Tra arte e natura, il Trentino che risplende
Tra arte e natura, il Trentino che risplende
Antiche mura perfettamente conservate, locande nella pietra e vicoli misteriosi fanno di Tenno uno dei Borghi più Belli d’Italia.
Qui il tempo sembra non essere mai andato avanti. Cristallizzato. E’ una tappa must per chiunque si trovi in Trentino e nei paraggi del Lago di Garda. Potrebbe essere la desiderata gita fuoriporta.
Stretti vicoli lastricati, portici, piazzette interne, case addossate una all’altra, come negli antichi villaggi medievali. La sua architettura rappresenta la tradizionale costruzione dei borghi contadini dell’area trentina.
Il paese, abbandonato nel del dopoguerra, è tornato a vivere negli anni Sessanta grazie a una vivace attività artistica e culturale. È qui infatti che ha sede la Casa degli Artisti, intitolata al pittore Giacomo Vittone, come luogo di dimora e ritrovo per gli artisti di tutta Europa. Dove anche oggi vengono ospitati. Possono lavorare e rimanere per tutto il tempo che desiderano, con l’unico vincolo di lasciare una loro opera prima della partenza.
Nei pressi della Casa degli Artisti è visitabile il museo degli attrezzi agricoli. Vi troverete una vasta collezione di strumenti tradizionalmente usati nell’agricoltura.
All’interno del borgo ci sono le case-bottega con pezzi artigianali realizzati con cura e passione dagli stessi bottegai.
Ogni angolo di Tenno è perfetto per essere immortalato, come fece anche il celebre Vittorio Storaro per il film Mirka di Rubini, e lui di foto e seggetti se ne intendeva!
Scarpe comode mi raccomando e niente passeggini, i bellissimi vicoli sono anche un pochino scomodi!
Se al centro storico preferite una passeggiata nel verde, all’aria fresca, il lago di Tenno, dal caratteristico colore turchese, è uno dei laghi alpini più puliti in Italia ed è balneabile nel periodo estivo. La sua formazione, nel 1100 circa, è stata causata da una frana che bloccò il corso del “Rio Secco”.
Il lago è particolarmente fiabesco anche per l’isolotto coperto da vegetazione, che vi fa capolino, quando il livello dell’acqua scende.
Quando il lago è basso, infatti, affiora un’altra isola, detta “Isola dell’86”: in quell’anno vi fu posta una targa che recita: “Quando mi vedrete, piangerete”: l’isola infatti affiora solo in condizioni di estrema siccità, calamità per le coltivazioni dell’area.
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