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Grecia

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Messaggio Da Camperfree Sab 06 Dic 2014, 18:12

Grecia 2014

5 luglio – 5 agosto 2014

Diario di viaggio di Maurizio Moroni & Stefania Dantini

Equipaggio: Maurizio - 67 anni, guida, addetto ai lavaggi (panni, piatti), alle foto ed estensore di questo diario;
Stefania - 62 anni, guida, addetta alla cucina, alla gestione economica ed alle tecnologie (PC, navigatore, appunti di viaggio, CB...)
Autocaravan: Aiesistem Projet 100 su Opel Movano 2500 TD

PREMESSA
Una volta tanto (dopo 22 anni di viaggi auto-progettati) ci siamo risparmiati tale impegno: abbiamo infatti adottato (con l’aggiunta di Atene e poi, in itinere, di Corfù) l’itinerario proposto nel comodo Road Book “Grecia” delle edizioni Vivicamper, dove erano segnalati, oltre ai posti degni di visita, le criticità, le strutture e le possibilità per la sosta diurna e notturna, tutto con relative coordinate GPS. Detto Road Book presentava numerose varianti e deviazioni, lungo l’itinerario, per numerose spiagge e luoghi di sosta (parcheggi, taverne, campeggi); ovviamente era impossibile andare in tutte le spiagge belle incontrate lungo il cammino e gustare i manicaretti in tutte le taverne consigliate (a meno di non stare in Grecia un paio di mesi).
L’itinerario del viaggio consisteva nel periplo, in senso antiorario, della Grecia continentale. Una volta sbarcati ad Igoumenitsa, abbiamo percorso tutta la costa fino a Patrasso, per poi costeggiare tutto il Peloponneso ed arrivare ad Atene. Dopo la sosta ateniese, una breve visita all’isola di Eubea per poi puntare, passando per Delfi, verso le Meteore e, per finire, Corfù. Abbiamo rimandato ad un successivo viaggio la visita alle isole, includendo quest’anno solo quelle di Lefkáda ed Eubea (unite da un ponte alla terraferma), di Elafonisi (5’ di traghetto) e di Corfù (in quanto avevamo completato il giro con 4 giorni di anticipo sulla data del traghetto prenotato ed essendo, Corfù, vicino ad Igoumenitsa, porto di imbarco per il ritorno).

DIARIO

5 luglio Roma – Bari e imbarco km 481
L’imbarco sul traghetto Superfast è abbastanza puntuale (20,15); buona la sistemazione in open deck coperto con grandi finestroni laterali che hanno assicurato una notte abbastanza fresca, inoltre presenti prese a 220 V, bagni e docce.
Nota 1: si può accorciare il percorso tutto autostradale uscendo dalla A1 a Caianello per prendendo la Caianello-Benevento (N°372 Telesina), per poi rientrare a Benevento sulla A16 per Bari. Occorre dire, però che ormai la Telesina è abbastanza deteriorata, con fondo sconnesso e con limiti di velocità 60/80 km/h e, spesso, divieto di sorpasso. Si accorcia parecchio in fatto di km ma, a conti fatti, il tempo di percorrenza è lo stesso.
Nota 2: la biglietteria Superfast è all’interno del porto, vicino ai moli d’imbarco.

6 luglio da Igumenitsa a Lefkáda km 202
Come detto la notte era abbastanza fresca e il dondolio assicurava sogni d’oro, peccato che alle 4,30 (ora italiana) la voce dell’altoparlante sveglia tutti annunciando l’arrivo a Corfù (Kérkira). Rapida ripartenza e arrivo a Igoumenitsa alle 6,30 (in Grecia sono le 7,30 e da ora in poi useremo, ovviamente, tale fuso orario); sbarco lento a causa dei numerosi Tir imbarcati dopo di noi (in open deck i camper sono i primi ad imbarcarsi e, quindi, gli ultimi ad uscire). La strada litoranea in direzione di Preveza (E55) sale e scende seguendo la costa, passando per Plataria e Sivota; il panorama è da cartolina con piccole baie e barche a vela, graziose calette con bar/ristoranti con ombrelloni e lettini (vedi note Costi). Un paio di km prima di Parga c’è il primo assaggio di una difficoltà che ci accompagnerà per tutto il viaggio: il passaggio attraverso i piccoli centri abitati, spesso con strada stretta tra le case e senso alternato. Parga è graziosa e merita senz’altro una visitina. Sempre con la E55 si arriva ad Ammoudia: da qui una strada ci porta dopo 15 km, alle Gole dell’Acheronte (Springs of Acheront). Il posto è bello e vale senz’altro la pena di visitarlo. Si tratta di uno stretto canyon, percorso dal fiume in cui è possibile, per alcuni tratti, camminare a pelo d’acqua e farlo nell’acqua fredda è senz’altro piacevole con questo caldo. Alla fine dei sentieri, nel punto in cui si scende in acqua l’altezza della stessa varia da circa 20 cm a circa 1 m, ma è possibile anche scendere prima per fare il bagno (qualche coraggioso l’ha fatto). L’ambiente è molto verde, fresco e tranquillo, i parcheggi ombreggiati e ampi. La strada per Lefkáda è un susseguirsi di spiagge grandi e piccole; passando sotto al tunnel “immerso” poco dopo Preveza (5 € per il nostro veicolo) raggiungiamo, percorrendo la costa orientale, il camping Santa Mavra, sulla la baia di Desimi.
Nota 1: parcheggio (1,5 €/h) a Parga in Spyrou Leivada (N 39°17’09” – E 20°24’06”); abbastanza grande ma di non facile accesso per mezzi grandi a causa della curva a gomito sulla stretta via di accesso e del parcheggio selvaggio sulla stessa.
Nota 2: per le Gole dell’Acheronte arrivati ad Ammoudia, ignorare la prima deviazione (che sembra strada sterrata); dopo, dove iniziano ad esserci abitazioni, si incontra il bivio a sx per le Gole. Dopo circa 15 km si arriva al ponte sul fiume. Si può prendere sia la deviazione prima del ponte (sx orografica del fiume) che quella dopo il ponte (dx orografica del fiume). In entrambi i casi si arriva a dei parcheggi con ristoro e sentiero per arrivare alle gole ma, attenzione, solo prendendo la deviazione dopo il ponte si arriva al parcheggio da cui parte un sentiero lastricato e comodo; il sentiero che parte dal parcheggio raggiungibile con la deviazione prima del ponte (N 39°19’40” – E 20°37’11” - dove abbiamo, erroneamente, parcheggiato noi) è sconnesso e con scesa in acqua assai difficoltosa (specie per “diversamente giovani”). I due parcheggi non sono comunicanti se non traversando il fiume o, all’altezza dei parcheggi, con un traballante ponte tibetano che sarebbe riservato agli utenti del “Flyng Fox; noi per raggiungere il sentiero comodo lo abbiamo utilizzato chiedendolo per piacere (devo dire che ce lo hanno fatto utilizzare gentilmente).
Nota 3: A Lefkáda (città) avevamo cercato l’AA “L Camper Stop” (N 38°49’30” – E 20°42’02”), citato nel Road Book di Vivicamper, ma tale struttura era deserta e sembrava non ancora (o non più?) attiva, per cui abbiamo proseguito per Desimi.

7 luglio l’isola di Lefkáda km 61
Mete: le cascate di Nidri (Nydri) e Porto Katsiki. Torniamo indietro fino alla circonvallazione di Nidri (ammirando la splendida Baia) dove, dopo circa 1 km c’è la deviazione con la scritta “Water Falls”. L’ambiente è molto bello, un ambiente montano, che non ti aspetteresti in Grecia. C’è chi fa il bagno nella gelida acqua del bacino formato dalla cascata. Per Porto Katsiki riprendiamo la strada tornando verso Vasiliki e, passata la cittadina, la strada inizia a salire, diventando, in certi punti, assai ripida. Si passa attraverso il paese di Atoni percorrendo una strada strettissima, in mezzo alla case, con espositori di merci quasi in mezzo alla strada e le solite macchine parcheggiate “alla greca” (vedi note: strade e carburanti). Arrivati a Porto Katsiki e parcheggiato il camper in uno dei due grandi parcheggi sterrati dove passeremo anche la notte (10 € / h24 – N 38°36’10” – E 20°32’57”), scendiamo a mare (tre spiaggette di cui l’ultima è ancora in ombra) raggiungibili tramite una scalinata. Il posto è incantevole; le spiagge addossate ad una ripida parete rocciosa dietro alla quale sorge il sole (ed è per questo che al mattino presto le spiagge sono in ombra, il sole le raggiunge tra le 10 e le 12) sono di ghiaia, l’acqua è subito alta e limpidissima, calda e calma. Certo il posto è affollato (e siamo ai primi di luglio) ma vale veramente la pena. La spiaggia è percorsa da ragazze che prendono le prenotazioni per pasti caldi e freddi che poi vengono recapitati in spiaggia a cura di un ristorante (Bilvi) che avevamo incrociato 1 km prima di arrivare. A pranzo la ventilazione ci consente di mangiare e riposare nel camper nonostante la totale assenza di ombra. Pomeriggio l’affollamento aumenta ma verso sera, quando la folla si è ridotta a pochi “patiti” la location diventa veramente affascinante. Ci godiamo il tramonto sul mare su una passerella che percorre uno dei due costoni di roccia che delimitano la baia. Pernottamento insieme ad altri tre camper giunti nel pomeriggio.
Nota 1: la strada per le cascate di Nidri è molto stretta, ma ogni tanto si trovano dei punti in cui è possibile incrociarsi con altre macchine che sopraggiungessero in senso contrario. All’arrivo c’è un parcheggio non troppo ampio, per cui è consigliabile andarci presto (N 38°43’21” – E 20°41’24”).
Nota 2: una volta usciti dal paese di Vasiliki, la strada, fino alla deviazione per Porto Katsiki, non è difficoltosa; è il tratto finale (5 km – divieto oltre le 5 t) che potrebbe causare qualche difficoltà. Questo tratto è stretto e potrebbe causare problemi se si incrocia un altro mezzo, specie se è un altro camper; gli ultimi 700 m sono sdoppiati in due sensi unici. Consigliamo di cercare di percorrerla verso l’ora di pranzo, quando è difficile che i bagnanti facciano già ritorno visto che i greci arrivano al mare abbastanza tardi (noi a mezzogiorno abbiamo impiegato 14’ per percorrerla incrociando solo una macchina). Se si pernotta consigliamo di effettuare il ritorno la mattina presto (max alle 8), sempre per non incrociare altri veicoli (noi, partiti alle 7,30 non abbiamo incontrato nessuno).
Nota 3: al bivio dove si imboccano i 5 km del tratto finale sopra citati, c’è la taverna Oasis, dove, alle 8 del mattino, abbiamo visto 2 camper parcheggiati (è evidente che avevano passato lì la notte: potrebbe essere una alternativa alla sosta notturna al parcheggio di Capo Katsiki.

8 luglio Verso il Peloponneso km 279
Ripartiamo presto (7,30) per non incrociare altri veicoli, e facciamo bene in quanto non incrociamo nessuno nei 5 km del tratto “difficile” e, fermatici in uno spiazzo al termine dello stesso, vediamo, in 30’ scendere solo 4 macchine. All’altezza di Egrenmi Beach varie taverne con esplicita indicazione di parcheggio per camper (vedi note: Soste). Il passaggio per Atoni è difficoltoso anche al mattino, ovviamente è impossibile parcheggiare; peccato perché le graziose terrazze coperte dei ristoranti, lungo la strada, affacciate su uno splendido panorama, sono molto invitanti. È vero che alla fine del paese, dopo 200 m circa, vediamo un ampio sterrato, ma è troppo presto per pranzare e tiriamo dritto. La strada che passa per Exanthia e scende poi verso Lefkáda (città) è stretta (a tratti molto). La cittadina è graziosa e vale la pena di spendere un’oretta per visitarla (Parcheggio lungo la strada a N 38°49’44” – E 20°42’36” – accanto c’è anche un vasto sterrato). Girando a sx, subito dopo il ponte, si trova una lunga lingua di terra con vecchi mulini a vento sulle dune sabbiose, la zona è molto ventosa e adatta al surf. Torniamo sulla terraferma, la E55 che conduce a Diakoftò, come al solito stretta, è ancora più ridimensionata dalla vegetazione spontanea non tagliata. La strada è quella per Atene ed è tutta interna; solo a Patrasso ritorna sul mare. L’arrivo, tramite una “pseudo-autostrada”, al PS (punto sosta) di Diakoftò presenta qualche difficoltà perche il TomTom vede, su di un torrente, un ponte che in realtà è crollato; la raggiungiamo solo dopo aver chiesto al navigatore un percorso alternativo. Prima di fermarci per la notte andiamo alla stazione per vedere gli orari di una attrazione “rilassante”: il trenino a cremagliera che da Diakoftò porta alla stazione sciistica di Lalavryta.
Nota: L’attraversamento del ponte di Patrasso costa 13,20 € e l’autostrada per Diakoftò 6,30 € e, per soli 30 km e per giunta con 1 corsia per senso di marcia e divieto di sorpasso su tutto il tratto, causa lavori, è un prezzo esagerato, considerando che la litoranea corre parallela appena sotto. Correttezza avrebbe voluto che si aprisse tale autostrada solo dopo averla ultimata, dirottando il traffico (scarso) sulla litoranea, così avrebbero lavorato meglio e più celermente.

9 luglio Escursione con il trenino Diakoftò-Lalavryta, poi fino a Killini km 176
La stazione del trenino dista solo 1,5 km dal PS; c’è un parcheggio non grande, per cui, come sempre in questi casi, si consiglia di andare presto. Nella prima parte dei 22 km del percorso, fino alla stazione intermedia di Zahlorou, il trenino, spesso con l’ausilio della cremagliera, si inerpica in ripide salite tra i boschi e, rasentando burroni, attraversa gallerie grandi poco più del treno stesso. Il secondo tratto è più tranquillo e si snoda tra boschi in un paesaggio montano che dà l’idea di essere ad alta quota mentre invece l’arrivo, stazione sciistica, è a 758 m di altitudine. Una volta arrivati ridiscendiamo subito: il paese non è nulla di speciale: il motivo del viaggio è, ovviamente, il viaggio stesso. Terminata la gita sul trenino, cominciamo il periplo del Peloponneso. Ritorniamo indietro fino a Patrasso (Pátra) con la stessa “autostrada”, poi, con la A4/E55 fino a Pyrgos (anche qui vari lavori in corso). Il bivio per Kalogria Beach è abbastanza visibile, dopodiché raggiungiamo, con l’aiuto del TomTom, un ampio parcheggio sulla spiaggia, per un bagno ristoratore (N 38°09’20” - – E 21°22’06”). Spiaggia e zone limitrofe (anche il parcheggio) sono zone protette in cui è assolutamente proibito campeggiare (pertanto sosta diurna si, notturna no). Da questo parcheggio se ne vede un altro a cui si accede probabilmente un po’ oltre prima della deviazione. La spiaggia, lunga e sabbiosa, è molto bella, attrezzata come molte spiagge greche (vedi note: Costi). Un km circa prima di detto parcheggio avevamo notato una taverna che esponeva un vistoso cartello che garantiva sosta notturna gratuita a chi avesse consumato un pasto (N 38°09’33” – E 21°22’45”). Ritemprati dalla sosta balneare ci dirigiamo verso Killini dove, in riva al mare, Il PS è buono, un po’ sopraelevato rispetto alla spiaggia, con vista sulle isole di fronte. Anche questa spiaggia è veramente bella, sono le 20 e c’è ancora gente in acqua.
Nota 1: la prima corsa del trenino per Lalavryta parte alle 8,45 e arriva alla stazione finale alle 9,57 per poi ripartire dopo 10’. C’è un’altra partenza 11,15. Volendo è possibile scendere alla stazione intermedia e ritornare indietro con il primo o con il secondo treno.
Nota 2: le coordinate GPS, per il bivio a da cui si stacca la strada per PS di Killini, sono N 37°52’54” – E 21°07’32”. Quelle del PS sono N 37°53’23” – E 21°06’41”

10 luglio da Killini a Kalo Nero, passando per Olimpia km 168
In marcia verso Olimpia. A 7 km da Killini si incontrano i “Bagni Romani” (Roman Bath), una struttura del primo novecento, ombreggiata, praticamente abbandonata e di libero accesso, con pozze di fango scurissimo per cospargersi il corpo e cannelle d’acqua per sciacquarsi (N 37°51’31” – E 21°07’00”). La Lonely Planet segnala, a Korakohori, lungo la Wine Road, 3 km prima di Pyrgos, l’azienda vinicola Mercouri (N 37°40’35” – E 21°18’36”). Buoni vini; degustiamo e scegliamo per l’acquisto un rosso (Demaine Mercouri, un Refosco, 10 €) e un bianco (Foloi, vitigno di alta collina, 7 €); peccato non aver potuto visitare la cantina (erano in attesa di un gruppo prenotato). Per Olimpia (Archaia Olympia) le solite strade strette, in città macchine parcheggiate “alla greca”, ma si arriva tranquillamente al parcheggio (N 37°38’39” – E 21°19’06”). Scendiamo nell’area sotto il livello stradale dove ci sono altri camper e troviamo un posto all’ombra degli eucalipti e ben ventilato, dove poter pranzare e riposare aspettando, per la visita, un’ora un po’ meno calda. C’eravamo sempre ripromessi di non effettuare le visite ai siti archeologici nelle ore più calde, ma non è possibile essere sempre in tutti i posti nelle prime ore del mattino, così iniziamo la visita di Olimpia alle 16. Fa caldo ma la ventilazione mitiga abbastanza la calura anche per la bassa umidità. Piantina e cartelli tutto sommato esaurienti. Anche se, in effetti, ben poco è rimasto in piedi e, tutto sommato, solo con molta fantasia si riesce a immaginare quello che doveva essere stato, l’emozione di essere nel mitico luogo che tutti abbiamo studiato da giovani è grande (è la stessa sensazione provata a Troia). Interessante, e da vedere, il Museo Archeologico (per il Museo degli Scavi e per quello dei Giochi era troppo tardi). Terminata la visita ci dirigiamo verso Zacharos Beach, dove il road book di Vivicamper segnala un parcheggio adatto per la sosta notturna. Il posto (N 37°28’40” – E 21°37’24”) in effetti non è isolato, ci sono abitazioni, un ristorante e uno stabilimento balneare ancora, nonostante stia facendo buio, molto affollato; ma, a nostro avviso, presentava il difetto opposto: mancanza di un minimo di privacy. Fatto rifornimento d’acqua dal rubinetto accanto alla doccia posta tra il parcheggio e la spiaggia, ci dirigiamo verso Kalo Nero, dove, sempre il road book, segnalava un altro PS. Da Zacharos fino ad oltre Tholo la E55 corre lungo la costa, e le deviazioni per le spiagge, da pochi km a poche centinaia di metri, arrivano a spiagge del tutto simili: sabbia dorata e mare splendido. Arriviamo alla spiaggia di Kalo Nero e passiamo la notte in compagnia di altri camper in un comodo e lungo parcheggio (N 37°17’51” – E 21°41’43”) sotto gli alberi, proprio sulla spiaggia, in tutta tranquillità con il rumore delle onde a farci compagnia.
Nota 1: Alla periferia di Pyrgos, quando la E55 ha due complanari, c’è un cash & carry supereconomico con distributore con diesel a 1,329 €.
Nota 2: Biglietto combinato Scavi+Museo Archeologico di Olimpia: 9 € - orario di entrambi: 8-20 tutti i giorni. Museo degli Scavi 8-17, Museo dei Giochi 8-15 sempre tutti i giorni.

11 luglio Kalo Nero – Lagouvardos - Voidokilia - Gialova km 91
La spiaggia di Kalo Nero (Kal#8057; Ner#8057;) è una delle spiagge greche dove le tartarughe Caretta Caretta vanno a deporre le uova. Abbiamo letto su alcuni diari che alcuni sono riusciti (la mattina prestissimo) a vedere le piccole tartarughe, una volta rotto il guscio, uscire dalla buca scavata nella sabbia dalla madre e correre, guidate da un istinto preciso, verso l’acqua. Ho provato, la mattina presto, a vedere se per caso anch’io ci riuscivo, ma nulla da fare, di tartarughine nemmeno l’ombra (probabilmente il periodo è agosto, i citati diari, infatti, si riferivano a quel mese). Ho visto, invece, i giovani volontari arrivare e, dopo averle individuate, delimitare con canne le buche scavate e sommariamente ricoperte da mamma tartaruga per deporvi le uova, apponendovi cartelli di protezione in varie lingue. La spiaggia non è eccezionale (in discesa, mista sabbia e ciottoli) ma il mare è splendido. Eccezionale è invece quella di Lagouvardos (N 37°05’16” – E 21°34’53”): in una baia, al di là di una cortina di dune, si stende una lunga spiaggia di sabbia e ciottoli con un’acqua limpidissima e calda. Un posto, oltre che incantevole, anche estremamente comodo: parcheggio immediatamente alle spalle della spiaggia, bar/ristoro con ombrelloni e lettini gratuiti (basta consumare, e noi ci pranziamo), nel bar/ristorante una musica soft-jazz non invadente; in definitiva un bel posto, da passarci un’intera giornata e più, se non fosse che non lo riteniamo adatto per il pernottamento (troppo isolato). Nel pomeriggio partenza per un’altra spiaggia che, dalle foto, sembrerebbe meritare: Voidokilia. La stradasale con tornanti fino a Gargalinoi per poi discendere, sempre con stretti tornanti, verso la baia di Navarino e, successivamente, verso la nostra meta. La piccolissima baia di Voidokilia, a ferro di cavallo e incorniciata da dune, è incantevole; l’acqua calma, limpida e invitante: sembra più una grande piscina. Qui non ci sono strutture di sorta; tutto è libero, selvaggio e tranquillo nonostante sia abbastanza frequentato, un posto incantevole, meglio di come le foto lo descrivevano. Cerchiamo invano le dune di Navarino, celebrate in molte pubblicazioni. A Navarino, all’incrocio con la deviazione per Voidokilia e la strada per Pylos, un cartello marrone indica le dune di Navarino, imboccata la strada indicata si arriva ad una prima traversa a sx che indica di nuovo le dune ma che in realtà porta al mare su un tratto di costa con dune che però non ci sembrano niente di particolare: possibile che le decantate dune siano queste? 50 m dopo tale prima traversa c’è n’è una seconda molto ampia con una vistosa indicazione murale “Dune di Navarino” ma che in realtà porta al residence Navarino Dunes. E le dune? O non siamo riusciti a trovarle oppure erano quelle viste prima, ma, in tal caso, fama usurpata. Per la notte si torna indietro fino a Gialova, al camping Erodios; un ottimo campeggio, con spiaggia sulla baia.
Nota 1: le coordinate per il bivio per Lagouvardos sono N 37°05’14” – E 21°34’59” (seconda deviazione, la prima è strada sterrata)
Nota 2: a Lagouvardos: bar/ristoro non caro (esempio: insalata greca 5 €, mega-hamburger con patatine fritte 6 €, bibite 1,5 €) – nel parcheggio attenzione ai banchi di sabbia – dietro al bar lungo tubo che eroga acqua (lo usavano i ragazzini per sciacquarsi i piedi); forse, chiedendo, si può fare rifornimento d’acqua – sulla stessa spiaggia, 300m oltre, altri 2 bar similari, con lettini e parcheggi.
Nota 3: Gli ultimi 1500 m per la spiaggia di Voidokilia sono molto stretti, problematico l’incontro con altri veicoli (specie se furgoni o camper). Il Parcheggio (N 36°57’59” – E 21°39’422) è ampio

12 luglio Per fortezze: Meth#8057;ni e Kor#8057;ni
Verso Meth#8057;ni, punta del primo “dito” del Peloponneso. Poco prima di Pylos un belvedere (N 36°55’10” – E 21°42’09”) ci permette di ammirare il panorama della cittadina, della costa e del mare. Interessante la vasta fortezza veneziana di Meth#8057;ni, da visitare calzando scarpe comode, come, del resto, in tutte le fortezze e siti archeologici greci (anche se abbiamo incontrato visitatori con infradito e tacchi a spillo!). Sulla strada per Kor#8057;ni, tanto per cambiare, il solito corollario di spiagge; molto bella quella di Finikounta (2 km prima del camping Finikas) dove ci fermiamo a pranzare. Il campeggio di Kor#8057;ni è a 200/300 m dall’ingresso del paese e, sistemato il camper, saliamo all’imponente kastro veneziano, a stapiombo sul mare, dove, tra le rovine, c’è un monastero e altre piccole cappelle. Veramente grazioso il paese, abbarbicato sotto il kastro in un dedalo di stradine (e scalette).
Nota 1: il parcheggio davanti all’ingresso del castello di Meth#8057;ni è troppo piccolo e angusto per i camper (anche piccoli). Usare quello che si trova a circa 200 m a sx del castello (N 36°49’04 – E 21°42’28”).

13 luglio Mystrás km 171
Verso Mystrás (Mistrás). La strada è tortuosa, con molti tornanti ma il fondo è buono; lungo i tornanti molti murales e, sui lati, molti sassi caduti dalle pareti. La strada è deserta, per km nessuna abitazione. Ci fermiamo per pranzare su un piazzale sterrato; nell’aria un profumo intenso, inebriante, sprigionato da una distesa di strani fiori gialli (che non avevo mai visto). Sul passo punto di ristoro e, lungo la strada, moltissimi banchetti che vendono origano. A Trypi, di fronte ad una taverna, una fonte d’acqua, comoda per fare rifornimento. Per la visita della città bassa di Mystrás occorrono circa 2 ore; per la cittadella (altro parcheggio, v. nota 3), dopo l’ingresso c’è da camminare, in salita, su un sentiero di gradini a ciottoli (sempre, ripetiamo, con scarpe comode), ma ne vale la pena: il complesso di rovine di chiese bizantine (alcune ben conservate), palazzi ed edifici vari ne fanno uno dei più significativi siti archeologici della Grecia. Per la visita almeno 1 ora (compresa ad Anghia Sophia). A 500 m da Mystrás nuova c’è il camping “Castle View”, quasi deserto.
Nota 1: da Kalamata si può, per Mystrás , anche prendere l’autostrada, in parte ancora in costruzione, per Atene. Nel luglio 2014, però, l’uscita per Sparti (Sparta), che è quella per Mystrás , ancora non era aperta.
Nota 2: non siamo riusciti a sapere il nome di quelle strane ma profumatissime piante. Aspetto: da una base verde a larghe foglie (sembra un cavolo) spunta un lungo stelo (anche un metro) sul quale si trovano moltissimi fiorellini gialli.
Nota 3: GPS parcheggio città alta di Mystrás : N 37°04’21” – E 22°21’51” – GPS parcheggio città bassa: N 37°04’35” – E 22°22’08”. Costi biglietto per entrambi i siti: 5 €

14 luglio La penisola del Mani (Pirgos Dirou - Gýthio – Vathia - Porto Kagio – Gýthio ) km 191
Per le grotte di Pirgos Dirou, evitiamo di ritornare a Kalamata e di fare, quindi, il tratto di costa da Kalamata e Dirou, descritto sul road book di Vivicamper, come un continuo saliscendi in cui è difficoltoso fermarsi anche solo a fotografare i pur bei panorami. Da Sparta (Sparti), quindi, si prende la strada per Gýthio (o Gytheio). Alla periferia di Sparta ci riforniamo di ottime bistecche di manzo (11 € al kg!) in una macelleria il cui proprietario, ex calciatore dello Sparta, ci regala un lungo e ottimo salamino perché siamo italiani e, perdippiù, romani e nella Roma giocano 2 greci (non comprendiamo il nesso ma ringraziamo). Poco prima di Gýthio, la deviazione per Aeropoli dapprima si inerpica ripida in montagna per poi aprirsi improvvisamente di fronte al mare e ad un bel golfo. Gli edifici, anche quelli nuovi, sono in pietra e richiamano la struttura delle case-torri tipiche della penisola del Mani che stiamo percorrendo (il secondo “dito” del Peloponneso). Il parcheggio delle grotte (9.00/19.00) è tutto pieno (sono le 12,30) ma basta aspettare la fine della visita in corso (non c’è fila, le partenze sono continue) e, quindi, che si liberino dei posti. Iniziamo la visita (12 €) alle 14, dopo aver pranzato; al termine della visita (15,30) molti posti liberi nel parcheggio. Interessante la visita alle grotte, anche se le concrezioni sono simili a quelle di altri siti analoghi (Castellana, Frasassi, ….) perché viene effettuata in battello. Per arrivare a Porto Kagio si passa per Vathia, ammirando sia le singolari case-torri che i bei panorami. La discesa a Porto Kagio è ripida ma non particolarmente stretta. Il luogo è grazioso ma non c’è granché di parcheggio e occorre necessariamente, se si vuole restare oltre il tempo per scattare qualche foto, rivolgersi all’indicato parcheggio per camper, presso una taverna (sosta gratuita se si consuma un pasto – GPS N 36°25’41” – E 22°29’13”). La risalita della penisola per ritornare a Gýthio si effettua su una strada in salita abbastanza ripida; i panorami sono eccezionali (vedi foto a lato) ma è difficile fermarsi, anche con un mezzo piccolo come il nostro (5,50 m), le poche piazzole che troviamo sono occupate da mucche e ridotte ad un letamaio. Sulle strade non ci sono guard-rail o altri tipi di protezioni (evitare di percorrerla di notte o in condizioni di scarsa visibilità o pioggia). La strada, molto stretta, dapprima sale, per poi ridiscendere ripida con panorama sulla costa che spazia fino alla costa del terzo “dito”. A Mavrovoúni (la spiaggia di Gýthio) ci aspetta l’ottimo camping Moltemi (consigliato dalla Lonely Planet).
Nota 1: dopo 10 km da Sparta, distributore “Silk Oil” con gasolio a 1,298 €, uno dei prezzi più bassi incontrati in Grecia
Nota 2: su alcuni diari abbiamo letto, ad agosto, di lunghe attese per l’entrata alle grotte e di estrema difficoltà per il parcheggio (problemi risolvibili andando la mattina presto).
Nota 3: appena passata Vathia, ampia piazzola con vista delle case-torri e del mare; il punto ideale per fotografare

15 luglio Relax a Mavrovoúni (Gýthio )
Dopo 10 giorni di vagabondaggi ci concediamo, una giornata di relax in questo bel campeggio. È il paradiso dei surfisti, infatti il vento è sostenuto sin dalla mattina; nel campeggio aree per rimessaggio delle tavole e delle vele. La spiaggia ed il mare sono molto belli; l’accoppiata ombrelloni + lettini è gratis se si consuma, pertanto con una Fanta e un’acqua abbiamo avuto la postazione per tutta la giornata per la mostruosa cifra di 2,40 € in totale! (perdippiù con le bibite recapitate fresche sotto l’ombrellone da un solerte addetto). Ottima cena di pesce nella taverna Demistos sul mare a 1 km dal campeggio con la strada lungo la spiaggia (non abbiamo preso le coordinate GPS, ma è l’unica taverna del posto). Menù: calamaro grigliato, patatine, olive, vino + cocomero offerto dalla casa: 32 € in due.

16 luglio Verso Elafonisi km 104
La meta è l’isola di Elafonisi (Elafonisos) che, dalle foto viste su varie pubblicazioni e dalla descrizione del road book Vivicamper, deve essere meravigliosa. Si ripassa per Gýthio, graziosa cittadina, percorrendo il lungomare con molte taverne di pesce con i tavoli sulla banchina e, dopo pochi km, si vede (dall’alto, perché la strada costiera, come al solito, sale) la spiaggia con la nave incagliata (anche questa immagine classica) e, poco dopo, vicino Skala, la deviazione in discesa per raggiungerla. La spiaggia, al di là della curiosità del relitto della nave Dimitrios, è bellissima, con belle dune e un’acqua cristallina con l’unico neo, ma solo in alcuni punti, di rocce affioranti larghe e piatte, ma è, inspiegabilmente, deserta, come deserte sono le numerose calette che incontriamo proseguendo il cammino (forse perché non sono attrezzate o di difficile accesso o, forse, perché ce ne sono così tante …). Anche qui molti nidi, protetti, delle tartarughe Caretta Caretta. Si inizia a percorrere il terzo “dito” del Peloponneso e lungo la strada, alle consuete distese di ulivi, si affiancano immensi aranceti stracolmi di frutti. Poco prima di Neapoli, l’imbarcadero del traghetto per Elafonisi (N 36°32’17” – E 22°58’46”). I biglietti si fanno passando direttamente davanti al minuscolo botteghino, dopo aver dichiarato numero delle persone e lunghezza del mezzo (nel nostro caso, 2 persone + camper da 5,50 m = 20,70 €). Neppure 10’ e siamo sull’isola. A Elafonisi è tassativamente vietato, per i camper, la sosta notturna, non ci sono AA ma un solo campeggio (il Simos) che si affaccia su una spiaggia (una delle due dell’isola, l’unica attrezzata per la sosta notturna). Il traghetto è molto caro, l’obbligo di andare per forza (e non per scelta) in campeggio è irritante, ma tutto svanisce nell’istante in cui si arriva alla spiaggia: dietro ad alte dune si stende una immensa spiaggia caraibica (mancavano solo le palme da cocco) con un mare così cristallino e così perfettamente verde-acqua da sembrare finto. Sulla spiaggia i soliti ombrelloni + coppia di lettini (stavolta più cari: 8 €), anche qui servizio in spiaggia per bibite, panini a altro è gestito dal bar del campeggio. Anche il campeggio è molto bello, curato e attrezzato; anche se siamo solo a metà luglio è molto affollato (fino a quel giorno avevamo trovato sempre campeggi semivuoti). Moltissime e ben attrezzate le piazzole per tende (piattaforma in cemento per la macchina e ghiaia con copertura in legno per le tende. Essendo le 23 piazzole per camper tutte occupate, ci hanno sistemato, insieme ad altri camper, in uno spiazzo, assegnando ad ognuno la piazzola per tenda adiacente così da sfruttarne la parte coperta come sostituto del tendalino (alcuni piccoli furgonati, lunghi poco più di una macchina, hanno potuto utilizzare in pieno la piazzola mettendosi sulla base in cemento). Abbiamo letto su alcuni diari che ad agosto l’affollamento è tale che i camper vengono sistemati nell’adiacente parcheggio; certo, in questo caso limite la location è squalliduccia, ma per un mare così …. Abbiamo letto da varie parti, che il rigore nel far osservare il divieto di sosta notturna nei confronti dei camper sia dovuto al fatto che il proprietario del campeggio Simos (l’unico dell’isola) sia anche il sindaco dell’isola stessa. Non sappiamo se si tratta di verità (cioè di un eclatante caso di conflitto di interessi, che non è una nostra esclusiva) o di una mala diceria.
Nota 1: venendo da nord, l’imbocco della strada per la spiaggia con il relitto è ad angolo (molto) acuto sulla dx; occorre, pertanto, andare poco oltre, fare inversione e imboccarla, stavolta facilmente, visto che sarà sulla sx ma ad angolo ottuso.
Nota 2: nel parcheggio della spiaggia con il relitto (N 36°47’20” E 22°34’53”) ci sono vari camper; sono le 10 ma davano l’idea di essere lì da molto tempo, probabilmente è possibile la sosta notturna (in effetti non abbiamo visto divieti specifici).
Nota 3: tra Skala e Moláoi molti supermercati cui un Lidl,e un Carrefour (N 36°51’15” – E 22°40’45”)
Nota 4: orari traghetto per Elafonisi: dalle 7.3alle 23.30 per l’isola – dalle 7.00 alle 23.00 dall’isola (molto frequenti, ogni 15-20’)
Nota 5: il camping Simos ha una navetta che fa servizio dal porto alla spiaggia che, come tutte le spiagge greche, è una spiaggia libera, anche se attrezzata. Se si traghetta come pedoni si paga 1 € a tratta per persona. Pertanto, volendo passare una sola giornata in questa splendida spiaggia si può andare anche senza camper.

17-18 luglio Relax a Elafonisi
Di giorno fa caldo ma è molto ventilato e la notte rinfresca, il campeggio è comodo, il mare è splendido: sosta obbligata.

19 luglio Monemvasia e Plaka km 156
È difficile, per noi, rimanere più di 2/3 giorni nello stesso posto, seppur bello e, alle 10,30 riprendiamo il traghetto per la terraferma, avendo come meta Monemvasia (o Monemvassia), chiamata Malvasia dai veneziani, che importavano l’ottimo omonimo vino. Il parcheggio prima del ponte che unisce la rocca di Monemvasia, con il borgo antico e fortificato, alla città moderna (chiamata Gefira), era stracolmo (forse perché da qui parte la navetta per l’ingresso alla rocca) mentre i due parcheggi, sterrati, ai lati della strada, subito dopo il ponte, erano deserti (N 36°41’14” – E 23°02’33”). Da qui alla porta del borgo antico è solo 1 km, in salita ma ventilato (si può far a meno della navetta). 2 ore sono sufficienti per visitare il borgo (piccolo ma molto grazioso), arrivando fino alla porta della “città alta” (purtroppo chiusa per restauri, per cui niente Anghia Sophia); è tutto in salita ma vale la pena. Si riparte per Plaka. La strada sale ripida (siamo alle pendici del monte Parnaso) da Geraki fino ad arrivare al grazioso paesino di montagna di Kosmas, con le sue belle case in pietra, ma dove la strada si restringe con passaggi tra le case con curve piuttosto strette. La discesa verso Leonidio è, dapprima, molto impegnativa, con tornanti, poi la strada si insinua in una bella gola, dove si continua a scendere più dolcemente ma sempre tra curve e rocce seguendo il letto di un torrente (in secca). A Plaka cena in uno dei ristoranti di pesce del porto, poche centinaia di metri dal nuovo (o rinnovato) campeggio Semeli, grazioso, pulito, tranquillo e deserto.
Nota 1: la strada indicata dal navigatore (dapprima verso Archangelos, poi, 20 km prima di questa cittadina, deviazione verso Poros e, quindi, Monemvasia) è, da tale deviazione in poi, seppur molto panoramica, sconsigliabile per mezzi grandi, soprattutto per il passaggio attraverso un paesino, oltre che per la ridotta larghezza e numerosi tornanti e la mancanza di protezioni laterali (come quasi tutte le strade di montagna in Grecia).
Nota 2: a Monemvasia, è sconsigliabile per un camper, andare oltre i citati parcheggi e tentare di parcheggiare ai lati della strada che porta al borgo, essendo la carreggiata abbastanza stretta.
Nota 3: l’AA di Plaka (N 37°08’53” – E 22°53?32”) segnalata dai citati Road Book (dove figurava anche il cartello indicante l’AA per camper) e Guida Camper (dove c’era una foto in cui si vedeva tale AA con alcuni camper), era deserta e sembrava non ancora (o non più?) attiva. Il cancello era aperto, ma dentro non c’era nessun mezzo e nessuna presenza umana. I casotti della reception e dei servizi erano chiusi (alle ore 20), insomma dava l’idea di una struttura dismessa o non ancora operante. All’interno un cartello con divieto di campeggio. Forse perché a 100 metri c’è un campeggio carino, nuovo di zecca e non caro (20 € camper e 2 persone)? Anche l’indomani alle 9 la situazione era la stessa.

20 luglio Náfplio e arrivo a Micene km 120
La strada per Náfplio corre alta lungo la costa. La cittadina è dominata dall’imponente Fortezza Palamidi. Molto graziosa la città bassa, ma, destino comune di molti posti caratteristici, con le belle case restaurate sì, ma per essere trasformate in alberghi o pensioni. Nel centro molti negozi alcuni con i tipici prodotti artigianali che si trovano in tutte le cittadine greche, altri di gusto più raffinato e la passeggiata per le viuzze è piacevole. La visitiamo dopo aver pranzato nell’immenso parcheggio del porto (N 37°34’08” – E 22°48’02”) dove la abbondante ventilazione garantiva una temperatura ottimale pur stando sotto il sole a picco. Peccato per gli interessanti musei: il pomeriggio sono tutti chiusi. Tirinto, praticamente alla periferia di Náfplio , sulla strada per Micene, la domenica chiude alle 15, pertanto ci dirigiamo verso Micene, al campeggio Atreus, comodo, con piscina e ristorantino con pochi piatti locali ma molto buoni e a prezzi sempre molto bassi (2 moussake + un souvlaki + 2 birre: 20,50 €).
Nota 1: Il parcheggio della Fortezza Palamidi (N 37°33’40” E 22°48’16”) non è amplissimo, ma abbastanza per poter far manovra e tornare indietro se non si trova posto. La fortezza è raggiungibile (se si hanno buone gambe) anche per mezzo di una lunga scalinata che parte dalla città bassa, non lontano dal citato parcheggio del porto.
Nota 2: orari dei musei di Náfplio : Museo Archeologico (8-15 chiuso il lunedì) – Museo del Folklore (8-15 chiuso il martedì)

21 luglio Micene, Epidauro e Corinto KM 128
Anche se in piedi è rimasto ben poco, il sito dell’Antica Micene (M#8055;kines) ha un fascino particolare. Vedendo la grandezza dei blocchi che costituiscono le imponenti mura ciclopiche si resta stupefatti e si stenta a credere che 3000 anni fa abbiano potuto effettuare tali imprese con gli scarsi mezzi a disposizione (non a caso, secondo la mitologia greca, furono i giganteschi Ciclopi a costruirle). Grandiose le tombe di Clitennestra e Egisto. Per la visita completa (8 €), compreso il Tesoro di Atreo (o Tomba di Agamennone), 200 m prima del parcheggio, occorrono circa 3 ore. Una strada nuovissima, che non risulta neppure sull’aggiornatissimo TomTom, porta, ripassando per Náfplio, ad Epidauro (Ep#8055;davros) dove, nel sito archeologico, troviamo un amplissimo parcheggio (N 37°35’47” – E 23°04’15”) con molti alberi (e perentorio divieto di campeggio). Per la visita a tutto il complesso (6 €) occorrono circa 2 ore. Grandioso il Teatro dalla perfetta acustica, di cui abbiamo avuto un accenno quando una ragazza ha provato a cantare (molto bene) un pezzo lirico, subito repressa da una solerte guardiana (ci sfugge il motivo); peccato, però, per i ponteggi e le attrezzature per gli spettacoli che rovinavano irrimediabilmente l’atmosfera. Interessante anche il Tempio di Asclepio. Anche la strada per Corinto (K#8057;rinthos) è buona (si vede che ci stiamo avvicinando alla capitale). Osservazione (con foto di rito) del canale dall’alto (l’avevamo percorso in nave andando in Turchia nel 2001) e sosta notturna a Isthmia, vicino Corinto, al Camping Isthmia Beach.
Nota 1: Il parcheggio dell’Antica Micene (N 37°43’48” – E 22°45’15”) non è molto grande; alle 9,20 c’erano già 3 pullman e, alle 12,30, era completamente pieno.
Nota 2: all’uscita da Náfplio, verso Epidauro, zona commerciale con molti supermercati tra cui un Lidl e un Carrefour con accanto distributore carburanti con gasolio a 1,286.
Nota 3: arrivati ad Epidauro non confondersi con l’indicazione “P. Epídavros” (che sta per “Paliá Epídavros” cioè “Antica Epidauro) dove c’è un teatro “piccolo”. Il famoso teatro è quello “grande” che sta nel sito archeologico e le indicazioni da seguire sono: Antico Teatro di Epidauro e Tempio di Asclepio).

22 luglio Visita Acrocorinto e arrivo ad Atene km 111
Acrocorinto è posta in alto, molto in alto. Da notare, al bivio, prima di iniziare la salita al massiccio, un’antica fontana turca. Il parcheggio, sterrato, non è molto grande e si riempie facilmente (N 37°53’23” – E 22°52’05”). L’ingresso è gratuito, nessun custode, l’unica presenza non turistica sono gli operai che effettuano lavori di restauro all’interno della terza porta. Ad Atene (Ath#8055;na) ci si arriva in autostrada (doppio casello: 4,60 € a Corinto + 5,60 € ad Atene). Il campeggio Athens è l’unico ad Atene (pertanto non c’è scelta); è abbastanza attrezzato e confortevole (se non fosse per la gran quantità di zanzare, che, fino ad ora ci avevano risparmiato). Usciamo per cena, fa ancora caldo e stanno tutti per strada. Nel quartiere Thyssio molti locali strapieni di gente. Ci alletta un locale all’aperto, “To Steki tou illia” (Eptahalkou, 5), consigliato dalla Lonely Planet a pochi passi dalla fermata Thyssio della metro, dove la specialità sono le cotolette di abbacchio alla griglia. Ce ne portano una quantità enorme (27 € con contorni e birre).
Nota 1: di fronte al campeggio c’è l’autobus che porta in città e alla metropolitana. L’ultima corsa del bus, per il ritorno, sembra essere alle 23 (così dice l’autista anche se sulle paline c’è scritto 24). Info, piantina città e biglietti alla reception del campeggio. Comodi i biglietti 24h (si prendono alle fermate metro). Per andare in città la fermata del bus è dall’altra parte del vialone a scorrimento veloce dove si trova il campeggio: attenzione, perché vanno velocissimi e non si fermano. Aspettare che il semaforo, lontano, blocchi le macchine.

23 Luglio Atene
Giornata archeologica (d’altronde ad Atene …). Ovviamente, per prima cosa, l’Acropoli; questo “masso”, piazzato in mezzo alla città che si è sviluppata tutta attorno, è visibile da ogni punto della città. Celeberrimo (a ragione) e strapieno di gente (ondate di giapponesi) fin dalle prime ore del mattino (più tardi penso che sarebbe difficoltoso entrare e muoversi). Poi l’Aeropago, l’Agorà e il quartiere di Monastiraki con il simpatico mercato delle pulci. Visto il caldo (qui manca la ventilazione, presente sempre lungo la costa) il primo pomeriggio è il momento migliore per il Museo dell’Acropoli (L 8/16 – Ma-D 8/16 – V 8/22). Chiusura della giornata con l’Arco di Adriano e il Tempio di Zeus.
Nota: ad Atene fa caldo, comunque in quasi tutti i siti archeologici della Grecia sono presenti, all’ingresso, “fontanelle” di acqua refrigerata (gratuita) o distributori di bottigliette d’acqua.

24 luglio Atene
Cominciamo con Piazza Syntagma (o S#8055;ndagma), ma per fare foto alle guardie (Euzoni), dalle caratteristiche (e un po’ buffe) divise, occorre ritornare pomeriggio perché la mattina c’è il sole contro. Pensavamo che le divise fossero riservate alle parate o occasioni ufficiali, invece visitando, alcuni giorni dopo, il museo allestito all’interno del monastero Metamorphosis, nelle Meteore, vediamo che in realtà erano, con tanto di calza bianca, gonnellino e pon pon sulle scarpe, divise da combattimento. Imperdibile il Museo Archeologico per gli eccezionali reperti custoditi: dalla maschera funeraria (d’oro) di Agamennone al Poseidone di Capo Artemisio; incredibile la modernità della piccola e stilizzata statuetta dell’arpista di Keros. Comunque la sala dei reperti provenienti dagli scavi di Micene è, a nostro parere, la più interessante. Un’occhiata dall’esterno allo Stadio Panatenaico (non è estremamente interessante) e cena a Monastiraki sulla terrazza del ristorante Cafè Avyssinia (consigliato dalla Lonely Planet), sulla piazzetta del mercato delle pulci: splendida vista sull’Acropoli illuminata (50 € in due). Molti locali con roof garden con vista sull’Acropoli (al campeggio ci consigliano “A for Athens Cocktail Bar”).
Nota 1: si legge sulla Lonely Planet che la domenica alle 11 il cambio della guardia è ancora più spettacolare perché le guardie sono più numerose e indossano uniformi più riccamente decorate.
Nota 2: la vista sull’Acropoli illuminata dalla terrazza del Cafè Avyssinia è fantastica, ma è assolutamente necessario, specie se si vuole fare foto con il cavalletto, non solo prenotare ma anche scegliere il tavolo adatto (accanto alla ringhiera). Noi non lo abbiamo fatto e ci siamo dovuti accontentare di un tavolinetto rimediato (e niente foto!).

25 luglio Atene e Capo Soúnio km 88
La visita ad Atene termina con il Cimitero del Ceramico (metro Monastiraky), la Biblioteca di Adriano e l’Agorà Romana (ma la Torre dei Venti è in restauro).
Terminata la visita ad Atene (sono le 12), rientriamo al campeggio e partiamo in direzione di Capo Soúnio (Sounion) per andare a vedere il tramonto sul Tempio di Poseidone. La litoranea, lungo la costa occidentale, che da Atene porta al Capo è estremamente antropizzata, sembra che Atene non finisca mai. Fissata la piazzola al Camping Bacchus, ci dirigiamo al Tempio, costruito su uno sperone di roccia a picco sul mare, che dista circa 4 km dal campeggio, posteggiando con un po’ di difficoltà (per fortuna siamo lunghi solo 5,50 m). Alle 20, quando il sole comincia a tramontare, è pieno di gente. Lo spettacolo del sole che tramonta sul mare da dietro le colonne del Tempio è da non perdere ed è, ovviamente, un tripudio di scatti fotografici. Ingresso al tempio: 4 €.
Nota 1: già alle 19,15 i posti nel parcheggio davanti all’ingresso del tempio, cominciano a scarseggiare, specie quei pochi fruibili per un camper piccolo; per i mezzi più grandi è assolutamente sconsigliato tale parcheggio, anche perché è attraversato dall’autobus di linea che arriva appositamente qui da Atene. Per i camper (specie per quelli grandi) conviene utilizzare il parcheggio a 200 m dall’ingresso del Tempio (sulla dx salendo) nel punto in cui la strada si biforca in due sensi unici.

26 luglio Isola di Eubea km 258
Meta: l’isola di Eubea. Il percorsi è tutto in autostrada ed entriamo nell’isola dal vecchio ponte per dirigerci verso la parte nord. La strada (la 77) attraversa, per parecchi km, una zona fortemente antropizzata e caotica, poi, finalmente, diventa tipicamente montana, salendo per poi discendere su Prokopi. Nel tratto in salita difficile trovare posti in cui fermarsi per fare una foto o pranzare, occorre aspettare la discesa. Pochi km dopo Prokopi la 77 risale; attraversando un bosco di conifere sulle quali non si possono non notare le incisioni dalle quali sgorga la resina e i sacchetti di plastica che la raccolgono (pensiamo per fare la retsina, il tipico vino resinato greco). In alcune piazzole presidi di pompieri con autobotti danno l’dea di una capillare cura del territorio, nonostante la crisi che attanaglia il paese. La strada arriva ad Artemisio, sempre alternando salite e discese. Sosta notturna a Pefki, nell’omonimo rudimentale e “zanzarifero” campeggio.

27 luglio Dall’isola di Eubea a Delfi km 152
Non sapendo quanto avremmo impiegato per la restante parte dell’itinerario, decidiamo di tornare sul continente evitando di visitare la parte sud dell’isola (decisione che si rivelerà errata perché, poi, siamo arrivati ad Igoumenitsa 4 giorni prima dell’imbarco!). Avendo come meta Delfi, il TomTom suggerisce di prendere a Aedipsos (Loutrá Aidipsoú), circa 40 km dopo Pefki, il traghetto che porta, sul continente, ad Atkitsa (27 €), risparmiando 100 km di strada montana, cosa importante per noi che avevamo problemi con il motore (vedi note: strada e carburanti) e, anche, evitando la zona fortemente antropizzata dell’inizio isola. La strada per Delfi, una volta usciti dall’autostrada, è quella verso le stazioni sciistiche del Parnaso, quindi buona. Passata Arachova, che è il punto più alto, si riscende un po’ fino a Delfi. Sosta al Camping Apollon (il più vicino all’area archeologica) in una piazzola (nel piazzale sotto la piscina) ventilata e con bella vista sul lontano mare.
Nota 1: autostrada cara (9,85 €); facciamo solo 21 km ma dobbiamo pagare il costo della tratta fino ad Atene! Perdippiù con logiche di pedaggio poco chiare: un camper (piccolo) paga quanto un camion.
Nota 2: al passaggio per Arachova, l’incrocio con eventuali pullman (non raro visto che è la strada per Delfi) richiede molta attenzione

28 luglio Delfi
Il campeggio dista 1,5 km dal paese, dopodiché, con altrettanti si arriva al sito. Decidiamo di farli a piedi, nonostante l’età, anche se sono, in buona parte, in salita, ma siamo sempre stati buoni camminatori e ci consoliamo con il fatto che, al ritorno, saranno in discesa. Alla fine, tra andata, ritorno e giro del sito archeologico (in salita), abbiamo fatto (misurati col TomTom) circa 10 km. Ci sarebbe anche un trenino navetta (lo abbiamo visto parcheggiato) ma non ci sembrava ancora in funzione (erano le 8) e, sia all’andata che al ritorno, non lo abbiamo mai visto passare. In 20’ siamo al paese e dopo altri 20’ al sito. Tra gli innumerevoli siti archeologici greci, Delfi è, senza dubbio, il più affascinante, sia per la posizione che per la bellezza e lo stato di conservazione dei monumenti. Interessantissimo il museo con la statua bronzea dell’Auriga che, come si usa dire, “da sola vale il viaggio”.
Al ritorno, alle 14 circa (per la visita completa, compreso il museo e la Tholo, occorrono circa 4 ore), un po’ di spesa in paese e, dopo il pranzo e immancabile “pennichella”, relax in piscina; domani ci aspettano le Meteore.
Nota 1: nel sito archeologico, vista la conformazione del luogo (un pendio molto scosceso), i parcheggi sono solo ai lati della strada e non sono ampi. Per chi non se la sentisse di farsela a piedi dal campeggio si suggerisce di arrivare molto presto (il sito apre alle 8) anche per non effettuare la visita nelle ore più calde.
Nota 2: dietro la biglietteria distributore gratuito di acqua refrigerata (portare bottiglia)

29 luglio Da Delfi alle Meteore km 408
Per le meteore la strada più ovvia e corta è quella che passa per Amfissa, poi Lamia, Volos e Larisa; a causa dei già citati problemi con il motore, decidiamo di evitare il tratto montano e fare più strada possibile in autostrada (cosa che normalmente detestiamo). Torniamo, pertanto, indietro sulla stessa strada fatta all’andata, ripassando davanti agli scavi (alle 9,45 ci sono ancora posti nel parcheggio) e per Arachova, fino all’autostrada, che ha alcuni tratti in costruzione, fino a Larisa, poi la superstrada fino a Trikala e, per finire, la strada fino alle Meteore (è la statale per Ioannina). Il campeggio Camping Meteora Garden è proprio sulla statale, un po’ trasandato ma ha tutti i servizi essenziali per un camper.
Nota 1: sull’autostrada, aree di sosta molto distanziate, a volte anche 100 km tra l’una e l’altra.

30 luglio Meteore km 19
Seguiamo la piantina che ci ha fornito il responsabile del campeggio. Tralasciamo Agios Nicolaos (Roussanou è chiuso il mercoledì) e andiamo alla Grande Meteora (Metamorphosis), e poi a Varlaan (3 € sia il primo che il secondo). Parcheggiamo lungo la strada, all’inizio della salita per la Grande Meteora, spostandoci per pranzo sullo sterrato (più in piano e ventilato) proprio all’altezza del bivio tra i due monasteri (che sono adiacenti). Il monastero più interessante è sicuramente la Grande Meteora, sia per gli interni che per gli stupendi panorami che si godono dai suoi terrazzi. Molto bello il ciclo di affreschi sulla persecuzione dei cristiani da parte dei romani (lo stesso ciclo ma di minor pregio è presente anche nell’adiacente Varlaam). Il Roussanou, oltre che dal basso, poco dopo S. Nicolau (parcheggio piccolo), si raggiunge anche dall’alto, sulla strada verso il Monastero della Trinità. Su tale tragitto ci sono un paio di belvedere ideali per foto. Trinità e S. Stefano sono vicini, noi, però, non li visitiamo. Trinità pensiamo sia il più faticoso perché è un “birillo” staccato dal resto delle rocce e occorre prima scendere sulla roccia su cui passa la strada e poi risalire verso il monastero. I due monasteri visitati sono molto interessanti, senz’altro da vedere (nonostante la gran folla), ma il fascino maggiore delle Meteore è all’esterno, è il fanta stico paesaggio, da gustare pezzo per pezzo, fermandosi ad ogni angolo per non perdere nemmeno uno scorcio, un paesaggio che muta ad ogni curva della strada. Finita la giornata decidiamo di cambiare campeggio, andando, questa volta, al Vrachos, a Kastraki (Kastrachi), ritenendolo meglio organizzato. È sicuramente più grande, ma le piazzole sono egualmente polverose. La piscina abbastanza ampia e con un bel panorama sulle strane formazioni rocciose tipiche delle Meteore. Servizi puliti ma con pecche varie (a volte manca l’acqua calda).
Nota 1: abbiamo constatato che a Metamorphosis e Varlaan, il picco del traffico c’è tra le 10 e le 11/12, conviene, quindi, fermarsi abbondantemente prima degli ingressi, dove la carreggiata è più larga, oppure sullo sterrato, per non rimanere imbottigliati; infatti i ritardatari, non trovando posto, parcheggiano là dove non si potrebbe, cioè vicino all’ingresso, con il risultato che se si vuole andar via in quelle ore e c’è un pullman che sta salendo (e ce ne sono parecchi) si rimane bloccati.
Nota 2: Gli orari e, soprattutto, i giorni di chiusura dei vari conventi delle Meteore, che abbiamo trovato sulle guide, differivano da quelli forniti dai campeggi i quali, a loro volta, differivano da quelli da noi constatati personalmente sul posto. Pertanto questi che riportiamo sono quelli reali dell’estate 2014, da noi verificati; non è garantito che il prossimo anno non cambino.
• Metamorphosis (9-17 chiusura il martedì)
• Varlaam (9-16 chiusura il venerdì)
• S. Nikolaos (9-15,30 chiusura non registrata)
• Roussanou (9-18,45 chiusura il mercoledì – parcheggio piccolo)
• S.Trias (9-17 chiusura il giovedì)
• S. Stefano (9-13,30 / 15,30-17,30 chiusura il lunedì)
Nota 3: abbigliamento per entrare nei conventi: pantaloni lunghi e maglietta (no canotta) per gli uomini; gonna e maglietta (no canotta) per le donne. All’ingresso ci sono dei pareo a disposizione per coprire gambe (nel caso si indossino pantaloni) e braccia (se si indossano canotte). Se, per il caldo, non si riesce a stare coperti, si consiglia, per motivi igienici, di portarsi appresso un pareo per non utilizzare quelli “pubblici”.

31 luglio Corfù (Kerkyra) km 251
Corfù, ovvero, la grande delusione! Volevamo trascorrere, dopo tanti km a zonzo per la Grecia e tante scarpinate “archeologiche”, gli ultimi giorni in relax in un campeggio sul mare a Corfù. Lasciate le Meteore, una quarantina di km e si imbocca l’autostrada che, passando per Ioannina, porta a Igoumenitsa, al porto dedicato ai traghetti per Corfù. Partenza ore 14,30 e arrivo alle 16,15 per 90 € (a/r). Cominciamo a girare l’isola in senso antiorario. La spiaggia di Dassia, di ciottoli, è molto stretta e, soprattutto, il mare è interno e, più che mare, sembra un lago con acqua abbastanza stagnante e molto antropizzato. Anche più a nord, a Roda, le cose non migliorano: qui il mare è bello ma non ci sono possibilità di sosta se non un campeggio che però dista 1 km dal mare. Idem a Sidari: sulla spiaggia, al centro del paese, con molti alberghi, sfocia un canale dalle acque non propriamente pulite. Continuiamo riponendo le speranze nell’ultimo tentativo: Paleokastritsa. Ci fermiamo nell’omonimo campeggio, ben ombreggiato, a terrazze, ma distante 2 km dalla spiaggia sottostante. È presto e tentiamo di andare a vedere questa spiaggia. Sull’unica strada il traffico è intenso e rumoroso, una sfilata di night club alberghi e locali vari. Sulla spiaggia, affollata, gravitano numerosi alberghi. Non è il genere di posto che piace a noi e decidiamo di non continuare l’esplorazione dell’isola e di andarcene domani, dopo una visita a Corfù (città). Probabilmente le spiagge davanti agli alberghi saranno pure belle (e saranno pure libere, ma gli accessi?) ma, riteniamo che Corfù non sia a misura di camperista e troppo antropizzata.

1 agosto Da Corfù a Plataria km 39
Il traffico a Corfù (città) è intenso. Riusciamo a trovare parcheggio sul lungomare, a 1,5 km dalla Fortezza. Bello il panorama dalla Fortezza (4 €) e sarebbe bella pure la città se non fosse stata trasformata in un grande bazar. Arrivo al Camping Kalami Beach, 20 km a sud di Igoumenitsa, dove rimarremo fino al 5 agosto, giorno dell’imbarco per Bari. Il campeggio è tranquillo, belle piazzole ombreggiate da eucalipti e, tutto sommato, ben organizzato; stiamo su un terrazzamento ben ventilato sopra la piccola spiaggia di ciottoli all’interno della baia. Il mare è limpido, insomma un buon posto per rilassarsi e aspettare la partenza; certo però che Elafonisi e Lagouvardos ….
Nota 1: il lungomare sopra citato è quello sulla parte dx della città, guardando la fortezza (ci siamo dimenticati di prendere le coordinate). Un altro grande parcheggio (ma si riempie prima) è proprio davanti alla fortezza.

2-3 agosto Relax a Plataria al Camping Kalami Beach
4 agosto Traghetto Igoumenitsa – Bari
Imbarco ore 1 del 5 e arrivo ore 10,30

Fine 1°parte


Ultima modifica di Camperfree il Sab 06 Dic 2014, 18:16 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Camperfree Sab 06 Dic 2014, 18:15

Inizio 2°parte

5 agosto da Bari a Roma

CONCLUSIONI

Per ricapitolare quanto esposto nel diario:
Da non perdere:
• le Gole dell’Acheronte
• la baia di Nidri
• la spiaggia di Porto Katsiki
• La spiaggia di Lagouvardos
• La baia di Voidokilia
• Mystrás
• La spiaggia di Elafonisi
• Monemvasia: rocca e cittadina
• Antica Micene
• Il Teatro di Epidauro
• Ad Atene: l’Acropoli, l’Agorà, il Museo dell’Acropoli, il Museo Archeologico, il cambio della guardia a Piazza Syntagma, i quartieri di Monastiraki, Plaka, Thyssio (specie la sera)
• Il tramonto sul Tempio di Poseidone a Capo Soúnio
• Delfi e il suo museo
• Le Meteore (specialmente i monasteri Metamorphosis e Varlaan)

Da vedere:
• Le cittadine di Parga, Kor#8057;ni, Lefkáda , Náfplio
• Le cascate di Nidri
• Il trenino a cremagliera Diakoftò-Lalavryta
• La spiaggia di Kalogria Beach
• La fortezza veneziana di Meth#8057;ni
• Le grotte di Pirgos Dirou
• Olimpia
• La spiaggia di Skala (quella con il relitto della nave Dimitrios)
• Il canale di Corinto
• Ad Atene: l’Arco di Adriano, il Tempio di Zeus, il Cimitero del Ceramico, la Biblioteca di Adriano e
• l’Agorà Romana

Si possono tranquillamente perdere: l’Isola di Corfù

A proposito delle cittadine molto caratteristiche, come Napflio, Monemvasia e, soprattutto, Corfù,…..
Come già accennato nel diario e come già scritto in precedenti diari, le note negative della visita alle cittadine e/o paesini storici e/o urbanisticamente caratteristici sono state, in alcuni casi, l'affollamento eccessivo e, soprattutto, la trasformazione di queste ultime in bazar per turisti (tranne alcune rare eccezioni). Bar e ristoranti che occupano praticamente tutte le piazze e vie dei centri storici impedendo la possibilità di ammirarle nella loro interezza e aspetto originale: piccole cittadine trasformate in chiassose fiere e invase da venditori di dolciumi, pseudo-artigianato in plastica "made in China", per la gioia di "turisti" che se ne fregano della bellezza del luogo ed evidentemente apprezzano tale baraccone cialtrone. Impossibile, in questa situazione, gustare l'atmosfera delle pur graziose cittadine. L'affollamento è, purtroppo inevitabile, almeno per chi è costretto a viaggiare nei periodi "caldi" (Pasqua, luglio e agosto, ....); d'altronde chi scrive non è certo nostalgico del turismo di elite, quando solo i ricchi potevano permettersi il lusso di mettere il naso fuori della loro città. Ben diverso è il discorso delle città e luoghi storico/artistici trasformati, come detto, in bazar per turisti. Qui la responsabilità per tale situazione, questa evitabile, è tutta di amministrazioni incapaci, da un lato, di imporsi alle varie lobby commerciali, in nome della tutela del patrimonio artistico (che è di tutti) e dall'altro, incapaci di concepire una fruizione del bene artistico che non sia quello di considerarlo alla stregua di una "quinta", uno sfondo per vendere pizzette, salsicce e spade in plastica e svolgere, ovviamente su tale fruizione, una funzione educatrice nei confronti dei cittadini. Purtroppo tale situazione non è una prerogativa greca (anzi, in Grecia, per ora, il fenomeno non è ancora eccessivamente invasivo) e sembra essere l'ineluttabile destino di tutti i luoghi storico/artistici europei (e, forse non solo europei): da Carcassonne ad Alberobello, da Mont S. Michel a Santillana do Mar, da Sarlat la Caneda a Danzica e alle cittadine della Camargue. L'atmosfera originale è inevitabilmente perduta, il luogo diventa una grande cartolina animata e iperaffollata. L'unica difesa è, oltre, ovviamente, a poter viaggiare fuori dei periodi più affollati, quello di recarsi sul posto da visitare la mattina molto presto e di scegliersi le mete interessanti ma meno turistiche (ne esistono ancora anche se diminuiscono vertiginosamente).

ARTICOLI E GUIDE UTILIZZATI PER LA PREPARAZIONE (e che verranno portate in viaggio nel tablet o in formato cartaceo):

BELL’EUROPA
n° 82 pag.118 (Penisola di Messinia)
n° 6 pag.94 (Meteore)
n° 31 pag.22 (Baia di Pilos)
n° 44 pag.82 (Monemvasia)
n° 51 pag.76 (Mistrás)
n° 64 pag.94 (Elafonissi)
n° 47 pag.80 (penisola di Mani)
n° 114 pag.90 (Corinto)
n° 125/88 (Argolide)
n° 39 pag.74 (Olimpia)
n° 34 pag.94 (Isola di Lefkáda )
n° 66 pag.74 (Epiro)
n° 138 pag.50 (Epiro)
n° 109 pag.130 (Museo Benaki ad Atene)
n° 5 pag.48 (speciale isole Greche)
n° 40 pag.18 (vino retsìna)
n° 91 pag.48 (Atene: cimitero del Ceramico)
n° 80 pag.90 (Atene: Partenone)
n° 148 pag.94 (Atene: Museo nazionale)
n° 41 pag.10 (Licabetto)
n° 16 pag.92 (Delfi)
n° 167 pag.112 (chiese del quartiere La Plaka)
n° 201 pag.66 (Museo dell’Acropoli)
n° 178 pag.48 (mangiare ad Atene)
n° 216 pag.128 (Atene low cost)
n° 42 (speciale Grecia

ALTRI
Touring Club Italiano: vacanze in camper in Europa – pag. 72/78 (Epiro)
TCI/La Repubblica: Grandi città e itinerari d’Europa pagg. 265/277
Touring Club Italiano: città da scoprire pagg. 66/97 PLEINAIR
n° 425 pag 102 (Atene)
n° 430 pag. 122 (isola di Lefkáda )
n° 419 pag. 96 (Peloponneso)
n° 468 pag. 90 (Grecia continentale)
n° 468 pag. 100 (da Patrasso a Igoumenitsa)
n° 482 pag. 22 (diario di viaggio: Peloponneso)
n° 490 pag. 18 (diario di viaggio: penisola del Pelio)
n° 492 pag. 112 (trekking sul monte Olimpo)
n° 496 pag. 106 (Peloponneso)
n° 355 pag. 20 (diario di viaggio: Grecia)
n° 335 pag. 96 (Grecia)
n° 332 pag. 75 (Grecia)
n° 315 pag. 62 (penisola del Pelio)
n° 322 pag. 70 (monte Parnaso – Delfi)
n° 322 pag. 78 (trekking sul monte Olimpo)
n° 322 pag. 82 (meteore)
n° 347 pag. 70 (Epiro)
n° 347 pag. 76 (Peloponneso)
n° 347 pag. 84 (penisola di Eubea)
n° 430 pag. 132 (Attica – isola di Kea)

GUIDE TURISTICHE
Guida Verde “Grecia” (Michelin)
Road Book “Grecia” (Vivicamper)
Grecia Continentale (Lonely Planet)

GUIDE PER AA E CAMPEGGI
Portolano (PleinAir)
Guida camper Europa (Il Castello)
Campeggi & villaggi – Europa (Istituto geografico De Agostini)

Legenda:
#61591; BE x/y = Bell’Europa n°x/pag.y
#61591; VC x-y = Vivicamper “Grecia” road book da pag.x a pag y
#61591; PA x/y = PleinAir n°x/pag.y
#61591; M x = Guida Verde Michelin “Grecia” pag.x
#61591; LP x = Lonely Planet pag. X
#61591; TCI = Touring Club Italiano
#61591; TCI Camper pag. x = Touring Club Italiano/PleinAir: vacanze in camper in Europa – pagg. x
#61591; TCI città x = Touring Club Italiano: città da scoprire pag. x

NOTE

MARE E SPIAGGE
Come ce lo aspettavamo, il mare è splendido, pulito, ora blu ora verde acqua o smeraldo. Le spiagge sono innumerevoli, di sabbia o di ghiaia, spesso di facile accesso, altre volte con accesso un po’ difficoltoso, comunque tutte libere. Dove la natur
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