"LA STANZA SEGRETA", LA MOSTRA CHE RENDE FELICI È A GUALDO TADINO
"LA STANZA SEGRETA", LA MOSTRA CHE RENDE FELICI È A GUALDO TADINO
Parola di Catia Monacelli, direttore del Polo museale della citta', dopo feedback dei visitatori.
A distanza di alcune settimane dall’inaugurazione, la mostra ‘La stanza segreta. Capolavori della figurazione contemporanea dalla collezione Massimo Caggiano’ continua a richiamare pubblico e l’attenzione anche da fuori regione. Il settimanale ‘Panorama’ prima e ora il mensile internazionale AD (Architectural digest, che si occupa di arredamento, design e arte) hanno dedicato alcune loro pagine all’esposizione in scena nella Chiesa monumentale di san Francesco a Gualdo Tadino, fino al 27 ottobre, a cura di Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi. Proprio Sgarbi, nel prologo al catalogo che accompagna la mostra, dice: “Ho in mente una storia dell’arte contemporanea, non da scrivere ma da vedere; ho in mente una collezione, un museo, una raccolta, dove stanno dipinti e sculture scelti per quello che sono, per come sono fatti, per la loro evidente qualità”, e le 70 opere dei 40 artisti esposti, che stanno letteralmente conquistando il pubblico, rappresentano tutto questo. “È una mostra – ha spiegato Catia Monacelli, direttore del Polo museale Città di Gualdo Tadino – che svela i misteri dell’uomo e dona gioia e serenità a chi la osserva. Questo lo abbiamo riscontrato confrontandoci con i visitatori, che ci hanno raccontato come immergersi in questo percorso abbia procurato loro un senso di benessere. D’altronde numerosi studi scientifici dimostrano che l’arte è una splendida terapia contemplativa, difatti si parla di arteterapia. Per esempio, una ricerca dell’Istituto clinico Humanitas di Milano ha spiegato come contemplando un capolavoro rilasciamo dopamina e serotonina, due sostanze prodotte dal nostro cervello che regalano un senso di benessere e felicità e migliorano il tono dell’umore. O ancora, uno studio dell’Università di Tor Vergata afferma, dopo aver testato centinaia di pazienti, che chi ama l’arte ha più possibilità di riprendersi da un ictus. Infine, una ricerca della Norwegian University of Science and Tecnology di Trondheim, realizzata su 50mila persone, rileva che la contemplazione di installazioni artistiche riduce in maniera significativa ansia e depressione”. “Non solo fitness e spa dunque – continua Monacelli –. L’arte può rappresentare una nuova frontiera del benessere per l’uomo perché nutre lo spirito”. D’altronde, come scrive Biasini Selvaggi nel catalogo di accompagnamento alla mostra “nella stanza segreta della pittura ritrovata il fantasma della Bellezza attende solo di essere liberato”. La mostra è visitabile da martedì a domenica, con un ticket di 6 euro con cui si accede anche ai cinque musei della città.
Catia Monacelli
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