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Messaggio Da Camperfree Ven 17 Feb 2012, 11:04

Scozia

di Demetrio

20 luglio - Alle 10 partiamo da Torino. Meno male che all’ultimo minuto mi accorgo che una bombola del gas è vuota e quindi facciamo in tempo a sostituirla. Quest’anno le nostre vacanze estive sono molto attese in “primis” perché per la prima volta faremo un lungo viaggio senza nessun compagno d’avventura e poi perché, a mio avviso , andare in Scozia, e arrivare al punto più a nord di questa regione non credo sia una “passeggiata”. Ebbene sì, la nostra metà sarà la tanto decantata Scozia. Il viaggio, perché non credo si possa definire vacanza ipotizzare di percorrere oltre 7.000 km. in circa un mese, è stato fortemente voluto da Marzia che sembra riporre molte aspettative nella visita di queste località. Dal canto mio ho chiesto alla famiglia almeno 30 giorni per abbozzare un “tour” esaustivo che ci permetta di conoscere un po’ questi luoghi senza fare un “mordi e fuggi” e poi tornare a casa con il rimpianto di non aver visto posti che difficilmente rivedremo in futuro. Come detto pocanzi alle 10 partiamo e, come ormai è consuetudine, pranziamo nell’area di sosta di St. Jean de Maurienne verso le 13. Dopo pranzo carico i 2 serbatoi d’ acqua e alle 14,30 si riparte. Facciamo il pieno a Chambery e poi solo tanti chilometri sino alle porte di Digione. Ci fermiamo per la notte nella piccola area di sosta gratuita di Marsannay-la-Coté ( N 47°16’15’’; E 4°59’32’’). Alle 19,30 l’area è strapiena ma riusciamo a trovare un posto nella zona di parcheggio per auto. Cena e poi a nanna.

21 luglio - Alle 7 sveglia, colazione e alle 8 lasciamo Marsannay. Iniziamo a “macinare” chilometri alla volta di Calais. A Laon sosta per il pranzo, ancora un po’ di spesa e pieno di gasolio e infine, dopo 617 km. di statale e 2 deviazioni per lavori sul manto stradale, alle 20 arriviamo nel parcheggio di Calais. Scopriamo che ora la sosta in questo parcheggio non è più gratuita ma costa ben 7 € . Pazienza, siamo stanchi e non abbiamo voglia di cercare altri posti. Cena e alle 22 a nanna. Domani saremo in piedi alle 5,30 perché alle 7 abbiamo il traghetto.
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22 luglio - Tutto come previsto. Alle 7,10 (ora continentale) traghettiamo verso l’ Inghilterra e alle 7,30 (ora locale)siamo in territorio inglese. Primo impatto come al solito un po’ “very difficulty” con la guida a sinistra ma dopo pochi chilometri ci si abitua. Sosta per la colazione e alle 9,30 siamo Rye piccolo paesino dell’East Sussex. Un po’ di problemi per trovare un parcheggio (5£ per sostare in un’area sterrata lontano dal centro è assurdo!) ma alla fine troviamo da parcheggiare lungo la strada ai bordi di un parco vicino al centro. Salubre passeggiata rilassante di un paio d’ore in questo paesino. Passiamo dal trecentesco Landgate e saliamo, lungo stradine acciottolate tra belle case in legno, alla zona antica. Vediamo anche, nella chiesa di St. Mary, un cinquecentesco orologio a pendolo che è ritenuto il più vecchio orologio funzionante dell’Inghilterra. Uno sguardo all’ Ypres Tower del XIII° secolo e poi rientriamo in camper passando dalla Mermaid Street, strada molto caratteristica perché è fiancheggiata da parecchie case a graticcio del XV° secolo. Si parte quindi alla volta di Londra. Sosta per il pranzo in un “service” lungo la M20 e poi dritti verso il campeggio. Il nostro “Nostradamus” (così una camperista ha battezzato il suo navigatore ed io concordo perfettamente perché spesso questo “mezzo infernale” profetizza le strade da seguire)questa volta non è sibillino nell’enunciare le sue affermazioni e ci porta velocemente al Crystal Palace. Alle 15, dopo aver pagato per i 4 giorni di sosta 143 £ siamo già sistemati nella nostra piazzuola. Relax sino alle 16,30 e poi una passeggiata in zona per comprare il pane e fare ricaricare le Oyster Card (dopo aver esaminato tutte le possibilità, questo è il metodo più economico per viaggiare a Londra). Rientro in camper, cena, un telefilm e poi a nanna per riposarci dopo questi 2 giorni di viaggio.

23 luglio - Sveglia alle 7. Doccia, colazione e preparazione dei panini per il pranzo. Alle 9 prendiamo il Bus 3 (c’è la fermata proprio di fronte a campeggio)e poi a Brixton la “tube” per arrivare a Portobello. Alle 10 siamo in giro per il mercato più famoso del mondo, fra una moltitudine di turisti che il sabato mattina si catapultano qui con una morbosa curiosità. Dopo Portobello una giro ai magazzini di Selfridgis per comprare qualche CD musicale per Marzia (ci sono sempre offerte molto competitive) e poi, prima d’immergerci nel British Museum, una sosta da Starbucks per un caffè. Alle 14 entriamo al British. E’ ormai la terza volta che visitiamo quest’immenso museo e anche oggi sappiamo che non riusciremo a completarne la visita. Appena varcata la soglia Marzia prende in pugno la situazione: decide le zone da vedere e, insieme a sua madre, iniziano a sfoggiare ed esternare, in modo sempre più competitivo, la loro cultura classica. Ogni dicitura in latino o greco è degna di sosta e di traduzione. Io, con la mia cultura prettamente tecnica, assisto in silenzio allo sfogo di cotanta cultura e penso a Charles Aznavour e alla sua bellissima canzone: “… e io tra di voi se non parlo mai…”. Verso le 17 lasciamo il British e decidiamo che per oggi basta. Questa è la quarta volta che veniamo a Londra e quindi i luoghi “canonici” li abbiamo già visti tutti e in questi tre giorni vogliamo soltanto “centellinare” quello che in altri viaggi abbiamo visto un po’ velocemente. Con molta calma iniziamo il rientro verso il campeggio e alle 18,45 siamo in camper. Doccia, cena patita a carte e poi a nanna.
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24 luglio - Oggi è una bellissima giornata di sole. Alle 9 lasciamo il campeggio e alle 10 siamo all’ingresso della Torre di Londra. Anche qui Marzia prende in pugno la situazione. S’impossessa della cartina del sito e si dimostra un’ottima guida. In circa due ore e mezza ci fa visitare tutta la Torre di Londra. Il costo del biglietto è forse un po’ caro (20£ a testa) ma il luogo è veramente notevole. Noi eravamo venuti circa 20 anni fa ma la tecnologia moderna ha valorizzato ulteriormente questo monumento. Bellissima l’area dedicata ai gioielli della Corona. Alle 13 lasciamo la Torre e andiamo a Covent Garden. Pranziamo con fish & cips mentre intorno a noi gli artisti di strada ci allietano con il loro repertorio. Passeggiata nel mercato e poi, visto che Marzia non c’era mai stata, un giretto da Harrold’s . Questi grandi magazzini sono veramente l’esaltazione del ricchezza, lo sfarzo fine a se stesso. Spettacolari i banchi alimentari che non hanno nulla d’inviare alla zona dedicata ai gioielli e o quella dedicata ai profumi. Alle 17,30 si decide di lasciare il “centro” e di fare una passeggiata nel quartiere di Brixton. Questa zona è piena di negozi popolari. In questo quartiere si vede veramente la Londra multietnica che non può permettersi il lusso di vivere in altre zone della città. Facciamo un po’ di spesa e alle 19 rientriamo in camper. Anche oggi è stata una giornata molto piena ma rilassante, soprattutto psicologicamente perché i nostri piedi non sono certo di quest’avviso. Un po’ di relax in campeggio prima di cena e, dopo cena, ancora un po’ di rilassante lettura. Alle 22 si va a nanna.

25 luglio - Stamane prendiamo il pullman alle 9,30 con meta London Bridge ma all’ultimo momento optiamo per una passeggiata in “centro”. Reggent Streat, Piccadilly, Carnaby Streat, puntatina da Hamlin’s (il mega negozio di giocattoli) Soho, Trafalgar Square , Oxford Streat ed infine, dopo pranzo, una visita al Victoria and Albert Museum. All’uscita del museo alcune compere e poi, intorno alle 18, rientro al campeggio. Un po’ di relax e una bella grigliata conclude questa giornata londinese. Alle 22,30 a nanna. Da domani inizia il nostro viaggio verso la Scozia.
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26 luglio - Sveglia alle 7. io ho un leggero malore forse dovuto ad uno sbalzo di pressione. Alle 8,30 è tutto OK e possiamo partire da Londra. Carico e scarico e poi via verso York, prima tappa d’avvicinamento alla Scozia. Nostradamus all’improvviso diventa molto sibillino nell’enunciare le sue “profezie” sul percorso da seguire per uscire dalla città. Dopo circa mezz’ora impazzisce e sproloquia. Infine si riprende giusto in tempo per farci trovare una coda che ci tiene fermi circa un’ora. Insomma per uscire da Londra e prendere la M1 per York (26 chilometri dal campeggio) impieghiamo due ore!!! Alle 10,30 siamo in autostrada. Sosta caffè e poi via sino alle 13 per la sosta pranzo. Verso le 15 siamo a York e parcheggiamo al St George’s Field Car & Coach Park (N 53.95268° ; W 01.07893°). Il parcheggio è vicino al centro storico, sulla riva ovest del fiume Ouse e dalle h 800 alle h 18,00 costa £ 5.10 per tre ore, £ 10 per dieci ore, mentre dalle h 18 alle 24 costa £ 2. C’è un cartello che vieta la sosta notturna ma credo che se ci si ferma anche di notte non ci siano problemi. Alle 15,30 iniziamo la visita di York. Arriviamo subito alla Clifford’s Tower che, dalla sua verde montagnola tondeggiante, testimonia di un passato di fortificazioni, di lotte, di uccisioni e di suicidi di massa al suo interno. Il centro di York è caratteristico per le sue strette vie e i sorprendenti negozi che ti conducono fino alla piazza dell’imponente Cattedrale in stile anglo-gotico con tre torri esterne. Il prezzo d’ingresso, a nostro avviso, è esorbitante (9 £ l’ingresso alla chiesa più 5 £ per l’ingresso alla torre) quindi ci limitiamo alla visita esterna. Vicino alla chiesa ammiriamo il bel teatro e poi, lungo la breve Petergate, attraversiamo una delle storiche quattro porte d’accesso alla città. Ancora una passeggiate per le stradine di York, una puntatina da Poundland e poi rientriamo in camper. Alle 18 lasciamo York e ci dirigiamo, sempre percorrendo la M1, verso Alnwick con l’idea di fermarci un po’ prima di Durham. A Scottish Corner vediamo l’indicazione di un campeggio della “catena” dei Caravan Club e chiediamo il costo per una notte. 20 £ !!! Pazzi !!! Probabilmente sono in franchising con la Cattedrale di York. A Darlington troviamo un bel parcheggio in Winston Street West (N 54.538613° ; W 1.562805°), gratuito dalle 18 alle 8 senza nessun cartello di “No Over Night”. E’ il posto ideale per la sosta notturna. Alle 20 si cena e poi una bella partita alle 7 colonne. Alle 22,30 tutti a nanna.
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27 luglio - Oggi è Marina a stilare il diario della giornata che resta memorabile per diversi motivi, l’ingresso in Scozia, il tempo splendido, un parcheggio dov’è consentito dormire senza problemi e un fortuito incontro con dei turisti sardi che hanno già fatto il “giro” che vorremmo fare noi. Sveglia, e, come al solito, siamo già “on the way”. Il programma odierno prevede la visita l castello di Alnwick dove è stato girato il primo film di Harry Potter. Alle 9 siamo al parcheggio vicino al Castello. Con 2 £ sistemiamo il camper e via verso l’imponente dimora. Il biglietto d’ingresso non è certo economico (13 £ a testa noi e 6 £ per Marzia)ma ormai abbiamo capito che qui non c’è nulla che costa poco. Dentro il castello ci sono diverse attrazioni per i bambini (lezioni di volo con la scopa, laboratori interattivi sul medioevo ecc. ecc.)ma noi ci lasciamo coinvolgere in uno spettacolo di falconeria che terrorizza Marzia ma è molto attraente per noi. Il castello ha una struttura di carattere difensivo in contrasto stridente con gli appartamenti ottocenteschi degli attuali proprietari. Negli appartamenti si apprezzano magnifici arredamenti e dipinti. E’ la sfarzosa ambientazione di una Inghilterra d’altri tempi. Alle 12,30 lasciamo il castello, pranziamo, e poi puntiamo il camper verso la Scottish Borders. Questa zona di “frontiera” è un’area tranquilla e ricca di suggestive rovine di abbazie medioevali. Mentre ci avviciniamo al confine scozzese un timido sole comincia a farsi largo fra le nubi per poi splendere trionfalmente sino a tarda sera. Alle 15,30 entriamo in Scozia e alle 15,45 vediamo la prima cattedrale dei Borders : l’abbazia di Kelso ( N 55.61016,-W2.423859 ). Quest’ Abbey è stata eretta nel 1128 da monaci benedettini francesi. Visitiamo le rovine della chiesa e i resti della torre con facciata normanna. Nel grande parcheggio, proprio dietro le mura di quest’abbazia, è possibile la sosta notturna ma noi decidiamo di non fermarci e di proseguire per Jedburgh così domani saremo già sul posto per vedere la maestosa abbazia. Alle 17,30 sistemiamo il camper in un grande parcheggio (N55.483523,- W2.554321) senza divieti per la sosta, proprio vicino all’ufficio del turismo e alla Cattedrale. Qui acquistiamo l’History Pass per la Scozia dopo una lunga indecisione se farlo per 14 giorni o annuale (la differenza è di 10 £) ma alla fine optiamo per l’Explorer Family Pass di 14 giorni che costa 68 £. Torniamo in camper e Dino inizia a “sistemare” il mezzo e alla fine trova una “precisa zona del parcheggio” idonea (quella meno in discesa, senza alberi, non troppo vicino alla strada e vicino, ma non troppo, ai bidoni). A questo punto, sono le 18, relax. Facciamo conoscenza con dei camperisti sardi ormai sulla via del ritorno e c’è il consueto scambio d’informazioni sui viaggi fatti, da fare, che si vorrebbero fare, fatti da altri, letti su Internet ecc. ecc. Cena, ulteriore chiacchierata di papà, partita alle 7 colonne e a Trivial per le signore. Alle 23 tutti a letto.
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28 luglio - Sveglia sempre alle 7 ma, visto che l’Abbazia apre alle 9,30, restiamo a poltrire in camper e facciamo una lunga colazione. Alle 9,30 entriamo a visitare Jedburg. Prendiamo l’audio-guida (gratuita con l’ History Pass)e iniziamo il giro. I ruderi di quest’enorme Abbazia agostiniana, costruita da re David tra il 1140 e il 1215 sono affascinanti. Veramente bello e ancora ben conservato il portale della facciata ornato da una rosa. Visitiamo anche i resti del chiostro ed alcuni appartamenti dei monaci. Una passeggiata fra gli orti e alle 10,30 usciamo. Salutiamo i 2 equipaggi sardi conosciuti ieri e partiamo verso Dryburg . Lungo la statale c’è un bivio per quest’abbazia ma Marina insiste per andare dritto perché non vede l’indicazione turistica. Proseguiamo quindi lungo la statale, con i soliti battibecco fra pilota e navigatrice, (Nostradamus ha capito l’aria che tira e tace!) e arriviamo a Melrose. Parcheggiamo vicino all’Abbazia e, sotto una leggera pioggerellina che dura un quarto d’ora, visitiamo anche queste rovine. Devo dire anche queste molto interessanti. L’Abbazia cistercense di Melrose, costruita da re David I° nel 1136, è la più piccola delle Abbazie dei Bordes ma fu per parecchio tempo l’Abbazia più ricca di tutta la Scozia. Verso le 11,45 lasciamo Melrose e torniamo indietro per andare a Dryburg e, arrivati al bivio saltato all’andata, iniziamo a percorrere una stretta strada che in 10 minuti ci fa arrivare alla quarta Abbazia dei Borders. Questa è la più grande e la meglio conservata. Fondata da Hugh de Morville nel 1150 visitiamo parti degli ambienti conventuali (normanni) e della chiesa che ha una bellissima facciata con portale romanico. Qui è sepolto, insieme alla moglie e al genero, lo scrittore Walter Scott. Alle 12,45 usciamo, pranziamo e poi puntiamo il camper verso Rosslin, per visitare l’ormai “mitica” cappella di Rosselyn (vedi il Codice da Vinci) anche se pensiamo che forse sarà una delusione e che la sua notorietà sia dovuta principalmente alla pubblicità che gli ha fatto il noto romanzo. Arriviamo alle 15, (N55.855395,-W3.159728) nel frattempo è ripreso leggermente a piovere, e dopo aver pagato 15 £ (Marzia non paga perché membro della famiglia)entriamo in questa Cappella. Restiamo subito sorpresi per la bellezza e l’unicità del luogo. Affascinante è il termine più appropriato. Costruita nel 1446 dal principe William St. Clair la costruzione è ancora usata per il culto ma è soprattutto meta per gli appassionati dell’esoterico. E’ un edificio gotico con l’interno ricco di sculture dai significati e dallo stile molto vario e spesso ambiguo (c’è la riproduzione di una pannocchia di mais ma l’America non fu scoperta da Colombo nel 1492 ???). Alle 16,30 lasciamo Rosslin alla volta di Edimburgo. Troviamo facilmente il campeggio Morthonal e alle 17 siamo già sistemati nella nostra piazzuola dopo aver pagato il campeggio (77,25 £ per 3 notti). Un po’ di riassetto al camper, doccia per tutti e relax. Cena, un po’ di lettura e pianificazione della visita di Edimburgo. Alle 22,30 tutti a letto. Adesso piove molto seriamente, speriamo che domani non sia così.
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29 luglio - Oggi Edimburgo ! Sveglia alle 7,30. Fortunatamente non piove. Colazione e alle 9.15 prendiamo il Bus 11 (fermata proprio all’ingresso del campeggio) e in 25 minuti siamo in centro a Edimburgo. Scendiamo alla 2° fermata sulla Princes Street e da qui c’è uno straordinario colpo d’occhio da una parte sugli edifici della New Town, in caratteristico stile architettonico georgiano, e dall’altra sulla medioevale Old Town con i suoi palazzi costruiti in pietra scura basaltica di origine vulcanica. Ci avviamo verso il Castello e, lungo il percorso in salita, ci imbattiamo nell’edificio a due torri che è sede della General Assembly Hall of the Church of Scotland, importante organo direttivo della chiesa di Scozia ad impronta presbiteriana. Iniziamo subito con la visita dell’imponente Castello ed avendo l’History Pass evitiamo anche la coda. L’History Pass (specie se si riesce a fare la family)conviene moltissimo visto che con la visita del Castello di Edimburgo e con le Abbazie dei Borders abbiamo già risparmiato 14 £ e da adesso in avanti tutto quello che andremo a vedere sarà gratuito ! Il Castello è enorme, arroccato su un bastione di roccia basaltica a strapiombo su tre lati con un’altezza superiore a 100 m.. All’interno ci sono anche 3 musei, le sale con i gioielli reali e la mitica “Pietra del Destino”. Insomma entrati alle 10,15 ne usciamo, stanchi ma soddisfatti, alle 13,10. Passeggiata nella prima parte della Royal Mile e pranzo da Mc Donald. Dopo pranzo una bella passeggiata lungo la commerciale Princes Street e poi tutta la parte finale della Royal Mile sino allo Scottish Parlament che visitiamo. Un rapido giro al Palazzo Reale e poi ancora un po’ di stradine interne della Royal Mile. Torniamo infine in Princes Street e, davanti al neogotico monumento di Scott Walter, prendiamo l’ 11 per rientrare in campeggio. Alle 18 siamo in camper. Un po’ di relax al sole (sì, c’è il sole !!!) nella nostra grande piazzuola e poi cena all’aperto. Partita a carte e alle 23 a nanna.
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30 luglio - Il sole ci sveglia piacevolmente verso le 7,30, dopo una notte un po’ sofferta di Marzia per il sonno “rumoroso” degli adulti (leggi russare). Marzia difende con le unghie e con i denti il suo diritto a dormire e si alza per ultima ma alle 9,20 siamo già sul sentiero pedonale che porta alla fermata del bus. All’uscita del campeggio una bigliettaia si offre di farci i biglietti prima di salire sul pullman e così le appioppiamo tutte le sterline locali che per la verità non ci convincono molto. Oggi abbiamo deciso di prendercela comoda, al massimo un museo e poi eventuale shopping. Appena in centro ci offrono la bandierina ufficiale per festeggiare le nozze reali di Zara Phillis con un giocatore di rugby: non saranno William e Kate, ma a noi piace essere alternativi. Si passeggia lungo le stradine dietro l’imponente Castello, sino a giungere alla Grassmarket, la piazza dove venivano eseguite le condanne a morte. Risaliamo quindi lungo la Royal Mile e ci soffermiamo a vedere la gotica chiesa di St. Giles del 1387. Verso le 12 entriamo a visitare il Museo Nazionale di Scozia aperto nel 1988. E’ un museo moderno e interattivo, suddiviso per aree tematiche che ricorda un po’ quello della Villette di Parigi e permette di compiere una vera e propria “passeggiata nella storia” della Scozia. Pranzo veloce con panini seduti sui gradini del museo e poi una piacevole passeggiata lungo Jeffrey Street e Rose Street, strade ricche di piacevoli negozietti. La città è piena di turisti italiani, gruppi di studenti in improbabili “soggiorni studio” e gli immancabili giapponesi, quest’ultimi fotografano persino le cartoline esposte in vendita nei negozi. Nonostante tutto la città non è caotica e si respira una bella atmosfera con molta tolleranza per i vari usi e costumi: ci sono molti uomini in eleganti Kilt mischiati a signore con le infratito, un’infinità di bambini insieme a mature signore che celebrano l’addio al nubilato, ristoranti di ogni tipo e artisti di strada ad ogni angolo. Il giudizio della famiglia è unanime: Edimburgo è una bella città. Verso le 16 rientriamo in campeggio, doccia, bucato e barbecue verso le 19 per concludere in perfetto stile inglese una bella giornata. Riflessioni sugli scozzesi: cordiali, cortesi, fiduciosi e subito disponibili ad aiutare i turisti che farfugliano un po’ d’inglese (guai a tirar fuori dalle tasche una cartina della città, si avvicina subito qualcuno che vuole aiutarti ad ogni costo). Riflessioni sugli italiani all’estero : sono riconoscibili anche se non parlano (cosa che si verifica raramente)ed è divertente, mentre si gironzola per la città scommettere in proposito (Marzia è imbattibile, mamma se la cava, papà sta imparando).

31 luglio - Sveglia alle 7, colazione, carico e scarico e alle 8,30 lasciamo Edimburgo. Prima d’arrivare a Stirling facciamo una sosta a Falkirk ,che si trova ad ovest di Edimburgo, per vedere la Falkirk Wheel. Alle 9,30 arriviamo al parcheggio per gli autobus (N56.00242°, W3.84326°) che è gratuito. La ruota di Falkirk -dal nome della vicina città- è un mirabolante marchingegno che solleva i battelli facendo loro superare i 24 metri di dislivello fra il canale Forth and Clyde e lo Union Canal. Assistiamo al movimento di questa ruota mentre solleva un battello carico di turisti giapponesi che appena saliti applaudono il capitano, appena la ruota si muove applaudono alla ruota e lanciano striduli Hooo!!! di stupore e quando la ruota arriva al massimo livello avranno raggiunto un maxi-orgasmo di piacere. Comunque il massimo della perversione nipponica l’abbiamo vista 2 giorni fa a Edimburgo, come detto sopra, quando un giapponese era concentratissimo a fotografare una cartolina!!! Ma torniamo al nostro viaggio. Lasciato Falkirk alle 10,30 siamo a Stirling. La visita richiede cica 2 ore e mezzo perché anche questo Castello è ricco di materiale storico ed è veramente ben conservato. Entriamo con l’History Pass e con le audio-guide in italiano iniziamo la visita di questo Castello che è uno dei più importanti della Scozia. Molto belli, negli appartamenti reali, gli Stirling Heads, tondi lignei rinascimentali che raffigurano personaggi di corte ed infine, dagli spalti, è possibile percorrere i camminamenti originali con stupende viste sulla città e sulla regione. Lasciamo Stirling e alle 13,30 ci fermiamo in un parcheggio del Lidl dove, dopo aver fatto un po’ di spesa, si pranza. Dopo pranzo è la volta di Doune dove, a detta della guida del Touring, dovrebbe esserci uno dei castelli meglio conservati della Scozia. Arriviamo verso le 15. Riesco con difficoltà a parcheggiare il camper vicino al castello perché l’autista di un pullman ha lasciato il mezzo proprio in centro al parcheggio. Entriamo (anche questo castello è nel pacchetto History) e notiamo che è appena finito un matrimonio e gli sposi e gli invitati “scorrazzano” per tutte le sale del Castello. Riusciamo ugualmente a vedere questo bel Castle del ‘300 che ha ancora la possente Gathehouse, la Hall e interessanti interni. Lasciamo Doune verso le 16 e puntiamo il camper verso nord. Alle 18 arriviamo a Stonehaven e seguiamo l’indicazione per il porto. Il parcheggio del porto è piccolo e gli spazi sono stretti, ma alla fine riesco a sistemare il mezzo in maniera tale che non sia d’intralcio alle altre auto (N56.96117°, W02.20197°). Questo parcheggio è dotato anche di servizi. Sono le 18.30 e il pomeriggio volge al tramonto, su uno splendido sfondo in cui la bassa marea ha scoperto larghe aree di spiaggia e frotte di gabbiani e di altri uccelli fanno incetta di ciò che il mare ritirandosi ha lasciato. Facciamo una passeggiata fin in centro al paese costeggiando la spiaggia mentre nuvoloni neri si addensano su di noi, sospinti da un vento gelido. Alle 21 il mare è quasi sparito e i gabbiani sono triplicati. Partita a carte e poi a nanna.
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1 agosto - Sveglia alle 7 e colazione. Marzia si alza alle 7,30 e alle 8 partiamo per andare, a pochi chilometri da qui, a vedere Dunnottar Castle. Parcheggiamo proprio davanti al viottolo d’ingresso al castello (N56.94462° W2.20693°). Le rovine del castello di Dunnottar sorgono su una rupe a picco sul mare e la loro bellezza ha un fascino unico. Qui è stato girato l’Amleto con Mel Gibson. La biglietteria è ancora chiusa ma è possibile fare comunque, senza pagare, una passeggiata che porta sino alle mura e che consente di vedere bene la struttura degli edifici fortificati. Moltissime le foto che Marzia ed io scattiamo per immortalare questi luoghi. In questo castello del XIV secolo furono custodite le insegne reali scozzesi che due giorni fa abbiamo visto nel castello di Edimburgo. Alle 9,pochi minuti prima dell’apertura della biglietteria, partiamo da Dunnottar e saliamo ancora a nord verso Elgin, ma poi decidiamo di fare una sosta a Huntly per vedere un bel castello medioevale inserito nel pacchetto dell’History. Probabilmente i resti di questo castello sono fra i più belli di quelli visti sinora. Situate alla confluenza dei fiumi Bogie e Deveron, le rovine del castello di Huntly sono celebri per le loro sculture araldiche. Nel cortile lastricato è possibile vedere la bella porta d'ingresso della torre sormontata da una magnifica scultura araldica. All'interno, le sale principali, presentano numerosi camini graziosamente incisi. Alle 12 lasciamo Huntly e alle 13 siamo ad Elgin, nel parcheggio della Johnstons Cashmere (N57.65183°, W03.29952°), nota fabbrica di filati di lana e speriamo di poterne visitare la fabbrica. Speranza inutile e quindi ci consoliamo facendo un giro nell’ampio negozio, dove i prezzi di maglioni e di altri prodotti ci sembrano esorbitanti. Pranziamo e poi andiamo a vedere le rovine della Cattedrale di Elgin (anch’essa nel pacchetto History). Questa Cathedral è soprannominata “La lanterna del nord” e venne fondata nel 1224. La Chapter House è rimasta intatta con una bellissima colonna centrale e belle volte. Alle 15,30 lasciamo Elgin e ci dirigiamo verso la distilleria Benmore che dista pochi chilometri da qui. La visita a questa distilleria, fatta con audio-giuda in italiano, è molto interessante (anche questa visita è compresa nel pacchetto History)e si conclude con un assaggio di wiskey. Lasciamo la distilleria verso le 16,40 e lungo la A96 arriviamo a Fort George, che sorge sul Moray Firth di fronte allo Chanonry Point. Lungo il percorso un paio di daini o cerbiatti ci tagliano la strada ma, come scopriremo più a nord, incontrare la fauna locale lungo la strada è abbastanza normale. Alle 17,20 arriviamo sul parcheggio antistante Fort George (N57.58318°, W04.06450°) ma scopriamo che il forte chiude alle 17,30 e non alle 18,30 come segnalato dalla nostra guida. Questo forte è considerato uno dei maggiori esempi di architettura militare in Europa e quindi non vogliamo rinunciare a visitarlo. Torneremo domani. Cambio rapido d’itinerario e, visto l’ora e il bel tempo, ci dirigiamo sul Loch Ness. Pochi gli scorci del lungo lago che si intravedono percorrendo la statale A82 e alle 19 arriviamo presso il parcheggio dell’ufficio di informazioni turistiche di Drumnadrochit (N 57.334258°,- W4.480147°). Nel parcheggio ci sono anche i servizi ma c’è un cartello con la solita scritta “No Overnight”. Ho letto in altri diari che parecchi camper hanno parcheggiato qui e quindi anche noi decidiamo di fermarci per la notte. Ceniamo e poi facciamo una “puntata” a vedere il Castello di Urqhart by night. Purtroppo non i vede quasi nulla e quindi rientriamo nel nostro parcheggio. Dopo poco, vicino al nostro camper, parcheggia una jeep con 2 giovani francesi che capiamo subito si fermeranno qui per la notte dormendo in macchina. Uno schema di parole crociate con Marzia e alle 22,30 tutti a nanna.
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2 agosto - Sveglia alle 7 e colazione. La notte è trascorsa tranquilla insieme ai nostri vicini francesi ai quali abbiamo offerto il caffè e un paio di biscotti. I cugini d’oltralpe apprezzano molto e per 5 minuti smettono di fumare sigarette “rollate”. Alle 8 si alza Marzia e mentre lei fa colazione io provvedo a vuotare il wc (come già detto nel parcheggio ci sono i servizi con orario 8/20). Alle 9 siamo nel parcheggio del Castello di Urqhart e alle 9,30 entriamo (anche questo sito è nel pacchetto dell’History) e dopo aver visto il film di presentazione (consiglio a tutti di vederlo anche perché ha i sottotitoli in italiano) iniziamo a gironzolare fra questi ruderi molto caratteristici scattando foto su foto alle rovine del maniero che si affacciano, diroccate, sul lago. Lasciato il Castello di Urqhart decidiamo di andare, costeggiando il Loch Ness, a Fort Augustus per vedere una serie di chiuse molto spettacolari che permettono di superare un dislivello di oltre 8 metri per collegare il Loch Ness al Caledonia Canal. Questo canale va da Inverness a Fort William ed è stato inaugurato nel 1882. Viste le chiuse e il passaggio di 5 battelli, torniamo a Inverness e ci fermiamo per pranzo nel parcheggio di un grande Tesco (ipermercati aperti 24 ore su 24). Dopo pranzo un po’ di spesa e poi a vedere Forte George. Questo vecchio forte del ‘700 ci regala, verso la fine della visita intorno alle 17, uno spettacolo inatteso. Dai poderosi bastioni, che si snodano per oltre un miglio a guardia del Moray Firth, Marzia avvista un gruppo di delfini che per oltre 10 minuti “danzano” nella baia sottostante. Poi, all’improvviso, come sono comparsi spariscono. Alle 17,15 lasciamo Forte George e ci dirigiamo decisamente verso il nord. Domani vorremmo arrivare a John O’Groats il punto più a nord del nostro viaggio. Superiamo i vari ponti che da Inverness portano sulla A9 e, fra scenari fiabeschi (sembra di essere nella Terra di mezzo dei romanzi di Tolkin) passiamo sul Kessock Bridge, ponte che ci fa ammirare uno splendido panorama sul Moray Firth e sul Beauly Firth. Un po’ di coda prima del ponte sul Cromarty Firth ed infine il ponte che ci fa passare attraverso il Dornoch Firth, da cui ammiriamo, ai nostri lati, uno splendido paesaggio con la bassa marea e un bellissimo tramonto. Sempre lungo la A9, una strada panoramica che spesso lambisce il calmo Mare del Nord scoprendo vasti lembi di spiaggia coperti da alghe a causa della marea, verso le 19 arriviamo Golspie. Qui troviamo, proprio in centro al paese, un bel parcheggio, gratuito, senza cartelli “No over night” e con i servizi aperti dalle 8 alle 20 N57.974051,W3.975704. A nostro avviso è ottimo per passarci la notte e quindi decidiamo di fermarci. Durante la cena arriva un altro camper italiano, di Bologna, che decide di fermarsi anche lui per la notte. Dopo cena quattro chiacchiere con i bolognesi, ma proprio solo quattro perché purtroppo facciamo la conoscenza dei micidiali Midgtes, i piccoli anzi piccolissimi ma fetenti moscerini scozzesi. Viaggiano a sciami e pizzicano, ti ronzano intorno e poi vanno nei capelli, nel naso, in bocca… insomma è una lotta impari, e loro vincono sempre ! Siamo quindi costretti e rientrare in camper e alle 22,30 si va a nanna.
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3 agosto - La notte un po’ “movimentata” vuoi per il rumore che hanno fatto sino a tardi i ragazzotti locali vuoi per i gabbiani che ci tengono compagnia, ci fa svegliare un po’ di cattivo umore che poi viene ad aumentare quando scopriamo che Dunrobin Castle, che avremmo voluto vedere stamani, apre alle 10,30. Pazienza ! Facciamo di necessità virtù e proseguiamo lungo la A99 attraversando immense pianure, colorate di tutte le sfumature del verde,che terminano su un mare blu/ grigio, che fa da specchio ad un cielo azzurro, a tratti velato da assembramenti di nuvole o da una leggera foschia. Scogliere che si gettano a picco sul mare, rare abitazioni isolate, pecore e mucche sparse e libere, pali della corrente elettrica che sembrano totalmente inutili visto il posto. Alle h 10,30 arriviamo John O’Groats. Questo posto, che pare tragga il nome dall’olandese che nel 1500 si occupò del servizio di traghetti verso le Isole Orcadi, è un paesino di poche centinaia di abitanti, ed considerato il punto più a Nord del Regno Unito, anche se abbiamo scoperto che questo primato dovrebbe spettare alla vicina Dunnet Head. Con una lunga e tortuosa “single track” ci dirigiamo verso le vicine scogliere di Duncansby (Duncansby Head), che sembrano essere ancora più allettanti della turistica John O’Groats. Nessun problema per il parcheggio e via per una rilassante passeggiata che, complice il sole e la temperatura mite, ci porta alla scoperta di paesaggi superlativi. La costa a strapiombo sul mare, i moltissimo nidi di varie specie di uccelli marini ricavati lungo le pareti delle scogliere a strapiombo sul mare e per finire i due immensi scogli dalla forma di denti rovesciati che emergono dalle acque e si slanciano verso l’alto. Intorno a noi tantissime pecore che pascolano liberamente, per cui il suolo è coperto di escrementi che invano tentiamo d’evitare. Qui la natura la fa veramente da padrona e Marzia ed io ci scateniamo con la macchina fotografica. Verso le 12 lasciamo Duncansby Head (nel frattempo sono arrivati i bolognesi a cui lasciamo il posto per il camper) e, percorrendo la A836 che è stretta ma sempre a due corsie, passiamo dalla Baia di Dunnet (il punto più a nord della Scozia) e alle 13,30 arriviamo a Thurso. Pranziamo nel parcheggio del supermercato Tesco e poi decidiamo di fermarci in un campeggio appena fuori dalla città, il Thurso Bay Caravan & Camping Park. Con 19 sterline abbiamo una bellissima piazzuola di fronte alle Orcadi e, gratis, uno splendido e inaspettato sole con quasi 18°. Pomeriggio dedito al cazzeggio con una bella passeggiata fra i negozi di Thurso e conclusione della giornata con una cena a base di agnello e salsicce alla brace. La Scozia continua ad essere davvero una continua e piacevole sorpresa!
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4 agosto - Sveglia alle 7,30 e, nell’attesa che Marzia si alzi, disbrigo delle solite cose che si fanno prima di lasciare un campeggio. Alle 9,30 lasciamo Thurso e iniziamo a percorrere la A836 che costeggia tutta costa Nord/Est e poi prosegue lungo la costa Nord/Ovest. I paesaggi si rivelano subito affascinanti e le soste per fotografarli sono tantissime. Stiamo attraversando le Highlands: vaste pianure ondulate dalle molteplici sfumature cromatiche. Alcuni tratti della A836 diventano single track. Lungo il tragitto tanti laghi e laghetti ma poche case, un piccolo ufficio postale e due antiche colonnine per la distribuzione della benzina. Avrei bisogno di fare gasolio ma non mi fido e poi il costo è esorbitante. Costeggiamo la bellissima insenatura sulla Torrisdale Bay che poi attraversiamo su un ponte strettissimo dai parapetti metallici. Nei pressi di Coldbackie ricompare il mare. Superiamo Tongue e, subito dopo, un lungo rettilineo che sembra galleggiare sulle acque, ci fa superare il fiordo di Kyle of Tongue. Un po’ prima di Durness, verso le 12, ci fermiamo per andare a vedere le Smoo Caves. Parcheggiamo lungo la strada e, attraverso un sentiero un po’ tortuoso e in ripida discesa, arriviamo al livello della prima caverna scavata dal mare. Qui tutto è molto suggestivo e caratteristico ma evitiamo la visita guidata all’interno delle grotte perché, a nostro avviso, il costo è esorbitante. Alle 13,30 ci fermiamo a pranzo, vicino ad altri 2 camper, in uno spiazzo nella baia di Keoldale. Il luogo è veramente affascinante. Dopo pranzo riprendiamo la A838 verso Scourie e Ullapool. Nel pomeriggio il tempo cambia completamente e il sole scompare. Siamo di colpo piombati in una giornata tipicamente autunnale. Inizia anche a piovere. E’ la seconda mezza giornata di pioggia che ci capita da quando siamo sul suolo scozzese. Con la pioggia tutto il paesaggio muta, ma non per questo risulta meno affascinante. Oggi abbiamo consolidato la nostra esperienza in Passing Place (obbligatori in queste stradine ad una corsia). Arriviamo a Scourie e, con somma sorpresa, vediamo quasi a bordo strada due stupendi cervi che pascolano tranquillamente. Alle pecore oramai c’eravamo abituati; con un colpetto di clacson si spostavano dalla strada, ci guardavano con po’ d’odio per averle disturbate ma si spostavano. I cervi no! Hanno continuato imperterriti il loro pasto. Un paio di foto e poi proseguiamo alla volta di Ullapool. Qui facciamo una passeggiata, un po’ di spesa e il pieno di gasolio (carissimo, ma nei paesini precedenti era molto più caro). L’idea era quella di fermarci a dormire a Ullapool ma non trovando nulla di adatto decidiamo d’iniziare il giro della costa di Nord-Ovest anche perché sono solo le 18 e da queste parti il buio arriva intorno alle 22. Verso le 19 inizia a piovere insistentemente e quindi si decide di fermarci nel primo posto utile rimandando a domani l’inizio del giro della costa di Nord-Ovest. Un parcheggio (N57.743014,-W5.063324)sulla statale A832 ci ispira e, visto la presenza di altri 2 camper, decidiamo di fermarci. Sono le 19,30. Un po’ di lettura, poi la cena e una partita a Scarabeo con Marzia trionfatrice. Alle 22 a nanna.
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5 agosto - Sveglia alle 8. Ha piovuto tutta la notte ma stamane c’è il sole. Alle 9, dopo colazione, ripartiamo lungo la A832 lungo il Loch Broom e Tournaig. Ammiriamo paesaggi sempre più affascinanti e unici. Praticamente in queste zone non c’è nulla tranne laghetti e pecore e quest’ultime sono le sole cose viventi che incontriamo negli scenari che si aprono davanti a noi; sembrano avere un’indipendenza propria e non appartenere a nessuno. Ormai la strada è quasi esclusivamente una lenta e stretta single track; le poche auto che incontriamo si fermano rispettose nelle passing place per lasciare transitare il nostro camper. All’improvviso, sul bordo della strada, il rosso acceso di una cabina telefonica ci ricorda che anche in queste zone è arrivata la modernizzazione. Sosta per il pranzo sulla A890 all’altezza del Loch Gowan. Si riparte e, verso le 15 arriviamo nel parcheggio del castello di Eilean Donan (N57.27415°, W5.51350°). Il castello, si trova vicino all’accesso all’isola di Skye. E’ di una bellezza indicibile: gli archi dell’antico ponte che conduce all’isolotto, le mura, il torrione, il tutto che si specchia sul blu delle calme acque del Loch Duich. Ha ripreso a piovere! Il brutto tempo ci rende indecisi se visitarlo o meno perché con la pioggia non crediamo di poter apprezzare appieno gli esterni di questo coreografico maniero. Madre natura ci toglie ogni dubbio. Come all’improvviso è iniziato a piovere così all’improvviso smette e quindi fatto il biglietto family (15 £ ) alle 15,30 superiamo l’antico ponte in pietra ed entriamo nel castello. Eilean Donan è sicuramente il castello più fotografato di Scozia e quindi anche noi non ci sottraiamo a questo rito. Secondo noi merita d’essere visitato perché le ricostruzioni sontuose delle sale interne sono molto realistiche e danno realmente l’idea di come si viveva in questi luoghi i primi anni del ‘900. Il castello è stato costruito nel 1214 ma fu fatto saltare nel 1719 dagli inglesi ed è stato ricostruito agli inizi del ‘900. Da vedere in particolar modo le cucine. Alle 17 lasciamo il castello, passiamo il ponte su Loch Alsh, ed entriamo sull’isola di Skye. Facciamo il pieno a Broadford , sperando di riuscire a trovare un posto adatto alla sosta notturna ma, purtroppo, tutti i posti idonei sono categoricamente “No Over Night”. Iniziamo quindi a risalire la costa dell’isola lungo la A87 decisi a trovare un campeggio che si trova a Torvaig, subito dopo Portreé, la città più importante dell’isola. Alle 18 troviamo il camping il Torvaig Caravan & Camping Site (N57.427078,-W6.1874)e ci sistemiamo. Relax da campeggio con un bel sole che, ancora caldo, inizia a tramontare dietro gli altopiani. Cena, partita a Scarabeo (vittoria schiacciante di Marzia) e alle 23 tutti a nanna.
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6 agosto - Stamane decidiamo di fare la litoranea orientale dell’isola, arrivare a nord e poi scendere dalla costa occidentale per arrivare a Portreé, capoluogo dell’isola di Skye. La strada è molto bella e interessante dal punto di vista naturalistico. Vediamo il monolite chiamato Old Man Of Storr e arriviamo ad un punto d’osservazione notevole il Kilt Rock, una formazione di rocce a picco sul mare che ricorda vagamente le pieghe di un gonnellino scozzese da cui sgorga una cascata che si getta in mare. In quest’area sono state trovate impronte di dinosauri del Giurassico. Ripartiamo e attraversiamo paesaggi mozzafiato fra continui saliscendi, curve e strade strettissime. Superiamo Kilmuir, sede dello Skye Museum che, in sette cottage perfettamente conservati, ripercorre la vita contadina degli abitanti di quest’isola. Il silenzio assoluto è interrotto solo da schiamazzanti giapponesi e da qualche belare di pecora. La A87 ci regala, ancora una volta, panorami superlativi, in cui il bianco delle poche casette, caratteristico dell’isola di Skye, si staglia contro il blu del cielo e dei bacini d’acqua. A Uig ci fermiamo per il pranzo. Verso le 14,30 arriviamo a Portreé che, come già detto, è la cittadina più grande dell’isola di Skye. L’ampio parcheggio al di sotto della Bridge Road è molto affollato, ma alla fine troviamo posto. Una passeggiata per le vie turistiche della città con relativo shopping, un salto al molo per vedere le coloratissime casette che caratterizzano questa città e poi torniamo in campeggio. Anche oggi un caldo sole ci fa compagnia insieme al vento ma il tutto non ci disturba, anzi facilita il nostro relax.
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7 agosto - Lasciamo il campeggio di Torvaig verso le 9 sotto un cielo grigio che non promette niente di buono. Soffia un vento piuttosto freddo (13° gradi) ma questo non ci fa desistere dai nostri programmi. Oggi abbiamo in programma un’escursione per vedere le foche nel loro habitat naturale. La strada per arrivare al Castello di Dunvegan, a tratti s’inerpica in scenari che sembrano montani. Verso le 9,40 arriviamo al parcheggio del Castello di Dunvegan (N57.44698° ,W6.58514°) dove troviamo altri camperisti che, nonostante il cartello “No Over Night” ci dicono di aver trascorso lì una notte tranquilla. L’ingresso per l’imbarcadero è situato all’interno del giardino del castello per cui ci tocca pagare 2 biglietti uno per il giardino(17,50 £ a famiglia) e uno per vedere le foche(16 £. A famiglia). Alle 10 siamo all’imbarcadero e dopo averci muniti di giubbotti di salvataggio, ci fanno salire su una piccola barca e via, verso le piccole isole di fronte dove sono tranquillamente “spiaggiate” moltissime foche. Lo spettacolo è emozionante e, nonostante il costo, siamo contenti d’aver fatto quest’escursione. Dopo mezz’ora torniamo a terra e facciamo un giro nei giardini del castello molto curati e ricchi di fiori variopinti ma, secondo noi, il tutto non giustifica il costo del biglietto d’ingresso. Rinunciamo a vedere l’interno del castello che da secoli è la residenza del clan MacLeod. All’interno, secondo la nostra guida, si possono ammirare arredamenti d’epoca e un’infinità di quadri raffiguranti avi e bisavoli in kilt con i colori caratteristici del clan Mac Leod Ripartiamo lungo la A863 e in questi tratti l’isola si presenta brulla, ma non priva di fascino con il suo paesaggio a tratti ondulato e colorato di verde pastello, e con i suoi vasti specchi d’acqua che a prima vista sembrano laghetti ma non son altro che fiordi. Ripassiamo sullo Skye Brigde (aperto nel 1995) e costeggiamo il Loch Duich dove ammiriamo ancora l’Eilean Donan Castle. Ci fermiamo a pranzo sul lungo lago. Inizia a piovere. Tutto il paesaggio, sotto la pioggia, cambia totalmente e il clima prettamente autunnale ti smorza gli entusiasmi. Verso le 16 arriviamo a Fort William e, dopo aver fatto il pieno di gasolio, noto una deviazione che indica a pochi metri Inverlochy Castle. Propongo di fare la deviazione ma la famiglia rifiuta (come detto sopra spesso il tempo smorza gli entusiasmi). Fermo il camper a bordo strada e, mentre loro si preparano una tisana, io vado a vedere questo sito. Inverlochy fu costruito intorno al 1270 dal capo del clan Comyn, ora è una rovina, ma è insolito perché è rimasto inalterato da quando fu costruito. Il castello è situato sulla riva sud del fiume Orchy, un passaggio chiave attraverso le Highlands scozzesi . Inverlochy è composto da un cortile quadrangolare circondato da un muro spesso fino a 2,7 metri e alto fino a 7,6 metri, con torri rotonde agli angoli . La più grande di queste torri è la Torre Comyn alta circa 6 metri. Torno in camper e noto con piacere che le mie donne mi hanno aspettato per bere insieme una calda tisana. A Fort William, dopo aver cercato invano un parcheggio ideale per passare la notte, parcheggiamo vicino ad un Lidl e, nonostante il cartello “No Over Night” decidiamo che ci fermeremo a dormire qui perché il posto ci sembra tranquillo. (Scrive Marina) L’indomito autista, alle 18, propone di andare a vedere il viadotto su cui passa il treno di Harry Potter che porta ad Hogwarts e si trova a Glenfinnan, a circa una mezzoretta da qui. Detto fatto. Nel frattempo ha smesso di piovere e quindi, costeggiando il Loch Shiel, alle 18,40 siamo a Glenfinnan. Il treno Jacobite Steam Train poco prima di arrivare a Glenfinnan dalla direzione di Fort William, attraversa uno spettacolare viadotto sorretto da una serie di 21 archi che raggiungono l’altezza di 30 metri. Il viadotto fu costruito alla fine dell’ottocento dall'ingegnere Sir Robert McAlpine. Il viadotto di Glenfinnan ha acquistato notorietà recentemente grazie ai film su Harry Potter. In Harry Potter e la camera dei segreti, il secondo dedicato al maghetto, il Jacobite Steam Train è stato trasformato nell'espresso per Hogwarts e ripreso mentre attraversava il viadotto. Vediamo anche una torre monumento ad Alessandro Macdonald, che morì prima del termine della sua costruzione. Il posto ci delude un po’ quindi, fatte le foto di rito, torniamo a Fort William, unica città degna di questo nome incontrata oggi. Come già detto decidiamo di passare la notte nel parcheggio del Lidl in Belford Road, (N56.819887,- W5.105204) forti del fatto che anche altri camper (altrettanto trasgressori) ci fanno compagnia.
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Scozia Empty Scozia 2° parte

Messaggio Da Camperfree Gio 04 Apr 2013, 16:44

Inizio 2° parte

8 agosto - Sveglia alle 7, colazione e prima delle 8 lasciamo il parcheggio. Costeggiamo il Loch Linche e lungo la A82 e poi la A828 arriviamo, verso le 9,30, nei pressi di Oban dove andremo a visitare il Dunstffnage Castle. Questo sito (ancora nel pacchetto History) è interessante perché è uno dei pochi castelli scozzesi con ancora intatti il pozzo interno e le prigioni. Si trova in cima a uno sperone di roccia. Sono ancora visibili, lungo la cortina ovest, una serie di “fessure” originariamente create per lanciare le frecce a 'coda di pesce' che in seguito sono stati convertiti per l'utilizzo delle armi da fuoco. La forma di base di Dunstaffnage è un quadrilatero irregolare, in gran parte determinato dai contorni della roccia su cui sorge. Dunstaffnage Castle è circondato da un bosco che arriva sino alla riva del Dunstaffnage Bay. Da qui si può godere una bella vista sulla baia. Alle 10,30 riprendiamo la A85 e verso le 11,30 arriviamo a Inveraray. E’ una piccola città sulle rive del Loch Fyne, con un piccolissimo nucleo antico. Facciamo un giro in paese (in mezzora si vede tutto)ma, al contrario di ciò che dice la nostra guida restiamo un po’ delusi. Anche il Castello non ci ispira sia per il costo elevato (9,50 £ a testa) sia perché è la dimora attuale del Duca di Argyil del clan dei Campbell e sinceramente pagare dei duchi non rientra nel nostro spirito “popolare”. Vediamo quindi questo castello settecentesco dal parco e poi andiamo a parcheggiare sul lungo lago per il pranzo. Dopo pranzo ripartiamo ala volta di Tarbet e attraversiamo il Natural Park the Trossachs. Sempre lungo la A82 ammiriamo questa pittoresca zona con montagne coperte di boschi che si specchiano sulle acque di scuri laghi. In alcuni tratti sembra d’essere fra le foreste canadesi. Lasciamo la A82 e prendiamo la A84 e verso le 16 arriviamo a Callander. Qui troviamo facilmente un parcheggio lungo il fiume che ci sembra adatto anche alla sosta notturna (N 56.244089,-W4.22096). Sistemato il camper andiamo a fare un passeggiata in paese. Il paese è molto animato e ha parecchi negozi adatti allo shopping. Peccato che alle 17,30, come succede spessissimo da queste parti , il paese “muore”. Torniamo in camper dopo aver comprato, in un negozietto che vendeva solo oggetti natalizi, il solito ricordo dei nostri viaggi da appendere all’albero di natale. In camper riorganizziamo il viaggio per i giorni futuri perché siamo riusciti a recuperare 3 giorni sulla nostra tabella di marcia e quindi possiamo inserire nel programma alcune città inglesi che inizialmente non rientravano nel nostro viaggio. Cena, partita a Trivial e alle 22,30 a nanna.
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9 agosto - Premessa:” … io a Glasgow non ci volevo venire!” Sveglia alle 7,30, colazione e poi partiamo alla volta di Aberfoyle dove poco distante sorgono, in mezzo al lago, le rovine dell’ Inchmahome Priory (sito nel “pacchetto” History). Con la A81 arriviamo, alle 9, nel parcheggio dell’imbarcadero per andare a vedere l’Abbazia ma il primo viaggio è alla 10. Questo primo intoppo avrebbe dovuto farci presagire che sarebbe stata una giornata “tranquilla”. Alle 10 prendiamo il battello che ci porta sull’isola del Lake Menteith (l’unico lago scozzese che abbia nome lake e non loch) dove sorgono le suggestive rovine di Inchmahome Priory, un priorato agostiniano del XIII secolo in buono stato di conservazione. Dopo la visita dell’Abbazia, verso le 11, partiamo alla volta di un campeggio vicino a Glasgow. Arrivati al campeggio, dopo parecchi problemi logistici per trovarlo, scopriamo che è un “Farm” e che accetta solo tende. Pazienza! (Questo è il 2° di questo viaggio). Ribadisco:”… io a Glasgow non ci volevo venire!” Alle 13,30 siamo ancora in giro sulla M8 per cercare una piazzuola per pranzare. NULLA ! Alle 14,10 troviamo un parcheggio e ci fermiamo a pranzare. Dopo pranzo si decide d’andare nell’altro campeggio vicino a Glasgow (24 km dalla parte opposta a dove siamo ora). Dopo un paio d’errori di percorso ( “Nostradamus” ci ha spesso aiutato a sbagliare) alle 16 arriviamo al campeggio Strathclyde Country Park e Motherwell. Tutto OK, possiamo metterci in qualsiasi piazzuola libera. Ne adocchio una, ci vado e subito affondo nel terremo umido. Per l’ennesima volta: …” io a Glasgow non ci volevo venire!” Inutili i miei tentativi di liberare il camper. Più ci provo più sprofonda. Il gestore fa arrivare un trattore che, dopo aver rischiato più volte d’impantanarsi anch’esso, riesce a liberare il camper. Tutti molto gentili, sia il gestore del campeggio che ha fatto parecchie telefonate per trovare un mezzo adatto a liberarci, sia il trattorista che, non solo non ha voluto nulla per il “disturbo” ma era anche contento d’aver aiutato degli italiani perché lui in Italia c’era stato e le era piaciuta molto. Insomma alle 17,30 possiamo rilassarci un po’ e, dopo aver fatto una bella doccia, si decide per un barbecue. Finito cena le 2 M (Marzia e Marina) guardano un paio di telefilm ed io leggo un po’. Alle 10,30 a nanna.
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10 agosto - Stanotte ha piovuto forte per tutta la notte e al mattino, alle 7,30 ora in cui mi alzo, continua a piovere. E’ inutile, o forse no, ribadire:”… …” io a Glasgow non ci volevo venire!” Lasciamo il campeggio alle 9 e alle 9,30 inizio a tribolare a Glasgow per la ricerca di un parcheggio. Vicino al centro sono carissimi (60 pince per 12 minuti che equivale a 3 £ all’ora) quindi ci allontaniamo un po’ e finalmente, alle 10,15, poco distante dalla Stazione Centrale, trovo un parcheggio a 10 pince per 12 minuti. Con 2 £ possiamo sostare 4 ore. La pioggia oggi non smette. Praticamente è il primo giorno di pioggia ininterrotta da quando siamo sul suolo anglo/scozzese. Visitiamo Glasgow sotto la pioggia e ci limitiamo a fare qualche capatina nei bei negozi lungo la pedonale e centralissima Sauchiehall Street. Percorriamo poi, accompagnati da un sottofondo musicale di cornamusale, la Buchanan Street, anch’essa ricca di negozi, e ci fermiamo a guardare il caratteristico All Saints Spitalfields, che espone centinaia di macchine da cucire d’epoca nelle sue vetrine. Due passi tra le luminose vetrine della Argyle Arcade e poi arriviamo sulla George Square, la piazza centrale di Glasgow. Qui vediamo la City Chambers, in stile rinascimentale italiano, e l’alta colonna sulla quale troneggia il solito Sir Walter Scott. In questa piazza oggi c’è il concorso per il miglior suonatore di cornamuse e quindi assistiamo a una bella rappresenta- zione musicale con cornamuse, tamburi e majorette. Arriviamo infine in Renfrew Street per vedere, al n°167, la Glasgow School of Art, ancora usata come scuola e definita il capolavoro di Mackintosh ma purtroppo la facciata dell’edificio è in restauro. La fame comincia a farsi sentire ma i vari fast-food sparsi per queste vie “sali-scendi” non ci convincono per cui decidiamo di pranzare in camper. Quanto alle impressioni su questa città, è un misto di stile vittoriano e costruzioni moderne, non sembra quasi una città scozzese; c’è un gran fermento di demolizioni, costruzioni e restauri, per cui, fatto un veloce sondaggio, Edimburgo è decisamente più bella. Nel pomeriggio arriviamo ad Ayr, una caratteristica cittadina di mare con una grande spiaggia e un’enorme prato, lungo più di un miglio, che arriva sino alla spiaggia. Belle strade con case d’epoca, vasti giardini e un centro storico ricco di negozi, piccolo ma ben conservato. Troviamo un bel parcheggio, idoneo anche per passarci la notte, proprio sul lungomare (N55.463465,-W4.641128). Verso le 17 andiamo a fare una passeggiata ma, visto l’ora ormai tarda quasi tutti i negozi chiusi o in procinto di chiudere. Ahimè, il nostro impavido coraggio di turisti itineranti viene duramente messo alla prova da una tempesta di vento e pioggia che in un quarto d’ora ci trasforma in 3 pulcini bagnati. Il camper diventa uno stenditoio unico di giacche, maglie, calze e borse (meno male che siamo solo in 3 e Marina ha portato molti cambi). Speriamo che domani il tempo migliori anche se al momento vento e pioggia continuano a scatenarsi facendo oscillare il camper che mai come stasera ci sembra una confortevole “cuccia”.
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11 agosto – Ci svegliamo alle 7,30 e non piove. Colazione e partenza alla volta di Coulzean Castle, l’ultimo castello scozzese che vedremo in questo viaggio. Alle 9,30 siamo alla biglietteria e, dopo aver pagato 34 £ che è il costo del biglietto famiglia per visitare sia il parco che il castello, andiamo a parcheggiare in mezzo al parco. Questo castello, posizionato a strapiombo sul mare, è uno dei più visitati ella scozia. Splendidi sia gli interni del castello sia il grande parco tutt’intorno all’edificio. Marzia ed io scopriamo alcuni omini della Lego messi sopra la cornice di un camino o all’interno di una vetrina colma di porcellane. Probabilmente sono scherzi dei bambini che ancora abitano una parte di questo castello. Alle 11,30, mentre siamo ancora in giro nel parco, ricomincia a piovere. Decidiamo quindi di partire e di puntare a sud, verso il Vallo di Adriano. Lungo la A74 alle 16, presso Cretna, usciamo dalla Scozia. Imbocchiamo poi la E18 alle 17 passiamo da Carlisle e ci fermiamo vicino a Housesteads per vedere una parte del “mitico” Vallo di Adriano che ormai è ridotto ad un misero “muretto”. Proseguiamo per Vindolandia con l’idea di fermarci a dormire nel parcheggio davanti al museo dell’Esercito Romano ma restiamo molto delusi di tutta questa zona sia perché i resti del poderoso Vallo sono veramente pochi e mal valorizzati e anche perché questo museo ci sembra più spettacolare (alla Gardaland per capirci) che sostanziale. La nostra conclusione è che agli inglesi dia molto fastidio che i Romani siano arrivati sin qui senza che loro abbiano saputo contrastarli e quindi non tendono a valorizzare un qualcosa che rende evidente il loro sub-ordine al “Continente”. Per contro gli scozzesi sono stati i soli a fermare l’avanzata dei Romani e quindi, secondo noi, valorizzare il Vallo di Adriano vorrebbe anche dire render vanto alla Scozia. Finito il giro a quel poco che resta del Vallo ci fermiamo a dormire a Haltwhistle in un parcheggio free vicino ad un supermercato Sainsbury’s (N54.971752,-W2.458679). Pioviggina ancora e Marzia ed io facciamo un giro al supermercato e qui troviamo, a 0,99£ ,una confezione di tagliatelle all’uovo. Torniamo in camper con il “prezioso” bottino e la sera si cena con tagliatelle al sugo di cervo e costolette d’agnello scottadito. Se fuori continua a piovigginare a noi, ormai satolli e al calduccio nel nostro camper, non ce ne frega nulla. Buona notte!
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12 agosto - Sveglia alla solita ora. Il tempo è umidissimo ma non piove. Facciamo colazione con le ultime ciambelle comprate ieri da Marzia in un Tesco scozzese, e alle 9 partiamo alla volta di Durham che da qui dista 84 km. Alle 10,15 siamo al P+R di Durham. Costo del parcheggio comprensivo di navetta andata e ritorno 1,70£ a testa e Marzia gratis. In 15 minuti siamo in centro a Durham, forse uno dei più caratteristi paesi dell’Inghilterra. Molto bella la piazza centrale con al centro un’ottocentesca statua equestre, da un lato la chiesa gotica di St.Nicholas e al fianco un portico che permette d’accedere ad un caratteristico mercato inglese al coperto. A lato della piazza partono 2 strade ricche di bei negozi che si snodano lungo tutto il tragitto che porta alla cattedrale e al castello. La cattedrale è stupenda! Di cattedrali e chiese ne abbiamo viste tantissime in ogni angolo d’ Europa, ma questa è unica. E’ uno dei capolavori normanni. Costruita fra la fine dell’anno mille e il 1100, ha un interno grandissimo a 3 navate con giganteschi pilastri cilindrici ricchi di sculture geometriche. Le volte sembrano delle vele gonfiate dal vento e sono le più antiche di tutta la Gran Bretagna e forse l’Europa. Anche Marzia, che notoriamente ha una forte idiosincrasia per tutte le chiese si dimostra interessata. Usciti dalla chiesa vorremmo visitare il castello che però è chiuso sino a settembre per restauro. Torniamo quindi in piazza e in una friggitoria, per 1,75 £, ci prendiamo una porzione gigante di patatine fritte. Buone, veramente buone per nulla simili a quelle di Mc Donald. Rientrati in camper facciamo un pasto leggero e poi partiamo alla volta di Chester. Questa località non era in programma ma, visto che abbiamo recuperato un paio di giorni sulla tabella di marcia, decidiamo di andarci perché tutte le nostre guide ne parlano molto bene. Da qui a Chester ci sono 240 km. ma è tutta autostrada e in poco più di 3 ore arrivo. Continua a piovigginare. Questa città è una delle poche che ha un’area di sosta per i camper presso il parcheggio denominato “Little Roodee” (N53.18425°,W2.89458°) molto vicino al centro. Le tariffe sono così articolate: fino a 3 ore 3£ ; tra le 3ore e le 6ore 4.90£; oltre le 6ore 5.90£; dopo le 17 solo 1.50£ sino alle 9 del giorno seguente. Alle 18, dopo aver tribolato un po’ a sistemare il camper perché la piazza è in leggera discesa, siamo a posto. Un saluto ad altri 2 camperisti italiani in sosta qui e poi cena, partita a carte e nanna. Domani vedremo Chester.
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13 agosto - (oggi scrive Marina) Sveglia alle 8 e colazione. Oggi il tempo è bello. Mettiamo 3£ per il parcheggio e alle 9 siamo in pieno centro a Chester, nella via in cui si affacciano le Rows, case a 2 piani in graticcio di origine medioevale, che oggi ospitano negozi e griffe. Vediamo pian piano crescere l’animazione nelle strade dove ci sono musicisti improvvisati, ballerini di break-dance e fedeli che cantano lodi al signore. Super fotografato è l’orologio Eastgate, costruito su un ponticello per celebrare il giubileo del regno della regina Vittoria. Non può mancare una visita alla splendida cattedrale gotico-normanna che colpisce per gli interni in cui dominano i motivi a guglia, per il sontuoso coro e per il magnifico chiostro. Torniamo a gironzolare fra i negozi per fare un po’ di shopping al femminile. Torniamo al camper e alle 12 lasciamo Chester portandoci con noi il ricordo di una delle più belle città della Gran Bretagna. Un pranzo veloce lungo la strada e poi iniziamo a cercare un campeggio. Alle 16 ci fermiamo a Tideswell in una bella farm un po’ cara (19 £) ma molto funzionale. Consueto riordino del camper e “restauro” dei turisti che alla fine della giornata sono premiati con una bella cena all’aperto a base di tagliatelle, salsicce alla brace e bruschetta. Il tempo sta visibilmente migliorando ma la voglia di casa si fa sempre più viva. Alle 22 a nanna.
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14 agosto - (continua Marina) Lasciamo il campeggio verso 9. La nostra meta odierna è Lincoln, famosa per la sua cattedrale. Passiamo in mezzo alla foresta di Sherwood fermandoci un paio di volte per scattare foto da punti panoramici e alle 12 giungiamo alla meta. Troviamo un grande parcheggio, dov’è possibile anche pernottare, e per 4 ore paghiamo 4,50£ (dalle 18 alle 8 è gratuito). Consumiamo un pranzo veloce a base di sushi (Dino e Marzia) e mozzarella e pomodoro (per me) e siamo pronti a visitare la città. Ci dirigiamo subito verso la cattedrale le cui torri si stagliano imponenti in cima ad una collina (leggi strada in ripida salita per arrivarci!) Oggi l’ingresso è gratuito perché è domenica ma saremmo stati disposti a pagare il biglietto perché il maestoso portale d’ingresso lascia presagire che ci si trovi davanti ad un edificio di grande valore. In effetti è proprio così! Dino e Marzia sembrano impazziti e fotografano colonne, archi, demoni, stalli e quant’altro. Peccato che qualche parte non sia accessibile e alcune colonne esterne siano in restauro ma tutto il resto lascia senza fiato come la sala capitolare con una colonna centrale unica che regge tutta la struttura. Alle 16 torniamo in camper e continuiamo a dirigerci a sud alla ricerca di un punto idoneo a fermarci per la notte. Fatica titanica! A Leicester non troviamo nient’altro che parcheggi con la sbarra che limita l’altezza d’ingresso per cui, dopo un’ora d’inutili tentativi, andiamo verso Coventry, confidando nella buona sorte. Bingo! In un paesino dal nome un po’ egizio, Nuneaton, ci sistemiamo nel parcheggio vicino alla biblioteca cittadina in Church Streat (N52.521657,-W1.464832) al modesto costo di 1£ dalle 18 alle 8 di domani. Siamo soli ma la zona è tranquilla e il sonno non ci manca. Partita a Trivial e alle 22 a nanna.
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15 agosto – Alle 8 ci spostiamo al parcheggio del Sainsbury’s ( proprio di fronte ) facciamo colazione, un po’ di spesa e poi alle 9 partiamo alla volta di Coventry dove arriviamo alle 9,45. Un po’ di problema per trovare un parcheggio adatto ma alla fine lo troviamo vicino alla stazione. Il centro città è lì. Anzi, tutto il paese è lì! Vediamo la St. Michael’s Cathedral molto spettrale e unica, costruita in arenaria rossa, dove i pochi resti sopravvissuti ai bombardamenti, rimangono come un toccante monito agli orrori della guerra. Ci colpiscono le parole incise sulla parete dell’abside :” Father forgive” (Padre perdona) e una croce composta da 2 travi bruciate. Una passeggiata ci porta in Broadgate, una piazza con edifici ricostruiti dopo i bombardamenti dove al centro sorge la statua equestre di Lady Godiva. Figura popolare del Regno Unito, Lady Godiva era la sposa del fondatore di questa città. Passo alla storia per la sua cavalcata attraverso la piazza del mercato coperta soltanto dai suoi lunghi capelli. Foto di rito, ancora un giretto fra le poche case a graticcio scampate alla guerra e alle 11 torniamo in camper per andare a Warwich . Alle 11,30 siamo in un bel parcheggio di Warwich dove con 4 £ si può sostare tutto il giorno e volendo anche la notte. Si decide di pranzare e poi andare a vedere il castello e la città. Durante il pranzo, per agevolare il parcheggio ad altre auto, decido di piegare i 2 specchi retrovisori. Abbasso il finestrino di sinistra e mi dimentico che proprio lì avevo appiccicato lo scontrino del parcheggio. Il vetro scende e con esso il biglietto. Inutile il tentativo di recuperarlo. Un paio di “accidenti” alla mia sbadataggine e vado a rimettere 3,50£ che ci permette di fermarci sino alle 18,30 poiché ho scoperto che qui si paga anche nelle ore notturne. Alle 13,30 siamo all’ingresso del castello e scopriamo con stupore che il maniero è diventato una specie di Gardalan con attrazioni di ogni tipo (sempre legate al medioevo) e con il biglietto d’ingresso fissato a 23,40£ a testa. Ridotti per bambini sino a 11 anni 18£!!! Mentre siamo in coda, dubitando se entrare o no, un paio di turisti Italiani ci regala un tagliando che permette d’entrare con la formula “paghi 1 entri in 2”. Fantastico! In un colpo solo recupero le 3,50£ perse al parcheggio (leggi vetro) e guadagno 20£ sul prezzo d’ingresso al castello. Invece di pagare 70,20£ pago 44,40£. Entriamo storcendo un po’ il naso perché pensiamo ad un’americanata fatta su uno dei più bei castelli del Regno Unito e invece ci tocca ricrederci. Alcuni spettacoli sono prettamente per bambini (la spada nella roccia e la torre della regina) ma il resto si rivela interessante e ben costruito. Facciamo il giro delle 3 torri e dei camminamenti, ammirando sia l’interno che l’esterno del castello. Assistiamo ad alcuni duelli con la spiegazione di come realmente avvenivano gli scontri e visitiamo l’interno dei vari ambienti del castello tutti ben ricostruiti e arricchiti con statue in cera. Vediamo anche uno spettacolo di falconeria con uccelli veramente grandi ed infine assistiamo alla carica e al lancio di una vera catapulta da combattimento. Questa veniva caricata con 2 uomini che, all’interno delle 2 ruote laterali, fanno esattamente quello che fa un criceto in gabbia. Mai visto dal vero. Veramente istruttivo. Insomma, anche se in modo molto appariscente e spettacolare, tutte le attrazioni sono inerenti alla vita in un castello/fortezza del medioevo. Alle 17 usciamo e andiamo a fare un giro in città. Visitiamo la grande chiesa normanna di St. Mary del 1123 con la superba Beauchamp Chapel in stile gotico. Bellissima. Verso le 18 lasciamo Warwich in direzione di Cambridge dove contiamo di passare la giornata di domani. Troviamo da dormire in un parcheggio a Daventry (N52.256525,-W1.164382) e alle 19,30 ci fermiamo. Cena, partita a Cluedo e diario del giorno. Alle 22 tutti a nanna.
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16 agosto - Sveglia alle 7,30, colazione e partenza, alle 8,30 alla volta di Cambridge. Lungo la strada sosta presso un Tesco per un po’ di spesa e il pieno di gasolio (il Tesco e la Esso sono i punti più economici per il gasolio). Riprendiamo l’avvicinamento a Cambridge e il nostro “Nostradamis” s’inventa un percorso che, in 5 km., ci porta in aperta campagna invece che nel Park & Ride di Cambridge. Dietro front e, senza navigatore, arriviamo al Trumpington Park & Ride in Hauxton Road (N52.16841°, E0.10683°). All’ingresso ci sono delle barriere che impediscono l’accesso ai veicoli superiori ad una certa altezza, ma non bisogna perdersi d’animo perché oltre l’ingresso principale, circa cento metri a sinistra, c’è un cancello secondario da far aprire all’addetto. Marina scende a chiedere e, molto candidamente, un incaricato del P+R le dice che lui ha le chiavi ed è addetto ad aprire le sbarre per far entrare i camper. SCRIVERLO ALL’ INGRESSO ERA TROPPO DIFFICILE ? . Il Park & Ride è infatti dotato di alcuni posti riservati ai camper, è gratuito, ma la sosta è consentita fino alle h 20.00 (No Overnight!). I biglietti A/R per il bus si acquistano al prezzo di £ 2.40 per adulto, mentre Marzia viaggia ancora gratis. Una volta entrati parcheggiamo vicino ad altri 3 camper (c’è posto in totale per 8 camper) e pranziamo. Alle 13,15 prendiamo il bus per il centro e alle 13,30 scendiamo in Pembroke Street, che percorriamo a piedi fino a Trumpington Street. In questa strada c’è una ricca concentrazione di edifici storici, che per lo più sono parte di college universitari. Alla nostra destra, oltre un ingresso ad arco, intravediamo la cappella del Corpus Christi College e un po’ più avanti un massiccio orologio d’oro, il Corpus Clock, dalla particolare forma a scudo e dal pendolo a sfera. Alla nostra sinistra la splendida Kings College Chapel, poi il Trinity College. Andiamo a visitare il King’s College fondato nel 1441 da Enrico VI. Bellissimo! All’interno c’è una cappella stupenda con un soffitto a ventaglio mozzafiato. Un giro nei “Backs” e poi ancora a spasso all’interno del college. Il Trinity è chiuso per restauro e quindi andiamo a vedere il St. John’s College. Fondato da Lady Margaret Beaufort, madre di Enrico VII, nel 1511 anche questo molto bello. Una lunga passeggiata interna ci porta sino al fiume Cam che divide il college in 2 zone distinte. Qui vediamo i famosi barchini che pigramente percorrono questo fiume/canale spinti con una lunga pertica da alcuni studenti. Passiamo sul Bridge of Sights (Ponte dei Sospiri) e poi ancora un giro all’interno del college tra i prati verdi, gli archi e i passaggi interni tra i vari edifici. All’uscita facciamo una passeggiata in città lungo la King’s Parade e arriviamo sino alla Market Hill, animata piazza in cui c’è un mercato all’aperto. In questa città tutto trasuda studio. Alle 17 riprendiamo il bus per rientrare al P+R. Visto che domani è il compleanno di Marzia decidiamo di andare in un campeggio. La scelta cade su Thurston, vicino a Newmarket. Percorriamo la A1303 e passiamo da Newmarket, la città che è considerata il tempio dei cavalli e alle 18,30 siamo in campeggio. Doccia, cena e un film per mamma e Marzia mentre io leggo un po’ e faccio il diario della giornata. Alle 23 a nanna.
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17 agosto - Oggi è il compleanno di Marzia. Sono 17 anni e, come al solito, non è in Italia per festeggiarlo con i suoi amici ma ormai ci ha fatto l’abitudine. Lasciamo il campeggio verso le 10 col preciso intento di cazzeggiare per arrivare alle 23, ora in cui dovremo essere a Dover per l’imbarco. Ci fermiamo in un supermercato per un po’ di spesa e per cercare qualcosa che somigli ad una torta. Ci lasciamo convincere da una confezione di profiteroles e una di tiramisu ambedue congelate ma facciamo solenne promessa a Marzia di riparare a questo insano acquisto appena arrivati a Torino. Si succedono gli SMS di auguri e intanto arriviamo, verso le 11, a Colchester che si vanta d’essere la città più antica dell’Inghilterra. Dopo i consueti giri per la città a cercare parcheggi long stay senza sbarre a limitare l’altezza dei mezzi, troviamo quello che fa per noi. Vicinissimo al centro a 2,50 £ per 4 ore. Usciamo a fare una passeggiata a Colchester e, proprio accanto al nostro parcheggio, ammiriamo i resti di una cattedrale normanna “en plein air” ma sinceramente ne abbiamo proprio abbastanza di rovine. Un giro in città, poi per l’ennesima volta entriamo in un poundland e infine facciamo un po’ di shopping in un paio di negozi sfiziosi. Alle 16 imbocchiamo la A12 per Dover. Il traffico è molto sostenuto, soprattutto nell’area londinese. Dopo Londra imbocchiamo la M20 e alle 19 siamo a Dover e alle 20 consumiamo una lauta cena italica nel parcheggio del porto. Lettura fino alle 23 e poi via all’imbarco della SEA FRANCE.
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18 agosto – Alle 0,15 ora locale lasciamo Dover e alle 2,45, ora continentale, siamo a Calais. Un po’ di panico perché per errore imbocco l’autostrada per Parigi e non l’ingresso del parcheggio del porto ma alle 3,20 riusciamo a sistemare il camper nel parcheggio gratuito del porto (seguire ingresso visitatori). Subito a nanna e, per me e Marina sveglia alle 8,30. Da qui sino a casa sono circa 1000 km. Che programmo di fare in 2 giorni. Oggi quindi soltanto saliscendi fra le colline francesi, toccando Laon dove, per l’ennesima volta, non riesco a fermarmi per vedere la stupenda cattedrale, Reims e infine sosta notturna nell’area di sosta a Piney nel Parc Natural de la Foret d’Orient dopo che “Nostradamus” ha fatto un po’ le bizze scegliendo strade splendide fra campi immensi di girasoli invece di più prosaiche statali. Alle 17 siamo seduti al sole, insieme ad altri camperisti , a leggere le ultime pagine dei libri che ci hanno accompagnato in questo viaggio. Cena e alle 22 a nanna.

19 agosto – Oggi soltanto tanti chilometri verso casa. Partenza alle 7,30 Piney e, sulle tranquille statali francesi passiamo da Digione, Chambery, Moncenisio e alle 17 siamo a Torino.

Anche questo viaggio è finito. Le conclusioni le lasciamo trarre a chi ci vorrà leggere. Sicuramente è un viaggio che consigliamo a tutti coloro che apprezzano le bellezze storico/architettoniche della “perfida Albione” e i paesaggi mozzafiato della Scozia.

Il nostro equipaggio era formato da me, Demetrio, 55 anni, guidatore fotografo, pianificatore del viaggio e redattore del diario di bordo,, Marina, 53 anni, navigatrice, vivandiera e co-redattrice del diario di bordo e Marzia 17 anni (compiuti l’ultimo giorno di permanenza sul suolo inglese) fotografa e profonda conoscitrice dei film di Harry Potter.

Molti sono, nelle principali città, i parcheggi a pagamento in cui sostare temporaneamente e molti sono i Park & Ride, cioè parcheggi con bus navetta per il centro. Spesso nei parcheggi non è possibile pernottare perché è esposto il “mitico” cartello No Overnight. I locali sono però abbastanza tolleranti e alcune volte abbiamo ugualmente usufruito di questi parcheggi anche per la sosta notturna.
Molto valida la rete di campeggi, ben posizionati lungo il territorio, ma spesso un po’ troppo cari. In Gran Bretagna vi sono alcune catene di campeggi, alle quali ci si può associare per ottenere dei vantaggi e soprattutto uno sconto consistente sui prezzi. Noi non abbiamo voluti acquistare la tessera della Caravan Club anche perché speravamo, come poi è regolarmente successo, di non andare tutte le notti in campeggio.
Ricordarsi che le banconote inglesi sono accettate anche in Scozia, mentre viceversa quelle scozzesi (si riconoscono perché hanno la scritta Bank of Scotland) vengono solitamente rifiutate in Inghilterra.

Nel Regno Unito la viabilità e le strade spesso non sono ottimali. La carreggiata delle statali è spesso stretta e anche il transito sulle autostrade risulta tutt’altro che confortevole data la scarsità di aree di servizio e l’assenza della corsia d’emergenza o di piazzole di sosta. Gli Inglesi e gli Scozzesi si sono però rivelati molto cortesi e gentili.

I prezzi sono molto cari soprattutto per quanto concerne l’ingresso a castelli, musei e chiese. Per questo motivo conviene molto far l’History Pass Family o il British Heritage Family Pass.

Il prezzo del gasolio è alto, più che in Italia, ma nel nord della Scozia, lo è ancora di più.

Molte delle località da noi visitate sono state contrassegnate con coordinate gps, ma occorre ricordare che “E” sta per est e che “W” sta per ovest.

Di seguito alcuni siti utili per programmare un viaggio in Scozia

In questo sito ci sono tutte le località scozzesi con i castelli, gli orari d’ingresso e il costo del biglietto
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Questo è il sito dove è possibile comprare l’Heritage-pass che prevede l’ingresso gratuito in moltissimi siti del Regno Unito
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Questo è il sito ufficiale della Scozia [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Questo è il sito dove è possibile comprare l’Historic-explorer-pass. E’ simile all’Heritage-pass ma vale soltanto per i siti scozzesi
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Questo è il sito del National-trust. E’ un pass più specifico, sempre inerente alla Scozia, legato a luoghi più naturalistici.
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Sito dell’ Eurocamping per campeggi in Gran Bretagna. Ci sono anche altri siti ma questo, a mio avviso, è il più esaustivo
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