pattuglie di polizia con bande chiodate che limitano la corsia di passaggio

CAMPEGGI SERVIZI CORRELATI: non esistono (almeno nelle zone da noi visitate) aree attrezzate per camper. In molti parcheggi è possibile dormire. I campeggi sono molto spartani ed essenziali: carico/scarico, docce calde (spesso a pagamento, 10 DH); non sempre sono presenti prese di corrente, quando lo sono hanno prese di tipo francese o Siemens e, spesso, la tensione non è sufficiente per far funzionare il frigorifero. Spesso sono ricavati nei parcheggi di alberghi e sono, in pratica, dei Camper-Park, cioè solo per camper o caravan. Gli attacchi per l'acqua sono tra i più disparati per cui è una buona scorta di varie tipologie di attacchi oltre ad un imbuto (meglio se con becco flessibile) e tanica. Data la possibile presenza di sabbia nell'acqua, mettere davanti all'estremità del tubo che si infila nel serbatoio, un mezzo filtrante (ottime calze o gambaletti da donna). Anche se, ovviamente, non si usa per bere, disinfettare sempre l'acqua del serbatoio (anche quando vi assicurano che è potabile). La concentrazione ottimale è 50 ml di Amuchina (la soluzione concentrata, quella che si trova nelle farmacie e anche nei supermercati) per 100 litri si acqua. Ovviamente se si fa un rifornimento parziale mettere una quantità inferiore proporzionale al carico. Per avere un buon effetto antibatterico occorrerebbe aspettare almeno un quarto d'ora dopo il trattamento con l'Amuchina. Con questa concentrazione il sapore del cloro è appena percepibile e non fastidioso.

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rileggendo gli appunti per la compilazione di questo diario ci siamo accorti che di alcuni campeggi non avevamo appuntato l'esistenza o meno dei servizi. Purtroppo a distanza di mesi non ci è possibile rammentare tale particolare.
essendo un viaggio organizzato in carovana non abbiamo provveduto ad acquistare le mappe del navigatore satellitare; pertanto non abbiamo potuto rilevare le coordinate dei POI.

Per qualsiasi altra informazione e qualora vogliate la mia e-mail contattate lo Staff di Camperfree
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