Rassegna culinaria dal 01 ott. al 30 nov. 2011
Rassegna culinaria dal 01 ott. al 30 nov. 2011
Dal 1 ottobre al 30 novembre, specialità gastronomica simbolo della lagunare gradese. Al via la Rassegna “Boreto a la Graisana”. Il Boreto come modo alternativo di cucinare il pesce, seguendo la tradizione dei pescatori.
Venerdì 7 ottobre inaugurazione con un viaggio in barca tra i canali della laguna di Grado per apprendere i segreti del Boreto e della maniera antica dei pescatori di cucinarlo, assieme agli chef della città, veri custodi della tradizione culinaria gradese. Durante questa escursione gastronomica in laguna viene presentato il calendario della rassegna gastronomica promossa dai “Ristoranti del Castrum”: nella circostanza i migliori chef gradesi si cimentano nelle varie reinterpretazioni di questo piatto che esalta il sapore del pesce, delicato e speziato al punto giusto. Una pietanza antica, caratterizzata dalla semplicità degli ingredienti e della preparazione, e la cui ricetta racchiude la storia stessa dell'Isola di Grado.
Il Boreto alla Graisana: una zuppa di pesce come non l'avete mai mangiata. Un piatto che esalta il sapore del pesce, delicato e speziato al punto giusto. Una vera prelibatezza che si cucina in questo modo solo a Grado, in Friuli Venezia Giulia.
Boreto a la Graisana
La città lagunare di Grado così ricca di storia, di sapori e prelibatezze dedica il prossimo autunno al piatto simbolo della tradizione gradese: il Boreto a la Graisana. Per tutto il mese di ottobre e novembre il famoso piatto è protagonista dell'omonima rassegna gastronomica.
Il "Festival" de Il Boreto a la Graisana è uno degli eventi più attesi e di successo dell'anno in quanto vede tutti i ristoranti del centro storico e della Laguna cimentarsi nelle varie reinterpretazioni di questa pietanza antica, caratterizzata dalla semplicità degli ingredienti e della preparazione, e la cui ricetta racchiude la storia stessa dell'Isola di Grado.
Creato in origine dai pescatori della laguna con il pesce fresco che non era stato venduto al mercato, il Boreto è l'emblema di una vita fatta di mare e pesca. Una ricetta antichissima tramandata di generazione in generazione che oggi subisce qualche variante, ma che ne valorizza sempre la tradizionale preparazione.Un tempo, tanta gente di Grado viveva stabilmente in laguna, nei casoni. Tornava sulla terraferma solamente tre volte all'anno: per Pasqua, Natale e per il Perdòn de Barbana, a ringraziare la Vergine del Santuario dell'isola che nel 1237 aveva salvato la gente di Grado da una terribile pestilenza. L'economia degli abitanti dei casoni e la loro cucina si basava principalmente sulla pesca: il pescato migliore veniva facilmente venduto al mercato, quello avanzato era di sostentamento per la famiglia.
Da qui nasce la ricetta del “Boreto”, questa particolare “zuppa” che, è bene sottolinearlo, non ha nulla a che vedere né con le zuppe e nemmeno con tutti i brodi che si preparano in giro per l'Italia. Il Boreto, quello vero, è un piatto povero che, come sostengono gran parte dei cuochi gradesi, non necessita di alcun tipo di guarnizione, se non di essere accompagnato con della polenta bianca. Veniva utilizzata la polenta bianca, anziché quella gialla, più comune nella cucina di quasi tutta la regione, perchè in quei tempi di miseria questa era la meno raffinata, si trovava più facilmente ed era più adatta ad essere scambiata al mercato con il pesce.
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