Valmalenco, così l’antica miniera è diventata un Ecomuseo
Valmalenco, così l’antica miniera è diventata un Ecomuseo
Non un semplice spazio espositivo, quanto piuttosto un luogo che conserva la memoria collettiva di un intero territorio. E’ il Museo Minerario della Bagnada nel comune di Lanzada (Sondro), un luogo intriso di storia che testimonia al meglio le peculiarità di un’attività che ha permeato la vita degli abitanti della Valmalenco. La ricchezza delle risorse minerarie della zona, infatti, ha giocato un ruolo fondamentale per l’economia locale e per la ricerca scientifica, costituendo con la sua varietà di minerali e rocce un polo di attrazione su scala internazionale. Il percorso di visita si articola in tre momenti: la visita della galleria (incontro con il talco e con gli spostamenti nella miniera di uomini e materiali), il Museo Minerario (incontro con la storia e gli oggetti di lavoro) e il Museo Mineralogico, con esposizione dei minerali della Valmalenco. La Miniera della Bagnada fu scoperta verso la fine degli anni ’20 dalla Società Anonima di Amianto dell’ingegner Grazzani di Milano, che ottenne la prima concessione di ricerca mineraria nel 1936. In realtà, già nel 1870, alcune società impegnate nell’estrazione dell’amianto intuirono le potenzialità del talco; tuttavia le difficoltà tecniche e la scarsa richiesta sul mercato di una materia prima ancora poco conosciuta fecero cadere l’interesse. Lo sfruttamento intensivo del giacimento della Bagnada si prolungò per oltre 50 anni, fino alla metà degli anni 80’. L’attività di coltivazione della Miniera era piuttosto rudimentale, basata sul lavoro manuale e priva di aiuti di tipo meccanico: prevedeva il trasferimento del talco attraverso teleferiche e un’organizzazione della forza lavoro in squadre di 25 minatori che si dividevano le incombenze quotidiane. L’estrazione del talco rappresenta ancora oggi un aspetto fondamentale nell’economia della Valmalenco, che con una sola miniera attiva si impone nel mercato internazionale. Certo, l’evoluzione tecnologica ha apportato alle modalità di coltivazione profondi cambiamenti in termini di modernità, ciò nonostante non ha potuto cancellare la memoria storica che la Miniera della Bagnada – divenuta oggi Museo – vuole testimoniare.
La visita al Museo si effettua solo su prenotazione chiamando il Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco.
I costi sono: 8 euro – ingresso ridotto – bambini 5/12 anni e anziani oltre i 70 anni, 11 euro – ingresso intero. Si effettuano visite ad hoc per gruppi e scolaresche.
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