In camping sul Céze
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In camping sul Céze
di Catarvoyageur
Questa sarà una vacanza differente dalle altre, in quanto nei quindici giorni previsti contiamo di fare più tappe usufruendo così di strutture ricettive diverse tra cui il camping. Partenza alle sette dopo aver caricato le ultime cose sulla nostra Opel Meriva TDJ 1,3. Pieni di entusiasmo imbocchiamo l'autostrada, scorrevole nonostante sia fine luglio, verso nord. I Pink Floyd, faranno da colonna sonora nel viaggio. Prima tappa nel tardo pomeriggio, Nizza. Usciamo dall'autostrada seguendo le indicazioni per l'aeroporto, trovandoci così direttamente sul Boulevard des Anglais ed evitando il poco raccomandabile quartiere dell'Arianne, prima uscita per Nizza provenendo da Ventimiglia. Parcheggiamo in un garage, vicino il nostro hotel prenotato on-line, con entrata diretta dalla promenade. Delusione completa, anche se centrale, le camere ed i servizi lasciano a desiderare, per 85 € si può pretendere di più. L'albergo che conoscevamo era completo.
2° giorno
Montpellier, la raggiungiamo, dopo alcune soste nelle aire de service, verso le 3 del pomeriggio. La colonna sonora per il viaggio, un vecchio CD di canzoni francesi tra cui Michel Polnaref. L'albergo a Montpellier (45 €) è decisamente migliore di quello di Nizza, tranquillo, posto alla periferia di Montpellier che raggiungiamo in auto in 5 minuti. La scala mobile ci porta dal garage direttamente in Place de la Comedie. Visitiamo l'Arco di Trionfo del Peyroux e la Torre della Babote tralasciando il padiglione Peyroux. Cena in un ristorante in place Saint Ravy, un gruppo folk dell'est europeo intrattiene la piazza. Ritorno in Hotel disastroso in quanto ci siamo persi nei sensi unici di Montpellier, solo la gentilezza di due ragazzi ci ha consentito di ritrovare la strada giusta.
3° giorno
Lasciamo Montpellier direzione Avignone. Il Bonsai Hotel, della catena "Bonsaï Etape" prenotato online (€ 35) è bonsai, oltre che nel prezzo, anche nei fatti. Per chi non ha pretese lo consiglio, è pulito. Dista un paio di km dal centro. Raggiungere il centro, non è difficile, parcheggio al parking de l'Oratoire ed usciamo direttamente in place Carillon, un giro per Avignone, il Palazzo dei Papi lo visiteremo domani assieme al ponte Benezet.
4° giorno
Colazione (€ 5) a buffet, ottima e abbondante. Ritorno ad Avignone, questa volta la macchina la lasciamo al parking sull'isola della Barthelasse, è gratuito ed in più un bus navetta, anch'esso gratuito, ci lascia alla porta Crillon, da dove raggiungiamo il vicinissimo ponte Benezet. Acquistiamo il biglietto (€ 8), comprensivo di audio guide, e valido anche per l'accesso al palazzo dei Papi . La leggenda vuole il ponte collegato alla storia di un pastore di nome Benèzet. Nel 1177 egli scese dalle montagne dell'Ardèche perché, a quanto raccontava egli stesso, Dio gli aveva comandato di costruire un ponte ad Avignone. Inizialmente, la curia lo prese per pazzo ma Benèzet non si diede per vinto ed approfittando della benedizione domenicale che il vescovo stava impartendo sul sagrato della cattedrale, lo sfidò dicendogli che era stato inviato da Dio affinché costruisse un ponte. Il vescovo, sentita la popolazione, disse: Va bene, potrai costruire il ponte se riuscirai a portare questa pietra enorme sulle spalle e gettarla nel fiume. Credeva, con questo stratagemma, di far desistere il giovane dal proposito, ma Benèzet, senza indugio, si caricò la pietra in spalla sotto gli occhi attoniti dei presenti e la sollevò in alto, aiutato a quanto si narra dagli angeli mandati da Dio, e la getto nel fiume, si dice che quel blocco di pietra sia incastonato in una delle arcate, e sembra sfidare gli elementi.. Storicamente un ponte in legno esisteva già in epoca romana per collegare Villeneuve ad Avignone, del resto, un ponte era fondamentale per collegare i pellegrinaggi tra Italia e Spagna e, quando la corte papale si trasferì ad Avignone, la sua importanza crebbe vorticosamente. L'entrata nel palazzo dei Papi; il cortile invaso da ponteggi, sarà di li a qualche giorno, testimone dell'annuale Festival del teatro. Molte sono le compagnie teatrali a esibirsi nelle strade e nei teatri. Le sale sono spoglie, nessuna traccia di mobilio, ma hanno, comunque, una loro maestosità. Finiamo la visita dopo aver ammirato il panorama di Avignone, da una delle guglie più alte del palazzo. Nuova passeggiata per i tanti negozi di souvenir, comperiamo delle "cigale", con tanto di emissione del classico suono stridulo, vanto della potérie provenzale. Per uno spuntino optiamo per una baguette al kebab che consumiamo su di una panchina. Ripresa l'auto lasciamo Avignone per la destinazione finale: Barjac. Prendiamo la N100, proseguiamo sulla N580 attraversando Bagnols sur Céze e continuando sulla route de Barjac (D980) in tutto una ottantina di km. Arrivo la camping e sistemazione della tenda.
Dal 5° giorno al 15° giorno
Preparo il tavolo per la colazione, la mia signora uscendo dalla tenda con un sorriso smagliante mi dice: bonne journée, terminando così il suo repertorio di lingua francese. Prendiamo con calma la nostra colazione, facendo il programma per la giornata; niente. Giro di perlustrazione del camping, mi accorgo che siamo attendati lontanissimi dalle uniche due toilettes (300 m), speriamo di non averne bisogno per casi straordinari. Le giornate proseguono tra passeggiate nei boschi, attraverso sentieri tracciati ed indicati da appositi cartelli, i quali, oltre all'immancabile "vous êtes ici" consigliavano una serie di esercizi ginnici da effettuare per gli amanti del "bien-être". Noi siamo qui per riposare e non ne teniamo conto. Un giorno durante un escursione, dopo aver percorso qualche chilometro, sentiamo il vocio di alcune persone, di li a poco le incrociamo: tre persone, una donna e due uomini, tra loro coetanei, credo sulla settantina portati benissimo completamente attrezzati per il trecking. Ho detto attrezzati e non vestiti in quanto l'attrezzatura: borracce, zaini, cappelli, scarponcini, piccozze e bastoni erano prettamente da trecking ma vestiti..... niente, tutti e tre completamente nudi. Veniamo a sapere poi, dai nostri vicini di tenda, che a tre chilometri dal nostro camping, c'è ne uno naturista e che di camping naturisti la Francia ne ha molti per attrarre turisti dai paesi nordici e dalla stessa Francia. Proseguiamo per una stradina in discesa, sempre segnalata dal percorso, ed arriviamo sulle sponde del fiume Cèze. Il fiume è pulitissimo, nei tratti di acqua bassa si scorgono le pietre del fondo, nelle anse l'acqua si fa più profonda assumendo il colore verde intenso. Non essendo un gran nuotatore ne nutro enorme rispetto e timore. Una gita al Vallon du Pont d'Arc, sito UNESCO, un ponte naturale scavato nella roccia dal fiume Ardeche, le sue rive pullulano di bagnanti e le sue acque offrono una via navigabile alle centinaia di canoe, in affitto in loco. Non sapevo e mai immaginavo quell'enorme flusso turistico fluviale. Le serate le passiamo al bar del camping tra balli e buona musica. Nel ristorante una sera ci servono le Gardienne de taureau, uno stufato di carne di toro della camargue contornato da purea, vino rosso locale, baguette a volontà ed un dessert. Il tutto a € 12 per persona. I sette giorni programmati diventeranno dieci. Durante il soggiorno conosciamo una simpaticissima coppia di Oviedo (Spagna) dalla quale veniamo trascinati in un ennesimo giro ad Avignone, una capatina al Pont du Gard (UNESCO) e nuovo camping a Marseillan, prolungando la nostra vacanza di una settimana.
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