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Portogallo Il paese che guarda l’oceano

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Portogallo Il paese che guarda l’oceano Empty Portogallo Il paese che guarda l’oceano

Messaggio Da Camperfree Gio 09 Giu 2011, 08:17

Portogallo Il paese che guarda l’oceano 2010

Sabato 29 maggio
Siena La Motte ( Francia ) km 570

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Area di sosta a La Motte

Partiamo dal rimessaggio alle 8,30, tutto bene fino a Varazze, dove cominciano i problemi. Si formano code per incidenti e troppo traffico. Usciamo dall’autostrada e facciamo un tratto di statale ma anche qui la coda è interminabile. Rientriamo in autostrada a Finale Ligure ed usciamo in Francia a Frejus. Prendiamo la statale in direzione di Draguignan e ci fermiamo nell’area di sosta vicino a la Motte. Si tratta di una piccola area di circa 10 posti, con colonna per acqua e scarico a pagamento. La troviamo quasi piena di camper tedeschi, ma c’è ancora qualche posto. Ci sistemiamo e passiamo una notte tranquilla nel silenzio del bosco.

Domenica 30 maggio
La Motte, Aix en Provence, Salon, Arles, St.Gilles, Lunel, Montpellier, Pezenas, Beziers, Narbonne, Carcassonne, Mirepoix, Foix, Rimont, St. Girons,St Martory Km 550

Ripartiamo verso le otto da La Motte per questa seconda lunga tappa di trasferimento. Sempre percorrendo le ottime statali francesi, sfiniti però dalle centinaia di rotonde, arriviamo verso le 19 a St. Martory, piccolo villaggio sulla Garonne. Superato il ponte, sulla sinistra nella piazza principale ci sono alcuni posti per camper, con carico e scarico e servizi igienici, gratis. Ci mettiamo vicino ad altri due camper già parcheggiati, ceniamo e passiamo la notte.

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St. Martory Sosta sulla Garonne

Lunedi 31 maggio
St. Martory, Bayonne, San Sebastian, Vitoria, Burgos, Palencia km 620

Dopo le statali francesi, in Spagna da San Sebastian a Palencia troviamo quasi tutta superstrada a 4 corsie, ottima e gratuita. Ci fermiamo a Palencia, in una piccola area di sosta gratuita, con carico e scarico, segnalata, accanto al Parco dell’Isla de Aquas, in centro.

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Palencia

Martedi 1 Giugno

Palencia, Benevente, Ourense, Valenca do Minho km 450

Da Palencia verso Benavente si percorre una bellissima autovia a quattro corsie, nuova, gratuita, che attraversa l’altopiano detto Tierra do Campos, bellissimi paesaggi di campi e pascoli sconfinati. Il traffico è quasi inesistente, percorriamo velocemente questa ultima tappa ed arriviamo finalmente in Portogallo nel primo pomeriggio. Incontriamo la cittadina di Valenca do Minho, il cui piccolo centro storico racchiuso nella doppia cinta muraria seicentesca merita subito una sosta. Parcheggiamo sotto le mura, passeggiamo sui grandi bastioni della fortezza e lungo le stradine del centro. Fuori della porta, lungo il viale c’è una fontana con acqua freschissima e riempiamo varie bottiglie. Ci dirigiamo poi verso la costa, a Viana do Castelo e ci fermiamo al Camping Orbitur che si trova sulla spiaggia di Cabedelo. Dopo questa lunga galoppata verso il Portogallo abbiamo bisogno di un po’ di riposo e questo ci sembra il posto giusto.

Valenca do Minho
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Viana do Castelo Spiaggia di Cabedelo

Ci sistemiamo nella pineta, piazziamo le poltrone e trascorriamo un pomeriggio di completo relax.

Mercoledi 2 Giugno
VIANA DO CASTELO

Viana Camping Orbitur
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Viana Praca da Republica

Ci alziamo troppo presto perché abbiamo dimenticato di spostare l’orologio sull’ora locale, un’ora indietro. Andiamo a passeggiare sulla spiaggia grandissima e ancora deserta, c’è solo un surfista solitario che già cavalca le onde lunghe dell’oceano. Più tardi, a 500 metri dal camping prendiamo il ferryboat per il centro di Viana, in 5 minuti ( € 1,50 a testa) arriviamo in città. Bella ed elegante la Praca della Repubblica, ampia e ben tenuta la zona pedonale del centro storico. Pranziamo al ristorante con il “Prato do dia” (€ 11: zuppa di verdura, filetti di merluzzo con riso e patate, insalata, vino acqua e caffè). Prendiamo poi la funicolare per salire sul colle dietro la città dove sorge la basilica neobizantina di S. Luzia, costruita nel 1900, che non ha particolari attrattive se non per lo splendido panorama sulla città, la foce del Lima e le spiagge di Cabedelo. Nel primo pomeriggio, con un clima caldo e umido, torniamo al camping: letture varie e preparazione dell’itinerario del giorno dopo. Dopo cena prendiamo il portatile e andiamo nella sala di soggiorno del camping dove c’è la connessione gratuita alla rete. Parliamo con i figli e diamo un’occhiata alle notizie italiane e senesi. Con una notevole escursione la temperatura, dai 33° del pomeriggio, è scesa a 23°. Comunque ora si sta meglio, anche se un allegro gruppo di giovani surfisti olandesi sta affumicando tutto il camping nel tentativo di preparare la brace per una ormai tarda cena!

Ferry per Viana
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Viana Panorama da S.Luzia

Giovedi 3 giugno

Viana do Castelo Ponte da Lima Lindoso Braga km 137

Ponte da Lima
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Dopo aver pagato i 15 euro richiesti (senza corrente), lasciato il camping verso le 8,30, attraversiamo il grande ponte Eiffel sul fiume Lima e dopo pochi km raggiungiamo Ponte da Lima. La cittadina si distende sulla riva sinistra del fiume, che qui è attraversato da un imponente ponte di origine romana ma ricostruito nel XIV sec. Parcheggiamo in un grandissimo posteggio in fondo al paese di fronte al quartiere fieristico Expo Lima. C’è molta gente in giro, il grande parcheggio si riempie velocemente di auto, c’è aria di festa, infatti oggi è la ricorrenza del Corpus Domini, festa molto sentita in Portogallo. Le strade del piccolo centro sono decorate da tappeti di fiori, le nostre “infiorate”, le chiese già alle 9 di mattina sono piene di fedeli che pregano e cantano. Passeggiando per le vie del centro notiamo stupiti che i lampioni hanno altoparlanti incorporati che diffondono allegre musiche caraibiche per tutta la città. La festa spazia senza problemi dal sacro al profano!!

Ponte de Lima Infiorate
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Ponte de Lima Lampioni musicali
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Lasciamo la cittadina in festa e dopo una ventina di km di superstrada prendiamo la statale 203 che seguendo la verde vallata del Lima entra nel Parque Nacional da Peneda Geres. Il fiume forma, tra imponenti massicci di granito, una serie di laghi circondati da verdi boschi di pino, quercia e betulla, mentre vigneti a tendone fiancheggiano la strada.
Affascinati da questi splendidi panorami facciamo varie soste per le foto.

Parque Nacional da Peneda Geres
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Lindoso Resti del Castello Mediovale

Seguendo la segnalazione “Espigueiros”, scritta su cartelli dal fondo marrone, arriviamo al piccolo borgo di Lindoso. Intorno alla fortezza medievale posta in cima alla collina ci appare una straordinaria distesa di strani edifici in granito dall’aspetto di piccoli templi o addirittura tombe. Si tratta in realtà di antichi granai, i più antichi risalgono al‘400, costruiti per proteggere il raccolto dalle intemperie e dai roditori. Alcuni sono usati ancora oggi, infatti si intravedono dalle fessure le pannocchie di mais.

Lindoso Espigueiros
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La nostra prossima meta è Braga , prima però decidiamo di fermarci al famoso Santuario di Bom Jesus do Monte che si trova a 4 km dalla città a 400 m. di altitudine nei boschi del monte Espinho. Si lascia il camper nel grande parcheggio alberato, fornito di WC e di fontanella di acqua fresca e salendo la scenografica scalinata a rampe incrociate ornata di fontane e statue (in alternativa c’è la funicolare), si giunge all’imponente edificio barocco dal cui ampio piazzale si gode il panorama sulla città.

Santuario Bom Jesus do Monte
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A Braga ci fermiamo per la notte al Parque Municipal de Campismo, dove ci accoglie al bureau una simpatica e gentilissima signora che sfoggia con piacere qualche parola di italiano. Il campeggio è piuttosto modesto, del resto il costo è di € 8,60, ma vicino al centro, raggiungibile a piedi in 10 minuti.

Venerdi 4 Giugno

Braga Guimaires km 25

Braga Praca da Repubblica
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Braga

Anche questa mattina il cielo è grigio, ma come gli altri giorni più tardi arriverà un bel sole, tanto che dovrò comprarmi un cappello! Percorrendo a piedi l’Avenida da Libertade arriviamo in Praca da Rebublica, cuore pulsante del centro storico della città , animata da antichi e rinomati caffè, alle cui spalle sorge la Torre de Menagem, unico resto delle antiche mura medieovali. Le vie pedonali sono ancora addobbate per la recente festa. Si notano molti negozi di articoli religiosi, la cui produzione un tempo era l’asse portante dell’economia cittadina. Forse questo spiega, oltre al gran numero di chiese esistenti, il famoso proverbio portoghese “Coimbra canta, Braga prega, Lisbona si pavoneggia e Porto lavora”.

Braga Cattedrale
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Braga Uno dei tanti negozi di articoli religiosi

Dopo la visita alla Cattedrale che mostra un’insieme di testimonianze di architettura romanica, gotica e prevalentemente barocca, visitiamo il Palacio dos Biscainhos, un bel palazzo nobiliare settecentesco, in cui vediamo per la prima volta i famosi “azulejos” che saranno spesso i protagonisti delle nostre foto. Concludiamo la visita con una passeggiata nel tipico giardino, ricco di statue, fontane e terrazze disposte in sapienti prospettive, tra aiuole fiorite e giganteschi alberi.

Braga Palacio dos Biscainhos
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Pranziamo in un piccolo ristorante frequentato da locali in pausa pranzo, siamo infatti gli unici turisti. Prendiamo al solito il convenientissimo “prato do dia” (zuppa di verdura, sarde con patate e peperoni, acqua, vino, caffè, per € 5,50 a testa).
Verso le 14 siamo al campeggio, ci riposiamo un’oretta, poi ripartiamo per Guimaraes.
Arriviamo al Camping Municipale che si trova sul monte da Penha, a 6 km dalla città. Siamo piuttosto stravolti perchè il navigatore ci ha fatto fare una strada stretta e molto ripida che ci ha procurato qualche apprensione, scopriremo poi che ne esiste un’altra molto migliore. Il campeggio si trova in un bel bosco di eucalipti, il costo è di € 8,80; ci sono la piscina e internet gratis. Per andare in centro c’è una teleferica oppure l’autobus. Dopo cena facciamo la solita chiacchierata con i figli e navighiamo un po’.

Guimaeres Camping Municipal Penha
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Sabato 5 Giugno

Guimaraes Porto Km 58

Poiché la prima teleferica parte alle 10, decidiamo di scendere in città con il camper, parcheggiamo nel grandissimo spiazzo dietro al Castello, dove ci sono quattro camper francesi che vi hanno pernottato. Questa è dunque una buona alternativa al campeggio.

Guimaraes Parcheggio dietro il Castello
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Guimaraes Largo da Oliveira

A differenza di Braga, dove trionfa il barocco, Guimaraes ha un’impronta prettamente medioevale, ed è considerata la culla della nazionalità portoghese, qui infatti nacque il primo re del Portogallo, Alfonso Henriques I. Ecco dunque il castello dalle potenti mura merlate, la Chiesa Nossa Senora da Oliveira e l’antico Palazzo del Consiglio attraverso le cui arcate si passa nella Praca de Sao Tiago dalle caratteristiche case medioevali.

Guimaraes Praca Sao Tiago
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Guimaraes Rua de Santa Maria

Passeggiando per il centro ci imbattiamo in un affollato mercatino di abiti usati sistemato addirittura nel cortile e nel loggiato del primo piano del bel Municipio. Ciò forse potrebbe essere, oltre che una tradizione, un segnale della situazione economica piuttosto difficile che il paese sta attraversando. Tornando verso il castello, sulla Colina Sagrada troviamo l’altro imponente monumento della storia cittadina, il Palazzo dei Duchi di Braganca, maestosa casa signorile caratterizzata da una selva di altissimi camini cilindrici che denotano l’influenza dell’architettura gotica del nord Europa.

Guimaraes Mercatino
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Guimaraes Cortile del Palazzo dei Duchi di Braganca

Dopo una mattinata grigia e nebbiosa, finalmente arriva uno squarcio di sole e decidiamo di pranzare in Praca Sao Tiago che nel frattempo si è riempita di tavoli dei vari ristoranti.
Consigliati dal giovane cameriere, parlante un ottimo italiano, ordiniamo una delle ricette più famose della cucina portoghese, il Bacalhau a Bras , che non è alla brace, come il nome potrebbe far credere. Gustoso e saporito, si tratta di baccalà ammollato, sfilacciato, rosolato in padella con aglio e cipolla, mescolato con patate fritte, uova sbattute, prezzemolo, olive e servito con insalata mista. Qui i prezzi sono un po’ più alti rispetto a quelli trovati fino ad ora, del resto siamo nella piazza più famosa di Guimaraes, un piatto unico, con acqua, vino e caffè, €12 a testa.

Bacalhau a Bras
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Guimaraes

Nel primo pomeriggio partiamo verso Porto, seguendo le indicazioni di un servizio di PleinAir, del 2007, sul Portogallo, cerchiamo il Camping Parque da Prelada, che però nel frattempo è stato chiuso, quindi ci dirigiamo verso la Madalene, le spiagge a sud della città dove ci sono vari campeggi. Ci fermiamo al Camping Marisol, €15 ( compresa elettricità).Ci troviamo due equipaggi italiani, che stanno facendo il percorso inverso al nostro, venendo cioè dal sud del Portogallo. Facciamo volentieri due chiacchiere con loro, sono infatti i primi italiani che troviamo da quando siamo entrati nel paese. Dopo esserci sistemati, andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia che si trova proprio davanti al campeggio.

Porto spiaggia de la Madalene
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Ci sono lunghi camminamenti in legno su palafitte che attraversano le dune, accanto a sistemi di palizzate per trattenere la sabbia spazzata via dal vento che anche oggi soffia impetuoso. Notiamo che c’è anche una bella pista ciclabile che sembra vada in direzione della città.

Domenica 6 giugno

Porto

Porto Placa da Libertade
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Porto Igreja e Torre dos Clerigos

Alle nove siamo alla fermata dell’autobus a pochi metri dal campeggio. Il viaggio dura circa 40 minuti, perché l’autobus fa un lungo giro, con innumerevoli fermate, passando per stradine strettissime, rasentando muri e auto, con la naturale scioltezza di una lunga abitudine (ci viene in mente l’autobus in costiera amalfitana !). Scendiamo dunque al capolinea di Placa da Trinidade, percorriamo la bella ed elegante Placa da Libertade, saliamo fino alla Igreja e Torre dos Clerigos per poi scendere verso la stazione ferroviaria di Sao Bento dai maestosi interni rivestiti da grandi azulejos con le scene delle conquiste
coloniali portoghesi.

Porto Estacio Sao Bento
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Porto Cattedrale

Da qui saliamo verso la Cattedrale che sorge sulla spianata della Pena Ventosa, lo sperone roccioso sede dell’antico insediamento romano e medievale. Ci affacciamo alla terrazza che ci offre il panorama della città, da una sponda all’altra del fiume Douro, poi visitiamo la chiesa che ha un interno prevalentemente barocco. Qui incontriamo gli italiani che sono nel nostro campeggio con i quali proseguiamo la visita della città.
Purtroppo il chiostro, famoso per le decorazioni con azuleios, oggi è chiuso, rimandiamo la visita a domani e decidiamo di scendere verso la Ribeira, la famosa banchina lungo il fiume dove pensiamo di pranzare. Percorriamo la Rua das Flores, bella strada pedonale, fiancheggiata da case borghesi ottocentesche dalle facciate alte e strette, con decorazioni di azulejos e balconi in ferro battuto. Purtroppo, essendo domenica i negozi sono chiusi, notiamo però che molti sembrano chiusi definitivamente e da tempo, ci sembra un’ulteriore spia della crisi economica del paese.

Porto
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Arrivati in Praca do Infante D. Henrique, accanto al Palacio da Bolsa, entriamo a visitare la chiesa di Sao Francisco. L’interno, completamente rivestito con motivi vegetali e figure in legno dorato e intagliato, rappresenta un’interessante esempio delle “chiese d’oro” tipiche del barocco portoghese. La decorazione, per la quale si dice siano stati usati oltre duecento chili d’oro, è la voluta dimostrazione dell’opulenza della società portoghese della metà del settecento, nel momento della massima espansione del suo impero coloniale.

Porto Sao Francisco
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Porto La Ribeira

Arriviamo dunque alla Ribeira, il caratteristico quartiere affacciato sulla riva del fiume che ci appare in una moltitudine di colori: le case, gli ombrelloni dei ristoranti, i rabelos, caratteristiche imbarcazioni simili a gondole che in passato trasportavano le botti di vino ed oggi i turisti.

Porto La Ribeira
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Porto Rabelos

Pranziamo con il “prato do dia” in una piazzetta del quartiere (€ 7,50: tre costolette di maiale alla griglia, contorno, acqua e caffè) e ci concediamo un po’ di riposo seduti al tavolo del ristorante sotto gli ombrelloni, in questa bella giornata di sole. Dall’altra parte del fiume Douro, Vila Nova de Gaia ci appare invitante e animata, lasciamo dunque la Ribeira e attraverso il passaggio pedonale del grandioso ponte in ferro ad unica arcata Luis I, arriviamo nel famoso quartiere delle cantine del celebre vino di Porto.

Porto Vila Nova de Gaia
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Vila Nova de Gaia Balli popolari

Anche questo lungofiume, alberato, attrezzato con panchine e giardini, è pieno di gente che trascorre il pomeriggio domenicale mescolata a tanti turisti, un gruppo folk di danze popolari ci regala musica e balli. A questo punto non ci resta che fare la famosa “Crociera dei sei ponti” a € 10, come è scritto nei vari cartelli all’imbarcadero. Saliamo sulla barca insieme ad una quindicina di altri turisti e navighiamo sul Douro passando sotto i sei ponti di stili ed epoche diverse, due moderni e quattro ottocenteschi, tra cui quello disegnato da Eiffel, fino ad arrivare in vista della foce dove le acque si gettano nell’oceano.

Porto In crociera
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Porto Siamo alla foce

La nostra barca è sponsorizzata dalle cantine CROFT, di conseguenza quando scendiamo ci offrono i biglietti per la visita con degustazione a queste cantine. Ci inoltriamo nelle strade interne di Vila Nova de Gaia, alle spalle della banchina del lungofiume, dove in un dedalo di strade si susseguono cantine e stabilimenti vinicoli di tutte le marche, dalle più famose alle, almeno a noi, meno note. Durante la visita, per fortuna la guida parla inglese in modo lento e comprensibile, apprendiamo molte notizie sulla produzione del Porto, sull’invecchiamento nelle botti, sui vari tipi prodotti e sugli abbinamenti culinari. La qualità e il pregio del vino, oltre all’annata, sono legati al periodo d’invecchiamento.

Esistono poi il “vintage port”, prodotto da un unico vigneto e con il vino di una sola annata, il “tawny”, più invecchiato e dal colore scuro, il “ruby” più comune e giovane; infine un “port branco”, di cui ignoravamo l’esistenza, che si può bere freddo come aperitivo. La Cantina Croft, fondata nel 1678 dall’ omonima famiglia inglese, è una delle più antiche case esportatrici di porto, un Croft ha scritto nel XVII secolo un trattato sui vini del Portogallo che rimane una delle più importanti fonti storiche di informazione sulla nascita di questo vino. Alla fine della visita, dopo la degustazione offerta dalla cantina, facciamo vari acquisti di bottiglie di porto con lo sconto del 20%. Riusciamo a prendere l’autobus delle 18,30 per il campeggio, concludendo la nostra prima giornata a Porto, domani torneremo in città per completarne la visita.

Porto Cantine CROFT
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Lunedi 7 Giugno

Porto

Verso le 10 scendiamo dall’autobus in Praca da Libertade, oggi la nostra meta è la zona dietro la Igreja dos Clerigos. In rua do Carmo incontriamo la omonima chiesa caratterizzata dal grandissimo pannello di azulejos che ne copre interamente un fianco. Eccoci infine in Rua das Carmelitas 144, dove finalmente troviamo il piccolo gioiello che stavamo cercando, nel bianco ed elegante edificio neogotico, la bellissima libreria liberty “Lello e Irmao”.

Porto Igreja do Carmo
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Porto Libreria Lello e Irmao

Un recente restauro l’ha riportata agli antichi splendori: le eleganti scaffalature, la scala ornamentale che porta alla galleria, il bellissimo lucernario dipinto, insieme alla informatizzazione delle opere, al piccolo caffè interno, alla galleria d’arte, ne fanno un luogo
piacevole e interessante, da non perdere.

Porto Libreria internazionale LELLO e IRMAO
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Tornando verso la cattedrale per visitare il chiostro che ieri mattina era chiuso, ci rendiamo conto che oggi la città, in un giorno feriale, con i negozi aperti, ha un aspetto diverso, più vivace e movimentato. Il complesso architettonico gotico del chiostro della cattedrale è veramente stupendo. Nella parte bassa i pannelli di azulejos mostrano figure del Cantico dei Cantici, mentre nella parte superiore, cui si accede con una elegante scala settecentesca, si ispirano alle Metamorfosi di Ovidio.

Porto Chiostro della cattedrale
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Torniamo verso il centro perché vogliamo andare al Mercado du Bolhao, si tratta di un grande mercato alimentare coperto vicino a Rua Santa Caterina, bella strada pedonale che ieri era deserta e che oggi troviamo invece piena di gente, vivace e colorata. Ci fermiamo ad ammirare la Capela das Almas, poi arriviamo al mercato di Bolhao.

Porto Rua Santa Caterina
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Porto Capela das Almas

Troviamo la struttura del mercato in condizioni piuttosto degradate, molti banchi sono chiusi e abbandonati, ci sono in vendita animali vivi in gabbie, galline e conigli, banchi di fiori, frutta e verdura, carne e salumi. Compriamo pomodori e ciliegie, un pezzo di lombo di maiale “fumado” e della “linguica”una salsiccia sottile.

Porto Mercado du Balhao
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Visto che si è fatto ora di pranzo decidiamo di fermarci a mangiare dentro il mercato dove ci sono due piccole e modeste osterie frequentate da locali e qualche sporadico turista. Prendiamo un piatto delle immancabili sardine alla griglia con insalata mista e patate e uno di trippa con fagioli e riso bollito, vino, acqua, due porzioni di “latte alla portoghese”, spendendo in tutto € 12,50!! Il caffè andiamo a prenderlo nel bellissimo Cafè Majestic, famoso locale storico in Rua Santa Caterina. Ci sediamo ad uno dei piccoli tavolini in marmo, tra specchi e lampadari liberty, con i camerieri che sfrecciano veloci e gentilissimi e ci gustiamo un ottimo caffè alla crema.

Porto Osteria al mercato
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Porto Cafè Majestic

Dopo questa ulteriore piacevolissima sosta, riprendiamo la discesa verso il Douro, percorriamo di nuovo la bella Ribeira e riprendiamo l’autobus 906 che, dopo il solito lungo giro, ci riporta al campeggio a metà pomeriggio. Più tardi tiriamo fuori dal garage le bici e andiamo alla spiaggia dove c’è la bella pista ciclabile che avevamo visto il giorno del nostro arrivo. La pista sembra nuova di zecca, corre lungo la costa arrivando fino alla foce del Douro, in vista dell’ultimo dei sei ponti, proprio dove ieri siamo arrivati con il battello.

Porto Pista ciclabile lungo la costa
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A questo punto ci rendiamo conto che si potrebbe andare in centro in bicicletta impiegando metà del tempo rispetto all’autobus!
Domani lasceremo la città , risalendo il corso del Douro andremo nell’interno, nella famosa zona di produzione del Porto.

Martedi 8 Giugno

Porto Entre os Rios Peso da Regua Pinhao Vilanova Foz Coa Km 190

Valle del Douro
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Lasciamo il campeggio sotto un cielo grigio e gonfio di pioggia in direzione Entre os Rios, seguendo la strada statale 222 che costeggia il fiume Douro. Dopo pochi chilometri ecco apparire le colline coperte dalle vigne, nella prima parte le pendenze sono piuttosto dolci, in seguito le anse del fiume si insinuano in enormi canyon coltivati a vigna fino alla sommità. Mentre siamo fermi per il pranzo, davanti ad una chiusa del fiume, assistiamo alle manovre di passaggio della motonave da crociera Princess de Douro. Intorno a noi ovunque spettacolari panorami di vigneti e “Quintas”(fattorie) sparse sulle pendici delle colline, purtroppo il tempo grigio e la caligine non rendono giustizia alla bellezza dei luoghi.

Valle del Douro
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Lasciato il corso del Douro, verso Vila Nova de Foz Coa, i vigneti vengono gradualmente
sostituiti da distese di mandorli, disegnando ancora panorami stupendi.

Dintorni di Vila Nova de Foz
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Coa Castelo Melhor

Dopo una sosta a Castelo Melhor, dove saliamo sulla collina a vedere i resti di una cinta muraria e del castello medievale, arriviamo nella cittadina di Vila Nova nel tardo
pomeriggio e parcheggiamo in una strada del centro. Cerchiamo il Museo dove dovrebbe essere il centro visite del sito archeologico della Vale do Coa, una galleria d’arte paleolitica a cielo aperto formata da migliaia di incisioni rupestri che è parte del patrimonio Unesco. Il centro è chiuso e riapre la mattina seguente alle 9, quindi ci sistemiamo per la notte in una tranquilla stradina residenziale. Ceniamo con formaggio piccante di pecora acquistato in loco e un ottimo Porto Branco Croft, mentre fuori piove a dirotto.

Mercoledi 9 Giugno

Vila Nova de Foz Coa Viseu Aveiro Coimbra Km 329

Anche stamattina piove, ci accorgiamo di aver parcheggiato vicino ad un forno, infatti c’è un via vai di furgoni che ritirano il pane. Approfittiamo anche noi per acquistare pane fresco e dolcetti vari. Al Museo ci dicono che le visite ai siti paleolitici sono ad orari fissi, con guida, su fuoristrada, la prima della giornata è alle 16 del pomeriggio. Visto che continua a piovere non ci sembra il caso di aspettare, quindi rinunciamo, prendiamo i depliant dei graffiti per darci un’occhiata stasera e ripartiamo con destinazione Aveiro.
Quando arriviamo ad Aveiro il tempo è migliorato, non piove e c’è qualche sprazzo di sole. Parcheggiamo lungo il canale, in un apposito parcheggio per camper gratuito, con stalli lunghi e fontanella d’acqua, dove ci sono già altri camper. La cittadina si trova sulla riva di una grande laguna; il centro storico è attraversato da due canali sui quali si affacciano eleganti palazzetti del primo novecento e le semplici case dai colori vivaci dei pescatori. Facciamo un po’ di spesa, pranziamo e ripartiamo dirigendoci verso la costa a Figueira da Foz.

Aveiro
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Figueira da Foz è una città portuale alla foce del fiume Mondego, famosa per le grandissime spiagge ideali per il surf. Prima di arrivare al mare attraversiamo quartieri con palazzi e grattaceli che indicano purtroppo una urbanizzazione intensa e alquanto caotica. Finalmente riusciamo a trovare la spiaggia e ci fermiamo per una passeggiata.

Figueira da Foz
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Riprendiamo la superstrada fino a Coimbra, arriviamo con facilità il Camping Municipale (€14 due persone e camper). Il campeggio è piuttosto affollato, ci sono moltissimi tedeschi, comunque troviamo posto. La ragazza del bureau ci dice che quella sera al ristorante interno ci sarà un cantante di Fado, quindi decidiamo di cenare lì con un piatto di maiale arrosto e patate , vino e caffè per € 11 a testa. Il Fado, dal nome latino fatum ( destino) è una forma musicale tipica della tradizione portoghese che canta amori, passioni, antiche grandezze, tutte perdute. C’è una parola che definisce la mentalità e il carattere dei portoghesi: la “saudade”, difficilmente traducibile, esprime un insieme di sentimenti di malinconia per le glorie perdute di un passato ormai lontano, la tristezza per un presente difficile e la rassegnazione al destino avverso. Tutti questi sentimenti sono espressi nella musica e nel canto del Fado. Quello di Coimbra è un Fado coltivato nell’ambito dell’ antica tradizione universitaria della città, infatti è cantato solo da uomini che indossano il caratteristico mantello nero degli studenti. Il cantante è accompagnato dal chitarrista di “guitarra portuguesa”, una via di mezzo tra un mandolino e una chitarra classica. Ascoltiamo un po’ di ballate, ma forse anche per il fatto che non comprendiamo la lingua, dopo un po’ ci sembrano tutte uguali e piuttosto monotone. Torniamo dunque al camper dove ci aspetta un bel piatto di ciliegie che abbiamo comprato lungo la strada da una contadina per € 2 al kg.

Coimbra Camping Municipal
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Coimbra Fado

Giovedi 10 giugno

Coimbra Bathala Fatima km 107

Ancora brutto tempo, piove di nuovo, al bureau scopriamo che anche oggi è festa nazionale, (ma quante feste nazionali fanno questi portoghesi?) di conseguenza il primo autobus per il centro passa alle 10. Fortunatamente quando arriviamo in centro il tempo sembra migliorato, la città si presenta quasi deserta, i negozi sono ancora tutti chiusi, anche quelli per i turisti. Solo verso mezzogiorno le strade cominciano ad animarsi ed alcuni negozi aprono i battenti, con molta calma. La città si trova sulla riva destra del fiume Mondego, il centro storico è nella parte alta della collina. Entriamo attraverso l’Arco de Almedina, antico ingresso del quartiere arabo, in un dedalo di stradine in salita e scalinate che ci portano alla Sé Velha, l’antica Cattedrale, severa ed imponente come una fortezza.

Coimbra Cattedrale
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Coimbra Universidade

Molto interessante è la visita all’antica università, ancora oggi la più importante del paese,
con le splendide sale e la settecentesca Biblioteca Joanina. Gli studenti portano ancora oggi il mantello nero e nonostante il giorno festivo ne abbiamo trovato uno che gentilmente si è fatto fotografare, anche se gli abbiamo interrotto la colazione!

Coimbra Biblioteca Joanina
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Studente di Coimbra

Continuando la visita della città, riscendiamo verso il fiume, incontriamo la bella Igreja da Misericordia, percorriamo l’elegante strada pedonale Rua de Sobre Ripas, cercando a questo punto un posto dove mangiare.

Coimbra Igreja da Misericordia
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Coimbra Palazzi in Rua de Sobre Ripas

Molti ristoranti sono chiusi, non c’è molta scelta, vorremmo provare un’altra ricetta di baccalà, dopo vari giri mangiamo in un piccolo ristorantino il “Bacalhau assado no forno”(Baccalà arrosto al forno) con patate e fagioli. Questa ricetta prevede di sbollentare per pochi minuti i filetti di pesce dissalati, poi cuocerli in forno con olio, alloro e patate. Gustoso e saporito, spendiamo € 23 in due.

Bacalhau assado no forno
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Coimbra Largo Portagem

Verso le 15 siamo di nuovo al campeggio e dopo le varie operazioni di carico e scarico, ripartiamo verso il Monastero Santa Maria da Vitoria di Batalha. Il nome significa battaglia e si riferisce alla battaglia di Aljubarrota tra il re di Castiglia e il portoghese Joao I d’Avis e ricorda che il monastero fu costruito alla fine del ‘300 come ringraziamento per la vittoria portoghese sui castigliani, fermati a pochi km da qui mentre marciavano verso Lisbona. Appena arrivati nel piccolo paese si scorge subito l’enorme mole dell’edificio; l’impatto visivo è impressionante, il caldo colore giallo ocra della pietra e la maestosità dell’insieme lasciano stupefatti. Si parcheggia facilmente nell’area di sosta camper accanto al monastero, provvista anche di camper service.

Batalha
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All’interno la penombra della chiesa è illuminata dalle luce che filtra dalle vetrate colorate,tre altissime navate attirano lo sguardo su in alto. In una delle eleganti cappelle riposa il fondatore Joao con la moglie Felipa, sul sarcofago i due sovrani si tengono per mano. Alle pareti intorno ci sono le tombe dei loro figli, tra i quali il famoso Henrique il Navigatore, il fondatore della famosa scuola di navigatori portoghesi. Stupendo il Claustro Real con le larghe arcate chiuse da delicati trafori che mostrano elaborati arabeschi con motivi floreali.

Batalha Capela do Fundador
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Batalha Chiostro

Riprendiamo la N356 e dopo una ventina di km siamo a Fatima. Presso il santuario ci sono grandi parcheggi, una parte dei quali riservati ai camper. Troviamo moltissimi camper parcheggiati, ma anche tende e accampamenti più o meno improvvisati. Dopo cena nell’immensa piazza davanti alla basilica assistiamo ad una processione di centinaia di fedeli di diverse nazionalità, testimonianza della grande devozione alla Madonna.

Fatima Chiesa
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Fatima Processione

Venerdi 11 Giugno

Fatima Tomar Alcobaca Obidos km 160

Fatima
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Fatima Candele in forma di ex voto

Al mattino troviamo di nuovo una pioggerellina insistente, torniamo comunque nell’enorme spianata del santuario che, senza dubbio costruita per l’esigenza di accogliere i pellegrini, visto che sono ben 4 milioni l’anno, sembra piuttosto sproporzionata dal punto di vista architettonico nei confronti della chiesa e del relativo porticato. Visitiamo poi l’immensa costruzione dell’Auditorium di recente architettura moderna come la struttura in vetro e cemento che copre la cappella costruita sul luogo dell’apparizione.

Fatima Interno dell’Auditorium
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Fatima Luogo dell’apparizione

Nel museo della storia di Fatima ci sono piccoli oggetti, ricordi, appartenuti ai pastorelli Fransisco e Jacinta morti bambini durante l’epidemia di spagnola del 1919, un cappello, un vestitino modesto, un rosario. Lucia, la sorella che si fece suora non è mai nominata e non ci sono sue foto, non abbiamo capito perché. Ci sono foto dei genitori, oggetti di uso quotidiano, testimonianze di vita, un piccolo mondo che ci è sembrato così lontano da tutto quello che c’è oggi qui. Ci rimettiamo in marcia verso Tomar, una cittadina che si trova sul fiume Nabao, da qui una strada di circa 1 km sale fino al parcheggio alla base dell’edificio detto Convento do Cristo. Ci sistemiamo nel piazzale, dove ci sono altri due camper ed entriamo per la visita al Convento Fortezza dei Templari.

Tomar Convento do Cristo
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Tomar Chiesa dei Templari

Il complesso organismo architettonico sviluppatosi dal XII fino al XVII secolo testimonia nella sovrapposizione di stili diversi, le varie fasi della vicenda storica dei Templari e del loro importante ruolo nella storia nazionale portoghese. Si va dal gotico fiammeggiante, alla ricchezza decorativa dello stile “manuelino”, fino al classicismo palladiano. A proposito dello stile “manuelino” molto diffuso nel patrimonio artistico portoghese, infatti lo abbiamo trovato spesso, si tratta di uno stile tardo gotico sviluppatosi sotto il regno di Manuel I, da cui il nome, nel periodo tra la fine del’400 e gli inizi del ‘500. E’caratterizzato da decorazioni sontuose, influenzato dalle conquiste delle nuove terre e dai simboli religiosi dell’arte islamica ed indiana. Dei molti chiostri visitati, tutti molto belli, ricordiamo in particolare l’eleganza e la raffinatezza del Claustro do Cemiterio, con gli splendidi azulejos.

Tomar Claustro do Cemiteiro
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Tomar Interno in stile “manuelino””

Lasciamo Tomar e concludiamo il nostro giro delle abbazie e santuari con il grande monastero cistercense di Alcobaca. Si può sostare gratuitamente nel grande piazzale asfaltato vicino al monastero e raggiungere in cinque minuti l’ingresso.

Alcobaca
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Alcobaca Interno della chiesa

Alla confluenza dei fiumi Alcoa e Baca si trova la cittadina famosa per questo straordinario Mosteiro de Santa Maria. L’interno della chiesa, in pietra chiara e di dimensioni eccezionali, affascina per la poderosa struttura slanciata dei dodici pilastri della navata centrale. Ai lati del transetto troviamo i due bellissimi sepolcri in marmo bianco di Don Pedro e Dona Ines, sfortunati amanti protagonisti di una contrastata storia d’amore alla corte reale portoghese del ‘300 e diventati personaggi di un mito romantico e tragico in cui si mescolano realtà e leggenda.

Alcobaca Sepolcro di Dona Ines
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Alcobaca Interno

Particolarmente interessante è la visita all’interno del monastero che ha una lunghissima storia di costruzioni e rifacimenti che va dal 1200 al 1700, quando ospitava trecento monaci. Ecco l’austero ed elegante Claustro do Silencio, il Refettorio, il Dormitorio una grande cucina con le pareti coperte da bellissime maioliche e un enorme camino, dove addirittura un canale artificiale portava l’acqua e il pesce direttamente dal fiume Alcoa.

Alcobaca Claustro do Silencio
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Alcobaca Refettorio

Alcobaca Dormitorio
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Alcobaca Cucina

La nostra ultima tappa è stasera la cittadina di Obidos, dove accanto all’antico acquedotto c’è una piccola area di sosta, con acqua e scarico (€ 6 a notte) Dopo esserci sistemati ceniamo e più tardi andiamo in centro per una passeggiata. Percorriamo le stradine acciottolate, quasi deserte, ammirando angoli nascosti e scorci inaspettati, in una atmosfera magica e…quasi incantata!

Obidos Area di sosta
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Obidos Castello

Sabato 12 giugno

Obidos Peniche Lourinha Torres Vedras Ericeira Colares Cabo da Roca km 144

Obidos Cammino di ronda sulle mura
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Obidos Preparativi festa medievale

Anche questa mattina il cielo è grigio e pioviggina, ma ormai sappiamo che in tarda mattinata migliorerà, come succede ormai da alcuni giorni. Alle nove siamo in città, stamattina c’è un po’ più di animazione. Dopo aver fatto il completo giro di ronda sulle mura merlate alte ben 13 metri, arriviamo al castello oggi trasformato in Pousada (albergo). Dietro il castello fervono i preparativi per una festa; sembra che stiano costruendo un accampamento medievale. Dall’alto delle mura si notano purtroppo molte case, poste in posizione meno centrale, in stato di notevole degrado, chiuse e abbandonate. Comunque il centro appare ben restaurato, casette bianche decorate di giallo e azzurro e balconi fioriti. In questo momento c’è addirittura una mostra di arte moderna con istallazioni sparse per vie e piazzette. Lasciamo la piccola cittadella mentre frotte di turisti stanno entrando, è sabato e forse abbiamo trovato in momento migliore per visitarla. Tornati al camper, facciamo vedere al ragazzo che gestisce la piccola area di sosta la citazione che lo riguarda trovata sulla guida Vivicamper “il simpatico gestore vi darà il benvenuto…” E’ piacevolmente sorpreso e molto contento e ci chiede di fotografare la guida, parla qualche parola dObidos i italiano e a questo punto ci saluta… calorosamente.

Rua Direita
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Obidos Caratteristiche colorazione delle case

Attraversiamo la vasta Lagoa de Obidos, una pianura un tempo golfo marino, quando le acque lambivano i bastioni della città fortificata; ci dirigiamo verso Peniche, località balneare e porto di pesca. Il tempo, come previsto è ecisamente migliorato, si intravede il sole quando ci fermiamo lungo le spiagge prima di Cabo Corvoeiro.

Intorno a Peniche
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Il giro della piccola penisola di Cabo Corvoeiro, circa 3 km, ci offre paesaggi stupendi, costa frastagliata con alte falesie e piccole insenature sabbiose.

Cabo Corvoeiro
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Ci fermiamo con il camper in uno spiazzo su di uno sperone roccioso. Alla nostra sinistra vediamo il faro di Cabo Corvoeiro, davanti a noi l’oceano, che grazie all’arrivo del sole, sta passando dal grigio ad un bell’azzurro. Pranziamo davanti a questo bellissimo panorama.

Faro di Cabo Corvoeiro
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Sosta pranzo a Cabo Corvoeiro

Dopo Lourinha lasciamo la costa per l’interno, a Torre Vedras torniamo verso il mare fino alle grandissime spiagge di Ericeira, regno dei surfisti.

Ericeira
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Finalmente, con uno splendido sole, arriviamo al Promontorium Magnum dei romani, Cabo da Roca, estremo punto occidentale dell’Europa. Sul monumento spicca la famosa frase del poeta Camoes “ Aqui…onde a terra se acaba e o mar comeca”(Qui..dove la terra finisce e comincia il mare). Ovunque intorno a noi panorami mozzafiato.

Cabo da Roca
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Cabo da Roca Il faro
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Tramonto a Cabo da Roca

Più tardi arrivano due equipaggi padovani che avevamo già incontrato sia a Fatima che ad Obidos e che stanno facendo più o meno il nostro itinerario. Facciamo quattro chiacchiere in attesa del tramonto, siamo in tutto 6 camper parcheggiati sotto il faro presidiato dalla Marina Militare, decidiamo dunque di fermarci per la notte. Abbiamo chiesto anche ad un vigilantes che ci ha confermato che è possibile sostare in piena sicurezza. Appena si fa buio il faro si accende e vediamo il fascio di luce passare nel cielo sopra di noi, da dentro il camper sentiamo il sibilo del vento che soffia forte sul promontorio proteso nell’oceano.

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Camperfree
Camperfree
Camper
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